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MALATTIE FUNGINE
FUNGHI
I funghi (miceti) sono organismi eterotrofi che possono vivere come saprofiti, parassiti o associati in simbiosi
con altri organismi. Nel 1965 sono stati inseriti nel regno dei Funghi (prima vegetali). Ciò a causa di varie
peculiarità: eterotrofia, presenza di chitina e glicogeno e caratteristiche diverse dei citocromi. Quasi tutti gli
organismi del regno dei Funghi, sono: eucarioti e multinucleati, eterotrofi, si nutrono per assorbimento e si
riproducono per spore. Presentano inoltre ife riunite in micelio. In quasi tutti i casi le pareti ifali sono di chitina
(polisaccaride azotato presente nell’esoscheletro degli invertebrati). Il carboidrato di riserva per eccellenza
dei funghi è il glicogeno (come per gli animali) invece dell’amido tipico dei vegetali.
Rispetto ai batteri, prediligono pH più basso, si avvantaggiano della colonizzazione di substrati legnosi
grazie allo sviluppo miceliare, sono sfavoriti dalla carenza di O quindi non si sviluppano in anaerobiosi.
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I funghi prototrofi producono proteine e vitamine autonomamente. Gli auxotrofi necessitano di queste
sostanze.
La struttura vegetativa è detta tallo. Questo può essere:
- olocarpico (funghi più semplici), ossia formato da una singola cellula che a maturità si trasforma in struttura
riproduttiva;
- eucarpico (maggior parte dei funghi), differenziato in parti vegetative e parti riproduttive. È caratterizzato da
micelio, un’entità vegetativa filamentosa e multinucleata. Questo è costituito da un complesso ramificato di
strutture tubolari dette ife che possono essere settate o meno in funzione del gruppo tassonomico. Le ife si
estendono per crescita apicale e per ramificazioni laterali.
Esistono stadi intermedi di differenziazione, in cui l’organizzazione eucarpica viene raggiunta nel tempo.
I funghi sono cenocitici, ossia possono attuare divisione nucleare senza quella cellulare. Così si hanno
cellule con più nuclei. Ciò implica che si possa avere variabilità anche senza riproduzione gamica.
In alcuni gruppi non si riscontrano ife vere e proprie, ad esempio nei lieviti. Questi sono unicellulari e si
moltiplicano per gemmazione (da una cellula madre si sviluppa una protuberanza che viene differenziata) o
fissione (crescita della cellula e formazione di un setto trasversale che la divide in due). In colonie in crescita
attiva, le cellule possono disporsi più o meno aderenti l’una con l’altra formando lo pseudomicelio.
Diversi funghi miceliari, in certe condizioni, si sviluppano come i lieviti gemmanti (dimorfismo). Si hanno
esempi di dimorfismo in Taphrinales e Ustilaginales, che da miceliari si trasformano in levuliformi se
crescono su substrati di laboratorio.
hanno struttura cellulare, ma il micelio non va inteso come l’unione di singole cellule ma
Le ife (3-10 nm)
come un insieme indiviso e multinucleato. Le ife presentano:
parete, struttura che conferisce rigidità ed è importante per l’acquisizione di nutrienti e nella riproduzione
-
sessuale. È una struttura fibrosa formata da fibrille associate a una matrice amorfa, organizzate in strati a
diversa composizione e morfologia. Fra i principali componenti vi sono cellulosa e chitina, chitosano e
glucani, xilosio e polimeri del galattosio, proteine, pigmenti, sostanze aromatiche complesse e lipidi;
- membrana cellulare (plasmalemma), struttura tipica come quella degli eucarioti (contiene più glucidi); negli
eumiceti lo sterolo presente è l’ergosterolo (non colesterolo come negli animali); negli oomiceti si hanno
steroli simili a quelli delle piante (fitosteroli); ciò è importante nella lotta ai patogeni, in quanto alcuni pa
sull’ergosterolo e non sono efficaci contro gli oomiceti. La membrana serve a assorbire e rilasciare
agiscono
sostanze, trasdurre segnali molecolare ed è sede di enzimi come quelli per la sintesi di chitina e glucani;
- apparato di secrezione, come quello tipico delle cellule eucariotiche, composto da reticolo endoplasmatico,
sistema vescicolare e apparato del golgi;
- vacuoli, contenenti sostanze di riserva ed enzimi o con elementi per usi diversi, ad esempio i fosfati nelle
micorrize;
- citoscheletro, formato da microtubuli e microfilamenti come negli eucarioti. Alcuni fungicidi (benzimidazoli)
agiscono inibendo il citoscheletro e impedendo divisione nucleare e crescita della parete;
- mitocondri, nei funghi hanno forma, composizione e funzioni variabili. La forma delle creste mitocondriali è
un elemento di classificazione tassonomica (piatte nei funghi veri e propri, tubulari negli oomiceti);
- nucleo, simile a quello degli eucarioti, ma di dimensioni ridotte.
Le ife fungine possono essere settate. Negli Oomycota e il phylum Zygomycota le porzioni giovani sono
asettate; in seguito, con allungamento e ramificazione delle ife, il protoplasma si trasferisce verso le zone in
accrescimento, svuotando le zone più vecchie che vengono separate con setti. Questi si formano anche per
separare organi riproduttivi o isolare parti di ife in seguito a ferite.
In Ascomiceti, Basidiomiceti e funghi mitosporici, si hanno ife settate. Hanno setti perforati per assicurare
continuità protoplasmatica lungo l’ifa. Anche qui le parti vecchie e lesionate possono essere isolate
semplicemente otturando il lume del foro. In alcuni basidiomiceti si hanno setti a doliporo, con un
inspessimento anulare intorno al poro, rivestito da entrambi i lati da membrane forate dette parentosomi.
I propaguli fungini, senza impedimenti, crescono e formano una o più ife a sviluppo apicale con ramificazioni
nei diversi piani. In seguito si sviluppa una colonia concentrica in cui le parti esterne sono ife giovani in
crescita attiva. In questi casi, la sporificazione avviene in prossimità della colonia o ai margini in
progressione (es. Phytium). In altri casi, tutta la colonia resta vitale e i nutrienti vengono trasportati dalla feria
al centro dove avviene la sporificazione (es. ruggini). In altri casi alcune ife si specializzano nel trasporto a
distanza di nutrienti e acqua, per superare ambienti ostili e formare un nuovo micelio in altre zone (armillarria
mellea).
Le clamidospore, sono strutture di conservazione che si sviluppano in ife vecchie di molti funghi, partendo da
ingrossamenti ifali, che subiscono inspessimento della parete e accumulano riserve alimentari nel
protoplasma. Successivamente si separano dal micelio come cellule vegetative resistenti (clamidospore).
I funghi con micelio settato, possono avere aggregazioni di ife in strutture più o meno regolarmente globose
(1-10mm) dette sclerozi. Possono avere forma irregolare in B. cinerea, subsferica in Sclerotium rolfsii,
fusiforme. Alcuni sono composti da ife e tessuto dell’ospite e possono assumere la forma della struttura
vegetale che rimpiazzano (C. purupurea). Sono estremamente resistenti a condizioni sfavorevoli e
assicurano la sopravvivenza del fungo per lunghi periodi anche in assenza dell’ospite. Si sviluppa uno strato
esterno inspessito e melanizzato detto Cortex che limita la disidratazione e la sensibilità agli agenti esterni.
In alcuni casi (Sclerotium cepivorum) la germinazione degli sclerozi nel terreno dipende solo dalla
stimolazione ad opera degli essudati radicali dell’ospite.
Molti funghi che attaccano legni e radici formano cordoni ifali (le ife decorrono parallelamente e si intrecciano
ripetutamente formando anastomosi) e rizomorfe (migliaia di ife si uniscono in strutture complesse con uno
pseudomeristema apicale), in cui le ife si aggregano longitudinalmente. Aggregandosi, le ife mettono in
comune le risorse in modo da aumentare la capacità di degradazione di substrati come lignina e cellulosa e
colonizzare l’ospite più facilmente.
Nella fase di colonizzazione le ife possono formare appressori e austori, che servono nel processo infettivo.
NUTRIZIONE DEI FUNGHI
I funghi sono chemioeterotrofi: non sono in grado di organicare il C. Le fonti di C organico derivano dalla
degradazione di diverse sostanze.
L’assunzione di nutrienti avviene per assorbimento di composti solubili a basso peso molecolare, attraverso
la membrana citoplasmatica. Questi sono derivati dalla degradazione di macromolecole insolubili, che
vengono digerite in situ mediante secrezioni enzimatiche extracellulari e ridotte a unità monomeriche solubili.
I funghi sono i biodegradatori per eccellenza e producono una vasta gamma di enzimi. I prodotti della
digestione enzimatica, per entrare nel metabolismo del fungo, devono superare la barriera costituita da
parete e membrana. Nei funghi miceliari, le proteine di simportazione (per il trasporto mediato di nutrienti
attraverso la membrana), si trovano negli apici ifali, che esplorando il substrato vengono in contatto con le
sostanze da degradare e assorbire. Pertanto la crescita apicale è essenziale per il reperimento di nutrienti.
FATTORI AMBIENTALI E FUNGHI disponibilità d’acqua
I fattori ambientali che influenzano sviluppo fungino sono: (pressione osmotica),
pH, disponibilità di O e CO , temperatura, illuminazione.
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L’ifa all’ambiente, l’assunzione e
fungina deve avere un potenziale osmotico adeguato così da regolare
le perdite di acqua. I funghi in genere prediligono alta umidità e al diminuire della disponibilità
d’acqua e l’attività
la crescita ifale rallenta, le fasi riproduttive sono difficoltose vitale si arresta.
I funghi in grado di crescere anche in ambienti ad alta pressione osmotica si dicono osmofili o xerofili.
un’ ampia gamma di
In base al valore di pH, possono considerarsi acidofili ma riescono a vivere in valori
(3-11). Verso i valori estremi la crescita è completamente inibita. Le variazioni di pH possono influire
sulla riproduzione in modo diverso: alcuni generi si riproducono agli stessi valori di pH in cui crescono, altri
prediligono intervalli più ristretti per la riproduzione.
In base alla disponibilità di O2 sono aerobi. I patogeni nei tessuti e i miceli in particolari condizioni di
laboratorio o industriali, si trovano in stati di areazione diversi rispetto a quello atmosferico.
È richiesta anche la disponibilità di CO2 come substrato essenziale di molte reazioni metaboliche e
all’incremento
come fattore utile della crescita.
Le esigenze termiche per la crescita variano nelle diverse specie fungine. Si hanno: psicrofili (min. 0°c,
opt. 10°C), mesofili (min. 8°C opt. 18-28°C) e termofili (min. 32 opt. 55°C) e forme di transizione. Le
esigenze termiche per la riproduzione sono più limitate (in genere intorno a 20°C). Inoltre sotto gli 0°C i
funghi sopravvivono ma non si sviluppano; sopra i 60°C molti miceti muoiono. Le alte temperature
abbinate a alta umidità sono molto dannose.
L’illuminazione e sull’alternanza
influisce su forma e dimensione delle strutture riproduttive fra
Un fenomeno