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Schemi di infezione virale

Possiamo distinguere diversi schemi di infezione virale:

  1. Infezione acuta: Infezione che provoca una malattia ad esordio brusco, solitamente intenso e di durata relativamente breve, che può evolvere in guarigione o in morte (es: meningite fulminante).
  2. Infezione acuta con complicanza rara tardiva: Per esempio, l'infezione da morbillo si presenta, in una prima fase, come infezione acuta e per cui sintomatica. A seguito di un periodo di presunta guarigione del paziente, l'infezione può dare delle sequele molto tardive come la panencefalite subacuta sclerosante che è una patologia a carico del sistema nervoso.
  3. Infezione latente: Si ha un primo episodio di infezione acuta che può essere sintomatico o asintomatico e nel tempo si possono osservare delle ricorrenze di patologia. Un esempio di questo tipo di patologia è l'infezione da herpes virus. In questi casi l'infezione primaria può essere sintomatica (es. herpes labiale) o asintomatica, ma il virus rimane nel corpo e può riattivarsi in seguito, causando ricorrenze della malattia.

varicella) o, come nella maggior parte dei casi, asintomatica. Gli herpes virus rimangono poi latenti nel nostro organismo e possono ricomparire con una seconda sintomatologia, che può essere diversa dalla primaria, e dare origine a nuovi episodi di malattia.

- infezione cronica

Il virus stabilisce un'infezione persistente. L'infezione da origine a dei sintomi primari che possono cronicizzarsi ed eventualmente modificarsi per via della continua replicazione del virus nell'organismo.

- infezione cronica con malattia tardiva

Un esempio tipico di questo schema d'infezione è il virus dell'HIV. In questo caso il virus entra nell'organismo ma la manifestazione della malattia (AIDS) avviene dopo un periodo di latenza clinica che può durare anche diversi anni.

- infezione lenta

Nell'immagine è riportata l'infezione da prioni. Questi in realtà non sono agenti eziologici virali bensì filamenti proteici.

L’infezione da prioni determina l’accumulo di proteine patologiche fino a sfociare in una manifestazione della malattia, che può avvenire anche a distanza di diversi anni. La classificazione delle infezioni virali dipende sia dalla sintomatologia o dalla permanenza del microorganismo. Dipende sia dalla sintomatologia (quando compaiono i segni di infezione) sia dalla permanenza o meno del microrganismo. In alcuni casi, l’infezione cronica, al suo esordio, è identica ad un’infezione acuta ma poi non si risolve. In altri casi, l’infezione cronica mostra i sintomi solo dopo mesi dall’evento infettivo. I FUNGHI Sono organismi unicellulari (lieviti) o pluricellulari (funghi filamentosi o muffe) in cui non vi è differenziazione tissutale. Sono in grado di riprodursi sia per via sessuata sia per via asessuata. Solitamente i funghi, quando sono patogeni per l’uomo, si riproducono per via asessuata. La riproduzione Il metabolismo dei funghi

È un metabolismo-sessuata dei funghi di tipo eterotrofo. (attraverso spore Distinguiamo i funghi in macroscopici (ex.-aploidi sessuali) è quelli commestibili) e in microscopici (comedetta forma perfetta, quelli responsabili delle infezioni cheo teleomorfa, mentre colpiscono l'uomo).la riproduzione Sono organismi tendenzialmente aerobi. Si-asessuata (mediante possono trovare anche funghi anaerobiper esempio conidi) è facoltativi ma mai anaerobi stretti.detta formaimperfetta oI funghi sono un regno ad alto impattoanamorfa.

  • Molti funghi sono simbionti delle piante e forniscono nutrimento a queste.
  • Altri funghi sono utilizzati in ambito industriale per produrre formaggi, per la lievitazione dei prodotti da forno o per la produzione di alcune bevande quali la birra.
  • Alcuni funghi sono commestibili e utilizzati quindi dall'uomo come fonte di nutrimento.
  • Altri funghi hanno fornito sostanze utilizzate con successo come antimicrobici.

Il capostipite degli antibiotici, la penicillina, è un metabolita di un fungo filamentoso. Addirittura, alcuni antifungini sono estratti dai funghi stessi. L'anidulafungina, per esempio, è un metabolita estratto da una muffa che agisce contro i funghi stessi.

Purtroppo, esistono però alcuni funghi che possono causare patologie sia in organismi animali, come l'uomo, sia nelle piante. Esistono per cui diverse infezioni fungine che hanno come risultato, per esempio, la distruzione di interi campi di cereali.

Cellula fungina

La cellula fungina è una cellula eucariotica -> compartimentalizzazione intracellulare e nucleo. Si tratta inoltre di una cellula provvista di una parete cellulare, allo stesso modo delle cellule vegetali.

Parete cellulare

La parete cellulare dei funghi ha una costituzione unica rispetto alla parete cellulare dei batteri e a quella delle cellule vegetali. La componente che ne costituisce l'impalcatura è la chitina, ovvero

unpolimero di N-acetil glucosamina con legami β 1-4 (In alcuni funghi, ovvero imucorales, questo polimero viene sostituito con chitosano, un polimero di D-glucosamina con legami β 1-4). Al polimero che forma l'impalcatura della parete fungina si aggiungono altri polimeri: glucani polimeri di D-glucosio con conformazione β 1-3 e β 1-6 e solo in alcuni funghi in conformazione α; mannani polimeri di D-mannosio. In alcuni casi glucani e mannani sono complessati con lipidi e proteine. Da un punto di vista di organizzazione della parete fungina, procedendo dall'alto verso il basso, si ha: al di sopra della membrana plasmatica le mannoproteine, ovvero mannani complessati a proteine; uno strato di glucani; uno strato consistente di chitina e glucani; uno strato di mannoproteine; la membrana citoplasmatica. La composizione della parete fungina non è fissa. In altre parole, la componente in termini di glucani e di mannani può variare nelle diverse specie di funghi.morfologico, i funghi filamentosi sono costituiti da filamenti chiamati ife. Le ife possono essere divise in due tipi principali: ife vegetative e ife riproduttive. Le ife vegetative sono responsabili della crescita e dell'assorbimento dei nutrienti. Possono essere ramificate o non ramificate e possono formare una rete chiamata micelio. Le ife riproduttive sono coinvolte nella formazione di strutture di riproduzione come spore e conidi. Queste strutture possono essere prodotte direttamente dalle ife riproduttive o possono essere separate da strutture specializzate chiamate frutti. I funghi filamentosi possono formare una vasta gamma di strutture di riproduzione, come ad esempio spore aeree, spore sotterranee, conidi e ascospore. Inoltre, i funghi filamentosi possono formare colonie che possono variare notevolmente nella forma e nel colore. Alcune colonie possono essere piatte e filamentose, mentre altre possono essere più dense e di forma irregolare. In conclusione, i funghi possono essere organizzati in lieviti, che sono funghi unicellulari, o in funghi filamentosi, che sono costituiti da filamenti chiamati ife. La loro organizzazione morfologica influisce sulla loro modalità di replicazione e sulla formazione di strutture di riproduzione.microscopico le cellule sono attaccate l'una all'altra a formare un intreccio di filamenti che viene denominato ife. I funghi filamentosi sono definiti organismi pluricellulari perché i vari setti che separano una cellula dall'altra in realtà presentano dei pori e il citoplasma può fluire da una cellula all'altra. Riproduzione I funghi che si riproducono per via ASESSUATA utilizzano modalità diverse a seconda che siano lieviti o muffe. I lieviti si riproducono generalmente per blastogonia (gemmazione). Da una cellula madre si genera una cellula figlia. Le muffe si possono riprodurre asessualmente attraverso complesse modalità di conidiogenesi (ascomiceti), ovvero tramite la formazione di conidi, o spore. In alcuni funghi questo avviene in strutture ad hoc quali gli sporangi (zigomiceti). Lieviti Nei lieviti il corpo, o tallo è costituito da un'unica cellula, rotondeggiante o leggermente allungata. Il processo
  1. riproduttivo avviene per gemmazione (blastogonia).
  2. Nel caso la cellula figlia non si stacchi completamente dalla cellula madre si possono formare forme filamentose chiamate pseudoife.
  3. La differenza tra pseudoife e ife sta nel fatto che nelle prime il citoplasma non passa da una cellula all'altra.
  4. Miceti pluricellulari
  5. Il corpo della cellula fungina è costituito dal tallo, formato a sua volta da una serie di ife (filamenti tubolari mono o plurinucleati).
  6. Le ife hanno dimensioni variabili e generalmente presentano un "flusso di corrente" diretto verso l'alto.
  7. Il tallo può essere settato, ovvero ci possono essere dei setti che identificano le singole cellule e che permettono il passaggio del citoplasma da una cellula all'altra.
  8. In alcuni casi più rari invece le ife non sono settate e sono definite cenocitiche. In questo caso non vi è la definizione da parte di un setto delle singole cellule.
  9. L'insieme delle ife prende il nome di

micelio.Il micelio può essere diviso in:micelio vegetativo in adesione al terreno o alla piastra di agar. - Ha il compito di estrarre le sostanze nutritizie;micelio aereo è posto superiormente al - micelio vegetativo.Ha funzione riproduttiva, ovvero di produzionedei conidi.Meccanismi dell'azione patogenaI funghi (o miceti) possono esplicare la loro azione patogena attraverso diversimeccanismi:Produzione di enzimi con attività idrolitica (proteinasi e fosfolipasi). Questi enzimi, normalmente prodotti per digerire i nutrienti e poi incorporarlidigeriti all'interno della cellula, possono anche degradare i tessuti che sonostati colonizzati. Tali enzimi sono pertanto in grado di mediare l'invasione delfungo nei tessuti dell'ospite.Azione antifagocitaria: 1. I funghi filamentosi essendo molto grandi hanno un' intrinsecacapacità antifagocitaria. Infatti, avendo dimensioni maggiori rispetto allecellule fagocitiche del

nostro organismo questi non possono essere fagocitati.

2. I lieviti hanno invece una dimensione consona con la fagocitosi. Tuttavia, i lieviti che sono in grado di filamentare, come ad esempio Candida albicans, possono letteralmente bucare il fagocita con il loro filamento e tornare liberi. L'energia meccanica, liberata durante il processo germinativo, è infatti in grado di spingere l'ifa al di fuori del fagocita.

3. Possibilità di moltiplicazione all'interno delle cellule fagocitarie (presenza di enzimi lisosomiali). La dimensione di un fungo, in particolare di quelli filamentosi, può provocare undan

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
14 pagine
SSD Scienze mediche MED/07 Microbiologia e microbiologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher grace2000 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microbiologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Borghi Elisa.