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Produzione di interleuchina 12 (IL-12) dai macrofagi e cellule dendritiche

Producono citochine T 1 (IFN-γ, IL-2, TNF-β). Favoriscono risposte immunitarie fagocitarie. Stimolano produzione di anticorpi opsonizzanti e fissanti il complemento.

T 2

In risposta a infezioni parassitarie. Producono citochine T 2 (IL-4, IL-5, IL-9, IL-13).

T 3

Chiamati anche T regolatori, producono IL-10 e TGF-β, che regolano entrambe le prime due risposte.

+Linfociti TCD8 - Linfociti effettori citotossici (CTL): acquisiscono marcatore di membrana CD8; riconoscono antigeni associati a molecole MHC di tipo I.

I linfociti vengono attivati in seguito a due stimolazioni diverse: una operata dall'antigene e l'altra dalle citochine. Una volta stimolato, il linfocita va incontro a trasformazione blastica (si ingrandisce) diventando linfoblasto e poi genera espansione clonale (cloni di linfociti che reagiscono allo stesso antigene). Le modalità di attivazione sono diverse.

<· Linfociti B: si trasforma in linfoblasto, si divide in plasmacellula (sintetizza anticorpi) e in linfocita della memoria. Risposta primaria: risposta anticorpale, IgM e IgG scompaiono in poche settimane. Risposta secondaria: IgG rimangono per molti mesi, consentendo la memoria immunologica che permette all'organismo di rispondere più velocemente al contatto con lo stesso antigene.> fibroblasti e dall'altra parte li stimolano allo scambio isotipico per produrre immunoglobuline. Si viene quindi a creare una condizione di cooperazione T-B (stimolazione reciproca). 4MHC: diviso in due classi: classe I (presenti su tutte le cellule dell'organismo tranne eritrociti); classe II (presenti sulle cellule del sistema immunitario, come linfociti B e cellule APC). Apoptosi: morte cellulare programmata. Linfociti T: necessita di un doppio segnale: - Riconoscimento dell'antigene presentato dalle APC associate alle molecole MHC. - Stimolazione da parte delle citochine rilasciate dalle APC. Attivazione: espansione clonale dei linfociti, formazione di cellule effettrici. Linfociti T helper hanno due tipi di funzioni difensive: - TCD4: producono citochine una volta attivati. - TCD8: una volta attivati si differenziano in cellule effettrici che determinano fenomeni di citotossicità, essendo attivi nella difesa contro microrganismi intracellulari.

Concetto di tolleranza immunologica: mancata responsività dei linfociti nei confronti di antigeni self. Divisa in:

  • Tolleranza centrale: linfociti immaturi autoreattivi presenti negli organi linfonoidi primari vanno incontro a un processo di editing recettoriale per renderli non reattivi verso il self (nel caso dei linfociti B) o a apoptosi (nel caso dei linfociti T).
  • Tolleranza periferica: linfociti maturi autoreattivi presenti negli organi linfonoidi secondari e nei tessuti subiscono segnali di morte cellulare per apoptosi.

Se non ci fosse tolleranza immunologica nei confronti di antigeni self, i linfociti attaccherebbero quel determinato antigene con conseguente danno tissutale. Questa risposta immunitaria anomala può sfociare in una patologia autoimmune.

UMORALI

Formazione di anticorpi o immunoglobuline Ig che interagiscono con antigeni liberi o adesi alla superficie cellulare. La reazione tra antigene e anticorpo comporta la formazione del complesso antigene-anticorpo.

Gli anticorpi sono efficaci per la neutralizzazione di tossine batteriche e per la lisi di microrganismi extracellulari e di virioni liberi. Inducono l'opsonizzazione, che facilita la fagocitosi e la citotossicità anticorpo mediata. Il loro intervento avviene a distanza di tempo dall'inizio dell'infezione. Immunità attiva: risposta dell'organismo alla stimolazione con antigeni (vaccini). Immunità passiva: risposta immunitaria avvenuta in un individuo diverso e trasferito al soggetto malato (sieroterapia) o a rischio (sieroprofilassi). Immunoglobuline: glicoproteine, aventi tutte la stessa struttura di base, costituite da due catene peptidiche H (Heavy = pesanti) e da due catene L (Light = leggere), che possono essere λ o κ; ogni catena pesante è associata a una catena leggera. Ogni Ig ha: - Una regione (Fab)2 che reagisce con l'antigene ed è costituita da due frammenti Fab (Fragment Antigen Binding). - Un frammento Fc.che rende il sistema immunitario incapace di svolgere correttamente le sue funzioni di difesa contro agenti patogeni. Le immunodeficienze possono essere congenite o acquisite. Le immunodeficienze congenite sono causate da difetti genetici che compromettono lo sviluppo o la funzione delle cellule del sistema immunitario. Queste condizioni possono essere ereditate da entrambi i genitori o possono essere il risultato di mutazioni spontanee. Le immunodeficienze acquisite sono causate da fattori esterni, come infezioni, malattie autoimmuni o trattamenti medici come chemioterapia o trapianto di organi. Queste condizioni possono essere temporanee o permanenti, a seconda della causa sottostante. Le immunodeficienze possono manifestarsi in diversi modi, a seconda delle cellule o dei componenti del sistema immunitario che sono compromessi. Alcune immunodeficienze possono causare un'incapacità di produrre anticorpi, mentre altre possono compromettere la funzione dei linfociti T o dei fagociti. Le immunodeficienze possono rendere gli individui più suscettibili alle infezioni, che possono essere più gravi o ricorrenti. Possono anche aumentare il rischio di sviluppare malattie autoimmuni o tumori. Il trattamento delle immunodeficienze dipende dalla causa sottostante e può includere terapie farmacologiche, terapie sostitutive o trapianto di cellule staminali. In conclusione, le immunodeficienze sono condizioni che compromettono la funzione del sistema immunitario e possono avere conseguenze significative sulla salute degli individui affetti.patologica che induce un notevole rischio di contrarre infezioni e/o di sviluppare malattie autoimmuni o tumori a causa di alterazioni del sistema immunitario. Due categorie: - Primarie o congenite: hanno substrato ereditario che consiste nella mutazione di uno o più geni. - Secondarie o acquisite: si manifestano nel corso della vita a causa di: - Infezioni virali - Tumori - Trattamento con farmaci immunodepressivi - Carenze alimentari gravi - Stress prolungati - Invecchiamento 6.2 Immunodeficienze ereditarie Si dividono in: - Deficit primari dell'immunità innata - Deficit del sistema del complemento: ereditati con meccanismo autosomico recessivo; coinvolti singoli componenti (C1-C9) o le proteine regolatrici dell'attivazione. Causano suscettibilità a infezioni da germi piogeni e/o malattie autoimmuni (Lupus eritematoso sistemico, vasculiti, glomerulonefrite). Tra questi, il deficit dell'inibitore di C1: causa edema angioneurotico ereditario (crisi

dolorose dieritema e edema di cute e mucose).· Deficit della lectina legante il mannosio: suscettibilità alle infezioni di Gram+.· Difetti dei fagociti, tra cui malattia cronica granulomatosa: fagociti non riescono ad uccidere imicrorganismi dopo averli inglobati per un difetto dell’esplosione respiratoria; si accumulanonell’organismo fagociti inglobanti microrganismi vivi, con formazione di ascessi multipli e granulomi.· Difetti dei PMN: deficit di vari enzimi.· LAD (Leucocyte Adhesion Deficiency): impossibilità dei leucociti di aderire alle cellule bersaglio.· Deficit delle proteine responsabili dei meccanismi battericidi ossigeno-indipendenti.· Malattia di Chediack-Higashi: neutropenia (+piastrinopenia e albinismo) che causa infezioni dastreptococchi, stafilococchi, enterobatteri e Candida albicans.- Deficit primari dell’immunità specifica· Deficit dell’immunità specifica umorale, tra cui agammaglobulinemia di Bruton:

incapacità di produrre una determinata classe di Ig; elevata suscettibilità alle infezioni.

Deficit dell'immunità specifica cellulo-mediata: agenesia del timo e assenza (o riduzione) di linfociti T. Esempi: sindrome di DiGeorge, ipoplasia timica congenita.

Deficienze immunitarie ereditarie associate ad altre alterazioni:

  • Ataxia teleangectasica: atassia cerebellare, dilatazione piccoli vasi di cute e occhio, agenesia timo, anomalie linfociti T e B.
  • Sindrome di Wiskott Aldrich: eczema cutaneo, piastrinopenia, alterazioni linfociti T e B, suscettibilità a infezioni.

SCID (Severe Combined Immuno Deficiency): interessano sia l'immunità umorale che quella cellulo-mediata; gravi infezioni di lunga durata con frequenti recidive.

Immunodeficienze acquisite: Tra le più importanti, si ricorda l'AIDS (Acquired Immuno Deficiency Syndrome). Due agenti eziologici dell'AIDS umano: HIV-1 e HIV-2 (Human Immunodeficiency Virus).

entrambi retrovirus lenti caratterizzati da un lungo periodo di incubazione asintomatico. Altri virus: SIV (Simian Immunodeficiency Virus) e FIV (Feline Immunodeficiency Virus) infettano scimmie e gatti con un'evoluzione simile all'AIDS umano. I virus HIV infettano i linfociti T helper CD4 e i macrofagi. Penetrano utilizzando la gp120, molecola riconosciuta dal recettore CD4 espresso da linfociti T helper e macrofagi. Contagio: per via sessuale, per inoculazione di sangue o suoi derivati infetti, per uso di siringhe infette, per via transplacentare. Sintomatologia: - Stadio I: febbre, eruzioni cutanee; virus diffonde nell'organismo e stimola una risposta anticorpale. - Stadio II: periodo di latenza asintomatico; lunga e progressiva distruzione di linfociti T helper CD4; aumento risposta anticorpale. - Stadio III: linfoadenopatia diffusa. - Stadio IV: immunodeficienza, infezioni ripetute. Altra complicanza dell'AIDS: sarcoma di Kaposi (tumore sostenuto da un virus).

epatico). Morte: in seguito ad un grave deterioramento di tutto l'organismo.

Prognosi: mortale; migliorata negli ultimi anni con la scoperta di farmaci antiretrovirali.

Capitolo 7: L'INFIAMMAZIONE

7.1 Definizione e caratteristiche generali dell'infiammazione

Infiammazione o flogosi: risposta, prevalentemente locale, dell'immunità innata dei tessuti dell'organismo al danno provocato da qualsiasi agente. Processo morboso tipico di organismi forniti di sistema circolatorio.

Eziologia: microrganismi, traumi (meccanici, fisici, chimici), necrosi tissutale, complessi immuni, reazioni autoimmuni, tumori maligni.

Manifestazioni sistemiche della flogosi: quando l'intensità della risposta infiammatoria supera una data soglia, i suoi fenomeni agiscono su organi anatomicamente distanti.

7.2 Perché l'infiammazione è considerata un'arma a doppio taglio?

Infiammazione: processo utile per l'organismo finalizzato a neutralizzare

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Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher camelia.serban di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof Bertelli Cesare.
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