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ESAMI COLTURALI
Esame urine: provetta sterile
Urinocultura: barattolo sterile
- lavarsi le mani
- lavare bene i genitali e risciacquarli con cura
- aprire i contenitori
- non toccare l’interno degli stessi o il coperchio con le mani
- raccogliere il primo getto di urina nel 1° contenitore (esame urine) se possibile più di 20 ml
- chiudere il 1° contenitore
- raccogliere l’urina successiva (mitto intermedio) direttamente nel 2° contenitore sterile (urino
coltura)
- riempire il contenitore fino a metà
- chiudere il contenitore immediatamente
- nell’attesa di portare i contenitori al laboratorio, mantenere i campioni in frigorifero.
Applicazione sacchetto: bambini o neonati
- pulire accuratamente senza sfregare
- asciugare tamponando
- applicare il sacchetto esistono modelli differenti per maschio o femmina)
- se il bambino urina entro mezz'ora staccare il sacchetto e raccogliere l'urina nella provetta meglio
aspirandola con una siringa sterile oppure consegnare direttamente il sacchetto con l'urina entro
un'ora dal prelievo
- se dopo mezz'ora il bambino non ha ancora urinato staccare e buttare il vecchio sacchetto e
utilizzarne uno nuovo
La raccolta può avvenire anche a mezzo di aspirato sovrapubico (neonati o bambini in tenera età)
STICK- valutazione macroscopica del campione urinario
stick urinari (chimica secca) per valutazione di parametri che possono suggerire presenza di infezione delle
vie urinarie:es nitrati +: indica infezione batterica, p H delle urine alcalino (infezione da Proteus e
Pseudomonas…) presenza di aumentato numero di leucociti, emazie.
URINOCULTURA: campioni al microscopio
terreni sono seminati con una quantità standard di campione urinario 5
la batteriuria viene considerata significativa quando la carica batterica è > o = a 10 u.f.c. / ml.
L’isolamento di 2 specie microbiche in concentrazione simile indica probabile contaminazione, se una delle
due specie prevale nettamente sull’altra si segnala solo la prevalente.
Falsi negativi possono determinarsi in caso di elevata leucocituria in presenza della quale numerosi batteri
possono essere adesi ai leucociti, contribuendo alla formazione della stessa colonia, recente
somministrazione di antibiotici.
Prelievo urine raccolto attraverso puntura sovrapubica, ogni carica batterica è significativa.
Cistite batterica : + prevalente nel sesso femminile per anatomia Il vestibolo vaginale e la regione
periuretrale, infatti, vengono facilmente a contatto con la flora fecale e l'uretra, notevolmente più corta
rispetto a quella maschile (3 cm contro circa 16), facilita la risalita dei batteri verso la vescica.
l'Escherichia coli (80% dei casi), lo Stafilococcus epidermidis (9%) e lo Enterococcus faecalis.
Altri germi , Psuedomonas, hanno maggior importanza nelle infezioni complicate, ricorrenti o “da
catetere”.
I germi, provenienti dall'intestino, colonizzano la vagina e la mucosa dell'uretra, per poi risalire in vescica e
dare origine al processo infettivo.
Causa principale delle cistiti nelle donne è rappresentata dall'alterazione della normale flora batterica
vaginale.
Altri fattori di rischio sono: l'età; il trauma meccanico rappresentato dai rapporti sessuali, che favorisce la
risalita della flora patogena nell'uretra; l'uso del diaframma e delle creme spermicide,alterazioni del p H
vaginale ,prolasso uterino o vescicale,diabete, para-teteraplegia; terapie antibiotiche o cortisoniche
prolungate, calcolosi delle vie urinarie.
Sintomatologia: disuria (minzione difficoltosa), pollachiuria, (emissione con elevata frequenza di piccole
quantità di urina), stranguria (minzione lenta e dolorosa).
COPROCULTURA
la raccolta di un campione di feci è semplice ma l’isolamento degli agenti patogeni è complicato
dall’abbondante flora microbica commensale dell’intestino. Campione in lab entro 1h. Per l’isolamento di
patogeni appartenenti alla famiglia delle Enterobacteriaceae (per es. Salmonella) il campione viene inoculato
in un terreno liquido (brodo selenite).
L’arricchimento inibisce molti batteri della flora commensale dell’intestino (e.coli ecc), e prolunga la fase di
latenza
Dopo 8-12 h la selenite non è più in grado di inibire la crescita dei commensali, è pertanto necessaria
una subcoltura in terreno selettivo per Salmonella e Shigella. Agar che scoraggia la crescita di altri batteri
oltre la salmonella.
EMOCOLTURA
tre prelievi consecutivi ad intervalli di 15-30 minuti dall’inizio del brivido o del rialzo termico. se si ritiene
necessaria un' emocoltura in pazienti in terapia antibiotica, il prelievo va eseguito prima di somministrare una
nuova dose di farmaco (nei flaconi sono presenti resine sintetiche o carbone attivato che rimuovono i
chemioantibiotici riducendo gli effetti antimicrobici sulla crescita batterica)
Si consiglia prelievo da vena periferica , perché da catetere vascolare si ha maggiore probabilità di
contaminazione. Subito al laboratorio e conservare a 37° per max 24 ore. Flaconi appositi per prelievo
pediatrico.
STAFILOCOCCHI
- sono cocchi Gram positivi generalmente disposti a grappolo. Si trovano nella cute dei
mammiferi (e talora anche di alcuni uccelli). Alcune specie hanno spettro d’ospite assai ampio (S.
aureus), altre molto specifico (S. epidermidis, che si trova esclusivamente nell’uomo).
- sono aerobi-anaerobi facoltativi e crescono bene nei comuni terreni di coltura (agar sangue) o in
terreni selettivi (MSA o terreno di Chapman).
produzione di catalasi (esoenzima che permette la moltiplicazione nei fagociti) distingue gli stafilococchi da
altri cocchi Gram positivi di interesse clinico.
SAGGIARE UNA CULTURA MICROBICA E VERIFICARE LA PRESENZA DELLA CATALASI: frammento di
colonia sospesa in una soluzione al 30% acqua ossigenata la comparsa immediata di bollicine è sintomo di
presenza di catalasi.
AUREUS CNS (stafilococchi coagulasi negativi): produzione di coagulasi fattore di virulenza (esoenzima),
in grado di convertire il fibrinogeno in fibrina che depositandosi sulla superficie degli stafilococchi li protegge
dalla distruzione da parte dei fagociti. 2 forme: legata o clumping factor (proteina superficiale non
enzimatica, associata alla parete) e libera (enzima extracellulare).
dimostrazione in S. aureus dell’attività coagulasica :test della coagulasi
piccola quota di brodocoltura di S. aureus a plasma idoneo (per es. di coniglio, provetta a sinistra POS)
provoca comparsa di un coagulo molto evidente rispetto al controllo (provetta di solo plasma, a destra
NEG).
- le colonie di S. aureus sono giallo oro-giallo arancio (produzione di pigmento carotenoide con
azione antiossidante, che danneggia i neutrofili favorendo la virulenza) ed emolitiche (produzione di
esotossine, le emolisine).
- ha una capsula polisaccaridica non non molto sviluppata ma dotata di potere antifagocitario.
- strutture di superficie sono la proteina A che lega il frammento Fc.
L’ uomo è un serbatoio naturale di S. aureus (30-10% di adulti colonizzati, 10-20% in modo persistente
soprattutto a livello di vestibolo nasale e regione perineale). Il tasso di colonizzazione è maggiore in
diabetici, emodializzati, tossicodipendenti, pazienti con varie forme di immunodeficienza.
INFEZIONI: Carattere suppurativo (producono pus) e sono estremamente variabili per sede e gravità
potendo interessare pressoché qualsiasi organo o apparato.
Principali quadri patologici sostenuti da S. aureus:
cute e tessuti molli = foruncoli, favi, impetigine ,infezioni di ferite (traumatiche o chirurgiche), infezioni di
zone ustionate, necrolisi epidermica acuta (sindrome della cute ustionata)
apparato scheletrico = osteomielite
apparato respiratorio = polmonite
appartato genitourinario = ascesso renale infezione delle basse vie urinarie
SNC = ascessi cerebrali ed epidurali, meningite (rara)
batteriemia = generalmente complicata da ascessi metastatici con diversa localizzazione
sindrome dello shock tossico = stipiti produttori di tossina TSST-1 (descritta soprattutto in donne che
facevano uso di particolari assorbenti interni in periodo mestruale ma anche in relazione ad uso di garze in
infezioni cutanee, sottocutanee o postoperatorie)
intossicazione alimentare = gastroenterite (vomito, diarrea) successiva all’ingestione di cibi (creme,
gelati) contaminati da stipiti produttori di enterotossine.
S. EPIDERMIDIS: specie stafilococciche coagulasi negative si comporta come patogeno opportunistico,
ospite esclusivo della cute dell’uomo (opportunista frequentemente coinvolto in infezioni nosocomiali
soprattutto in pazienti immunocompromessi).
• importanti infezioni anche a livello di protesi valvolari, ortopediche, ferite postoperatorie e in pazienti
portatori di cateteri vascolari.
S. aureus ed S. epidermidis possono dare talora importanti problemi di antibiotico resistenza.
CORINEBATTERI
il termine indica la loro forma a clava, il genere comprende almeno 46 specie, delle quali 31 di interesse
medico.
bastoncelli aerobi, asporigeni, di forma irregolare, non acido-resistenti, immobili (corinebatteri patogeni),
catalasi positivi. Gram pos variabili; se provengono da terreno liquido, all’ esame microscopico possono
presentarsi disposizione a lettere cinesi. fanno parte della normale flora batterica commensale sulla
cute e sulle mucose, mentre alcune specie hanno diffusione ambientale.
C. DIPHTERIAE batterio aerobio, anaerobio facoltativo, Gram positivo o Gram variabile, asporigeno,
immobile, con estremità dilatate e con presenza di 1 o 2 granuli metacromatici di polifosfati causa la
difterite
Nel 1994 si è verificata un’ epidemia in Russia, in cui sono stati registrati 40 000 nuovi casi
due forme:
• tipo faringite, caratterizzata da necrosi dell’ epitelio con essudato ricco di leucociti e fibrina e
formazione di una membrana di tipo grigiastro che ricopre tonsille, ugola, palato e parete
faringea (occlusione vie respiratorie)
• tipo cutaneo, con evidenza di ulcere non dolenti.
manifestazione più grave è quella dovuta alla diffusione sistemica dell’ esotossina difterica che può
determinare come conseguenza miocardite, neurite e danno renale con possibile morte.
Non tutti i ceppi di C. diphteriae sono però produttori di tossina ma solo quelli che esprimono il gene
tox,
trasmissione avviene per via area, attraverso gocce di saliva da un soggetto malato ad un portatore sano.
L’ esotossina difterica è una proteina termolabile formata da 2 frazioni, la frazione A, responsabile dell’
attività tossica, penetra nella cellula ospite e da blocco sintesi proteica. la frazione B si lega con il recettore
dell’ospite.
forma clinica più frequente è la faringea o angina difterica che si manifesta con malessere general