Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Queste modificazioni riguardano solo e soltanto le cellule parenchimali.
Iperplasia
Aumento del volume di un organo/tessuto dovuto all’incremento numerico delle cellule-parenchimali-
che lo compongono. Avviene in tessuti in cui le cellule possono proliferare.
1_ Fisiologica
_A seguito di aumento della stimolazione ormonale: Proliferazione epitelio ghiandolare della
mammella alla pubertà, durante la gravidanza e l’allattamento; utero, endometrio e miometrio in
gravidanza.
_A seguito dell’aumento della richiesta funzionale-compensatoria: rigenerazione epatica a seguito di
epatectomia parziale.
2_ Patologica
_Ormonale: Eccessiva stimolazione ormonale; es iperplasia benigna dell’endometrio per eccesso
assoluto o relativo di estrogeni (iper-estrogenismo, lesione precancerosa.
_Riparazione delle ferite: Da eccesso di fattori di crescita.
_Infezione da virus: Verruche e lesioni cutanee delle mucose da papillomavirus.
_Iperalimentazione: Induce iperplasia delle cellule adipose.
Ipertrofia
Aumento del volume di un organo/tessuto dovuto all’aumento delle dimensioni delle cellule
parenchimali che lo compongono. Avviene spesso in tessuti in cui le cellule hanno perso la capacità
di dividersi.
1_ Fisiologica:
_Ormonale: Utero in gravidanza; ipertrofia + iperplasia; mammella durante allattamento.
_Compensatoria/aumento della domanda funzionale: Muscolo scheletrico nell’atleta
2_ Patologica:
_Compensatoria: Miocardio stenosi aortica.
Atrofia
Diminuzione del volume di un organo/tessuto dovuta alle diminuite dimensioni delle cellule
parenchimali che lo compongono o alla perdita delle stesse per apoptosi. Le cellule atrofiche hanno
funzionalità ridotta ma non sono morte.
_Ipoplasia: Quando un organo o un tessuto sono congenitamente poco sviluppati.
_Aplasia: Quando un organo o un tessuto non si è sviluppato per niente (aplasia del rene sinistro) o
le sue cellule hanno cessato di dividersi (aplasia del midollo osseo in corso di anemia aplastica).
L’atrofia può essere fisiologica e patologica e determinata da una riduzione dell’attività funzionale o
alla riduzione della stimolazione ormonale:
_Ridotto utilizzo: Muscolo scheletrico (gamba ingessata), osso (osteoporosi) nei pazienti
immobilizzati e astronauti.
_Perdita di stimolazione endocrina: Utero dopo la gravidanza; dopo la menopausa, atrofia
dell’endometrio, epitelio vaginale e mammella.
_De-nervazione: Muscolo scheletrico, poliomelite.
_Ipo-perfusione prolungata: Ischemia cronica; cervello nell’adulto.
_Iponutrizione: Atrofia degli adipociti, insufficienza di calorie proteiche, marasma, assunte porta allo
smantellamento della muscolatura).
_Invecchiamento (atrofia senile): Cervello, cuore.
Un organo può inoltre andare incontro ad alterazioni del differenziamento:
_Metaplasia
_Anaplasia
_Displasia
Metaplasia
La metaplasia è una forma di accrescimento cellulare patologico controllato, caratterizzato da una
sostituzione adattativa di un tipo di cellula adulta ben differenziata, da parte di un altro tipo di cellula
adulta (per esempio, in condizioni di irritazione cronica, il delicato e vulnerabile epitelio bronchiale e
bronchiolare cilindrico pseudostratificato ciliato, può venire sostituito dal più ruvido epitelio squamoso
pluristratificato). La metaplasia rappresenta una risposta adattativa e difensiva. In genere, la
metaplasia coinvolge gli epiteli; tuttavia, esistono casi in cui anche il tessuto connettivo può andare
incontro a metaplasie, dopo lesione dei tessuti molli: ciò provoca la formazione, normalmente, di
osso (irreversibile).
_Metaplasia squamosa dell’epitelio respiratorio: Epitelio cilindrico specializzato della trachea e dei
bronchi sostituito da pavimentoso stratificato (fumatori; perdita della produzione del muco).
_Metaplasia squamosa dei dotti biliari: Epitelio cilindrico secretorio sostituito da pavimentoso
stratificato non funzionale (calcoli).
La persistenza degli stimoli che predispongono alla metaplasia (epiteliale) può indurre la
trasformazione cancerosa proprio nell’epitelio metaplastico.
Displasia
Situazione che indica anomalie nel differenziamento di cellule epiteliali o mesenchimali sottoposte a
stimoli proliferativi.
_Displasia squamosa dell’epitelio della cervice uterina: CIN: Neoplasia intraepiteliale cervicale.
_Displasia squamosa dell’epitelio respiratorio: Fumatori.
_Displasia -> Neoplasia -> Carcinoma in situ: Epitelio di rivestimento viene rimpiazzato da uno strato
di cellule maligne, ma i confini istologici sono ancora rispettati. La membrana basale è intatta ->
Carcinoma invasivo.
Meccanismi di danno cellulare
I meccanismi responsabili del danno cellulare sono complessi, molte possono essere le cause e non
tutte agiscono su un singolo sito né un certo punto è sensibile solo ad una causa. Vanno però
ricordati quattro sistemi che appaiono particolarmente vulnerabili:
_Il mantenimento dell’integrità delle membrane cellulari da cui dipende la omeostasi ionica ed
osmotica della cellula e dei suoi organuli.
_La respirazione aerobica che coinvolge la fosforilazione ossidativa e la produzione di ATP.
_La sintesi di proteine enzimatiche e strutturali.
_La difesa dell’integrità del sistema genetico della cellula.
Tra i vari elementi biochimici e strutturali di una cellula vi è una interdipendenza così stretta che
qualunque sia il punto di attacco iniziale dell’agente eziologico, il danno arrecato in un solo distretto
causa un gran numero di effetti secondari. Ad es. un danno alla catena respiratoria porta una
deplezione energetica che impedisce il funzionamento della pompa del sodio con alterazione del
contenuto intracellulare di acqua e ioni. Le alterazioni morfologiche si manifestano solo in seguito ad
alterazioni di tipo biochimico.
Le reazioni della cellula allo stimolo dannoso dipendono dal tipo di danno, dalla sua durata e dalla
sua intensità, le conseguenze dipendono anche dal tipo, dallo stato e dall’adattabilità della cellula.
Variazioni delle dimensioni di un organo
_Normoplasia: Ciascun organo ha dimensioni costanti perché costanti sono il numero e le dimensioni
delle singole cellule parenchimali che lo costituiscono
_Iperplasia: Aumento delle dimensioni di un organo per aumento del numero delle cellule
parenchimali che lo costituiscono.
_Ipoplasia: Riduzione delle dimensioni di un organo per riduzione del numero delle cellule che lo
costituiscono.
_Ipertrofia: Aumento delle dimensioni di un organo per aumento delle dimensioni delle singole cellule
parenchimali che lo costituiscono.
_Ipotrofia: Riduzioni delle dimensioni di un organo per riduzione delle dimensioni delle singole cellule
parenchimali che lo costituiscono.
Adattamenti cellulari della crescita e del differenziamento
Le cellule possono rispondere ad eccessive sollecitazioni fisiologiche o a stimoli patologici andando
incontro a una varietà di adattamenti cellulari di tipo morfologico e fisiologico. In questa situazione la
cellula acquisisce un nuovo equilibrio, alterato ma solido, che ne preserva la vitalità e ne modula le
funzioni in risposta a stimoli. La caratteristica fondamentale che distingue questi adattamenti dalla
neoplasia è il fatto che una volta cessato lo stimolo, la situazione può tornare alla normalità. Si tratta
di fenomeni limitati ad un distretto dell’organismo.
Si possono avere modificazioni cellulari che riguardano:
_La proliferazione.
_Le dimensioni.
_Il differenziamento.
Queste modificazioni riguardano solo e soltanto le cellule parenchimali.
Immunità acquisita
Per ogni tipo di stimolo viene innescata una risposta che vale per quello stimolo e non per altri.
Questa specificità assicura un alto grado di efficienza, in quanto evita le risposte non necessarie.
Ha memoria immunologica e i tempi di risposta sono relativamente lunghi (da 96 h).
I componenti dell’immunità specifica sono i linfociti ed i loro prodotti.
Nell’immunità specifica distinguiamo:
_Un’immunità attiva, quando è il nostro sistema immunitario che viene indotto a produrre una
risposta. La abbiamo tutte le volte che abbiamo un’infezione, ma anche subito dopo una
vaccinazione. Quest’immunità si presenta dopo diversi giorni: presenta una risposta specifica e una
memoria immunologica.
_Un’immunità passiva, quando gli anticorpi prodotti da un organismo vengono immessi in un altro
organismo: gli anticorpi vengono, dunque, somministrati; abbiamo, quindi, una risposta specifica, ma
non si avrà una memoria immunitaria. Per esempio, una tipologia di immunità passiva la si ha con
l’allattamento: gli anticorpi della madre passano al bambino. Tuttavia, oltre all’immunità di tipo
naturale (come nel caso appena descritto), possiamo avere anche un’immunità acquisita di tipo
artificiale: attiva, come i vaccini, o passiva, come le γ globuline (anticorpi). Queste ultime, per
esempio, vengono immesse in un organismo quando questo prende il tetano, senza essere stato
precedentemente vaccinato: in altre parole, gli anticorpi gli vengono somministrati dall’esterno.
L’immunità specifica può essere di due tipi, che servono all’eliminazione di microbi differenti:
_Umorale (mediata da molecole circolanti dette anticorpi). Le cellule responsabili dell’immunità
umorale sono i linfociti B. Tale immunità può essere trasferita in soggetti non immunizzati mediante
plasma o siero. Le sostanze capaci di legarsi agli anticorpi e di causarne la produzione si dicono
antigeni.
_Cellulo-mediata (mediata dai linfociti T): Indirizzata verso microbi che si trovano dentro le cellule con
virus o microbi fagocitati). Le cellule responsabili di questa immunità sono i linfociti T. Di questi, però,
ne esistono due tipi: i linfociti T helper (o CD4) e i linfociti T citotossici (CD8). I primi sono
importantissimi, poiché, come dice il loro nome, aiutano le risposte immunitarie producendo, una
volta attivati, una grande quantità di citochine (mediatori solubili) adatte al particolare patogeno; a
seconda di quale citochina viene prodotta, viene scelta la risposta più adatta per eliminare il
particolare patogeno. Se per esempio i CD4 vengono attivati da alcuni macrofagi, la citochina che
viene emessa sarà l’interferone γ, il quale induce un aumento della produzione di radicali liberi di
ossigeno nel macrofago stesso.
I linfociti CD8, una volta riconosciute le cellule infettate, ci si legano e le uccidono attraverso
meccanismi litici. I CD8, per potersi attivare, hanno però bisogno di un segnale da parte dei CD4.
Immunità acquisita
Razione specifica verso agenti patogeni, coordinata da linfociti, i quali esprimono sulla loro
membrana molecole specifiche (rec