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Patrick Abercrombie: Greater London Plan e County of London Plan

Contenimento, riqualificazione, decentramento

Nel 1933 Patrick Abercrombie pubblica nel Regno Unito un saggio, Town and country planning. Il

saggio può essere considerato il primo manifesto della pianificazione del Novecento e una

testimonianza di come sia stato possibile connotare la pianificazione spaziale come disciplina e

attività professionale autonoma. Abercrombie non considera la pianificazione come uno

strumento per perseguire obiettivi politici e di riforma, ma come una tecnica che ha sue proprie

finalità.

Il County of London Plan del 1941 è il primo degli studi per la ricostruzione, commissionato dal

ministro John Reith e affidato congiuntamente al London County Council e a Patrick Abercrombie

come consulente esterno. Il suo ambito riguarda solamente il territorio amministrativo della

Contea di Londra, che costituisce il nucleo centrale, interamente saturato dall’urbanizzazione,

della metropoli. Il tema affrontato è quello della ristrutturazione generalizzata del tessuto urbano

compatto e consolidato, anche se cresciuto in modo non sempre ordinato e di qualità piuttosto

scadente già prima delle distruzioni belliche. Il piano intende soprattutto razionalizzare i

trasferimenti spontanei e quelli pianificati per esigenze militari ma anche rimediare alla

congestione del traffico, al degrado della residenza nei quartieri dell’East End, all’insufficiente e

squilibrata distribuzione degli spazi aperti e alla mancanza di uno sviluppo architettonicamente

coerente.

Complemento essenziale e logica continuazione del Piano della Contea di Londra è il Greater

London Plan che viene commissionato ad Abercrombie nel 1942, stabilendo, pur nell’autonomia

dei due studi, una continuità di intenti e di pensiero che molto al di là del semplice coordinamento

tra due studi condotti quasi in contemporanea. La ritrovata corrispondenza tra perimetro del

Piano ed estensione effettiva dei fenomeni dell’urbanizzazione, consente di affrontare

concretamente le strategie di decentramento e di ristrutturazione interna di Londra che nel Piano

per la Contea si erano potute solamente ipotizzare. I due piani possiedono una propria

individualità e si differenziano per molti aspetti significativi. Il piano del 1944 cerca di definire lo

schema di una forma fisico-spaziale che ritiene debba essere assunta in futuro dall’area

metropolitana e, quindi, di stabilire le misure di controllo che possono meglio garantire la

realizzazione di quella forma. Il piano recepisce gli obbiettivi e le ipotesi di base principali del

Rapporto Barlow, da cui riceve l’analisi di fondo dei problemi e dei meccanismi di crescita

dell’area metropolitana.

Secondo Abercrombie il modello strutturale della regione londinese è formato da tre anelli

concentrici che si differenziano per la densità della popolazione. L’anello interno (inner urban),

sovraffollato e congestionato, coincide in larga misure con la Contea di Londra. Il secondo anello

(suburban) è costituito dall’area suburbana dove, nella maggior parte dei quartieri, le densità

sono tollerabili. Infine, il terzo anello è formato dall’area esterna (outer country) dove si trovano

ancora grandi spazi liberi e le comunità mantengono la loro individualità e autonomia senza

saldarsi in un unico continuo urbano.

Il maggior problema del piano è costituito dall’area centrale, dove le densità son troppo alte. Per

risolvere questo problema Abercrombie modifica in parte la struttura piramidale del modella di

distribuzione spaziale della popolazione, varia i caratteri dell’anello interno e di quello suburbano

e introduce, tra gli ultimi due, un altro anello, la cintura verde (green belt).

La zonizzazione del Piano della Grande Londra di organizza così in quattro grandi anelli

concentrici dove le densità medie sono ancora decrescenti dal centro verso la periferia.

Abercrombie definisce due tipi di densità di popolazione, la densità netta e la densità lorda: la

prima è il numero medio di persone per ettaro di area residenziale mentre la seconda è il numero

medio di persone per ettaro dell’intero quartiere.

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
3 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/21 Urbanistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mati.polvani di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Urbanistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Infussi Francesco.