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DOMINIO GENERALE E DOMINIO SPECIFICO
Lo sviluppo dominio generale è l’idea che i processi di sviluppo possano avere un impatto sulla
formazione di molte competenze. (es. un bambino che impara un nuovo stile di nuoto può
utilizzare la stessa postura in altri campi, come per sollevare i pesi)
Lo sviluppo dominio specifico è l’idea che lo sviluppo delle abilità avviene in maniera indipendente
e ha un impatto limitato sulle altre competenze. (es. imparare un nuovo esercizio di matematica è
un’abilità fine a se stessa, ha scarsa influenza in altri ambiti)
Il cambiamento che caratterizza lo sviluppo umano può essere descritto con 3 diversi livelli:
individuale, contestuale, temporale.
La prospettiva interazionista pone rilievo sul duplice ruolo dei fattori individuali e contestuali. Per
esempio i bambini con tratti aggressivi della personalità cercano contesti in cui poter sfogare
queste caratteristiche, se non li trovano avranno mano probabilità di assumere atteggiamenti ostili.
La prospettiva ecologica mette in rilievo l’interazione tra i diversi sistemi ambientali.
• MICRO-SISTEMA: l’ambiente in cui il bambino vive
• MESO-SISTEMA: include le relazioni tra i componenti del microsistema (es. tra genitori e
insegnanti)
• ESO-SISTEMA: ambienti che influiscono sullo sviluppo del bambino ma con cui non ha un
impatto diretto (es. lavoro dei genitori)
• MACRO-SISTEMA: ideologie di una particolare cultura
• CRONO-SISTEMA: cambiamenti di questi 4 sistemi, dovuti al singolo (es. pubertà) o al mondo
esterno (es. divorzio dei genitori)
La prospettiva temporale (o del ciclo di vita) ritiene che lo sviluppo è un processo che continua nel
corso dell’intero ciclo di vita. Bisogna considerare i fattori storici che possono influenzare lo
sviluppo. La coorte di età è un gruppo di persone nate nello stesso periodo storico che vivono delle
esperienze in comune e quindi possono sviluppare gli stessi problemi specifici.
CAPITOLO 2
Gli psicologi dello sviluppo descrivono i cambiamenti che si verificano nello sviluppo e trovano una
spiegazione ad essi. Devono trovare risposte plausibili, valide sia in laboratorio che nel mondo
reale. Formulano ipotesi a partire da teorie, poi vengono verificate attraverso esperimenti per
determinarne la correttezza. Se la teoria regge si testano altre ipotesi, altrimenti la si corregge o la
si abbandona.
John Locke, filosofo dell’empirismo, sostiene che i bambini vengono al mondo in una condizione di
tabula rasa, come un libro non scritto, quindi non riescono a comprendere nulla del mondo che li
circonda. Al contrario i filosofi razionalisti, come Cartesio, sostengono che la mente da un ordine
all’ambiente esterno per renderlo comprensibile.
William James assume una posizione empiristica, sostiene che i bambini appena nati
percepiscono solo una blooming buzing confusion, cioè una confusione di suoni e luci. Questa
teoria trova eco nel comportamentismo.
Il comportamentismo è una scuola di pensiero che studia l’apprendimento di determinati
comportamenti degli esseri umani e degli animali. Le variazioni di comportamento sono
determinate dall’esperienza e avvengono in modo graduale. Le due forme principali di
apprendimento sono il condizionamento classico e operante.
Il condizionamento classico di Pavlov è un tipo di apprendimento in cui i soggetti sono sottoposti a
due stimoli finché non reagiscono a quello sconosciuto allo stesso modo di quello familiare.
Il condizionamento operante di Skinner è un tipo di apprendimento che dipende dalle conseguenze
del comportamento dell’individuo. Un rinforzo negativo (ombrello per non bagnarsi) o un rinforzo
positivo (giocattolo come premio) rafforzano quel comportamento. Una punizione negativa (togliere
il giocattolo) o una punizione positiva (toccare il forno e bruciarsi) indeboliscono quel
comportamento.
In opposizione al comportamentismo si sviluppa il maturazionismo, secondo cui lo sviluppo non
avviene in modo casuale, ma le abilità infantili sono predeterminate dall’eredità genetica.
Secondo la teoria psicodinamica di Freud le caratteristiche adulte sono il risultato delle esperienze
vissute nel periodo infantile. La formazione della personalità coinvolge tre parti: Es, Io e Super Io.
Prima il neonato prende il controllo dell’Es, le pulsioni istintive, poi passa al controllo dell’Io, l’area
razionale. Il Super Io emerge quando interiorizza i valori della società e sviluppa una coscienza.
Lo sviluppo della personalità, cioè le interazioni tra Es, Io e Super Io, comprende 5 fasi:
1. Fase Orale, si dedica ad attività che gli danno piacere, come mangiare o succhiare
2. Fase Anale, prova piacere con l’espulsione delle feci
3. Fase Fallica, prova curiosità verso la sessualità
4. Fase di Latenza, in cui le pulsioni sessuali vengono represse
5. Fase Genitale, in cui si manifesta il desiderio sessuale
Uno dei contributi più importanti di Freud alla psicologia dello sviluppo è l’enfasi che pone sule
prime esperienze, nei primi 6 anni di vita.
Tra i seguaci di Freud troviamo Erikson che elabora la teoria psicosociale, secondo cui lo sviluppo
è diviso in 8 fasi, e il passaggio da una all’altra dipende dal superamento di determinati compiti
evolutivi, altrimenti dovrà continuare a combattere le stesse “battaglie” anche in seguito.
La teoria etologica sostiene che il comportamento umano va interpretato nel contesto particolare in
cui si verifica e in base al suo valore adattivo. Un esempio di comportamento adattivo è
l’imprinting, descritto da Lorenz come una forma di attaccamento repentina che si verifica in alcune
specie di uccelli, serve a creare una vicinanza tra neonato e genitore.
Tra gli etologi troviamo Bowlby, che propone la teoria della deprivazione materna, secondo cui i
legami di attaccamento tra neonato e genitore nei primi anni di vita sono fondamentali per uno
sviluppo emotivo adeguato.
La teoria dell’apprendimento sociale sostiene che i bambini imparano anche tramite osservazione
e imitazione. Bandura aveva dimostrato che i bambini esposti al comportamento aggressivo di
un’altra persona avevano più probabilità di imitarlo (esperimento con la bambola Bobo). Per far
riuscire l’apprendimento di un comportamento tramite l’osservazione, il bambino deve osservare il
comportamento del modello e conservarlo in memoria, deve avere la capacità fisica di riprodurlo e
deve essere motivato a farlo.
Piaget presenta una teoria costruttivista, secondo cui il pensiero infantile cambia qualitativamente
con l’età ed è diverso da quello di un adulto. I bambini costruiscono attivamente il proprio sviluppo,
come dei piccoli scienziati che cercano di capire come funziona il mondo.
In opposizione al costruttivismo di Piaget, Vygotskij propone la teoria socioculturale, secondo cui lo
sviluppo infantile dipende dalle interazioni che i bambini hanno con persone più esperte e le
istituzioni. Attraverso esse apprende gradualmente a operare in piena autonomia intellettuale. Un
esempio è il peer tutoring, in cui il bambino più competente aiuta il bambino meno competente ad
apprendere una determinata abilità. Con la teoria socioculturale si è capita l’importanza delle
differenze culturali e della loro influenza sullo sviluppo: la cultura influenza il modo in cui gli adulti
dirigono lo sviluppo dei bambini, e quindi il mondo in cui l’individuo da adulto pensa e agisce.
La psicologia evoluzionista condivide le stesse ipotesi degli etologi, sostiene che le componenti
dello sviluppo umano si trovano nelle aree celebrali. I cambiamenti di quest'ultime determinano il
funzionamento cognitivo.
La teoria dell’elaborazione delle informazioni cerca di comprendere come i processi cognitivi si
evolvono nello sviluppo, quindi si chiedono quali sono i processi cognitivi che hanno i bambini per
ogni età. Il flusso delle informazioni all’interno del sistema cognitivo parte da un input, uno stimolo
esterno, e termina con un output, una risposta, che può essere un’azione o una decisione.
Lo sviluppo cognitivo è un processo di auto-modificazione di cui il bambino è protagonista attivo,
infatti utilizza le strategie apprese in precedenza per affrontare problemi nuovi.
Le teorie neo-piagetiane cercano di integrare le idee di Piaget con la teoria dell’elaborazione delle
informazioni. Secondo Case, lo sviluppo a stadi di Piaget si basa su due aspetti della teoria
dell’elaborazione delle informazioni, cioè la capacità mnemonica e il controllo esecutivo. Case
divide lo sviluppo in fasi, come Piaget, ognuna di esse ha una struttura di controllo esecutivo, cioè
degli strumenti per affrontare specifiche situazioni.
Fra le teorie dell’elaborazione delle informazioni c’è il connessionismo, un modello computerizzato
che simula il funzionamento e l’organizzazione dei neuroni. L’apprendimento avviene alterando la
forza dei collegamenti tra i nodi.
I cambiamenti nel cervello si manifestano con la prospettiva maturazionista o
interattiva/interazionista.
Secondo la teoria maturazionista lo sviluppo cognitivo avviene grazie alla maturazione di alcune
parti del cervello, che avviene indipendentemente dagli input esterni. Secondo la teoria
interattiva/interazionista non ci sono aree del cervello che svolgono compiti specifici, ma il cervello
si specializza gradualmente in diverse attività.
CAPITOLO 3
La psicologia è una disciplina empirica, quindi il comportamento dell’individuo deve essere
osservato e registrato. I dati raccolti possono essere qualitativi, riguardano la comprensione di un
problema, o quantitativi, legati a numeri. I metodi utilizzati dipendono dall’oggetto di studio: se si
tratta di un tema poco studiato sono più adatti metodi esplorativi, al contrario se è un tema già
esplorato sono più adatti metodi sperimentali. I più utilizzati sono i metodi scientifici, che
prevedono la formulazione e la verifica di ipotesi sulla base di una teoria, che poi viene definita
utile o meno. Ci sono 3 modi per raccogliere dati sui bambini: chiedere ai bambini, alle persone
loro vicine o li si osserva direttamente.
Con il self-report le informazioni sono fornite direttamente dai soggetti, tramite un’intervista o una
forma scritta. Bisogna ricordare che i bambini hanno tempi di attenzione più ridotti e fanno difficoltà
a capire le domande. Un altro metodo è quello di chiedere alle persone vicine a loro, familiari o
insegnanti. Il vantaggio è che i resoconti sono basati su più osservazioni avvenute nel tempo e in
situazioni diverse. Però la memoria umana non sempre è affidabile, quindi si può chiedere di
riportare solo eventi recenti o di