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CELLULE NK
Le Cellule Natural Killer (NK) uccidono le cellule con ridotta o anche in assenza
dell’espressione del complesso maggiore di istocompatibilità. Quindi anche quando la
cellula è scarsamente immunogena perché non presenta il complesso maggiore di
istocompatibilità le cellule NK sono in grado di uccidere le cellule neoplastiche.
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MACROFAGI
La modalità di azione del macrofago nell’uccisione delle cellule neoplastiche è la stessa
modalità che viene messa in atto quando una cellula è infiammata.
Avremo dunque:
1. Fagocitosi della cellula neoplastica
2. Uccisione della cellula neoplastica attraverso la secrezione di molecole litiche,di radicali
liberi e TNF-α (tumor necrosis factor alfa) che però prodotto in eccesso causa cachessia
che si verifica in fase terminale di soggetti con tumori.
CELLULE DENDRITICHE
Un’azione importantissima sembrerebbe esser svolta dalle cellule dendritiche anch’esse
capaci di esprimere l’Ag e quindi uccidere le cellule tumorali.
In questa diapositiva viene raffigurato ciò che succede durante l’incontro di una cellula
tumorale CROSS PRIMING
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Durante l’incontro di una cellula tumorale si ha una risposta immunitaria dove c’è
l’attivazione del macrofago, il quale andrà a produrre delle citochine che andranno ad
attivare i linfociti T, soprattutto i linfociti T-helper e andranno anche a indurre le cellule B e
quant’altro.
EVASIONE DELLA RISPOSTA IMMUNITARIA
Purtroppo le cellule tumorali inducono una serie di risposte che vanno a contrastare tutto
quello che fa il sistema immunitario tramite i meccanismi di evasione della risposta
immunitaria utilizzata dai tumori.
Meccanismi di evasione della risposta immunitaria
1. BASSA IMMUNOGENICITA’
• Non vi è alcun ligando peptide: MHC;
• Non vi è alcuna molecola di adesione perché durante questo meccanismo di
progressione vi è l’alterazione delle molecole di adesione;
• Non vi è la presenza di nessuna molecola di costimolazione quindi mancano ad
esempio CD28, molecola costimolastoria necessaria affinché venga riconosciuta la
cellula tumorale.
2. MODULAZIONE ANTIGENICA
Gli anticorpi contro gli Ag tumorali di membrana inducono endocitosi e degradazione
dell’Ag e quindi si vanno a selezionare delle varianti di cellule tumorali che non presentano
nessun Ag. In questo caso il sistema immunitario non riesce ad accorgersi della presenza
della cellula tumorale.
3. IMMUNOSOPPRESSIONE INDOTTA DAL TUMORE
Alcuni tipi di tumori producono la citochina TGF-β (transforming growth factor
beta) che inibisce direttamente le cellule T.
La citochina TGF- β riesce ad inibire le cellule T andando a legare alle cellule T
helper le T regolatorie che, come dimostrato da alcuni esperimenti,
quando sono presenti in maggior numero si riscontra minore
immunosorveglianza.
A dimostrazione di ciò una terapia che tempo fa si pensava avesse molto
42 successo ovvero quella di dare l’interleuchina 2 ai pazienti con tumore poi
si dimostrò poco efficace proprio perché l’interleuchina 2 in qualche modo
stimolava le T-REG. Quindi poi man mano bisogna andare a studiare caso
per caso quello che fa quel determinato tipo di cellule tumorali che si è
sviluppato. Ecco perché è necessario in caso di tumore personalizzare la
terapia affinché esse siano mirate anche se oggi si tende ad utilizzare dei
protocolli internazionali è giusto fino ad un certo punto perché di caso in
caso bisognerebbe andare a valutare il soggetto neoplastico
individualmente, cosa succede a livello individuale in quel soggetto. È
necessario fare una serie di indagini diagnostiche per capire che cosa e
come bisogna somministrare al paziente.
FENOMENO DELL’ESCAPE
Le cellule tumorali che sfuggono al controllo del sistema immunitario danno origine ad una
neoplasia.
CAUSE DI “ESCAPE”
• Insite nell’ospite:
Tolleranza
Immuno-inadeguatezza
• Cellule neoplastiche che non esprimono Ag o sono forniti di debole antigenicità
• Cellule neoplastiche che rilasciano sostanze che inibiscono le cellule del sistema
immunitario es. PGE(prostaglandine), LT (leucotrieni) che attivano l’adenilatociclasi
con incremento di cAMP che blocca l’attività dei linfociti e macrofagi
43 • Cellula neoplastica con Ag nascosti:
-Antigeni affondati nella membrana cellulare
-Antigeni intracitoplasmatici
• Cellula neoplastica con Ag mascherati:
Iperproduzione di Ab bloccanti gli Ag neoplastici nascondendoli dall’azione dei CTL
• Blocco da immunocomplessi
Anticorpi legati a TAA circolanti formano I.C. che per meccanismo di feedback
negativo inducono una soppressione della risposta immune anti-tumore
• Cellula neoplastica rilascia Ag solubili
• Veloce accrescimento
MECCANISMI DI ESCAPE
Per fenomeni di progressione:
• Sopravvento moltiplicativo di altri cloni cellulari forniti di Ag diversi
• Selezione di cloni cellulari con Ag del MCH alterati nella loro struttura
• Mascheramento degli Ag da parte di molecole ad esempio del glicocalice, molecole
sialiche etc.
APPROCCI ATTUALI DI IMMUNOTERAPIA
In base a tutto quello che è stato visto al giorno d’oggi si cerca di utilizzare, coadiuvare
insieme alla terapia classica anche una terapia immunoadiuvante per esempio con cellule
NK attivate con recettori o coniugati con gli anticorpi, con tossine che legano le cellule
tumorali o addirittura anticorpi legati a uno specifico radioisotopo che vanno ad uccidere in
maniera mirata la cellula tumorale, oppure i vaccini.
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Tutto questo è stato dimostrato attraverso più esperimenti:
- Se abbiamo un topo portatore di un tumore indotto da cancerogeni chimici e questo
tumore viene sottoposto a rimozione chirurgica e poi vengono ritrapiantate le cellule
tumorali in questo topo non vi è la crescita tumorale.
-Se questo tumore viene trapiantato in un topo singenico ovvero un topo che ha lo stesso
sistema di immunoistocompatibilità dell’altro topo e anche qua pur essendo un topo
singenico il trapianto di queste cellule nel topo singenico va a determinare la crescita
tumorale.
-Se abbiamo delle cellule T CD8 e andiamo a inoculare queste cellule in questo topo che
ha subito l’inoculazione di cellule tumorali abbiamo una risposta immunitaria che riesce a
non far crescere il tumore.
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Un altro tipo di terapia è quello di aumentare l’induzione del sistema immunitario tramite
interferone γ (IFN-γ). Questo interferone va a indurre i macrofagi a esprimere anche
molecole costimolatorie che vanno ad attivare le cellule T e ad aiutare le cellule NK e le
cellule C citotossiche.
Azione trattamento con IFN-γ:
Va a indurre l’espressione di molecole del MCH per cui si avrà un rigetto del tumore anche
in topi singenici.
RICAPITOLANDO:
La terapia antitumorale può consistere in:
46 • Cellule tumorali uccise:
questo veniva utilizzato per esempio nel cosiddetto purging (purificazione),
soprattutto nei malati di leucemia. Tale terapia consisteva nel prelevare del midollo
osseo dello stesso paziente, si purificava dando dei chemioterapici dunque facendo
una terapia all’esterno sul midollo, si uccidevano le cellule tumorali e poi si
rimettevano queste cellule purificate.
• Ag tumorali purificati
• Cellule dendritiche pulsate con Ag tumorali:
tecnica utilizzata ancora oggi anche se ci sono controindicazioni
• Immunizzazione con DNA-plasmatico:
quello che succede per quanto riguarda il papilloma virus
• Cellule dendritiche transfettate con un plasmide esprimente un cDNA che codifica
un antigene tumorale
• Una ventina di anni fa si pensava che come vaccinazione si potesse utilizzare
anche e quindi fare in modo che il sistema immunitario in qualche modo
rispondesse e autorizzasse l’inoculo del bacillo che provoca la tubercolosi. Si
inoculava sotto cute questo bacillo e quando si vedeva la formazione del ponfo
significava che il sistema immunitario cominciava a rispondere e quindi si pensava
che questo potesse avere una sorta di successo contro il tumore.
• Alcune volte il tumore non riesce a stimolare i linfociti T specifici perché mancano le
molecole costimolatorie di conseguenza si pensò di utilizzare l’interleuchina 2 per
andare a costimolare MA non è l’interleuchina la molecola costimolatoria bensì il
fatto che l’interleuchina 2 riesce a esprimere la molecola costimolatoria. Quindi
47 potenzia la proliferazione e la differenziazione dei linfociti T tumore specifici.
• Un’altra terapia consiste nell’isolamento dei linfociti dal sangue o dall’infiltrato
tumorale, veniva fatta la loro espansione clonale in coltura in presenza di IL-2 e
successivamente immessi nuovamente nel paziente, accompagnati o meno da IL-2
per via sistemica e per alcuni tipi di tumore è stato visto che vi era una regressione
tumorale.
48 INTERAZIONE DEL SISTEMA IMMUNITARIO CON LE CELLULE NEOPLASTICHE E
CELLULE RESPONSABILI
• Citolisi complemento-mediata
• Citotossicità ADCC (Antibody Dependent Cell-Mediated Cytotoxicity)
• Citotossicità mediata dalle NK e dai CTL (linfociti T citotossici)
• Cellule LAK (Lymphokyne acuivate killer che furono utilizzate anche nella terapia
contro i tumori con lo stesso meccanismo della IL-2 e delle cellule citotossiche) e
TIL (Tumor Infiltrating Lymphocytes
• Macrofagi
Da tutti gli esperimenti fatti fino ad oggi molte di queste terapie si sono rivelate dei flop.
Appunti di PATOLOGIA, professor MALAGUARNERA
Lezione Numero 6, data 26/11/2016
A cura di SCARDACI ANDREA
Argomento: immunologia concetti generali.
Note: testo che consiglia la prof è il “Janeway”
49 IMMUNOLOGIA
Introduzione all’immunologia e infiammazione
Vediamo che tutte le patologie coinvolgono il sistema immunitario, basti pensare a ciò che
succede in un’infarto poiché c’è una risposta antiifiammatoria, infiammatoria, quindi le
cellule immunitarie sono una vastissima popolazione di cui si sono individuati vari
sottogruppi (inutile perdersi in tutti questi sottogruppi).
Cenni storici dell’immunologia:
Molti nostri antenati avevano capito che ci fosse qualcosa che ci “proteggeva”. Prima del
2000 a.c gli antichi si erano accorti che determinate persone si ammalavano mentre altre
no, questo portava a pensare che chi non si ammalava fosse santo mentre chi invece si
ammalava e poi guariva era un peccatore che si purificava, mentre coloro che morivano
erano visti come i peccatori gravi. Successivamente nel 430 a.c. Tucidide p