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Estratto del documento

HODGKIN NON HODGKIN

localizzati nei linfonodi del collo, si possono trovare in tutti i

ascelle o del petto; linfonodi del corpo;

progrediscono in modo ordinata, prevedono invasione linfonodale

progressiva invadendo i linfonodi più variabile, meno ordinata e

in ordine di vicinanza e sono sono diagnosticati in fase

diagnosticati prima che siano avanzata

troppo maligni

Trattamenti sono chemioterapia, radioterapia e terapia chirurgica.

Tumori al cervello

Quelli primitivi si formano direttamente nel cervello, raramente danno

metastasi. Ce ne sono di secondari che invece sono formati in altri

tessuti e danno metastasi al cervello.

Tumori di SNC sono rari, i gliomi sono quelli più comuni e si originano

dalle cellule della glia, cioè cellule che costituiscono il tessuto di

sostegno del sistema nervoso

Posso avere tumori benigni, come

adenoma ipofisario, riguarda l’ipofisi e posso avere eccesso di

 ormoni ipofisari, uno dei primi sintomi sono problemi di vista

91 meningioma (meningi sono le membrane che rivestono il cervello)

 hanno crescita lenta e evolvono poco verso la malignità.

Neorinoma è tumore dei nervi acustico o trigemino, si origina dalle

 cellule di Schwann.

Più diffusi sono astrocitomi, ependimomi (tipi particolari di glioma),

medulloblastomi che sono molto aggressivi e frequenti nei bambini.

Posso avere anche linfomi cerebrali, cioè che si sviluppano all’interno

della scatola cranica.

Ci sono anche tumori misti, neoplasie originate da un unico foglietto

embrionale, ma che seguono diverse vie differenziative (tm delle

ghiandole salivarie in cui si osservano cellule epiteliali, stroma mucoide e

tessuto similcartilagineo. Tutti gli elementi originano da anomalie

differenziative delle cellule epiteliali duttali; Fibroademoma della

mammella)

Teratoma: deriva da cellule germinali indifferenziate, capaci di

differenziarsi in strutture appartenenti ai tre foglietti embrionari. Questi

ultimi sono l'ectoderma (cute), il mesoderma (tessuto adiposo) e

l'endoderma (epitelio intestinale) e danno origine a tutti i vari tessuti

dell'organismo.

Cellule tumorali

Tumori presentano delle caratteristiche generali che posso comparire nel

corso dell’esistenza o essere presenti da subito, cioè

- Immortalità

- Proliferazione incontrollata

- Instabilità genomica dove l’accumulo di mutazioni fa sviluppare

nuove proprietà

- Invasione e metastasi

- R all’apoptosi, cioè la morte programmata della cellula

- Blocco dei geni oncosoppressori

- Angiogenesi

- Infiammazione, sfruttata dai tumori

- Metabolismo energetico

- Inibizione delle difese immunitarie

La carcenogenesi è un processo multifasico, la prima fase rende conto

della trasformazione neoplastca in cui un tessuto normale diventa

tumorale e una seconda fase dove si acquisiscono nuove proprietà: si

distinguono eventi genetici (mutazioni) e eventi epigenetici cioè

92

modificazioni dell’espressione genetica non conseguenti a mutazione a

carico del DNA, come la metilazione del DNA, non è permanente al

contrario delle mutazioni.

Esistono più di 100 tipi di tumore che presentano le caratteristiche, le

possono sviluppare in ordine diverso e possono quindi avere differenze

nella storia naturali.

Si originano da una serie di cellule, origine può essere

Monoclonale se derivano da un’unica cellula

 oligoclonale da poche cellule

 policlonale da più cellule.

Cellule poi vanno incontro a mutazione che consentono la trasformazione

neoplastica. Una mutazione non è mai sufficiente, nell’uomo sono

richieste da 4/7 mutazioni: mutazioni possono comparire

spontaneamente o in seguito a esposizione a eventi carcinogeni; ho

quindi lo stimolo alla proliferazione e la comparsa di mutazione

successive.

È importante la proliferazione incontrollata e l’accumulo di mutazioni

irreversibili che rende conto prima della trasformazione e di crescita,

invasione e metastasi acquisizione nuove proprietà.

Cinetica di crescita delle cellule tumorali

X: replicazione cellulare, numero di replicazione

Y: diametro del tumore (mm)

Quanto tempo occorre perché una singola cellula trasformata produca

un tumore clinicamente apprezzabile?

Ammettendo che il tumore sia monoclonale, per andare da 1 a 10alla9

sono necessarie 30 replicazioni, da 10alla9 a 10alla12 sono necessarie

10 replicazioni

non tutte le cellule neoplastiche non

tutte sono in effettiva fase replicativa,

le altre sono quiescenti

la velocità a cui cresce il tumore

dipende

- dal numero di cellule in fase

replicativa

- dal numero di cellule che

muoiono

i due eventi possono variare nel corso

del tempo quindi la velocità è

variabile, ma non è il ciclo cellullare

tempo di duplicazione delle cellule

è costante, il ciclo della massa

tumorale è variabile

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Esempio il carcinoma mammella: ha fase preclinica di 8 anni e inizia a

vedersi quando il tumore inizia a raggiungere il cm, poi ogni 100 giorni la

massa neoplastica raddoppia.

Maggior parte delle neoplasie sono monoclonali, più crescono e si

replicano accumulano mutazioni: alcune di queste saranno letali, altre

contribuiranno a modificare le

proprietà delle cellule.

Mutazioni modificano di solito

una sola cellula, a partire da

quella cellula originale si

formano più cloni che si

diversificheranno a seconda

delle loro caratteristiche 

tumore diventa eterogeneo cioè

composto da cellule che hanno

diverse proprietà che crescono e

si modificano nel tempo, poi

progredisce. I tempi con cui

vengono acquisite nuove

proprietà sono variabili: la

conoscenza di questi tempi aiuta la prognosi

Il tumore crescendo va incontro a evoluzione darwiniana, in quanto

l’ambiente contribuisce a dargli caratteristiche per farlo sopravvivere e le

popolazioni sono selezionate da

- microambiente

- risposta immunitaria

- terapia

Fenotipo comune è la multi drug resistance dove delle pompe con

efflusso mandano fuori i F

Eterogeneità e progressione

Sono possibili grazie all’instabilità genomica e alle variazioni

dell’espressione genica dovuta a processi epigenetici, sono fenomeni che

si devono all’accumulo di mutazioni

Tumori perdono la capacità di riparare le mutazioni che compaiono

spontaneamente o da agenti e sono suscettibili a mutazioni

epigenetiche.

• Alcune mutazioni aumentano la proliferazione cellulare creando una

popolazione di cellule target per la successiva mutazione

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• Alcune mutazioni coinvolgono la stabilità dell’intero genoma, sia a

livello del DNA che a livello cromosomico, aumentando il tasso di

mutazione complessivo

• Le mutazioni colpiscono i geni che controllano il CICLO CELLULARE, le

VIE di SEGNALE o le VIE APOPTOTICHE delle cellule

l’evoluzione della neoplasia dipende da eventi genetici e epigenetici.

Differenze cliniche dei tumori benigni/maligni

Benigni: sono ben organizzati, fatti da cellule ben differenziate con

crescita abbastanza lenta e hanno capsula fibrosa.

tumore benigno tumore maligno

Sviluppo Espansivo Infiltrativo

Velocità di crescita Lenta Rapida

Mitosi Scarse Numerose

Nuclei Piccoli, uniformi Grandi, pleomorfi

Differenziamento Buono Atipico, ridotto

Atipie citologiche Assenti Presenti

Capsula Presente Assente

Danno ai tessuti Da compressione Da sostituzione

limitrofi Assente Presente

Metastasi Assente Presente

Recidiva Secrezione ormoni Secrezione ormoni

Effetto clinici Assente Presente

Cachessia Rimozione Rimozione +

Terapia Chemio/Radio

Sviluppo: espansivo per benigni, cioè simile a quella del tessuto normale,

nella stessa direzione e uniforme; infiltrativo per maligni, invadono gli

altri tessuti e li sostituiscono piano piano

Velocità di crescita: per le cellule non cambia, i benigni crescono

abbastanza lentamente, quelli maligni molto velocemente e con velocità

molto variabile, la velocità è collegata al grado di differenziamento: più le

cellule sono differenziate meno si replicano; più i tumori sono poco

anaplastici (poco differenziati) più velocemente crescono.

Mitosi: osservo più mitosi nei maligni, avviene con caratteristiche

variabili.

Nuclei: nei benigni è simile a quella del tessuto d’origine, sono al

massimo un po’ più grandi; nei maligni la forma e dimensione varia molto

e posso anche avere cellule multinucleate

95

Differenziamento: poche nei maligni dove ho pleomorfismo (pleo =

molteplice cioè presenza di forme diverse), di più nei benigni

Atipie citologiche: peculiari soprattutto nei maligni, sono assenti/ridotte

nei benigni

Capsula: I benigni producono spesso una capsula fibrosa, fatto in parte

dal tumore in parte dal tessuto circostante rende il tumore isolato. I

maligni invece non presentano capsula

Danno ai tessuti limitrofi: se ho danno ai tessuti limitrofi, sarà per la

crescita espansiva o per quella infiltrativa. Il tumore benigno che cresce

può comprimere i tessuti sani circostanti, se capita nel cervello ho

risultati molto visibili quindi qui i benigni sono dannosi come i maligni che

sostituiscono il tessuto sano che quindi viene perso

Metastasi: è la disseminazione del tumore alle cellule a distanza; è tipica

dei maligni, non dei benigni.

Recidiva: ricomparsa della neoplasia, la capacità di darla è quando

operiamo se non muoiono tutte le cellule neoplastiche queste originano

di nuovo il tumore. Sono più frequenti nei tumori maligni che sono più

difficili da rimuovere

Effetti clinici: può comprendere la secrezione di ormoni nei benigni, la

secrezione è a carico di cellule trasformate che già producevano ormoni

in partenza; nei maligni la ipersecrezione si verifica da cellule che

inizialmente non li producevano (es cellule polmonari)

Cachessia: deperimento organica a cui vanno incontro le neoplasie e le

malattie gravi (tubercolosi) dove ho perdita di massa magra e grassa. È

tipica delle cellule dei tumori maligni

Terapia: benigni comprende la rimozione, i maligni ho radioterapia,

chemioterapia e rimozione chirurgia. Alle volte radio e chemio possono

essere fatte prima dell’intervento per ridurre la massa neoplastica.

Gradiazione e stadiazione

È possibile descrivere lo stato del tumore e quindi prevedere le fasi

successive ispezionando la neoplasia, gradzione e stadiazione descrivono

il grado di differenziamento e diffusione della neoplasia.

Grading

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
126 pagine
4 download
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher annaparo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia cellulare e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trieste o del prof Romano Maurizio.