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IMMUNOGENETICA/ IMMUNOEMATOLOGIA
richiami di genetica
genetica: ghenetikos – genesi - origine
cromosomi: uomo 46 cromosomi, cellule ovo e spermatozoi (23 e 23)
codice genetico: Insieme di geni, ogni gene è composto da 2 coppie alleliche.
ALLELE O ALLELOMORFO
FENOTIPO: caratteri fisici visibili
GENOTIPO: caratteristiche dei geni.
I geni possono essere:
DOMINANTI: A,
RECESSIVI: OO per manifestarsi ha bisogno di essere ad uno stato di omozigosi,
CODOMINANTI: A e B entrambi presenti genotipicamente e fenotipicamente.
LEGGE DI MEDEL
F1 prevale il carattere giallo DOMINANTE,
GENOTIPICAMENTE giallo e verde,
FENOTIPICAMENTE solo giallo.
Se sono codominanti fiore bianco e rosso fenotipicamente si ha il fiore rosa.
F2 ¾ semi gialli da cui ¼ semi gialli omozigoti.
2/4 semi gialli eterozigoti ¼ semi verdi
caratteri ereditati indipendentemente.
ESAME EMOCROMOCITOMETRICO
dal plasma al siero da globuli rossi ammassati con fibrinogeno, quindi con provette senza coagulante.
SANGUE
È un tessuto formato da una sospensione di cellule in un liquido chiamato “plasma”.
È formato da 3 elementi importanti: plasma, globuli rossi e globuli bianchi.
Svolge diverse funzioni:
Respiratoria, eritrociti portano O2 e CO2,
Nutritiva ed escretrice,
Regolatrice (enzimi, ormoni, vitamine)
difesa
termoregolatrice
mantenimento tasso idrico
regolazione dell’emostasi
mantenimento della pressione osmotica (minerale) e oncotica (proteica).
PLASMA: è un fluido alcalino, giallo, formato da 90% H2O e 10% sostanza secca, ph 7,4.
Contribuisce al mantenimento del volume del sangue (volemia).
composto da sostanze organiche e minerali:
La sostanza secca quindi organica contiene: glucidi, lipidi, glicoproteine, ormoni, amminoacidi e vitamine.
CONTA EMATICA degli emocomponenti dal boufy coat in giù.
penia: anemia,
citosi: es trombocitosi quindi presenza di un maggior numero di piastrine (poliglobulia)
GLOBULI ROSSI:
IMPORTANZA DEL VOLUME DEGLI ERITROCITI
per le anemie:
anemia macrocitica: globulo rosso grande
anemia microcitica: globulo rosso piccolo, carenza di ferro (controllare la sideremia che indica il
Fe circolante nel sangue)
anemia normocitica: volume normale = 80
EMATOCRITO: percentuale tra il volume del plasma e la composizione ematica
“vcm” : volume corpuscolare medio (rapporto tra ematocrito e globuli rossi).
“rdw” : ci da la variazione delle dimensioni degli eritrociti (< 15%, se è >15% è normale se c’è stata un
emorragia.)
POICHILOCITOSI: Variazioni di volume
RETICOLOCITI: globuli rossi giovani, 0,5%- 2,5% dei globuli rossi circolanti
LEUCOCITI (leuco=bianco): Si distinguono in: granulociti, linfociti e monociti.
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Variano da 5000 a 9000 x mm di sangue. Utilizzano il sangue per migrare dal midollo osseo ai tessuti.
Possono essere distinti a seconda della presenza di granuli:
GRANULOCITI:
NEUTROFILI (55-70%): polimorfonucleati dotati di attività fagocitaria, intervengono nella
fase iniziale della risposta infiammatoria.
EOSINOFILI(2,3%): aumentano nei processi allergici e nelle infezioni parassitarie.
BASOFILI (0,5-1%): hanno un citoplasma con granuli specifici, contengono eparina ed
istamina
AGRANULOCITI
• LINFOCITI (20-30%):sono dotati di un grande nucleo,
piccolo linfocita: tutto nucleo, 8-10 µm,
grande linfocita: 10-15 µm
sono responsabili della difesa immunologica, esistono diverse famiglie: B, T e NK (natural
killer (per mezzo dell’interferone), distruggono le cellule estranee).
MONOCITI (3-8%): sono i precursori ematici dei macrofagi, contengono cromatina.
PIASTRINE: Frammenti del citoplasma a forma biconvessa di 1-3 mm. Sono dette “megacariociti” perche
derivano dalle frammentazioni delle cellule del citoplasma e del midollo osseo.
ASPIRATO MIDOLLARE
Serve per la diagnosi di diverse malattie del sangue. Con esso si valuta:
la proporzione tra le varie cellule,
la morfologia cellulare,
il numero dei globuli rossi, bianchi e piastrine,
la presenza di cellule estranee.
Per il prelievo dell’aspirato midollare non si utilizza più lo sterno ma viene effettuato nella teca cranica; si utilizza
un ago molto più sottile e si aspira il sangue midollare da analizzare.
Si preleva nelle ossa piatte.
BIOPSIA DEL MIDOLLO OSSEO
Le cellule del tessuto del midollo osseo sono mischiate con altri tipi di cellule che formano un tessuto di
sostegno detto “STROMA” (cellule emopoietiche miste o grasse).
si pratica un incisione della cute con il bisturi e si inserisce un ago molto grande
BIOPSIA OSSEA La biopsia viene effettuata con un prelievo di un cilindretto detto “frustolo” della spungiosa
(epifisi dell’osso) per esaminare le cellule ematiche e staminali contenute in esso che consentono la diagnosi.
Nella diagnosi dei linfomi e mielomi ci vogliono sia l’aspirato midollare che la biopsia ossea.
MIELOGRAMMA: è utile per diagnosticare le malattie emopoietiche. Esprime il rapporto tra i diversi tipi di cellule
presenti nel midollo osseo. Si mette il sangue del midollo su un vetrino ma si parte prima da un emocromo del
sangue periferico.
BASI DEL TRAPIANTO DI MIDOLLO OSSEO
Il midollo osseo è un tessuto spugnoso ed è la fonte delle cellule staminali. Il trapianto di esso viene praticato
quando il midollo è danneggiato e non può più produrre cellule indispensabili per l’organismo.
Esistono 3 tipi di trapianti:
- AUTOLOGO: (della stessa persona) è il più comune, si è donatori di se stessi e avviene in 3 fasi:
1) espianto del midollo osseo
2) purificazione tramite congelamento per ridurre le cellule
3)trapianto del midollo purificato
- ALLOGENICO: (da un donatore) Il midollo viene sostituito; avviene con un donatore compatibile di famiglia
(fratello o sorella), oppure con un donatore che fa parte del registro dei donatori di midollo osseo. Dopo il
trapianto bisognerà sempre fare una terapia immunosoppressiva per evitare che il midollo possa reagire contro
l’ospite. Questo va fatto dopo ogni trapianto.
- SINGENICO: ( da un gemello omozigote ovvero, uguali e con stesso sesso). È una situazione ideale perche
donatore e ricevente hanno lo stesso patrimonio genetico.
Infatti, più gli antigeni leucocitari sono simili tra donatore e ricevente, maggiore sarà la probabilità di successo
del trapianto (compatibilità).
Dopo il trapianto è necessaria una dose di chemioterapia, radioterapia o entrambi. Queste però, oltre a dare
benefici possono dare effetti collaterali come ad esempio:
- apparato digerente: stomatiti, vomito, inappetenza, nausea, diarrea
- perdita di capelli ed eritemi
- diminuzione della saliva e bocca secca
- diminuzione delle piastrine, che si manifesta con ecchimsi ed morragie
- dominuzione dei globuli rossi (astenia)
- sterilità momentanea
RACCOLTA DI CELLULE STAMINALI dal sangue periferico
Piccole quantità di cellule staminali si trovano anche nel sangue periferico. È possibile farne la raccolta
attraverso il collegamento ad una macchina per aferesi. Questa macchina prevede più procedure di raccolta
essendo molto bassa la quantità di cellule staminali nel sangue; mentre la raccolta del midollo osseo è più
veloce e può essere completata in 2 ore, visto che le cellule sono maggiori.
le cellule staminali nel sangue periferico sono di 1/100’000.
COMPATIBILITA’
Markers o antigeni costituiscono il sistema degli antigeni leucocitari che ci differenziano.
MALATTIE DEL TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE
EFFETTI COLLATERALI DELLA RADIO E CHEMIO TERAPIA
Distrugge le cellule in fase di replicazione, capelli, mucosa gastrica, ovaie e testicoli (portando
ad una sterilità momentanea);
Infiammazione della pelle;
minor produzione di saliva;
minori globuli bianchi quindi minor difesa, minor globuli rossi quindi anemia (astenia=
fiacchezza), minor numero di piastrine quindi emorragie ed echimosi.
GRUPPI SANGUIGNI
Nel 1900 Landsteiner scoprì il gruppo sanguigno AB0, individuando gli antigeni A e B il più importante per la
presenza di anticorpi naturali regolari.
È caratterizzato dalla presenza di Ab A, Ab B e dalla mancanza di entrambi 0. I soggetti di gruppo 0 non hanno
nessun antigene ma possiedono una gran quantità di antigene H (-fucosio) che rappresenta il sub-strato per
l’antigene A e B. I soggetti che non hanno neanche l’antigene H sono detto: “Bombay”.
Nel siero sono presenti anticorpi detti “naturali” corrispondenti all’ Ag assente sul globulo rosso.
Esempio: se sono A, avrà gli anticorpi di B;
se sono B, avrà gli anticorpi di A.
ANTIGENI ANTICORPI FREQUENZA
A ANTI-B 45%
B ANTI-A 9%
A e B ASSENTI 3%
ne A, ne B ANTI –A e ANTI-B 43%
La risposta del gruppo AB0 può essere:
DIRETTA: si cerca la presenza dell’antigene
INDIRETTA: si cerca la presenza dell’anticorpo
A e B hanno dei sottogruppi
0 è definitivo donatore universale
AB è definito ricevente universale
SISTEMA RH
Nel 1939 Levine osserva nel siero di una donna che ha appena partorito un neonato affetto da MEN la presenza
di un anticorpo capace di agglutinare le emazie del neonato e quelle del padre. Si dimostra l’alloimmunizzazione
feto-materna; questo allo-anticorpo è in grado di agglutinare le emazie dell’85% degli individui di razza bianca.
• Nello stesso periodo Landsteiner e Wiener inoculando ad un coniglio le emazie di Macacus Rhesus ottengono
un etero-anticorpo capace di agglutinare le emazie dell’85% degli individui di razza bianca.
L’RH è un antigene che determina lo sviluppo di un anticorpo capace di agglutinare le emazie degli individui. L’
RH è positivo in soggetti in cui le emazie sono agglutinate dall’ allo-anticorpo delle donne incinte. L’antigene cosi
definito viene chiamato D.
Il sistema RH è composto dall’ Ag D, C ed E.
Sulla superficie dei globuli rossi sono presenti più di 20 sistemi di gruppo oltre all’ AB0 e RH.
La maggior parte degli antigeni si trovano sui tessuti dell’organismo.
TEST DI COOMBS
Questo test permette di svelare la presenza di anticorpi fissati sulla superficie delle emazie (diretto) o anticorpi
liberi nel siero (indiretto). Il test di Coomb si distingue in:
TEST DI COOMBS DIRETTO (TCD): si usa nella diagnosi della MEN (malattia emolitica
neonatale), di anemia emolitica autoimmune e nello studio delle reazioni trasfusionali. Rivela la
presenza di anticorpi sulla superficie delle emazie e quindi risulta positivo.
TEST DI CO