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MECCANISMI MOLECOLARI ALLA BASE DI PROCESSI DI CANCEROGENESI DA UV
In seguito all'azione delle radiazioni UV, il danno al DNA determina:
- la formazione di dimeri di pirimidina; questi possono anche essere rimossi se i meccanismi di riparazione del DNA entrano correttamente in funzione.
- Un mancato funzionamento corretto di questi meccanismi può aumentare la probabilità che nelle cellule vengano fissate delle mutazioni.
- Un mancato controllo della proliferazione cellulare, determinato dall'alterazione della proteina p53 (tumore che la coinvolge), può portare al tumore. La proteina p53 ha un ruolo fondamentale nel bloccare la replicazione cellulare, nel momento in cui entra in azione il danno acuto da radiazioni, e può inoltre intervenire ogni qualvolta si osservi un'alterazione nella corretta fisiologia del DNA.
Le radiazioni UV possono determinare anche alterazioni nelle risposte del sistema immunitario.
LESIONE CELLULARE
Omeostasi cellulare
L'omeostasi fa
riferimento ad una condizione di equilibrio, per cui la cellula utilizza tutto ciò di cui necessita, prendendolo dall'ambiente esterno, svolge il suo normale metabolismo cellulare, ed elimina il prodotto del catabolismo. Nel momento in cui vengono raggiunte da uno stimolo, possono avere la capacità di adattarsi, e quindi di modificare la loro condizione di equilibrio, spostandosi ad uno stato alterato. Nel momento in cui le cellule vengono sottoposte ad uno stimolo continuo nel tempo, o molto forte, le cellule possono andare incontro al punto di non ritorno; questo punto è definito come il momento in cui le cellule non sono più in grado di adattarsi ad una nuova situazione, non riuscendo quindi a sopportare quel determinato stimolo, muoiono. Tutte le alterazioni morfologiche che si osservano nella cellula, dal punto di non ritorno in poi, prendono il nome di necrosi. Definizione di necrosi in patologia: insieme di fenomenimorfologicamente osservabili, che siverificano dopo che la cellula è morta per cause nonnaturali* .*le cellule, ad un certo punto della loro vita, vanno incontro ad un processo di senescenza cellulare, che può determinare la loro morte, per cause naturali. Le cellule possono dividersi un numero limitato di volte, a determinare questo numero, sono i telomeri. I telomeri sono la parte terminale dei cromosomi, che ad ogni divisione si accorciano; nel momento in cui terminano, la cellula va incontro a morte. Queste alterazioni morfologiche, colpiscono tutti i distretti cellulari: dalla membrana plasmatica, ai singoli organuli, così come il nucleo. Test di esclusione del colorante In coltura cellulare, si utilizza questo test per verificare se le cellule sono morte o meno. Si basa sulla modificazione relativa alla membrana cellulare, ovvero, nel momento in cui la cellula raggiunge il punto di non ritorno e muore, la membrana diventa discontinua, e pertanto nonpiù in grado di esercitare il controllo stretto sulle sostanze che possono penetrare nella cellula o meno. Viene quindi a mancare una selettività legata ai meccanismi di trasporto sulla membrana cellulare, per cui gli elementi all'esterno potrebbero oltrepassarla per diffusione.
Per compiere questo test viene usato il colorante blu, che colora le cellule di blu nel momento in cui vi entra. Non è previsto nella membrana un meccanismo di trasporto per questo colorante, per cui a microscopio si avrà che:
- Cellula vitale: colorante rimane all'esterno
- Cellula morta: colorante libero di entrare nella cellula, colorandola di blu.
Per concludere il test, si deve calcolare la percentuale delle cellule morte, rapportando il numero di cellule che risultano colorante, con il numero totale delle cellule contate.
Cause di induzione alla necrosi:
- Ipossia. Carenza di corretta ossigenazione delle cellule.
- Temperature estreme. Sia molto.
Tossine. Virus litici infettanti. Sono in grado di distruggere una cellula. Altre alterazioni osservabili in una cellula che va incontro a morte:
- I mitocondri svolgono un'azione importante per la respirazione cellulare, che porta alla produzione di ATP. Nel momento in cui viene intaccata la produzione di questa molecola, essenziale per alcune importanti funzioni, non possono essere svolte.
- Formazione nella cellula di un ambiente acido, dovuto all'accumulo di acido lattico; il pH si abbassa, attivando il processo di glicolisi, nel tentativo di poter produrre delle molecole di ATP.
- Attivazione di enzimi lisosomiali grazie all'ambiente acido. La membrana danneggiata dei lisosomi permette la fuoriuscita degli enzimi, che svolgono la loro funzione di degradare le varie componenti cellulari.
Forme di necrosi:
necrosi coagulativa:
- si riesce ancora ad osservare una struttura del tessuto che rimane conservata, e permette di...
PATOLOGIA GENERALE lez. 412/03/2021
Identificare delle unità funzionali caratteristiche del tessuto; es. molto diffusi: infarto miocardico, necrosi caseosa (si riscontra in un particolare tipo di processo infiammatorio scatenato dal bacillo della tubercolosi). Necrosi colliquativa: ● non si trovano più una struttura preservata, perché prevalgono i fenomeni litici, perciò si osserva una completa disgregazione del tessuto. Es. essudato purulento (presente in infiammazioni acute), rammollimento cerebrale (o infarto cerebrale). Fa eccezione infarto: in tutti i distretti corporei è una necrosi di tipo coagulativo, cervello. Particolari tipi di necrosi: necrosi emorragica: ● nel tessuto necrotico si osserva un grande quantitativo di sangue che viene riversato nel tessuto già andato contro alla morte; in questi casi l'agente eziologico responsabile può aver colpito anche i vasi sanguigni, determinandone la rottura, e la conseguente fuoriuscita di sangue. Necrosi fibrinoide: ●
morte cellulare con importanti depositi proteici, anche fuori dallacellula, creando condizioni di sofferenza. Tramite colorazione ematossilina-eosina, sievidenziano i depositi proteici, ma anche segni di sofferenza a carico delle cellulenelle quali avvengono questi depositi proteici.Alterazioni nucleari osservabili nelle cellule necrotiche:
- picnosi: rimpicciolimento nucleo
- carioressi: frammentazione nucleo
- cariolisi: dissoluzione completa del nucleo
Utilizzando la colorazione ematossilina-eosina, la prima evidenzia solitamente nucleo, ma inpresenza di necrosi, non lo può evidenziare, in quanto esso è andato incontro a delleprofonde modificazioni.
Quando parliamo di necrosi, non ci riferiamo a delle singole cellule, ma identifichiamo dellearee necrotiche; quindi le alterazioni già citate si possono osservare in più cellule.


Evidenziata un'area necrotica estesa.
La forma più diffusa di necrosi è la carie dentaria, un tipo di lesione che può andare a colpire anche gli strati molto profondi del dente.
Diversi tipi di evoluzione del focolaio necrotico:
1. Risoluzione, viene quindi risolto; si riformerà lo stesso tessuto originale.
2. Formazione del tessuto di granulazione, così chiamato perché al suo interno si riconoscono dei granuli, probabilmente dovuto al fatto che in quel tessuto si assiste ad un processo di angiogenesi (formazione nuovi vasi). È legato al processo di guarigione, con la formazione di un tessuto che è però diverso da quello di origine (individuabile un segno necrotico).
3. Calcificazione patologica.nell'area necrotica si può osservare la deposizione di ioni Calcio. In condizioni patologiche, dobbiamo fare una distinzione tra:
- calcemia normale, ovvero livelli di calcio sono invariati - calcificazione distrofica
- associata ad ipercalcemia, in genere dovuto ad alterazione del metabolismo del calcio - calcificazione metastatica
- Fenomeno patologico in cui alla necrosi, si associa sempre uno stato di infezione. Si può osservare quando c'è una non perfetta circolazione sanguigna, ad esempio nelle estremità (es. piede diabetico). Distinguiamo:
- prevale l'aspetto di denaturazione proteica, quindi di gangrena secca - alterazione che si possono ricondurre ad un quadro di necrosi tipicamente coagulativa.
- prevalenza fenomeni litici, quindi di disgregazione del gangrena umida - tessuto.
- quando alla necrosi si associa un'infezione di particolare gangrena gassosa - microrganismi, ovvero i Clostridii.
entra nel tessuto, subisce processo di modificazione diventando macrofago. Anche i neutrofili sono in grado di fagocitare, fa parte dei granulociti. N.B. I detriti cellulari attivano risposta di tipo infiammatorio del tessuto. Dove c'è necrosi, c'è sempre infiammazione.
Apoptosi
Altro tipo di morte cellulare. Definizione: insieme di modificazioni morfologiche associate a morte della cellula, in assenza di fenomeni infiammatori.
Aspetti da considerare:
- L'apoptosi permette di evidenziare dal punto di vista morfologico delle alterazioni che indicano che quella cellula è morta/sta morendo.
- È un processo che viene attivato dalla singola cellula, prevede co