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Caratteristiche delle cellule senescenti
• Dimensioni: le cellule senescenti sono spesso multinucleate e di dimensioni maggiori rispetto alle cellule normali, fino a due volte più grandi.
• Aumento di p53: si osserva un aumento dell'espressione e della forma fosforilata di p53.
• Diminuzione di Rb: si osserva una diminuzione dell'espressione e della fosforilazione di Rb.
• Aumento di p21 e p16: si osserva un aumento di espressione di p21 e p16, soprattutto in una fase tardiva che indica l'irreversibilità della senescenza.
• SASP: le cellule senescenti producono numerosi fattori solubili, come chemochine, fattori di crescita e fattori inibitori della proliferazione, noti come SASP (fenotipo secretorio associato a senescenza proliferativa). Tra i marcatori più importanti della SASP ci sono IL6 e IL8.
pro-infiammatorie tipiche della SASP.
I fattori tipici della SASP permettono di diffondere senescenza anche nelle cellule adiacenti in modo paracrino/yuxtacrino a può anche indurre una serie di fenomeni intorno a sé con richiamo di cellule del SI e inducendone a loro volta senescenza o anche attivandole.
E si vede che abbiamo fattori di crescita come VEGF che comporta angiogenesi e questo fattore di norma è fortemente pro-tumorale, ma bisogna ricordare che la senescenza è importante anche fisiologicamente. Poi produce anche tante interleuchine, quasi tutte infiammatorie, come IL1, IL6 ecc... ma anche chemochine che possono essere attrattive per il SI, come il IL8 che attrae i neutrofili, o alcune pro o anti proliferative. Poi ci sono tanti recettori e ligandi, per esempio recettori solubili per il TNF e altri. Ci sono poi proteasi quindi per invasività o l'altro lato della medaglia è l'inibizione dell'invasività e poi ci
Sono tanti fattori insolubili importanti sia nella riparazione dei tessuti che nei tumori. Nello specifico, il fenotipo SASP si caratterizza da tre eventi associabili a cancerogenesi:
- Modulazione della risposta immunitaria, quindi parliamo di immuno-evasione, oppure generazione di un ambiente tipicamente immunosoppressivo;
- CSC, ovvero Cancer Stem Cells, in cui si promuove la crescita e proliferazione delle CSC, quindi poi migrazione con transizione epitelio-mesenchima e mantenimento di queste cellule staminali che tra l'altro sono anche chemioresistenti e permettono proprio la sopravvivenza dei tumori a quelle terapie che non eradicano questo pool di cellule staminali tumorali. Sono poi importanti anche da un punto di vista dei marcatori perché esprimono marcatori specifici anche delle cellule staminali tutti gli effetti.
- Alterazioni del microambiente, ovvero sviluppo di angiogenesi con espressione del VEGF, quindi rimodellamento della matrice extracellulare.
La proliferazione cellulare, così come anche l'invasione cellulare. Vediamo questi effetti nella figura sottostante in cui questi due lati vengono proprio chiamati "bright" side e "dark" side.
Abbiamo già accennato l'importanza di differenza tra senescenza e quiescenza; infatti, intanto possiamo fare esperimenti anche in questo senso, le cellule senescenti se gli do un mitogeno queste non rispondono ovvero non riprendono a crescere e non vanno a rispondere nemmeno a livello molecolare, mentre la cellula quiescente sotto i corretti stimoli può tornare nel ciclo. Lo stato di ploidia nella cellula senescente possono essere sia cellule in 2n che 4n; infatti, possono anche bloccarsi in fase G2/M e quindi in fase 4n o in G0/1 e quindi in 2n. Un'altra caratteristica importante è un alto metabolismo nel caso della senescenza; quindi, è una cellula del tutto diverso da una cellula morente, mentre la cellula quiescente non.
è morente nemmeno lei peròha metabolismo ridotto. Tra i marcatori molecolari abbiamo già detto che i principali sono p16 e p21 nellasenescenza, mentre p27 nel caso di quiescenza e questo nell’ambito delle Cdk-i. Tra i marcatori invecemorfologici li abbiamo visti prima e sono telomeri corti, oppure l’attivazione della SAß-galattosidasi, così comeattivazione delle risposte al danno al DNA, o il fenotipo SASP e i foci SAHF. Inoltre, nel caso di senescenzaqualunque sia la causa, si arriva all’attivazione di p21 o p16, mentre per la quiescenza soprattutto p27, sebbenei abbia sempre una piccola attivazione ma meno rilevante sempre di p21.Inoltre, verrebbe da dire una riduzione di cicline nella senescenza, ma le cicline D aumentano in alcuni casi,però poi le Cdk non funzionano comunque a causa degli inibitori Cdk-i e quindi a volte possono essere anche- 32 -considerate come marcatori di senescenza per quanto sono aumentate, ma altrimeccanismi poi impediscono il proseguire del ciclo per la presenza di p21 e p16. La senescenza è molto importante abbiamo detto nei tumori e aggiungiamo il fatto che oltre a senescenza indotta da vari elementi, come ipossia, o alterazioni di ossigeno, oppure vari altri fattori, è importante anche identificare dei farmaci che uccidono la cellula senescente; infatti, questa è comunque una cellula che è capace di avere resistenza all'apoptosi quindi ci sono tanti approcci terapeutici. Ci sono una serie di sostanze come il Dasatinib, un inibitore delle Tyrk o la Quercetina, ed altre sostanze naturali come la curcumina, che sono complessivamente molecole dette senolitiche ovvero che fanno morire la cellula senescente ed è importante quando la cellula senescente produce quei prodotti non molto graditi. Quello che si fa è agire mediante 2 vie, ovvero a una parte possiamo inibire la via di AkT che nella cellula senescente essendo una via di sopravvivenza.
è molto attiva verosimilmente e questo permette di andare a innescare l'apoptosi. Evento che può essere indotto anche mediante l'attivazione di molecole pro-apoptotiche come Bcl. Patologia sperimentale Prof. Persio dello Sbarba A.A. 2021/2022 Patologia sperimentale (A.A. 2021/2022) Parte 2 - Riparazione e rigenerazione tissutale Persio dello Sbarba Lez. 1 (21.10) - riparazione e rigenerazione Iniziamo col vedere come possiamo dividere e classificare la riparazione in senso lato: - Riparazione in senso stretto, per esempio immaginiamo il fegato, in cui si ha danno con perdita di tessuto epatico e il danno si ricolma con tessuto connettivale cicatriziale, in cui il tessuto riprodotto ripristina la continuità anatomica, ma non si ha alcun modo di riparare il ruolo funzionale del tessuto perso. - Rigenerazione, è il tipo di riparazione che sostituisce le cellule nobili (ovvero le cellule tipiche e specializzate di un determinato tessuto, peresempio le cellule epatiche e dei dotti biliari per il fegato) di un tessuto perdutein seguito ad un insulto patologico, da cellule tipiche di quel tessuto in modo tale che il tessuto neoformato siacapace di recuperar la funzione fisiologica del tessuto andato perso. Chiaramente per rigenerare delle cellulebisogna avere le cellule progenitrici in riserva. Vedendo alcuni numeri, possiamo dire che un uomo di 70kg èfatto da circa 100 trilioni di cellule (1014) e ogni giorno si perde 1 trilione di cellule, ma non per insulti di tipopatologico, è una normalissima esigenza di sostituire quelle cellule che senza insulto patologico, invecchiano edevono essere sostituite con cellule giovani. Quindi immaginiamo che macchina enorme è quella dellarigenerazione tissutale, che ogni giorno rigenera 1 trilione di cellule. Scendendo in singole popolazioni, peresempio ogni ora sono prodotti 10 miliardi di eritrociti e 10 miliardi di leucociti. Inoltre, pensiamo a unragionamento
Assurdo per cui, pensiamo che non abbiamo mai bisogno di rigenerazione perché le nostre cellule non muoiono mai, pensiamo a come sarebbe il nostro corpo se mantenesse la stessa velocità di rigenerazione, si raddoppierebbe peso ogni due mesi e si peserebbe 10 tonnellate a 50 anni. Ora però pensiamo che la mitosi in realtà non è un processo molto redditizio, è efficiente, ma non tanto efficace, infatti per una singola cellula vengono a essere prodotte due di cellule, quindi se per ogni 2 cellule perse, il corpo dovrebbe essere pesante la metà di quelle 10 tonnellate, quindi 5 tonnellate, se la rigenerazione si basasse sull'avere una cellula serbatoio che ne genera 2, ma sicuramente non possiamo pesare 5 tonnellate, quindi il rapporto tra cellule madri e figlie non può essere sicuramente 1:2, ma deve essere espresso di sicuro da una funzione matematica diversa, e di fatto la soluzione è un rapporto esponenziale tra cellule.
madre che può dare origine a una progenie di cellule figlie identiche a sé stessa. Le cellule clonogeniche sono quindi una sottocategoria delle cellule staminali. Le cellule staminali sono cellule indifferenziate che hanno la capacità di differenziarsi in diversi tipi di cellule specializzate. Questa caratteristica le rende fondamentali per la rigenerazione e la riparazione dei tessuti danneggiati o malati. Esistono diverse fonti di cellule staminali, tra cui l'embrione umano, il cordone ombelicale, il midollo osseo e alcuni tessuti adulti. Le cellule staminali embrionali sono considerate le più versatili, in quanto possono differenziarsi in qualsiasi tipo di cellula del corpo umano. Tuttavia, la loro utilizzazione solleva questioni etiche e legali. Le cellule staminali adulte, invece, sono presenti in diversi tessuti del corpo e hanno una capacità di differenziazione più limitata rispetto alle cellule staminali embrionali. Tuttavia, sono meno controversi dal punto di vista etico e possono essere utilizzati per trattare alcune malattie e condizioni. Le cellule staminali rappresentano quindi una promettente area di ricerca nella medicina rigenerativa, con il potenziale per curare malattie come il diabete, le malattie cardiache, il morbo di Parkinson e molte altre.capace di proliferare estensivamente prima dell'innesco del differenziamento. Diciamo, tra noi, che qualcosa che stride c'è; infatti, si usa il termine "este