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VACCINAZIONE ES. CONTRO LE TOSSINE BATTERICHE
Può avvenire una guarigione spontanea solo se l’individuo sintetizza e produce rapidamente una
quantità di anticorpi in grado di neutralizzare la tossina.
La prevenzione (profilassi) della difterite si effettua con la vaccinazione, che avviene inoculando la
tossina opportunamente svelenata, che prende il nome di anatossina o tossoide.
In breve le anatossine mantengono il potere antigene ma perdono quello patogeno.
E per intervenire nei soggetti infettati e non vaccinati? Quale terapia? Si può utilizzare la
sieroprofilassi, usando degli anticorpi prelevati dagli animali, svelenati e introdotti nell’uomo. 4
IMMUNOLOGIA
ASPETTI GENERALI DEL SISTEMA IMMUNITARIO
Cellula immunitaria: macrofago.
Venne scoperta a fine 800 da un ricercatore russo, studiando le stelle marine. Non le troviamo nel
sangue ma troviamo il suo precursore, il monocita.
Presente diversi granuli, i lisosomi, che servono per uccidere completamene l’invasore.
La fagocitosi è un meccanismo fondamentale che permette di inglobare microorganismi e di
eliminarli.
COME FUNZIONA IL SISTEMA IMMUNITARIO
Sistema immunitario innato (diverse cellule, molto più veloce), adattativo (entra in gioco quando
il microrganismo è più agente di patologie importante, di cui fanno parte i linfociti).
Essi interagiscono sovrapponendosi.
Si parlerà di cellule, recettori e fagociti.
I linfociti T e la Laurea in Timica:
- T helper (regista o coordinatore del S.I.)
- T killer o citotossici (CTL, cytotoxic T lym)
- T regolatori (detti anche treg inibitori)
L’allenatore della squadra del sistema immunitario: cellula dendritica.
La memoria immunologica (ruolo dei vaccini)
Gli organi linfoidi secondari (linfonodi, milza,…)
Il sistema immunitario ci protegge e deve eliminare patogeni. Deve essere attivato e disattivato
quando il microbo viene eliminato. Se qualcosa va storto si va incontro a delle patologie come
ipersensibilità, autoimmunità o immunodeficienze (ereditarie o acquisite).
STORIA DELL’IMMUNOLOGIA
Immunità = esenzione
Deriva da immunitas: persona che aveva superato una malattia e poteva aiutare gli altri a superarla
in quanto non si ammalava più.
È la scienza che studia i meccanismi cellulari e molecolari con cui il nostro corpo si difende da ogni
tipo di invasione.
Questi. Meccanismi eliminano anche le cellule che diventano anomale in seguito a cellule
invecchiate, stressate e a mutazioni genetiche.
Se cerchiamo la parola vaccino…
Preparato che viene introdotto nell’organismo sano per stimolarlo a produrre anticorpi specifici.
1798 Edward Jenner: utilizza il vaiolo bovino (Virus Vaccino) analogo a quello umano, per
indurre protezione verso il virus patogeno.
Il sistema immunitario è costituito da:
- Molecole (anticorpi)
- Cellule (macrofagi, linfociti,…) 5
- Organi (linfonodi, milza,…)
Esso è diffuso in tutto il nostro corpo
Tre strategie di difesa:
1. Involucro: la cute e le mucose impediscono all’invasore di entrate nell’organismo;
2. Immunità innata: meccanismi che bloccano l’invasore appena entra;
3. Immunità adattativa: messa a punto di risposta cellulare e anticorpale verso specifici
costituenti dell’invasore.
I LINFOCITI
Hanno differenti capacità:
1. Diverisificazione
2. Specificità
3. Memoria
Teoria della selezionale clonale di Burnet (1957)
La specificità è determinata prima che avvenga l’incontro con l’antigene.
I linfociti con recettori che riconoscono antigeni autologhi (self) vengono eliminati durante lo
sviluppo nel timo.
Il linfocita che riconoscerà l’antigene (Ag) andrà incontro a intensa proliferazione: clone di cellule
effettrici e di cellule della memoria.
LINFOCITI T E B
Linfociti T di derivazione dal timo.
Linfociti B, da Borsa (di Fabrizio) o bone marrow, midollo osseo.
Cellule piuttosto piccole: diametro di 8-10 micron. Sono indistinguibili dal punto di vista
morfologico.
MARCATORI FENOTIPICI
Proteine sulla membrana che caratterizzano una specifica popolazione cellulare, CD, acronimo di
gruppo di differenziazione (cluster of differentiation).
CD4: linfocita T helper (Th)
CD8: linfocita T citolitico (CTL)
Il CD4 e il CD8 hanno funzione di co-recettori.
Gli anticorpi sono costituiti da quattro catene proteiche. Ci sono due tipi di catene in un anticorpo:
una lunga chiamata catena pesante, ed una più piccola chiamata catena leggera. Ogni catena
possiede sia una regione variabile, sia una regione costante. Ogni anticorpo possiede due identiche
catene leggere ed altrettante pesanti.
Le regioni Fab riconoscono l’invasore, la porzione Fc è costante per tipo di Ac e dà la funzione
finale. Nel sangue la maggior parte di anticorpi è rappresentata dalla classe IgG (75%).
Fab = frammento che lega l’antigene (Ag)
Fc = frammento cristallizzabile 6
LA MEMORIA DELLA RISPOSTA ANTICORPALE
CELLULE SPECIFICHE – LEUCOCITI (globuli bianchi) DELLA RISPOSTA IMMUNE
ACQUISITA O SPECIFICA
Linfociti T: numerose funzioni
Linfociti B: anticorpi
Virus dell’immunodeficienza umana (HIV)
L’IMMUNITA’ ACQUISITA
- Immunità passiva: naturale e artificiale (passaggio transplacentare di anticorpi materni,
naturale),(sieroprofilassi, artificiale)
- Immunità attiva: naturale e artificiale (infezione, naturale), (vaccinazione, artificiale). 7
LEUCOCITI
Citochine
piccole proteine, a volte glico proteine, molto importanti nella comunicazione tra le cellule del
sistema immunitario. La nomenclatura generica è citochina ma in base da chi vengono prodotte
hanno nomi diversi ad esempio:
- Citochina prodotta da monociti e macrofagi: monocine
Citochina prodotta da linfociti: linfochine
Prodotte in generale dai leucociti: interlochine
TNF alpha induce necrosi tumorale in alcuni tumori
IFN inibisce la replicazione di molti virus
Chemochine
Piccoli peptidi, solubili, il termine deriva da chemotassi (fenomeno del movimento) e citochina,
hanno un ruolo fondamentale nel richiamo e nel circolo di detrminate sottopopolazioni leucocitarie.
Esistono diverse nomenclature, la più usata è una vecchia denominazione esempio:
IL-8 che richiama e attiva i granulociti neutrofili
C5a, C3a, che richiamano neutrofili e eusinofili
BARRIERE ESTERNE DELL’ORGANISMO: CUTE E MUCOSE
Le mucose e la cute sono costitutive dell’immunità innata
Le barriere esterne dell’immunità innata
Barriere meccaniche e fisiche
Cute, epitelio cigliato
Fisiologiche e biochimiche
Acido lattico: PH basso
Pepsina: nello stomaco distrugge molte proteine
Lisozima: (contenuto in lacrime saliva e sudore) rompe la parete cellulare dei batteri gram
positivi. Rompe il legame glicosidico beta tra 1-4 dei due zuccheri, muco.
Microbiologiche
Flora batterica: che agisce nell’intestino
Lattoferrina e transferrina: che prelevano il ferro da organismi potenzialmente patogeni,
detto meccanismo di antibiosi
Barriere interne dell’immunità innata
Meccanismi fisiologici 8
Temperatura temperatura elevata contrasta alcune replicazioni di patogeni).
Tensione dell’ossigeno nei tessuti contrasta alcuni batteri che necessitano una
tensione maggiore.
Meccanismi solubili
sistema
Sistema del complemento di proteine del sangue quiescenti, di 30 proteine, il
nome deriva dal fatto che complementa l’azione degli anticorpi, creano dei pori e provocano
la morte dell’organismo, il complemento viene attivato dagli anticorpi G e M
Interferoni alpha, beta, gamma alpha e beta riconoscono lo stesso recettore e fanno
parte dell’immunità innata detti IFN di tipo 1.
Proteina c reattiva prodotta dal fegato, riconosce un polisaccaride C di molti batteri e
funghi, per poi attivare o il complemento o la fagocitosi.
Tufsina si lega sulla parete esterna dei microbi e stimola la fagocitosi.
Defensine azione antibatterica e a volte antivirale, piccoli peptidi di 30-40 AA, si
inseriscono nella parete del microrganismo danneggiandola e uccidendoli.
Coagulazione quando si ha la formazione del coagulo si forma una vera e propria
barriera fisica di piastrine attivate che rilasciano anche peptine, molecole proteiche.
Chinina bradichinina stimola i recettori del dolore nella cute e causa un segnale
d’allarme, inoltre favorisce la vasodilatazione.
Meccanismi cellulari
Neutrofili
monociti/macrofagi
cellule natural killer
cellule dendritiche
IMMUNITA INNATA O NATURALE
La risposta innata è specifica per poche strutture, ma importante perché riesce a riconoscere virus,
batteri microrganismi, però non si adatta ovvero non modifica i recettori o gli enzimi in base al
microrganismo, cosa che invece fanno i T e B e non da risposta memoria.
Le cellule per l’immunità innata c’è una specificità per i così detti profili molecolari, ovvero
permette con pochi recettori di riconoscere strutture dei patogeni.
Come si creano le patologie?
spesso si creano da una persistente risposta immunitaria.
FAGOCITI
Neutrofili: nucleo multilobato 3/5 lobi, granulocita poiché viene da una famiglia di tre
cellule diverse 9
Macrofago: È stato scoperto a fine 800 da un ricercatore russo, durante lo studio di stelle marine.
Non sono presenti nel sangue, poiché lì vi sono i Monociti (antenato del macrofago). Il macrofago
è una cellula molto grande (grande fagocita), Possiede diversi granuli detti lisosomi ricchi di enzimi
che servono alla distruzione dei microrganismi che la cellula ha fagocitato.
Le cellule fagocitarie
Macrofagi
Cellule dendritiche
I macrofagi presentano l’antigene e hanno risposta acquisita, come le cellule dendritiche. Insieme
fanno da ponte al Linfocita T durante il fenomeno della presentazione dell’antigene, stimolano i
Linfociti T e vengono chiamate anche cellule accessorie/ cellule presentanti antigene.
MHC di prima classe: stimola i linociti T citotossici
MHC di seconda classe: stimola i linfociti T helper
Cellula dendritica: pseudopodi molto lunghi e con queste riesce a prendere i microrganismi
e a fagocitare. Per fagocitare esiste un fenomeno detto Pinocitosi, ovvero ingurgita liquidi
provenienti nello spazio extracellulare fagocitando anche altri microrganismi.
GLOBULI BIANCHI E GLOBULI ROSSI
Derivano entrambi da una cellula staminale pluripotente presente nel midollo osseo, che si
differenzia poi successivamente in due progenitori:
Mieloide: produce l’eritroblasto che diventa