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AUMENTO DEL VOLUME DEL LIQUIDO CEFALORACHIDIANO

La cefalea è un'infiammazione dovuta alla vasodilatazione ed all'aumento della permeabilità ed è particolarmente grave nel colpo di sole in quanto si ha la compressione del cervello all'interno della scatola cranica. Raramente la cefalea porta al coma ed alla morte ma spesso si crea una situazione abbastanza grave da richiedere il ricovero in ospedale a causa della febbre.

COLPO DI CALORE COMUNE

Si manifesta in presenza di un alto tasso di umidità. Può capitare anche nelle nostre regioni ed è dovuto all'aumento della termogenesi in quanto l'elevata umidità impedisce la naturale termodispersione. Il colpo di calore comune può portare al collasso per abbassamento della pressione, tachicardia, lipotimia (svenimento) e lieve aumento della temperatura soprattutto nelle giornate molto calde.

COLPO DI CALORE TROPICALE O IPERPIRETICO

Si manifesta soprattutto in ambienti dicaldo umido, provoca sudorazione profusa con conseguente perdita di NaCl. Le persone colpite sono soprattutto i soggetti adibiti ai lavori pesanti ai quali si consiglia di reintegrare i sali persi con la sudorazione mischiandoli all'acqua. Introducendo da 3 a 15 gr. di NaCl al giorno si manifesta una maggiore resistenza. La sudorazione porta ad un aumento della temperatura corporea fino a 43-44°C ed a disturbi neuromuscolari come delirio, crampi e convulsioni. Si arriva alla morte a causa del blocco della sudorazione, per la pelle secca ed a causa dell'aumento della densità e della viscosità del sangue. Questa patologia, oltre ad una causa fisica (come quella che causa l'assideramento), è dovuta anche ad una alterazione della termoregolazione. Essa ha due eziologie diverse: termoregolazione e temperatura. Quando noi sudiamo, bevendo acqua reintegriamo i liquidi persi, se invece una persona non suda la sua temperatura interna tende ad aumentare portando

Il soggetto a morte per blocco della termoregolazione.

10 SBOBINATURE DI PATOLOGIA GENERALE

LEZIONE DEL 20/03/2000

LEZIONE DEL 24/03/2000

La volta scorsa abbiamo visto le alterazioni prodotte dalle alte temperature e le avevamo divise in:

  • Lesioni locali - circoscritte al punto in cui agisce l'alta temperatura
  • Lesioni generali

Abbiamo anche visto che nel caso dell'ustione ci possono essere anche effetti generali, nonostante l'ustione sia una reazione locale, quando essa sia di una certa gravità. La gravità dell'ustione varia in base alla sua estensione nell'organismo. Ad esempio, un'ustione di II grado estesa a gran parte del corpo, porta degli effetti generali e tardivi molto gravi che possono portare a morte il soggetto.

Le cause principali di morte in soggetti con un'estesa ustione sono: il blocco renale ed il blocco cardiocircolatorio. Per quanto riguarda l'effetto dell'alta temperatura a livello generale, ricordiamo:

  • IL

COLPO DI SOLE (O INSOLAZIONE): solo in alcuni casi può portare a morte l'individuo, si hanno le stesse manifestazioni che si avevano nell'ustione e che sono anche caratteristiche dell'infiammazione. Quindi: aumento della permeabilità dei tessuti fuoriuscita di liquidi edema. L'effetto più grave di questa aumentata permeabilità si ha al livello dei vasi cerebrali in quanto, essendo il cervello all'interno di una struttura rigida quale è la scatola cranica, la sua compressione può portare a lesioni molto gravi. Ovviamente dobbiamo considerare l'irradiazione diretta sul capo perché non possiamo prendere un colpo di sole al braccio!- IL COLPO DI CALORE: in questo caso, oltre all'alta temperatura dobbiamo considerare anche l'umidità. Il colpo di calore è suddiviso a sua volta in comune e tropicale o iperpiretico. Il colpo di calore comune può succedere anche da noi, soprattutto

negliambienti chiusi (come le tintorie o le lavanderie), in cui oltre alla temperatura abbiamo chele grandi quantità di vapore rendono l'aria irrespirabile e carica di umidità e contribuisconoa provocare il colpo di calore comune. Il colpo di calore tropicale è anche detto iperpireticoperché porta all'innalzamento della temperatura fino a 42-43°C. Può portare a morte ecolpisce soprattutto le persone adibite a lavori pesanti perché lo sforzo muscolare causaun'abbondante sudorazione che porta al blocco della termoregolazione. Questo è dovuto alfatto che i liquidi ed i sali perduti con la sudorazione non vengono più reintegrati.In determinati climi (ad esempio a Bangkok) l'aria è irrespirabile, ci si sente oppressi ed abbiamobisogno di qualche giorno per acclimatarci. L'acclimatamento è l'adattamento dell'organismo ad unnuovo clima, può durare dai 4 ai 7 giorni, si

ottiene con piccole variazioni e porta ad una maggiore resistenza organica dell'organismo. Questo porta ad un aumento del volume totale di liquido nell'organismo che aumenta così la sua riserva e conseguentemente abbiamo una minore disidratazione (perché se abbiamo più liquidi ci disidratiamo più lentamente) ed anche una maggiore ritenzione di liquidi. Quindi l'acclimatamento limita le lesioni e le patologie dovute al caldo-umido. Cosa dobbiamo fare se perdiamo molti liquidi col sudore? Dobbiamo innanzitutto bere molto e dobbiamo introdurre NaCl (nei casi più gravi si può arrivare ad introdurre fino a 15 gr. di NaCl). Nel colpo di calore abbiamo anche lo svenimento (o lipotimia), dovuto ad un abbassamento della pressione ed alla tachicardia. Con un bicchiere d'acqua ed un po' d'aria passa tutto, mentre nel colpo di calore tropicale si possono avere anche casi in cui si arriva al coma ed alla morte.

PATOLOGIA GENERALE

LEZIONE DEL 20/03/2000

Come risponde l'organismo al caldo?

RISPOSTE AL CALDO:

  • VASODILATAZIONE PERIFERICA
  • AUMENTATA DISPERSIONE DI CALORE PER IRRADIAZIONE
  • ACCENTUATA SUDORAZIONE
  • DIMINUZIONE DEI PROCESSI OSSIDATIVI
  • PERDITA DEI POTERI TERMOREGOLATORI
  • MORTE

CALDO SECCO: MAGGIORE TOLLERABILITÀ

CALDO UMIDO: MINORE TOLLERABILITÀ PER RIDOTTA POSSIBILITÀ DI DISPERSIONE DEL CALORE PER EVAPORAZIONE

L'organismo tollera meglio il caldo secco piuttosto che il caldo umido, questo lo si può vedere anche senza arrivare a temperature che possono essere patologiche. Se infatti d'estate abbiamo una giornata di caldo secco e di maestrale, anche se ci sono 40°C noi riusciamo a tollerarlo, se invece abbiamo una giornata afosa (quindi con un alto tasso di umidità) e 28-29°C, noi fatichiamo e non riusciamo a respirare bene. Quindi noi tolleriamo meglio il caldo secco e questo è dato dal fatto che con il caldo umido c'è una

ridotta possibilità di dispersione del calore per evaporazione. L'organismo risponde al caldo con la vasodilatazione, l'aumentata dispersione di calore per irradiazione e con un'accentuata sudorazione. Quest'ultima porta ad un blocco della termoregolazione, una diminuzione dei processi ossidativi, alla perdita dei poteri termoregolatori ed alla morte. Quindi la morte può avvenire per un colpo di calore iperpiretico a causa dei processi termoregolatori e la stessa cosa può avvenire con le basse temperature. Nel caso delle basse temperature, abbiamo due grosse patologie:

  1. CONGELAMENTO: (che possiamo accostare alle ustioni) ed è dovuto al freddo localizzato
  2. ASSIDERAMENTO: (che possiamo accostare al colpo di sole od al colpo di calore), in cui abbiamo l'alterazione della termoregolazione fino ad arrivare a patologie dovute al blocco della termoregolazione.

La temperatura normale è 37°C e l'organismo tollera piccoli sbalzi.

Infatti il sistema termoregolatore serve a mantenere costante la temperatura. Alterazioni più o meno gravi possono portare a morte l'individuo.

AZIONE DELLE BASSE TEMPERATURE

La resistenza al freddo varia a seconda della specie biologica, gli animali omeotermi sono poco adatti alle basse temperature mentre gli animali pecilotermi sono adattati alle basse temperature (molti di essi vanno in letargo). Gli insetti riescono a sopravvivere all'interno dei loro involucri anche a temperature di meno 35°C, mentre subiscono un congelamento immediato appena gli involucri vengono bucati a causa dell'entrata di acqua dall'esterno.

Varie specie batteriche resistono al congelamento mediante la formazione di spore mentre le cellule isolate, i tessuti, le strutture subcellulari isolate (importanti soprattutto quando consideriamo un modello sperimentale) hanno una resistenza limitata alle basse temperature.

subiscono il congelamento con danni irreversibili.

Danno irreversibile le cellule oltrepassano il punto di non ritorno quindi iniziano tutti i processi di distruzione cellulare. Il congelamento è una lesione letale come quella prodotta dalla mancanza di ossigeno (anossia), mentre una lesione subletale è, ad esempio, l'ipossia. Le cellule possono durare per poco tempo in carenza di ossigeno. L'anossia può essere dovuta all'ischemia, che è dovuta ad un trombo e che provoca la mancanza di sangue nel tessuto interessato. Se l'ischemia perdura per un tempo abbastanza lungo provoca la necrosi (per esempio, stringendo con un laccio l'arto di un ratto per un certo tempo, si ha l'ischemia). Ci sono poi gli enzimi purificati che per essere mantenuti bene hanno bisogno di bassissime temperature.

ALTERAZIONE A LIVELLO DEI TESSUTI (Dipendono dall'intensità della perfrigerazione).

ISCHEMIA LOCALE CONGELAMENTO FENOMENI

do GANGRENA (la necrosi si estende ai tessuti più profondi, coinvolgendo anche muscoli, tendini e ossa)
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
134 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SimonP80 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Dessì Maria Assunta.