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Processo di diffusione del CO nel citoplasma degli eritrociti

CO diffonde nel citoplasma degli eritrociti 3- - +HCO entra ed esce Cl , H si stacca2 dall’Hb, Hb lega O e stacca la COuna parte si lega all’Hb, una parte si combina con l’H O 2 22  + 3-(anidrasi carbonica) H CO H + HCO si riforma l’acido carbonico2 3+ 3- -H si lega all’Hb, HCO esce ed entra Cl l’anidrasi carbonica forma H O + CO2 2La CO diffonde ed entra nel lume2dell’alveolol’Hb lega l’ossido nitrico (NO) glicoforine, canali ionici,trasportatoria 4.1 citoscheletro sub-membranario

Principali proteine intrinseche ed estrinseche dei eritrociti

Principali proteine intrinseche:

  • glicoforina: funzione non ben nota (antigeni gruppo sanguigno MN)
  • banda 3: trasporto anionico (Cl HCO )- 3-

Principali proteine estrinseche:

  • spettrina (tetrameri)
  • actina
  • adducina
  • banda 4.1
  • banda 4.9
  • tropomiosina
  • anchirina: ancora la spettrina alla banda 3

Gruppo Rh: più di una dozzina di antigeni (i più comuni sono C, D, E)-progressiva diminuzione di

volumeeritropoietina -progressiva perdita degli organelli-progressivo aumento del contenuto di emoglobina

Leucociti sistema immunitario aspecifico-macrofagi, granulociti neutrofili, cellule NK(complemento)-diapedesi sistema immunitario specifico o modulabile-granulociti -linfociti B e T, cellule che presentanol'antigene (citochine, anticorpi)neutrofili, eosinofili, basofili-agranulociti specificità, diversità, memoria elinfociti, monociti riconoscimento self/not self

Granulociti neutrofili- 60-70% dei leucocitinucleo poli-lobato corpo di Barr (cromosoma X inattivato)granuli specificii (I.L. per fosfatasi alcalina) pseudopodiovari enzimi e sostanze anti-microbiche(ad. es. fagocitina, lattoferrina)granuli azzurrofili (lisosomi): idrolasi, lisozima, mieloperossidasi, proteine cationichegranuli terziari: gelatinasi e catepsine -interazione con sostanze chemiotattiche

Granulociti eosinofili- 1-4% dei leucociti granuli specifici-nucleo bilobato -proteina basica

maggiore-granuli specifici -proteina cationica eosinofilica-granuli azzurrofili (lisosomi): -neurotossinasimili a quelli dei neutrofili -vari enzimi idrolitici (ad es. istaminasi)-capacità ossidativa maggiore dei neutrofili-intensa attività fagocitaria per complessi antigene-anticorpo-legame di istamina, leucotrieni e fatt. chemiot. eosin. su recettori-migrazione nei siti di reazione allergica o infiammatoria o presenza di parassiti-fagocitosi o rilascio di contenuto dei granuli specific sulla parete del parassita (ad es.Schistosoma)-formazione di fori ed entrata di ione superossido e perossido d’idrogeno-rilascio di sostanze inattivanti la risposta infiammatoria

Granulociti basofili- <1% dei linfociti -nucleo mascherato da numerosi granulispecifici (eparina e condroitin-solfato,istamina, SRS-A, ECF-A)-granuli azzurrofili (lisosomi)-recettori di membrana per IgE (simili amastociti)granuli azzurrofili (primari) -sviluppo dei granuli specifici (secondari)GM-CSF

G-CSF - progressiva segmentazione del nucleo Monociti - 3-8% dei leucociti - precursori dei macrofagi - leucociti più voluminosi - nucleo reniforme Monocitopoiesi (stesso precursore dei granulociti) GM-CSF monoblasto, pro-monocito M-CSF (riduzione del volume cellulare e progressiva indentatura del nucleo) - piccoli linfociti (circa 90%) Linfociti - grandi linfociti (circa 10%) - 20-25% dei leucociti - nucleo denso e scarso citoplasma - linfociti B, T e "natural killer" - ruolo centrale in tutti i meccanismi di difesa immunitaria Linfociti B (risposta umorale) - riconoscono l'antigene nella sua conformazione naturale - producono anticorpi - immunocompetenti nel midollo osseo (IgM - IgD) - attivati a plasmacellule e cellule della memoria (IgG - IgA - IgE) - durante lo sviluppo embrionale elevato numero di cloni linfocitari anticorpi legati alla membrana T cell receptors (TCR) - risposta immunitaria primaria primo contatto con l'antigene cellule attivate (plasmacellule) e

cellule dellamemoria (espansione clonale)-risposta immunitaria secondaria (+ rapida e veloce)tolleranza immunologica (eliminazione delle cellule chereagiscono contro molecole proprie dell'organismo)

Linfociti T-immunocompetenti nel timo-sulla membrana presentano recettori e non anticorpi-riconoscono peptidi derivati da antigeni processati legati ai complessiMHC ed esposti sulla superficie di altre cellule

Linfociti T helper di tipo 1 e di tipo 2attivano i macrofagi e i linfociti T citotossiciattivano i linfociti B e gli eosinofili

Linfociti T citotossici agiscono su cellule considerate estranee

Linfociti T soppressori inibiscono le risposte di altri linfociti B e T

Cellule T della memoria

Sistema HLA (antigeni associati ai leucociti umani) glicoproteine di membrana-una catena polipeptidica -è un eterodimero transmembrana α transmembrana-una microglobulina extracellulare -espresso da pochi tipi cellulari (ad es. linfocito B, β2 macrofago)-espresse in quasi tutti i tipi di

cellule nucleate -i peptidi (13-17meri) derivano da proteine-i peptidi (nonameri) derivano da proteine intracellulari endocitate-i peptidi sono presentati alle cellule T citotossiche -i peptidi sono presentati alle cellule T helper-il riconoscimento avviene tramite il TCR ed il CD8 -il riconoscimento avviene tramite il TCR ed il CD4

Cellule “natural killer” (NK)-funzionalmente simili ai linfociti T citotossici-non diventano competenti nel timo-non riconoscono l’antigene tramite i complessi MHC-rilasciano perforine e fragmentine-inducono l’apoptosi di cellule modificate per trasformazioneneoplastica o infezione virale

Linfopoiesi CFU-LyB CFU-LyTlinfociti B linfociti Tlinfoblasto, pro-linfocito(progressiva diminuzione delledimensioni cellulari)

Organi linfoidi Capsula connettivale con setti che dividono ciascun lobo in lobuli-timo-sviluppo di linfociti T immunocompetenti-proliferazione di cloni di cellule T mature midollare (bassa cellularità)-sviluppo della

tolleranza immunitaria verso auto- corticale (alta cellularità) antigeni-secrezione di ormoni e fattori di differenziamento e proliferazione delle cellule T-emopoiesi fetale-involuzione post-puberale corticale-prevalenti i linfociti T (linfoblasti in periferia)-macrofagi-cellule epiteliali reticolari di tipo I (giunzioni occludenti – barriera emato-timica), di tipo II (reticolo con desmosomi) ed i tipo III (giunzioni occludenti)-isolamento della corticale del timo-morte della maggioranza dei linfociti timici, i restanti penetrano nella midollaremidollare-pochi linfociti T-cellule epiteliali reticolari di tipo IV (giunzione con quelle di tipo III), di tipo V (reticolo) e di tipo VI (formano i corpi di Hassall)-linfonodi -interposti lungo i vasi linfatici-raggruppati a livello di collo, ascelle, inguine, ilo polmonare ed areeparaaortiche-agiscono da filtro per batteri e sostanze estranee (riduzione del flusso linfatico)-permettono l’interazione di linfociti con antigeni presenti

nella linfa-in essi si differenziano le plasmacellule dai linfociti B migrati

corteccia con trabecole

follicoli di linfociti B (primari e secondari)

linfociti T

linfociti in via di migrazione verso i sinusoidi-milza riccamente vascolarizzata associata all’arteria

Presenta i cordoni splenici centrali di Billroth e seni splenici presenta centri germinativi

presenta plasmacellule, linfociti T e B cellule che presentano gli antigeni

maturazione e proliferazione dei linfociti B e T

rimozione dal circolo di cellule del sangue invecchiate o danneggiate

emopoiesi fetale

Tessuto linfoide associato alle mucose (MALT) bronchi

Intestino (placche di Peyer nell’ileo)

Tonsille (palatina, faringea, linguale)

ialomero granulomero

Piastrine - frammenti del citoplasma di megariociti

glicocalice spesso

maggior numero di proteine esposte verso l’esterno

in condizioni normali cellule endoteliali

prostaciclina, NO trombomodulina, molecole eparino-simili

2 (sulla membrana cellulare)

endotelio danneggiato

collagene

fattore di von Willebrand

tromboplastina tissutale

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
36 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Teti Diana.