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MEDIATORI CHIMICI DELL’INFIAMMAZIONE
Piccole molecole prodotte in risposta a stimoli infiammatori e che avviano e regolano le reazioni infiammatorie. La loro provenienza
può essere:
Mediatori cellulari prodotti e/o rilasciati da cellule. A loro volta si dividono in: Preformati (sono già presenti nelle cellule
- →
ancora prima che arrivi lo stimolo infiammatorio, e vengono quindi solo rilasciati); Neosintetici (vengono prodotti al
momento dell'arrivo dello stimolo infiammatori, per poi essere rilasciati.)
Mediatori plasmatici: si trovano in circolo in forma inattiva, venendo attivati solo all’arrivo dello stimolo infiammatorio:
- Sistema del complemento; Sistema della coagulazione; Sistema delle chinine.
MEDIATORI PREFORMATI ammine vasoattive, e la loro azione principale si espleta a livello vasale (vasodilatazione). Si
→ sono
accumulano all’interno dei mastociti, e sono:
Istamina: presente anche all’interno dei mastociti, basofili, nei neuroni istaminergici e nelle piastrine. Deriva dalla
- decarbossilazione di His, e una volta rilasciata viene rapidamente inattivata dall’istaminasi. Gli stimoli che ne permettono il
rilascio sono:
Fisici: traumi, alterazioni termiche sia verso il caldo che verso il freddo;
o Legame delle IgE ai mastociti;
o Azione di altri mediatori chimici: come le proteine del complemento C3a e C5a;
o Azione delle interleuchine: quali IL-1, IL-18, IFN;
o Agenti chimici: come il veleno di alcuni serpenti.
o
Agisce legando i recettori H1 – H4; i principali sono H1 e H2, e a seconda di dove sono localizzati gli effetti saranno diversi:
H1 a livello vasale causano vasodilatazione, a livello intestinale aumentano la peristalsi, e a livello polmonare causano
- →
broncocostrizione;
H2 a livello vasale causano vasodilatazione e a livello gastrico aumentano la produzione di HCl.
- →
A livello delle arteriole aumenta il diametro data la presenza di una discreta tonaca muscolare, mentre a livello delle venule
viene aumentata la permeabilità del vaso; agiscono quindi sia sulla muscolatura liscia che sulle terminazioni periferiche,
causando sensazione di prurito nella zona di interazione. Provoca la contrazione delle grandi arterie. Possiede inoltre un’azione
chemiotattica verso i granulociti eosinofili nel sito di intervento (gradiente di concentrazione), oltre ad essere implicato nella
regolazione del ciclo sonno-veglia (in caso di assunzione di antistaminici può insorgere sonnolenza). I farmaci antistaminici
agiscono competendo con l’istamina a livello degli H1 poiché, essendo preformata, non ha senso agire a monte della sua
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produzione; inoltre, alcuni alimenti possono indurre o contenere istamina causando prurito durante la loro consumazione:
Indurne il rilascio cozze, cioccolato, papaya; Contenerne: alcool, melanzane, parmigiano reggiano, crauti; Neutrali latte,
→ → →
legumi.
Serotonina: derivante da Trp, il quale viene prima idrossilato e quindi decarbossilato. Contenuto anche in piastrine, cellule
- neuroendocrine e alcune aree del mesencefalo. A livello piastrinico ne favorisce l’aggregazione, a livello vasale è responsabile
di una transitoria vasocostrizione e conseguente
vasodilatazione e aumento della permeabilità, e a livello
gastroenterico aumenta la peristalsi inducendo allo stesso
tempo il senso di nausea; può inoltre stimolare le
terminazioni nervose, causando dolore (nocicettori), e
regolare l’umore a livello SNC.
MEDIATORI NEOSINTETICI
Sono rilasciati in seguito ad uno stimolo antinfiammatorio e
vengono classificati in base alla struttura:
Mediatori lipidici che sono metaboliti dell’acido
- arachidonico presente nei fosfolipidi di membrana. La
fosfolipasi A2 (su cui agiscono corticosteroidi) libera
acido arachidonico.
Mediatori proteici
- Ossidi di azoto
- Fattore di aggregazione piastrinica (PAF)
-
LIPIDICI
Prostaglandine: prodotte per azione delle COX-1 che sono costitutive e producono prostanoidi fisiologici (muco a livello gastrico) e
COX-2 che sono inducibili e vengono stimolate in seguito a fenomeni infiammatori. Sono divise in:
Prostacicline: prodotte da mastociti, macrofagi, piastrine e cellule endoteliali. Sono vasodilatatorie, antiaggreganti piastriniche
- e aumentanti la filtrazione renale;
Trombossani: prodotti principalmente a livello delle piastrine, con azione aggregante, vasocostrittrice e riducono la filtrazione
- renale. Hanno quindi azione opposta alle prostacicline;
Prostaglandine stabili: con le stesse azioni delle prostacicline; causano febbre e dolore. L’uso di FANS non selettivi causa
- effetti collaterali a livello gastrico, piastrinico, angiogenico e a livello dell’adesione linfocitaria; i selettivi, invece, sono sconsigliati
in soggetti a rischio trombotico (diminuiscono le prostacicline e quindi aumentano in rapporto i trombossani);
Leucotrieni: prodotti dalle 5-LOX a livello di leucociti e mastociti. Il primo a venir prodotto è LTA4, con azione chemiotattica per i
neutrofili; sono anti-aggreganti piastrinici e broncocostrittori, hanno azioni simili all’istamina ma con effetti più potenti:
l’istamina viene infatti rilasciata subito, così da dare il tempo alle cellule responsabili di produrre i leucotrieni. Ha non effetto
vasocostrittore. Leucotrieni si possono utilizzare per l’asma, posso andare ad agire sia sulla loro produzione sia sul loro
meccanismo d’azione, con l’istamina solo sulla seconda.
Lipossine: Nel caso in cui, invece, l’enzima che si attiva fosse la 12-LOX, ecco che vengono prodotte le lipossine: questi mediatori
hanno azione antiinfiammatoria poiché vanno ad inibire la chemiotassi dei neutrofili aumentando quella per i monociti, oltre ad
inibire l’adesione di tali cellule all’endotelio. Sono coinvolte nello spegnimento della risposta. Gli inibitori per i
PROTEICI
Citochine: mediano e regolano le reazioni immunitarie, sono per la maggior parte interleuchine, proteine in grado di trasmettere il
segnale tra (=inter) leucociti. Le principali sono IL-1, TNF e IL-6 e (IFN-gamma).
L’azione di queste interleuchine si esplica a livello locale dove possiamo avere aumento della permeabilità, vasodilatazione,
azione chemiotattica. A livello sistemico andando a stimolare l’ipotalamo > anche alcune interleuchine sono pirogeni endogeni.
Possono dare a livello epatico a stimolare la produzione delle proteine della fase acuta > in caso di analisi del sangue si può
valutare la cosiddetta PCR (= proteina C-reattiva) che è una proteina la cui produzione viene aumentata notevolmente in caso di
infiammazione quindi si può valutare questo parametro per capire se c’è un processo infiammatorio. Sono in grado di andare a
stimolare a livello del midollo osseo la produzione di leucociti, danno la leucocitosi, cioè l’aumento dei leucociti circolanti. Il
problema è che un’eccessiva quantità di citochine circolanti possono avere anche effetti patologici, possono dare un’esagerata
ipovolemia quindi abbattimento pressorio, diminuire la gittata cardiaca, aumentare il rischio di formazione di trombi e andare a
interagire con il metabolismo del glucosio. Si può raggiungere anche il shock settico. Le principali IL infiammatorie sono: 9
IL-1: prodotta da monociti/macrofagi, neutrofili e cellule endoteliali. La sua produzione viene stimolata da endotossine
- batteriche, altre citochine, immunocomplessi e sé stessa, tutti stimoli infiammatori. Si lega al recettore costitutivo IL-1R, e
può avere un’azione o autocrina o paracrina: Induce la produzione di molecole d’adesione sulle cellule endoteliali; Induce la
sintesi di citochine, chemochine, PG e NO; Pirogeno endogeno e induce la sintesi di proteine della fase acuta; Non è
citotossica e non attiva l’apoptosi.
TNF: fattore di necrosi tumorale. In generale è un mediatore di risposta infiammatoria indotto principalmente dalla presenza
- di Gram- (LPS); viene sintetizzato da macrofagi, linfociti T e NK, e mastociti. Abbiamo già visto che è in grado di indurre
apoptosi estrinseca. Può agire su due recettori costitutivi quali TNFR-I e TNFR-II: il primo è responsabile dell’attivazione
della cascata apoptotica estrinseca, ed è quindi citotossico; il secondo non è in grado di reclutare TRADD, e perciò non sarà
citotossico. Il TNF è capace di aumentare la sintesi di molecole di adesione, oltre a reclutare e attivare neutrofili e
monociti/macrofagi; è inoltre capace di indurre la produzione di altre IL (es. 1 e 6). Gli effetti benevoli o malevoli del TNF
dipendono fortemente dalla sua concentrazione sierica: in presenza di setticemia (= diffusione dell’organismo nel sangue)
la sua produzione diventa molto intensa e porta alla diminuzione di volemia, gittata cardiaca e glicemia, oltre ad aumentare
il rischio di formazione di trombi; ciò, unito ad altre manifestazioni, porta alla Multi-Organs Disfuctions (MOD).
IL-6: prodotta da monociti/macrofagi, fibroblasti e dalle cellule epiteliali. La sua produzione è stimolata da IL-1 e TNF, ed è
- in grado di indurre la sintesi di proteine della fase acuta a livello epatico e la produzione di neutrofili e linfociti. Hanno
anche la capacità di differenziare i T-helper in cellule secernenti IL-17.
Chemochine: citochine chemiotattiche, in grado quindi di richiamare leucociti nel sito di infiammazione, sono chemiotattiche;
sono inoltre capaci di stimolare l’adesione all’endotelio aumentando l’affinità per le integrine e la loro migrazione verso il sito di
danno. Sono divisibili in 4 classi, suddivise in funzione della posizione delle Cys (C) N-terminali:
CXC: agiscono principalmente sui neutrofili;
- CC: agiscono principalmente su monociti, eosinofili, basofili e linfociti; non i neutrofili;
- C: specifiche per i linfociti;
- CX3C: aumenta l’adesione e delle cellule T ad una forma solubile con potente attività chemiotattica.
-
NO: prodotto principalmente da cellule endoteliali, macrofagi, neutrofili e cellule del SNC. Viene sintetizzato dalla NO-sintasi a
partire da L-Arg, O2 e NADPH. È anch’esso pleiotropico: induce vasodilatazione, è antiinfiammatorio, battericida e stimola i T-
helper;
PAF: fattore di attivazione piastrinica. È un mediatore chimico di origine lipidica prodotto dalla fosfatidilcolina acetiltransferasi a
partire dall’acido arachidonico. Ha azioni pro-infiammatorie quali: aggregante piastrinico, aumenta permeabilità vascolare, è
chemiotattico.
MEDIATORI PLASMATICI
SISTEMA DEL COMPLEMENTO Insieme di proteine solubili e inattive in circolo. Sono una ventina, e vengono numerate da C1 a
→
C9. L’attivazione avviene a cascata e in modo proteolitico partendo da enzimi attivati dall’insorgenza di uno stimolo infiammatorio;
questi enzimi scindono le proteine in una subunità a e una subunità b: la distinzione v