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LINFOCITI

Nell'infiammazione cronica i linfociti e i macrofagi interagiscono tra loro, influenzandosi a vicenda e rilasciando mediatori infiammatori che influiscono su altre cellule. Infatti i macrofagi presentano gli antigeni ai linfociti ed esprimono molecole di membrana e citochine (IL-12) che stimolano la risposta dei linfociti T. I linfociti T attivati iniziano a produrre citochine, in particolare IFN-γ, che è il principale attivatore dei macrofagi.

PLASMACELLULE

Le plasmacellule originano dai linfociti B attivati e producono anticorpi diretti contro gli antigeni presenti nella sede dell'infezione o contro le componenti tissutali alterate. Dopo 4-5 giorni, durante i quali contribuiscono all'eliminazione dei virus, le plasmacellule sono soggette a un meccanismo di autodistruzione, poiché se continuassero a vivere potrebbero far insorgere malattie autoimmuni o addirittura tumori. L'autodistruzione avviene seguendo un processo di apoptosi, in cui...

le plasmacellule si "avvelenano" con le scorie che si formano durante la produzione degli anticorpi e che non sono state eliminate dai proteosomi.

EOSINOFILI

Sono abbondanti nelle reazioni immunitarie mediate dalle IgE e nelle infezioni parassitarie. Il reclutamento comporta la fuoriuscita dal sangue ed è mediato dalla chemochina eotossina. Possiedono dei granuli che contengono la proteina basica maggiore, una proteina cationica, tossica per i parassiti ma che causa la lisi delle cellule epiteliali di mammifero e quindi partecipano ad un eventuale danno tissutale.

MASTOCITI

Sono grosse cellule disposte in genere in posizione perivascolare che derivano da precursori presenti nel midollo osseo. Esprimono sulla loro superficie il recettore che lega la porzione Fc delle IgE. Nelle reazioni acute, le IgE si legano ai questi recettori, le cellule si degranulano e rilasciano mediatori come l'istamina. Questo tipo di risposta si verifica nelle reazioni di ipersensibilità verso alimenti.

veleno di insetti o farmaci.

INFIAMMAZIONE GRANULOMATOSA
Si manifesta in malattie infettive di tipo immunitario (tubercolosi, lebbra, sifilide, malattia da graffio del gatto). È un tipo particolare di reazione infiammatoria cronica caratterizzata da accumulo di macrofagi attivati (cellule epitelioidi) e innescata da una varietà di agenti infettivi e non infettivi.
Un GRANULOMA è un focolaio di infiammazione cronica costituito da un aggregato microscopico di macrofagi, morfologicamente trasformati in cellule epitelioidi, circondato da leucociti mononucleati e qualche volta anche da plasmacellule. Frequentemente le cellule epitelioidi si fondono tra di loro e formano le cellule giganti tipo Langhans, contenenti 20 o più nuclei.
Esistono due tipi di granuloma differenti per la loro patogenesi.
Granulomi da corpo estraneo: causati da materiale inerte come filo da sutura o altre fibre troppo grandi per essere fagocitate. Il corpo estraneo viene quindi fagocitato dalle cellule.

giganti.circondato e avvolto da cellule epitelioidi

Granulomi di tipo immunitario: causati da particelle vive, di solito microbi, in grado di indurre una risposta cellulo-mediata. In questa risposta non si produce il granuloma, ma i macrofagi inglobano il materiale estraneo e lo processano, presentandone frammenti ai linfociti T e causandone l'attivazione. I linfociti T rispondono producendo citochine che attivano altre cellule T e macrofagi che si trasformano in cellule epitelioidi. Esempio tipico è il granuloma causato dal bacillo della tubercolosi, definito tubercolo.

INFIAMMAZIONE PURULENTA

Caratterizzata principalmente da un essudato cellulare granulocitario. I granulociti non vengono lisati durante la reazione infiammatoria e attaccano i tessuti, causando un'infiammazione per disfacimento o suppurazione cellulare. Si forma il pus, un materiale viscoso giallastro di aspetto denso e cremoso, formato da leucociti morti o morenti, altri componenti dell'essudato infiammatorio.

(liquido d'edema e fibrina), microrganismi e prodotti del disfacimento dei tessuti. La viscosità è dovuta all'alto contenuto di DNA che deriva dal disfacimento dei granulociti.

Nell'infiammazione purulenta si osserva la continua produzione di essudato e il riassorbimento di sostanze tossiche, a cui spesso è associata una amiloidosi secondaria a carico del rene, della milza e del fegato.

Ci sono diversi tipi di infiammazione purulenta:

  • Ascesso o Apostema: raccolta circoscritta di pus in una cavità neoformata
  • Empiema: raccolta di pus in una cavità naturale preesistente, non comunicante con l'esterno (es. cavità pleurica)
  • Flemmone: raccolta purulenta con tendenza ad estendersi e ad invadere diffusamente il tessuto connettivo lasso sottocutaneo, sottomucoso, subfasciale e intermuscolare.

OMEOSTASI

NORMALE

ADATTAMENTO

MORTE CELLULARE

Incapacità all'adattamento

RIPARAZIONE

RIGENERAZIONE

Sostituzione di una parte

Sostituzione di una

parte perduta con un tessuto diverso con un tessuto uguale

RIGENERAZIONE

In seguito a necrosi un tessuto può essere RIGENERATO.

Per rigenerazione si intende la sostituzione delle cellule andate perdute con cellule che hanno le stesse caratteristiche anatomiche e funzionali.

La capacità rigenerativa di un tessuto dipende dal suo essere costituito da:

  • Cellule Labili: cellule che si rinnovano sistematicamente
    • Midollo osseo
    • Tessuto emopoietico
    • La maggior parte delle cellule epiteliali
  • Cellule Stabili: cellule che si rinnovano solo in particolari condizioni
    • Epatociti
    • Fibroblasti
    • Endotelio vascolare
    • Muscolo liscio
  • Cellule Perenni: non si rinnovano in nessun caso
    • Muscolo scheletrico e cardiaco
    • Neuroni

CELLULE STAMINALI

Cellule caratterizzate dalla loro prolungata capacità autorigenerativa e dalla loro replicazione asimmetrica. Infatti ad ogni divisione cellulare producono due cellule figlie, una delle quali mantiene la

La sua capacità di rinnovamento, mentre l'altra diventa capostipite di una popolazione di cellule che, a loro volta, dà luogo a cellule mature e differenziate, ovvero a tessuti distinti.

Le cellule staminali assicurano la formazione e il rinnovamento dei tessuti, ovvero la sostituzione delle cellule che hanno terminato il proprio ciclo vitale e di quelle lesionate.

CELLULE STAMINALI CLASSIFICAZIONE

In base alla provenienza

Staminali embrionali ES: nell'embrione allo stadio di blastocisti, prima dell'annidamento nella parete uterina, si trovano cellule staminali totipotenti e altamente proliferative, cioè capaci di produrre un numero elevato di progenitori che possono dar vita a tutti i tessuti del corpo umano.

Staminali fetali: sono cellule staminali finalizzate all'accrescimento di alcuni tessuti nel neonato, con caratteri intermedi tra quelle embrionali e quelle adulte.

Staminali del cordone ombelicale: al momento della nascita, dal sangue fetale

del cordone ombelicale possono essere isolate cellule staminali dotate di grande capacità proliferativa e, allo stato attuale, considerate precursori degli elementi sanguigni. Le staminali adulte sono cellule non specializzate che si riproducono giornalmente per formare alcune specifiche cellule. Ad esempio, 200 miliardi di globuli rossi sono generati ogni giorno nel corpo da cellule staminali emopoietiche, oppure cellule staminali nel midollo osseo possono trasformarsi in cellule epatiche, neurali, muscolari e renali. CLASSIFICAZIONE - Totipotenti: una singola cellula staminale può svilupparsi in un intero organismo e persino in tessuti extra-embrionali (ad es. i blastomeri). - Pluripotenti: le cellule possono specializzarsi in tutti i tipi di cellule che troviamo in un individuo adulto, ma non in cellule che compongono i tessuti extra-embrionali. - Multipotenti: le cellule sono in grado di specializzarsi unicamente in alcuni tipi di cellule. - Unipotenti: le cellule staminali possono specializzarsi in un solo tipo di cellula.possono generare solamente un tipo di cellula specializzata: le cellule riparatrici. I tessuti che non possono essere rigenerati vengono semplicemente riparati attraverso un certo numero di processi: - Induzione di un processo infiammatorio in risposta ad una lesione iniziale, con rimozione del tessuto danneggiato o morto - Proliferazione e migrazione delle cellule parenchimali e connettivali - Formazione di nuovi vasi sanguigni e tessuto di granulazione - Sintesi delle proteine della matrice extracellulare (ECM) e deposito di collagene - Rimodellamento tissutale e contrazione della lesione - Acquisizione della resistenza della ferita Il processo di riparazione è influenzato da molteplici fattori, tra cui: - L'ambiente tissutale e l'estensione del danno - L'intensità e la durata dello stimolo - Le condizioni che inibiscono l'intervento, come la presenza di corpi estranei oppure l'inadeguato apporto di sangue - Varie malattie che inibiscono la riparazione.

Il trattamento con steroidi

L'obiettivo della riparazione è quello di ripristinare il tessuto riportandolo alla condizione iniziale, di solito tale processo inizia precocemente durante l'infiammazione.

Se il danno persiste, l'infiammazione diventa cronica e avviene la completa ricostruzione dei tessuti e riparazioni, in questo caso la deposizione di tessuto connettivo è detta FIBROSI.

Se i tessuti non possono essere rigenerati, la riparazione è accompagnata da deposito di tessuto connettivo con formazione di CICATRICE.

ANGIOGENESI

I vasi ematici si formano durante lo sviluppo embrionale per vasculogenesi, durante la quale viene costituita una rete vascolare primitiva a partire dai precursori delle cellule endoteliali detti angioblasti. Questo processo è regolato da diverse

Biomolecole della matrice extracellulare. Il processo di formazione di vasi sanguigni nell'adulto è noto come angiogenesi. Quindi l'angiogenesi è la migrazione e la proliferazione coordinata di cellule endoteliali dal letto vascolare esistente, seguita da una maturazione e stabilizzazione che coinvolge le cellule murali (cellule muscolari lisce nei vasi di grande calibro e periciti nei vasi di medio calibro). Angiogenesi per mobilizzazione delle EPC (precursori delle cellule endoteliali) EMANGIOBLASTO Cellule Staminali Angioblasti Emopoietiche Cellule endoteliali Periciti e cellule muscolari lisce Arterie - Vene - Vasi linfatici.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
53 pagine
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SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Moses di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof La Camera Erminia.