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COSA SONO I FUNGHI?

Sono microrganismi eucarioti, sono estremamente variabili e adattabili alle varie condizioni, il singolo ceppo è in grado di adattarsi grazie a dei sistemi alle varie condizioni ambientali. Sono tipicamente miceliari (non tutti), sono tutti eterotrofi (usano come fonte il carbonio organico), si nutrono per assorbimento. I funghi modificando il substrato con cui crescono noi ne possiamo subire le conseguenze oppure vengono utilizzati apposta per modificare un substrato. Si riproducono per spore (tante e di tanti tipi con scopi diversi e origine diversa).

I funghi prima del 1866 erano inseriti nel regno delle piante (vi era solo la suddivisione tra piante e animali). Successivamente con lo studio più dettagliato dei microrganismi viene creato il regno dei protisti (alghe, batteri, protozoi, funghi). Nel 1969 vengono proposti 5 regni suddivisi in due domini:

  • Procarioti: batteri
  • Eucarioti: piante animali, protisti e funghi

Attualmente il regno dei funghi è...

Il testo fornito riguarda la suddivisione dei gruppi di microrganismi studiati dai micologi. Questi gruppi sono suddivisi in tre categorie ben distinte:

Funghi veri e propri (eumiceti)

I funghi veri e propri sono inseriti nel regno dei Protozoi. Sono organismi distinti tra di loro e presentano stadi protoplastici privi di parete. Inoltre, inglobano particelle per fagocitosi e le loro spore hanno una parete contenente galattosammina anziché chitina. Sono simili ai protozoi in molti aspetti e non sono interessati alla patologia vegetale. Possono vivere anche su materiale vegetale in decomposizione.

Muffe mucillaginose

Le muffe mucillaginose sono considerate funghi a tutti gli effetti fino a pochissimi anni fa. La loro parete contiene cellulosa anziché chitina. Il loro DNA è correlato ad alghe brune e diatomee e sono inseriti nel nuovo phylum denominato Stramenopila.

appartenente al regno dei Chromista• stile di vita tipicamente “fungino”• annoverano importanti patogeni vegetaliLa micologia studia tutti queste forme di microrganismi indistintamentevengono considerati tutti “Funghi in senso lato”non è facile chiamarli in un modo diverso!qualcuno non ha neppure accettato questa suddivisione e continua a pensarli funghi ebastai problemi di classificazione non sono così pregnanti per lo studio delle malattie da essicausate

STRUTTURA E ORGANIZZAZIONE VEGETATIVA DEI FUNGHI

il talloolocarpico: una sola cellula che al momento di riprodursi si trasforma nelle cellulefiglie. È indifferenziatoeucarpico: differenziato in strutture vegetative e riproduttiveil tipo di crescitala crescita levuliforme: unica cellula che emette una gemma che si separerà dal corpodella cellula madre diventando un’entità separatala crescita miceliare: tubi con all’interno un unico citoplasma e tanti

nucleii lieviti e le muffe sono sempre funghi cambia solo il ciclo di crescita

I lieviti hanno tallo generalmente unicellulare e si moltiplicano per gemmazione

come in tutti gli esseri viventi esistono forme a comportamento intermedio

funghi miceliari che in particolari condizioni crescono come lieviti quando ad esempio

non trovano le condizioni adatte per crescere (attaccano principalmente i vegetali in campo)

la parete e i costituenti delle cellule fungine

la parte conferisce rigidità alla struttura, contiene e bilancia l'effetto della pressione osmotica, da una forma, la parete diventa un setaccio molecolare (le molecole che attraversano la parete devono essere più piccole degli interstizi della parete), il substrato deve essere modificato per essere sfruttato dal microrganismo, inoltre la parete difende le cellule dai raggi UV e dall'azione di enzimi litici di altri microrganismi, è uno scudo sia meccanico che chimico

maggiori costituenti della parete

la parete

può essere inspessita resa impermeabile, protegge uv con deposizione di melanine. C'è una parte fibrillare (serve per contrastare le tensioni che tenderebbero ad allungare la parete) e una amorfa (contrasta la pressione). La parte fibrillare è costituita da chitina, glucano (polimeri di acetilglucosammina) e cellulosa (polimero di glucosio). La parte amorfa è costituita da chitosano (chitina poco o non acetilata), glucani, mannani, proteine e lipidi. Il citoplasma e gli organuli cellulari sono analoghi a quelli delle cellule vegetali e animali: membrana cellulare, reticolo endoplasmico, mitocondri, vacuoli, nucleo, non ci sono i cloroplasti perché sono eterotrofi. I funghi sono tipicamente filamentosi e i singoli filamenti sono denominati ife. È un tubo con all'interno del citoplasma con tanti nuclei, si accresce sull'apice estremo e di conseguenza i funghi presentano solo una crescita apicale. Rappresenta il punto di forza e la caratteristica.

Il principale dei funghi, permettono di incunearsi nei materiali vegetali anche molto duri (legni secchi). Permette ai funghi di decomporre il substrato.

Esistono dei tropismi ifali: il fungo può essere attratto da qualcosa di utile o allontanarsi da qualcosa di pericolo. Queste sostanze non sono nutrizionali ma di potenziale rilevanza ecologica: attrazione verso radici, legno, germinelli o sostanze emanate in fase di decomposizione. Evitano anche la competizione ad esempio ife della stessa specie vanno in direzione diverse per evitare di concorrere per le sostanze. Se sono su substrato solido tendono ad andare in profondità o se leggono positivamente la presenza della luce verso l'esterno.

Vanno dalla stessa parte

Vanno a caso non si può parlare di tropismo

Le ife dopo una fase di tropismo negativo riuniscono le forze verso un tropismo positivo

Ramificazioni ifali hanno origine a una certa distanza dall'apice

spessoportano all'aumento delle ramificazionile ramificazioni primarie mostrano lo stesso tipo di controllo sulle laterali di ordinemaggiorenumero e posizione delle ramificazioni dipende da fattori genetici e ambientalile colonie tendono a cambiare la forma in funzione della densità del substrato ma ingenerale tendono ad allargarsi (forma lenticolare, circolare). Quando la crescita èabbondante il fungo tende a mantenere la zona viva nella zona apicale e al centroquelli che hanno già completato lo sviluppo. Le colonie hanno colori diversi e il coloropuò voler dire che qual fungo presenta delle zone riproduttive, i funghi sono influenzatidalle condizioni ambientali (due funghi se crescono in condizioni diverse possono dareorigine a colonie diverse e quindi necessario specificare il substrato e le condizioni dicrescita). La pigmentazione può andare a danneggiare le caratteristiche del substratoo semplicemente non renderle gradevoli. Se il substratoè tenero ad esempio un brodola forma delle colonie non sarà lenticolare ma sferiche. Anastomosi ifali Fusione di ife con conseguente scambio di nucleo e citoplasma, avvengono anche tracolonie diverse e ceppi diversi di una stessa colonia. Sono molto frequenti. Alcuneparti di un fungo hanno la funzione di controllare le anastomosi (consentonol’anastomosi con ceppi diversi fra di loro e quindi con nuclei diversi perché non hasenso sprecare energia per mescolare nuclei uguali). Le anastomosi fra apici sonospesso accompagnate da tropismi (se avvengono lentamente) Matrice extra-ifale È presente all’esterno dell’ifa, costituita da polisaccaridi o glicoproteine, essendoidrofilica serve a trattenere acqua è un filtro per molecole tossiche, è una sostanzacollosa ed aiuta le ife del fungo ad aderire al substrato che sta colonizzando, il suoquantitativo è influenzata dalla tipologia di substrato (se il materiale è ricco di)mineralisarà poca viceversa se il substrato è ricco di zuccheri e proteine sarà presente in grande quantità) Setti Strutture che interrompono l'ifa. Alcuni funghi non fanno i setti (ife asettate). Sono dei sistemi di emergenza che aiutano a chiudere il passaggio a seguito di danneggiamento delle ife se no si avrebbero conseguenze su tutto il micelio. Inoltre servono per separare strutture ifali specializzate. Setto semplice È presente un foro che consente il passaggio del citoplasma e anche dei nuclei Setto a doliporo: è presente una doppia membrana a cappa permette il passaggio ma non del nucleo è permessa la continuità citoplasmatica Le ife dei basidiomiceti possono presentare connessioni a fibbia: connessione a ponte tra 2 porzioni di ifa separate da un setto I miceli asettati in caso di emergenza fanno dei setti completi costruendo una parete trasversale che occupa tutto il lume dell'ifa. Per essere costruito richiede molto

tempoed energiaMODIFICAZIONI E AGGREGAZIONI IFALI (comuni nei funghi fitopatogeni)

Le ife modificano la loro forma per svolgere funzioni particolari

Rizoidi (ricordano radici): ife ramificate che si approfondiscono nel substrato a scopo di ancoraggio per le strutture riproduttive che si trovano sopra, sono in grado anche di assorbire le sostanze nutritive, in rari casi possono perdere questa capacità

Clamidospore: tratti di ifa particolarmente resistenti, all'interno è presente tutto il necessario per dare origine ad un nuovo individuo, non sono considerate strutture riproduttive perché rimangono attaccate al micelio e non sono predisposte alla dispersione nell'ambiente, possono far ripartire la crescita in caso di danneggiamento del micelio

Sclerozi: gomitolo di ife, quelle esterne si sacrificano per la comunità aumentando lo spessore, le melanizzano le impermeabilizzano costruendo una guaina protettiva impedendo gli scambi gassosi e la perdita di acqua.

Producono anche tossine per rendere meno appetibile il fungo. Hanno diverse forme e hanno dimensioni ridotte 1-3mm ma ne sono stati trovati anche grandi 6 cm.

Appressori e fronde miceliari. Un modo per aumentare la superficie consentendo al fungo di stare più aderente al substrato, consente anche di far forza sul substrato per fare entrare le ife all'interno.

Austorio. Serve per prelevare nutrimento dalle cellule vegetali senza ucciderle almeno inizialmente e senza farsi accorgere. Il fungo arriva con l'ifa vicino alla cellula vegetale, fa un foro e penetra, entra senza perforare il plasmalemma, l'apice ifale viene ingrossato per aumentare la superficie assorbente. Alcuni funghi hanno bisogno di alcune sostanze che vengono prodotte solo dalle cellule vive e queste sostanze non vengono prodotte spesso e in grandi quantità dalla cellula.

Dettagli
A.A. 2019-2020
64 pagine
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SSD Scienze agrarie e veterinarie VET/04 Ispezione degli alimenti di origine animale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mnl.dirienzo98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Protezione degli alimenti e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Saracchi Marco.