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ELIMINAZIONE ALCOL

3-10% come tale, attraverso:

  • Rene (urine, 2-6%)
  • Polmone (respiro, 1-4%)
  • Cute (sudore, tracce)

90-97% metabolizzato dal fegato tramite:

  • Alcool deidrogenasi (ADH) (70-80%)
  • Sistema citocromo P450 (CYP2E1) (20%)
  • Catalasi (1-10%)

TOSSICITÀ CRONICA DA ENTANOLO

  • Steatosi epatica, epatite alcolica acuta, cirrosi
  • Effetto depressivo acuto sul SNC e atrofia cervelletto
  • Gastrite acuta, pancreatiti
  • Cardiomiopatie
  • Deficit nutrizionale, anoressia
  • Deficit di tiamina (vit B1) -> sindrome di Wernicke-Korsakoff
  • Riduzione della fertilità
  • Sindrome alcolica fetale (consumo in gravidanza)
  • Tumori (cavità orale, esofago, fegato, mammella)

Sindrome da astinenza (nausea, tremori, sudorazione, ansia, ipertensione, tachicardia, cefalea, vomito)

L'ABUSO DI ETANOLO può CAUSARE L'EPATITE con accumulo di grasso nel fegato

17 feb 2020

NEUPLASIE

Il cancro è una malattia molto presente nella

civiltà moderna e ci sono molti più fattori di rischio che fanno sì che aumentino anche le malattie oncologiche. "Il cancro è un invasore, un colonizzatore dal successo fenomenale in parte perché sfrutta le caratteristiche che hanno portato al successo la nostra specie. Le cellule tumorali sono versioni più perfette di noi stessi" (L'imperatore del male. Una biografia del cancro di Mukherjee Siddhartha). Lui definisce le cellule tumorali come delle versioni maggiormente perfette delle nostre cellule perché sono in grado di replicarsi e non morire mai. tumor= dal latino tumor (=gonfiore) oncologia—> studio del tumore, dal greco oncos neoplasia= nuova crescita cancro= (granchio, ipocrite): neoplasia maligna di origine epiteliale. COME SI ORIGINA UNA NEOPLASIA In una delle cellule dei tessuti avviene un'alterazione nel DNA di una cellula. La neoplasia all'inizio è originata da una singola cellula che presentaun’alterazione nel suo DNA. La cellula, in seguito a questa alterazione, inizia a proliferare fino a che alcune delle cellule che si sono formate uguali a questa cellula, accumulano ulteriori alterazioni con aumento di funzione e il tumore diventa via a via più maligno. Malattia a metà tra le fattoriali e le monogeniche. Un individuo su tre ha una forma di tumore (benigno/maligno) cancro=malattia altamente eterogenea; non c’è un tumore uguale all’altro. Noi li classifichiamo in base all’organo in cui avvengono, ma non esistono un cancro al seno (es.) uguale ad un’altro. Il cancro è una malattia in cui le cellule impazziscono ed iniziano a replicarsi come unico obiettivo. Perdita di controllo sulla replicazione, si perde quindi l’omeostasi tessutali e si perde l’equilibrio tra crescita e morte dei tessuti. Quando questo equilibro è sbilanciato in favore della proliferazione, abbiamo il cancro. Le cellule per replicare hannobisogno di tanta energia e le cellule cancerose drenano energia dal resto del corpo: morire di cancro vuol dire morire di fame. Paziente con una forma di cancro avanzata si dicono cachetici, la cachessia è l'indebolimento massiccio (uno dei primi sintomi di un tumore è una perdita di peso notevole molto rapida perché le cellule assumono tutta l'energia). Una cellula perde la capacità di andare in apoptosi e inizia a replicare, formando questa piccola massa di cellule. Queste cellule però incontrano diversi problemi tra cui quello di non trovare cibo: o si fa arrivare sangue o muore. Tumori nel nostro organismo se ne formano sempre ma muoiono. La morte di questa massa è in realtà un fattore che gioca contro l'individuo, perché si estingue quasi tutta tranne una cellula che è grado di attirare a sé i vasi riuscendo a nutrirsi. Questa cellula non solo ha la capacità di proliferare e non morire ma è anchein grado di nutrirsi. Ora inizia a replicarsi e forma una massa un po' più grande rispetto a quella di prima perché adesso ci sono i vasi che portano oltre ai nutrienti porta anche il sistema immunitario che sterminala massa. Questa morte gioca ancora più contro perché una cellula su un miliardo è riuscita a scappare e quella cellula, oltre ad avere la capacità di proliferare, di attirare i vasi, ha ottenuto anche la capacità di sfuggire al sistema immunitario mascherandosi. Costruisce una nuova massa sulle ceneri di quella precedente. La massa inizia a crescere, attira i vasi, si nutre, scappa al sistema immunitaria e continua a crescere fino a che incontra un problema: lo spazio. Una cassa toracica, una scatola cranica... sono barriere fisse che la massa non può superare. Che succede? La massa comincia a morire ma si salva una cellula che ha aggiunto a se una capacità: capacità di sopravvivere distaccata dalleanno3) Mutazione genetica che conferisce resistenza al farmaco4) Attivazione di vie di segnalazione alternative che bypassano l'effetto del farmaco5) Espulsione attiva del farmaco tramite pompe di efflusso cellulari. Questi sono solo alcuni dei meccanismi attraverso i quali una cellula tumorale può sopravvivere alla terapia e continuare a proliferare. La comprensione di questi meccanismi è fondamentale per lo sviluppo di nuove terapie mirate e più efficaci nel trattamento dei tumori.

Anno così il farmaco nonle colpisce perché colpisce le cellule in attività di proliferazione attiva. Ma quando sirisvegliano non rispondono più alla terapia: sono diventate chemioresistenti. Il paziente è spacciato, e il tumore si estingue con la morte del paziente perché non ha l'intelligenza di salvaguardare l'ospite. È un parassita che muore con l'ospite, non ha capacità di passare da ospite ad ospite. Solo alcuni tumori sono contagiosi, ma non nell'uomo (es. nel diavolo della Tasmania) tumore= microcosmo di evoluzione darwiniana, dove avviene una evoluzione della specie, velocissima perché più rapida è la proliferazione di una popolazione e più rapidamente si manifestano gli effetti dell'evoluzione. In alcuni tumori la trasmissione, sull'albero, è di tipo autosomico dominante, noi riconosciamo la dominate per verticalità. Se un uomo ha un cancro al seno

È sicuramente colpa del BRCA. La trasmissione di tipo autosomico dominante di alcuni tumori è data da oncosoppressori la cui mutazione è recessiva (gli Onco hanno mutazione recessiva) perché è una questione di penetranza. Un tumore al seno per essere causato deve avere due mutazioni, ha comunque una probabilità elevatissima di comparsa della seconda mutazione; talmente elevata che nell'albero appare dominante, perché sono oncosoppressori che tendono a mutare molto. La trasmissione di oncosoppressori che funzionano per mutazione recessive è all'apparenza dominante. Invece la trasmissione che appare autosomica recessiva è tipica per gli oncogeni che invece agiscono per mutazioni dominanti; perché questi tumori sono per penetranza incompleta, è difficile che l'ambiente ci metta il calco. Individui che hanno la malattia devono avere la mutazione in entrambi gli alleli, altrimenti possono non sviluppare mai la malattia.malattia; perché non è ereditabilità della malattia ma della predisposizione. Una mutazione, nel DNA di una persona, in tutte le sue cellule dovute ad un errore durante la meiosi, porterà ad una mutazione genetica nell'embrione. Spesso però queste mutazioni hanno portato, nel corso della storia, a mutazioni che comportano a situazioni maggiormente favorevoli per l'evoluzione della specie. Questi errori si affacciano spesso nel corso della nostra vita; se questo errore è molto grave la cellula andrà incontro a meiosi e morirà/ andrà in apoptosi. Se però succede, ad una cellula del nostro organismo, di essere mutata ma non va in apoptosi -> neoplasia; alterazione che ha dato un vantaggio a questa cellula la capacità di proliferare. DATI EPIDEMIOLOGICI Nei paesi più sviluppati i tumori sono la seconda causa di morte (come frequenza), al primo posto stanno le malattie cardiovascolari. In Italia,viene tenuto un registro delle malattie, e sappiamo che al giorno d'oggi nell'arco della vita, la probabilità di sviluppare tumori è 1 su 2 nei maschi e 1 su 3 nelle femmine; tumori concause di morte: 1 su 3 nei maschi e 1 su 4 nelle femmine.

Incidenza sulla malattia= numero di nuovi casi, in un anno, della malattia all'interno della popolazione.

Nella donna il tumore più frequente è il tumore alla mammella (anche se non ha un'elevata mortalità) mentre nell'uomo il tumore più frequente è il tumore alla prostata (anche questo con bassa mortalità).

L'incidenza dei tumori varia nel tempo, per esempio oggi, grazie alla prevenzione, sta diminuendo l'incidenza del tumore alla prostata grazie proprio alla tenuta sotto controllo delle plasie.

Nelle donne c'è stato un aumento, negli anni 70-80 fino agli anni 2000, del tumore al polmone.

Negli uomini il tumore ai polmoni è la principale causa di morte.

causa di morte, con picco di mortalità negli anni '90. Il tumore allo stomaco è diminuito grazie alla capacità di tenere sotto controllo la qualità dei cibi e la migliore conservazione di esso (guarda altri grafici -> stampa).

In generale, si stanno facendo dei progressi perché la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi, di tutti i tumori, è migliorata rispetto agli anni '90.

La prevenzione delle neoplasie gioca un ruolo importante; è possibile cercare di ridurre questi dati molto negativi e prevenire lo sviluppo di determinate neoplasie, come?

Trovando i fattori che aumentano il rischio (non vecchiaia per ovvi motivi).

Fattori di incidenza su tumori:

  • Età
  • Predisposizione genetica; alcune persone nascono con una predisposizione nel sviluppare questo tumore. Nascono con una mutazione in specifici geni che ne vanno ad aumentare il rischio. Agisco facendo eventuali screening.
  • Fattori di rischi noti, tra i quali:
individuati d
Dettagli
A.A. 2020-2021
24 pagine
SSD Scienze mediche MED/05 Patologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessia99giunta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Ferracin Manuela.