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EFFETTI TERMICI DELE RADIAZIONI SOLARI: IL COLPO DI SOLE
L’azione termica eccita i tessuti e può portare al colpo di sole da non confondere con il colpo di
calore. Il colpo di calore è un difetto di termo dispersione e quindi l’animale va in ipertermia perché
ha difficoltà nel disperdere il calore, mentre il colpo di sole può avvenire indipendentemente dal
colpo di calore ed è un’alterazione primitiva del sistema nervoso centrale causata dall’azione diretta
e prolungata delle radiazioni termiche solari sulla testa. Può provocare un’intensa iperemia delle
meningi e della corteccia celebrale, ovvero la scatola cranica si scalda e aumenta anche la
temperatura al suo interno. Ciò comporta anche il riscaldamento dell’encefalo che porta ad una
vasodilatazione. Quest’ultima, però, non si può esprimere perché il cervello è costretto all’interno
della scatola cranica e quindi non riesce a dilatarsi. Questa costrizione dell’encefalo comporta
l’edema celebrale e microemorragie e di conseguenza a eccitazione psicomotoria e quindi coma ed
infine morte.
RADIAZIONI NON IONIZZANTI
CAMPI ELETTROMAGNETICI o “ELETTROSMOG”
È un inquinamento ambientale dato da campi elettromagnetici. Questi si distinguono in bassa
frequenza (elettrodotti) e in alta frequenza (telecomunicazioni).
Gli effetti non sono ancora completamente documentati, ma si pensa ad un possibile effetto
cancerogeno anche se in realtà non sembra ci sia una correlazione diretta. Sono ritenuti comunque
possibilmente cancerogeni per l’uomo (classe 2B IARC). Si è pensato ad esempio il collegamento
delle onde elettromagnetiche della telefonia mobile con l’insorgenza di tumori benigni all’orecchio.
Abbiamo due tipi di fenomeni: TERMICI e NON TERMICI. Quelli “non termici” possono creare
possibili alterazioni dei potenziali di membrana quindi possibile azione dannosa anche a carico del
sistema nervoso in maniera aspecifica.
CONSEGUENZE:
- Radiofrequenze e microonde: danni a carico dell’occhio soprattutto del cristallino e ad
organi riproduttivi, ma anche danni a carico del sistema nervoso con sintomi simili allo
stress.
- Infrarossi: danni a carico dell’occhio. 12
VARIAZIONI DI PRESSIONE
Intendiamo sia quelle situazioni di diminuzione di pressione atmosferica, ovvero quando aumenta
l’altitudine (malattie da alte quote), sia quando aumenta la pressione atmosferica e quindi
diminuisce l’altitudine (patologia da decompressione).
- MALATTIA DA ALTE QUOTE
Intendiamo l’aumento di altitudine e quindi la diminuzione della pressione atmosferica e la
pressione parziale di ossigeno. Ciò può provocare ipossia che provoca vasocostrizione
polmonare. Questa situazione provoca con stimolazione del centro di respiro,
iperventilazione, aumento della gittata cardiaca, tachicardia ciò accade perché la
pressione atmosferica è minore e perché diminuisce anche la tensione di ossigeno all’interno
dell’aria. L’organismo inoltre cerca anche di abituarsi per periodi più lunghi adoperando
l’acclimatamento, quindi aumentando gli eritrociti e di conseguenza aumentando la quota di
emoglobina nel sangue che è capace di captare in quantità maggiore l’ossigeno che è in
basse concentrazioni nell’aria. Per aumentare la quota di globuli rossi aumenta
l’eritropoietina, ormone prodotto a livello renale per stimolare il midollo osseo alla
produzione di eritrociti. Quando infatti l’animale ha problemi renali sono spesso anche
anemici perché non stimolano abbastanza il midollo osseo a produrre gli eritrociti.
BRISCKET DISEASE: è sempre una malattia da alta quota (vedi sopra) ma specifica del
bovino. Riscontrata soprattutto nel bovino che provoca una grave ipertensione polmonare. Il
polmone del bovino è molto sensibile all’abbassamento dell’ossigeno nell’aria respirata e
quindi colpisce soprattutto quegli animali portati ai pascoli in alpeggio senza un adeguato e
graduale adattamento con conseguente dilatazione e vasocostrizione polmonare improvvisa,
quindi ipertensione dei vasi polmonari, che può causare anche danni a livello cardiaco,
soprattutto del cuore destro, che deve fare una grande fatica. Si può arrivare anche ad una
insufficienza cardiaca congestizia, soprattutto del cuore destro.
- PATOLOGIA DA DECOMPRESSIONE
Ci riferiamo a quelle patologie che si verificano soprattutto a seguito di immersioni che
possono colpire l’uomo, ma anche gli animali, in modo particolare i cetacei.
MALATTIA DA DECOMPRESSIONE: nella specie umana è altamente riscontrata
durante le immersioni, soprattutto durante le risalita. Quando si risale in superficie bisogna
rispettare delle tecniche graduali di risalita per evitare problemi perchè quando si respira
l’aria compressa, l’azoto rimane in forma disciolta a livello del sangue. Se il variare di
pressione atmosferica avviene troppo rapidamente il passaggio improvviso tra stato liquido
dell’azoto nel sangue allo stato gassoso può provocare la formazione di bolle di gas che
formano di conseguenza emboli. Gli emboli, ovvero qualcosa di estraneo all’interno del
sangue, possono provocare problemi anche molto gravi: possono bloccare il flusso
all’interno di microvasi formando manifestazioni neurologiche transitorie o permanenti o
anche problematiche alle articolazioni piuttosto dolorose. Occorre agire in maniera delicata
per cercare di ripristinare il danno;
EMBOLIA GASSOSA ALTRERIOSA: è la situazione più grave, consiste nell’estrema
sovradistensione polmonare con lacerazione ed entrata di bolle gassose nel circolo arteriose;
SINDORME DEI CETACEI: : patologia simile anche se non è identica alla “malattia da
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decompressione” che si verifica quando i cetacei che sono in immersione risalgono troppo
rapidamente in seguito a stress improvvisi o malfunzionamento dell’apparato di
ecolocalizzazione portano a problemi d’embolia. È spesso dovuta ad interventi da parte
dell’uomo come l’utilizzo di sonar militari e prospezioni geologiche in mare che
interferiscono con gli apparati di ecolocalizzazione dell’animale;
GAS-BUBBLE DISEASE: è una patologia che può avvenire soprattutto all’interno degli
acquari laddove l’impianto di immissione gassosa non funzioni correttamente o nel caso in
cui non si faccia attenzione alla pressione e alla temperatura con la quale viene messo il gas
all’interno dell’acqua. È legata alla sovrasaturazione gassosa nell’acqua conseguente a
bruschi aumenti di temperatura o diminuzione di pressione e comporta la comparsa di bolle
di gas, su pesci spesso deceduti, a livello di sacco vitellino, negli avannotti, o nei pesci adulti
a livello di occhio, cute, branchie ...etc.
CAUSE CHIMICHE DI MALATTIA
Occorre distinguere due situazioni:
- ESOGENE: avvelenamenti o intossicazioni causati da sostanze provenienti dall’esterno
dell’organismo;
- ENDOGENE: autointossicazioni o tossicosi quando c’è un alterazione di organi come
fegato e reni o comunque di quegli organi che eliminano le sostanze tossiche presenti
nell’organismo e di conseguenza l’organismo accumula o non elimina sostanze di scarto
tossiche per l’organismo stesso.
MECCANISMI D’AZIONE:
- MODIFICAZIONE DEL PH (causticazioni da acidi e da alcali; acidosi o alcalosi ematiche);
- CAPACITÀ SOLVENTE (shock osmotici: soluzioni ipotoniche o ipertoniche; solventi dei
lipidi; tensioattivi)
- DENATURAZIONE DI PROTEINE (variazioni di pH, tensioattivi; ioni metallici; urea)
Quando si pensa ad un’azione tossica di una sostanza chimica ci si riferisce solitamente non
tanto ad un acido o a una base che possono causticare i tessuti, ma per vera e propria azione
tossica si intende una sostanza in grado di causare blaterazione biochimica.
- LESIONI BIOCHIMICHE CELLULARI: è la vera e propria azione tossica. Sostanze che
vanno ad agire sulle cellule portando a variazioni biochimiche dei tessuti portati da veleni o
tossici. Solitamente si considera la dose quella che fa il veleno, anche se in realtà si possono
considerare veleni quelle sostanze che provocano effetti tossici ad una dose bassa. Anche un
farmaco a seconda della dose può avere effetti terapeutici e farmacologici oppure effetti
tossici. Come esempi possiamo considerare:
Anossia istotossica:data dal CIANURO che provoca l’inibizione della citocromo
ossidasi, enzima fondamentale per la catena respiratoria. L’ossigeno non viene utilizzato
correttamente all’interno delle cellule per produrre energia per inibizione di questi enzimi;
Alterazioni dell’emoglobina: data da nitriti e nitrati che bloccano la metaemoglobina e da
monossido di carbonio che blocca la carbossiemoglobina;
INIBIZIONE DI ENZIMI: è la più frequente. Blocco dei gruppi solfidrici da parte di
metalli pesanti e arsenico, inibizione dell’enolasi da parte del fluoro e inibizione
dell’aconitrasi da pare del fluoro-acetato
- VELENI ENTICOLINESTERASICI: sostanze organo fosforiche e carbammati provocano
l’inibizione dell’acetilcolinesterasi, principale neurotrasmettitore della placca 14
neuromuscolare, e quindi l’accumulo di acetilcolina nell’organismo con effetti sul sistema
nervoso autonomo e parasimpatico;
- AZIONE ANTIVITAMINICA: sostanze come i dicumarinici che sono antivitamina K
oppure cloro-naftaleni che sono antivitamina A. Gli antagonisti della vitamina K sono le
sostanze più frequenti riscontrate in ambito veterinario soprattutto rodenticidi Che
provocano quindi problemi di coagulazione gravi emorragie
- EFFETTO FOTODINAMICO: effetto causato da farmaci, piante e sostanze epatotossiche
- ALTERAZIONE DELLA COAGULAZIONE: legato alla vitamina k (vedi sopra), ma anche
al veleno di rettili che causa problemi di coagulazione una volta entrato in circolo;
- BLOCCO NEURO-MUSCOLARE: provocato da curaro e veleni animali
- AZIONE SELETTIVA SUL SNC: stricnina, anestetici, morfina e alcool etilico;
- INTERFERENZA CON L’OMEOSTASI ENDOCRINA;
- AZIONE MUTAGENA, CANCEROGENA;
- AZIONE TERATOGENA: azione teratogena è presente soprattutto a livello fetale
soprattutto a seguito di assunzione di sostanze da parte della madre in gravidanza;
TOSSICITÀ:
- acuta: dose singola elevata, più rara
- cronica: piccole dosi ripetute nel tempo
otteniamo una diversa azione tossica anche di una stessa sostanza
FATTORI DI TOSSICITÀ
1. Dose;
2. Soggetto recettore;
3. Processi di trasformazione;
4. Via di penetrazione;
5. Stato fisico, natura chimica;
6. Associazioni.
1. DOSE MINIMA LETALE: quantità minima capace di uccidere tutt