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Ce dégoût de la vie que j’avais ressenti dès mon enfance revenait avec une force
nouvelle. Bientôt mon cœur ne fournit plus d’aliment à ma pensée, et je m’apercevais
de mon existence que par un profond sentiment d’ennui” (René, p.100).
La solitudine nei personaggi femminili è meno approfondita ma presente come
sfondo. In entrambi i romanzi le eroine si comportano in modo inspiegabile agli occhi
dei protagonisti, che sono all’oscuro dei loro segreti: “Ma sœur, par une conduite
inexplicable, semblait se plaire à augmenter mon ennui” (René, p.90) “A mesure que
nous avancions, elle devenait triste. Souvent elle tressaillait sans cause, et tournait
précipitamment la tête” (Atala, p.112). Amélie condivide con René i tratti tristi e
malinconici: “Il est vrai qu’Amélie et moi nous jouissions plus que personne de ces
idées graves et tendres, car nous avions tous les deux un peu de tristesse au fond du
cœur: nous tenions cela de Dieu ou de notre mère” (p.7678). Il romanzo terminerà
con il suo auto esilio in convento, dove pregherà in solitudine e chiederà perdono per
la “criminelle passion” che prova per il fratello. Anche Atala è “sola” nel contesto
del suo segreto, e sola ad affrontare la sua sorte. Pur di non cedere al peccato è da
sola che affronta la situazione e prende il veleno, e sola compirà il suo viaggio
nell’aldilà sperando che il suo Dio sia misericordioso e che Chactas la raggiungerà, e
che quindi rispetterà la sua promessa di conversione. Ma più di ogni altra cosa Atala e
Amélie sono accomunate dall’amourpassion. Nel saggio De l’Amour (Stendhal,
1822) tra i quattro tipi di amore analizzati spicca il più profondo e sincero, l’amour
passion. L’amour passion è un sentimento totalizzante, senza vie di mezzo. La
pulsione e i trasporti verso ciò che si desidera sono quasi impossibili da accantonare.
E’ molto più che un’emozione (breve ma intensa) : infatti quest’amore è di massimo
grado nel piano dell’intensità e di massima durata nel piano temporale. La parola
passione implica irrazionalità, sofferenza e, portata all’estremo, morte. Entrambi i
romanzi terminano con l’autopunizione e in ultima istanza la morte delle due vergini.
Atala dal primo sguardo con Chactas sente una forte pulsione, un’emozione che si
trasformerà poi in passione, un sentimento assoluto ed estremo: “Si je me penche sur
toi, je frémis; si ma main tombe sur la tienne, il me semble que je vais mourir” (p.112)
. E’ il personaggio della tentazione, del desiderio incontrollabile. L’amore è
strettamente collegato al motivo religioso, il corpo di Atala è lacerato tra le norme
religiose (la sua verginità, il voto) e l’esigenza dei sensi. Questa lacerazione interiore
provoca in lei una profonda tristezza. Spesso sarà sul punto di cedere: dopo il bacio si
pente dei suoi impulsi, definendoli insensati; nel bosco invece è frenata dall’evento
provvidenziale del lampo che fa cadere l’albero, i due fuggono e incontrano l’eremita
salvifico. Atala non sa controllare i sintomi dell’amore, spesso fisici, come il
languore nei suoi occhi e nei suoi movimenti. L’atteggiamento spossato del corpo è
causato dall’eros frustrato perché non può essere soddisfatto. Questa accezione è
innovativa in quanto non è scontato per l’epoca analizzare il desiderio carnale
femminile. L’ulteriore sintomo fisico di questa passione è lo stato febbrile. La
consapevolezza che non resisterà a lungo porta Atala a prendere il veleno. La sua
passione si rivela mortale. Diventa pallida come la morte, suda, è silenziosa e il suo
sguardo si spegne. L’unico interesse di Atala da questo momento è di dichiarare il suo
amore a Chactas, ripercorrendo il loro primo incontro. Una volta svelato il segreto si
spiegano i suoi comportamenti contraddittori: “Te sollicitant à la fuite, et pourtant
certaine de mourir si tu t’éloignais de moi” (p.156). Il suo amore sembra essere
talmente forte da andare oltre i limiti terreni, oltre la morte: “Quand je songe que je te
quitte pour toujours, mon cœur fait un tel effort pour revivre, que je me sens presque
le pouvoir de me rendre immortelle à force d’aimer” (p.174). Anche in punto di morte
Atala è spontaneamente convinta che il loro amore non conosca barriere e che possa
durare oltre la morte, a patto che Chactas si converta al cristianesimo.
Questo episodio di amore è ripercorso nel libro dal narratore Chactas, attraverso la
dimensione del ricordo. Il ricordo è ancora vivo in lui, spesso si interrompe perché
non può fare a meno di piangere, è come se ancora qualcosa in lui tenesse in vita la
fiamma del loro amore. Atala è descritta da Chactas come una vergine, la sua bellezza
è classica e regolare. Quando si incontrano per la prima volta la visione del suo volto
è ritardata perché è coperto da un velo, poi è illuminato dalla luce del fuoco, che
risalta il suo crocifisso d’oro. Sin dal primo incontro qualcosa scatta in lui, è turbato e
balbetta: sono i primi sintomi del suo innamoramento. I segnali fisici si acuiscono
subito: tra questi la mancanza di sonno e il forte imbarazzo nell’incontrarla: “Étrange
contradiction du cœur de l’homme! Moi qui avais tant désiré de dire les choses du
mystère à celle que j’amais déjà comme le soleil, maintenant interdit et confus, je
crois que j’eusse préféré d’être jeté aux crocodiles de la fontaine, à me trouver seul
ainsi avec Atala” (p.80). Inoltre i due spesso camminano in silenzio, non trovano le
parole per comunicare. L’amour passion di Chactas si riconosce senza ombra di
dubbio nell’affermazione “Oubliant mon pays, ma mère, ma cabane et la mort
affreuse qui m’attendait, j’étais devenu indifférent à tout ce qui n’était pas Atala!”
(p.86). Ancora una volta abbiamo la dimostrazione di quanto questo sentimento sia
assoluto: non c’è spazio per nient’altro nella mente dell’innamorato, tutto è in
funzione dell’oggetto del desiderio. Ciò che li lega è più profondo di un qualunque
altro tipo di amore affettivo. Davanti ad un qualsiasi ostacolo, sono entrambi pronti a
sacrificarsi, a morire l’uno per l’altro, senza esitazione. “Et pourtant je sentais que je
l’amais toujours et que je mourrais avec joie pour elle” (p.104), “[…] j’ai dû hasarder
ma vie pour vous, puisque vous aviez donné la vôtre pour moi. Oui, jeune idolâtre,
ajoutatelle avec un accent qui m’effraya, le sacrifice sera réciproque” (p.108).
L’amour passion in René è diverso, perché nel personaggio principale non c’è
quell’eccesso di passione per cui Atala morirà. René è un personaggio confuso,
incostante e contraddittorio. Egli si limita a raccontare le emozioni e sensazioni del
suo cuore, perché non ha vissuto molte esperienze anche dal punto di vista di amore
carnale. E’ casto e potremmo definirlo quasi asessuato, se non per un passaggio che
rimanda al trasporto dei sensi “Quelquefois je rougissais subitement, et je sentais
couler dans mon cœur comme des ruisseaux d’une lave ardente (p.96)”: l’arrossire e
l’immaginario della lava (rosso fuoco) rimanda appunto ad un tipo di amore
passionale. Eppure René intrappolato nell’ennui si presenta come incapace di amare,
di mettere in relazione il suo “je” con un'altra persona. Quest’implicazione però
sembra talvolta essere contraddetta dai pensieri del personaggio stesso. Grandissimo
è il trasporto affettivo che ha René per sua sorella, i ricordi dell’infanzia con lei sono
idealizzati, la sua presenza anche nel presente è l’unica fonte di temporanea felicità,
l’unico rimedio per la sua “maladie” (“je ne trouvais l’aise et le contentement
qu’auprès de ma sœur Amélie. Une douce conformité d’humeur et de goûts
m’unissait étroitement à cette sœur”p.74). Egli introduce la coprotagonista indicando
questa forte unione che non può essere sciolta, come se non fossero due persone
separate ma l’una il prolungamento dell’altra. Considera Amélie l’unica persona che
avesse mai amato.
“Amélie avait reçu de la nature quelque chose de divin; son âme avait les mêmes
grâces innocentes que son corps; la douceur de ses sentiments était infinie; il n’y avait
rien que de suave et d’un peu rêveur dans son esprit […] ” p.104
La descrive sin dall’infanzia come pura ed innocente, il ritratto che fa di lei è quello
di una vergine (ci rimanda a quello di Atala). Amélie è la donna angelo ma al tempo
stesso è, nuovamente come Atala, una donna desiderabile (il personaggio nota le
grazie del corpo). Spesso appare incerto riguardo i suoi sentimenti, talvolta parla di
“amitié” o di affetto, altre di amore. Ma la vera protagonista dell’amour passion di
questo romanzo è senz’altro Amélie.
Amélie vive in funzione del fratello come se fosse la parte mancante di sé. In preda
all’amour passion prova a porne rimedio sia allontanandosi da lui, sia incitandolo a
intraprendere impegni sociali e relazioni, e in ultima istanza ricorre all’espediente
dell’esilio in convento per non cedere alla tentazione proibita. Il lettore ha diversi
indizi riguardo il suo segreto, come il suo comportamento inspiegabile e le
conseguenze fisiche dell’amore e della sofferenza, come in Atala. La sua malattia di
amore si manifesta con dei sintomi come mancanza di sonno, spossatezza e
dimagrimento. (“L’hiver finissait, lorsque je m’aperçus qu’Amélie perdait le repos et
la santé qu’elle commençait à me rendre. Elle maigrissait; ses yeux se creusaient; sa
démarche était languissante, et sa voix troublée” p.106). Per guarire da questo stato,
Amélie prende i voti e la cerimonia è celebrata come una morte simbolica. E’ il
momento in cui confessa il suo amore proibito, il tutto contemporaneo ad