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FASI DELL'INFIAMMAZIONE ACUTA

Riconoscimento dello stimolo flogogeno:

  1. Fase: mediata dalla secrezione di neuropeptidi che inducono una risposta vasomotoria
  2. Fase: intervento dei macrofagi attivati e secrezione di IL-1 e TNF-a.

Reclutamento: marginazione dei fagociti PMN all'endotelio e successiva extravasazione ad opera di citochine pro-infiammatorie.

Rimozione: digestione intracellulare di batteri e detriti cellulari.

Risoluzione: inibizione da parte di IL-4 e IL-10 dell'attività di citochine e chemochine proinfiammatorie. Modulazione dell'attività angiogenetica. Fattori di crescita (EGF, IGF-1 PDGF) stimolano la proliferazione di fibroblasti e matrice extracellulare.

LE ALTERAZIONI VASCOLARI NELLA REAZIONE INFIAMMATORIA ACUTA

Modificazioni vascolari: Alterazione del calibro vasale

Modificazione degli scambi sangue-interstizio: Modificazioni del microcircolo e della permeabilità vasale

Fuoriuscita dei leucociti dal microcircolo per raggiungere

L'areale lesionata è caratterizzata da un essudato, un liquido infiammatorio extravascolare con elevata concentrazione proteica, 5-6%, contenente detriti cellulari e con peso specifico superiore a 1,020. Può essere:

  • Sieroso: ricco di mucopolisaccaridi, scarse cellule ematiche.
  • Fibrinoso: ricco di coaguli di fibrina. Presente in gravi forme infiammatorie. la Fuoriuscita del fibrinogeno.
  • Catarrale: notevole viscosità per presenza di nucleoproteine provenienti da lisi cellulare.
  • Purulento: liquido molto viscoso, grande quantità di neutrofili, integri o lisati. Parte sierosa ricca di proteine plasmatiche, nucleoproteine.
  • Emorragico: alterazione profonda dell'endotelio.

L'infiammazione cronica è caratterizzata dalla persistenza dello stimolo flogogeno che causa un prolungamento dell'infiammazione acuta. Si verifica una sequenza di episodi flogistici subentranti (più infezioni acute). Il processo è di tipo cronico a lento sviluppo (ab initio).

Il ruolo dei macrofagi è quello di essere attivati da citochine, dalle cellule T attivate o da stimoli non immunologici.

Le principali cellule coinvolte nell'infiammazione cronica sono i Macrofagi resistenti e macrofagi attivati, quelli attivati si trasformano morfologicamente e funzionalmente in cellule epiteloidi, cellule giganti multinucleate.

GRANULOMA TUBERCOLARE: Formazione: fuoriuscita dai vasi capillari dei neutrofili che fagocitano i bacilli. Dopo 24h compaiono i monociti macrofagi. In minima parte i micobatteri possono replicare all'interno dei macrofagi. Le cellule fagocitiche si trasformano in cellule epiteloidi, che si fondono formando cellule multinucleate giganti di Langhans. Dopo due settimane si ha l'inalazione dei bacilli con formazione di uno strato di fibroblasti che delimita il granuloma. Esso è quasi privo di vasi sanguigni e porta alla necrosi delle cellule fagocitarie. La necrosi centrale del tubercolo si estende e lo coinvolge interamente: necrosi caseosa -> dovuta alla lisi da parte di enzimi contenuti nei granulociti neutrofili, porta alla diffusione dell'infezione.

La TB è una malattia infettiva causata da M.Tuberculosis.

La forma primaria inizia quando i micobatteri raggiungono gli alveoli polmonari, dove attaccano e si replicano all'interno dei macrofagi alveolari. Si forma il "complesso primario", un piccolo focolaio di infezione tubercolare nei polmoni associato a rigonfiamento dei linfonodi dell'ilo polmonare.

La forma secondaria è dovuta o ad una TB primaria non controllata o ad una reinfezione esterna. Porta alla formazione di granulomi secondari nell'apice del polmone o fegato rene ecc.. Si hanno cavità che si rompono versando il contenuto nel parenchima polmonare: il sangue diffonderà l'infezione nell'organismo (tubercolosi miliare secondaria) il polmone espelle il micobatterio nell'ambiente.

Il granuloma lebbra colpisce la pelle e i nervi periferici ed è causato da Mycobacterium leprae (BH). Dopo essere penetrati nel derma, i BH si moltiplicano all'interno delle

Cellule del sistema monocito-macrofagico: se i macrofagi riescono a distruggere i BH, l'infezione abortisce; se non riescono a contenere l'infezione, la malattia si evolve. I BH attaccano gli istiociti del derma e le cellule di Schwann dei nervi periferici. Se essa è sufficiente ad arginare l'infezione, la malattia viene delimitata in una opoche lesioni nelle quali i BH sono rarissimi (forma tubercoloide); all'estremo opposto, se non c'è nessuna risposta, i BH si disseminano a tutto l'organismo (forma lepromatosa).

SARCOIDOSI: malattia di Besnier Boeck Schaumann granulomatosa cronica, multisistemica, interessa polmoni, linfonodi ilari, e parenchima.

PROCESSI RIPARATIVI: Rigenerazione: ripristina il tessuto leso, si verifica nei tessuti ad alto potenziale replicativo. Riparazione: ricostruisce parzialmente il tessuto leso. Alla riparazione contribuiscono: cellule labili/stabili sane circostanti la lesione, e la componente connettivale del parenchima.

(fibroblasti).MEDIATORI CHIMICI DELL’INFIAMMAZIONE: molecole che, in corso di infiammazione acuta, regolano eventi di rilievo.-La maggior parte dei mediatori esprime la propria attività biologica specifici recettori legandosi a sulle cellule bersaglio, può stimolare il rilascio di chimici da parte delle cellule bersaglio, possono avere come bersaglio uno o pochi tipi di cellule, oppure agire su molte cellule diverse e hanno una emivita breve, Quasi tutti i mediatori sono potenzialmente dannosi.

Mediatori Di Natura Proteica: Sintetizzati dal fegato e rilasciati nel plasma. Esistono in circolo sotto forma di precursori inattivi che vengono attivati in corso di reazione infiammatoria. AMMINE VASOATTIVE:

  1. ISTAMINA: Potente azione vasodilatatrice. Mediatore principale delle prime fasi dell’infiammazione acuta. Agisce sulle cellule endoteliali del microcircolo. Il suo rilascio può essere determinato da una serie di stimoli: Lesioni traumatiche, Azioni di fattori
del complemento, Interazione di porzioni Fc di IgE, interleuchine IL-1 e IL-8.
I RECETTORI DELL'ISTAMINA sono una classe di recettori accoppiati a proteine G che hanno l'istamina come ligando endogeno. Sono conosciuti quattro tipi diversi di recettori dell'istamina, si trovano in regioni diverse con effetti diversi. Le proteine G eterotrimeriche consistono di tre subunità α, β, γ. L'associazione del trimero con il recettore determina la dissociazione del trimero dalla proteina G in α e βγ. α si differisce in: αq, αo, αs.
H1: Cervello, muscolo liscio bronchi e vasi, Tratto gastrointestinale, Cellule endoteliali, linfociti, neutrofili, eosinofili. Sono accoppiati a proteine G ed agiscono con un aumento del calcio intracellulare tramite attivazione della fosfolipasi C. La loro attivazione da parte dell'istamina provoca l'aumento del calcio che attiva la nitrossido-sintasi con la formazione del nitrossido (NO) che

Il damediatore funziona con la formazione di cGMP e conseguente vasodilatazione. I suoi effetti includono la contrazione della muscolatura liscia bronchiale, la vasodilatazione, l'aumento della permeabilità capillare, il mantenimento dello stato di veglia e la stimolazione del vomito.

Gli H2 e H3 sono accoppiati a proteine G, il che porta all'attivazione dell'adenilato-ciclasi, alla formazione di cAMP, all'attivazione della protein-chinasi A e all'aumento del calcio intracitoplasmatico.

Gli H2 si trovano nella parete gastrica, nel sistema immunitario, nel sistema cardiovascolare e nel sistema nervoso centrale. Il loro effetto è l'aumento della secrezione acida dello stomaco di pepsina e fattore intrinseco, oltre alla vasodilatazione.

Gli H3 sono autorecettori presinaptici nel sistema nervoso centrale. I loro effetti includono il controllo della biosintesi e del rilascio di istamina e neurotrasmettitori, correlati alla riduzione dell'influsso di calcio attraverso i canali di tipo N.

L'H4 si trova in tutte le cellule emopoietiche e ha un effetto di immunomodulazione, modulando la risposta immunitaria e quella infiammatoria.

La serotonina è una molecola con azione vasodilatatrice.

livelli cellulari di Adenosina monofosfato ciclico. 5,1 Calo dei livelli cellulari di Adenosina monofosfato ciclico. 2 Aumento dei livelli di calcio intracellulare. 3,4,6,7 La serotonina è un neurotrasmettitore coinvolto in una vasta gamma di funzioni nel corpo umano. I suoi recettori sono presenti in diverse parti del sistema nervoso e svolgono un ruolo importante nella regolazione dell'umore, del sonno, dell'appetito e di altre funzioni fisiologiche. I recettori della serotonina sono classificati in sette tipi diversi, che sono accoppiati a proteine G o sono recettori dei canali ionici. Questi recettori si trovano sulla membrana cellulare delle cellule nervose e in altri tipi di cellule. I recettori accoppiati a proteine G regolano sia l'eccitazione che l'inibizione della trasmissione sinaptica. Sono attivati dalla serotonina, che agisce come il loro ligando naturale. Questi recettori fanno parte della famiglia dei recettori 5-HT (serotonina). Il recettore 5-HT3 è un recettore-canale che permette il flusso di ioni sodio (Na+) e potassio (K+). Gli altri recettori della serotonina (5-HT1, 5-HT2, 5-HT4, 5-HT5, 5-HT6, 5-HT7) sono recettori accoppiati a proteine G. L'attivazione dei recettori della serotonina può influenzare i livelli di adenosina monofosfato ciclico (AMPc) e di calcio intracellulare. L'aumento dei livelli di AMPc può avere effetti stimolanti, mentre il calo dei livelli di AMPc può avere effetti inibitori. L'aumento dei livelli di calcio intracellulare può influenzare diverse vie di segnalazione all'interno della cellula. In conclusione, i recettori della serotonina svolgono un ruolo chiave nella regolazione di molte funzioni fisiologiche nel corpo umano e sono bersagli importanti per molti farmaci psicoattivi e antidepressivi.

livellicellulari di Inositolo trifosfato e Diacilglicerolo.

Depolarizzazione della membrana cellulare.

ENZIMI LISOSOMIALI Liberati nel focolaio infiammatorio dagranulociti neutrofili e monociti nel corso della fagocitosi

Mediatori Di Varia Natura E Struttura Chimica : Possono essere siaex novoprodotti che preesistenti e rilasciati rapidamente da granuliintracellulari da parte di cellule esposte a particolari stimoli.

INTERLEUCHINA 6 (IL-6) Fattore di crescita emopoietico: stimola laproduzione di megacariociti e Linfociti T/B.

Endotelio: amplifica produzione molecole adesive e alcunechemochine favorendo Transizione infiammatoria da acuta a cronica.

RECETTORE DELL’INTERLEUCHINA-6: IL-6Rα/sIL-6Rα Lega in modospecifico IL-6. Non svolge ruoli nella trasduzione del segnale IL-6Rα èespresso negli epatociti, monociti, neutrofili, linfociti T e B. Il complessosIL-6R/IL-6 è responsabile del transsignaling. Il recettore per l'IL-6consiste in una catena

polipeptidica che lega la citochina e in unasubunità che trasduce il segnale (chiamata gp130), la quale rappresenta anche il componente attivatorio dei recettori per altre citochine. Il recettore dell'IL-6 innesca una cascata di trasduzione intracellulare che porta all'attivazione del fattore trascrizionale STAT3.

1 INTERLEUCHINA-1 (IL-1) è una citochina proinfiammatoria. IL-1α e IL-1β, prodotta da monociti-macrofagi, Secreti con meccanismo non convenzionale. IL-RI lega IL-1 tramite AcP, forma un dimero TIR che si lega all'adattatore molecolare MyD88, la chinasi si attacca al recettore avendo un dominio –DD grazie all'adattatore. Quindi la chinasi si attiva, attiva NF-kB che ha risposta trascrizionale proinfiammatoria.

Azioni Dell'il-1: Raggiun

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
17 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilary.br1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia e immunologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Di Jeso Bruno.