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COLLEZIONISMO E PASSIONE ANTIQUARIA

Perché è cosi importante il collezionismo? Noi non abbiamo un quadro completo e

generale delle opere d’arte e dei periodi artistici, dipendiamo da quello che si è voluto

e potuto conservare, quindi capire cosa c’era dietro è importante per capire quello che

noi tutt’ora possiamo vedere. Per questo è importante studiare cosa si acquistava,

cosa si commissionava e cosa si collezionava.

Già dal ‘300 In precedenze c’erano sicuramente delle collezioni di gioielli e

manoscritti, ma nel Medioevo erano collezioni legate a motivi devozionali, mentre

poi si comincia a seguire i propri interessi. Con lo sviluppo della cultura Umanistica

cresce l’interesse per le collezioni di manoscritti, disegni, opere più facili da

trasportare ed archiviare. Poi via via sempre di più diventa importante il

collezionismo antiquario, diventano importanti le medaglie, le monete, tutto

quello che fa rifermento all’antico. (ad esempio Squarcione andava sul Garda a

cercare frammenti di antichità da copiare)

Quindi più che collezioni di opere d’arte e quadri venivano collezionati oggetti

antichi.

Tantissimi casi in cui persone vengono ritratte con oggetti che rimandano

all’archeologia.

Paolo Veronese ritrae Alessandro Vittoria, un noto scultore e medaglista

 della scuola veneziana, insieme ad una statua

Tiziano ritrae Jacopo Strada con una statuetta e dei camei, stessa cosa

 avviene per suo figlio Ottavio Strada ritratto da Tintoretto. Jacopo Strada,

non era solo collezionista, ma procurava anche opere d’arte per altri, fa

vedere cosa valeva la pena conservare.

Artisti stranieri che arrivano in Italia, come Jan Gossaert, che arriva a Roma al

seguito del duca di Borgogna, viene incaricato di documentare il viaggio. Si

focalizza su ciò che rimaneva della Roma antica, fa il disegno del Colosseo. Una

volta tornato a casa dopo qualche anno rielabora ciò che aveva visto dipingendo

Nettuno e

quadri a sfondo mitologico, cosa mai vista in ambiente nordico. (es.

Anfitrite)

Altri artisti che scendono in Italia per studiare e copiare quanto potevano vedere

delle rovine antiche, erano soprattutto artisti nordici Herman Postumus,

Marteen van Heemskerck, Hendrik III van Cleve

Herman Postumus

 “Tempus exax rerum”

-Figura dell’artista che copia, riproduce, riscoperta di una Roma ormai decaduta,

frammentata

-Il tempo che divora le cose, le distrugge e le sgretola

-Grandiosità delle sculture rispetto alle dimensioni dell’artista, come loro si

consideravano rispetto alle rovine della Roma antica

Marteen van Heemskerck

 “Sculture del cortile di Casa Sassi a Roma”

-Artista olandese, scende in Italia sia per studiare, che per fare un pellegrinaggio

fino alla Terra Santa, si sposta a Roma e prende il posto di Raffaello e diventa

curatore del Giardino papale (?)

-Uso di sistemare le proprie collezioni in cortili, giardini, in zone esterne dei palazzi

-Sistema espositivo già notato all’interno dei camerini

-Busti, statue, rilievi

“Il cortile del Cardinale Paolo Emilio Cesi”

-Usava queste composizioni per delle stampe, era un incisore

-Ritrae i giardini da più angoli

“Disegno del Bacco nel cortile delle sculture di Jacopo Galli”

-Jacopo Galli, collezionista, mediatore d’arte

-Idea di collezionare frammenti e disporli non ordinatamente

Hendrik III van Cleve

✓ “Il giardino delle sculture del Cardinale Cesi”

-Giardino del Cardinale Cesi, ci tiene a rendere accessibili i propri beni

-Frammenti di statue, frammenti di colonne, artisti che stanno studiando e

misurando, figure che passeggiano

-Erano ammessi gli ospiti illustri, ma anche gli artisti

Sempre di più le collezioni si ingrandiscono, e spesso i personaggi illustri vogliono

renderle accessibili, come il Cardinale Cesi che apre il proprio giardino con le

sculture ad artisti e altre persone facoltose.

Museo Correr Venezia Altre persone invece alla propria morte donano la

propria collezione, come il Cardinale Grimani che alla sua morte lascia alla sua

città d’origine, Venezia, la sua collezione e la volontà che questa venisse esposta

al pubblico, chiaramente ad un pubblico selezionato. Nasce così il primo museo

veneziano agli inizi del XVI secolo.

Palazzo Grimani I patrizi veneziani si allestivano nei propri palazzi e nelle

proprie ville degli spazi dedicati all’esposizione delle proprie opere antiche.

Gabriele Vendramin si sa che ne aveva uno, era un must per tutte le famiglie che

se lo potevano permettere. Ma non era soltanto amore per l’arte, ma era anche la

dimostrazione di uno status sociale. Bramosia di apparire e farsi vedere. Si

raccoglievano oggetti archeologici, oggetti devozionali, disegni.

Uffizi Gli Uffizi nascono come uffici amministrativi e giudiziari commissionati a

Vasari da Cosimo I de Medici. Quando Cosimo era andato a vivere a Palazzo

Vecchio, Francesco I, suo figlio, aveva deciso di impiegare alcuni ambienti degli

Uffizi per la propria collezione, aveva voluto che la loggia dell’ultimo piano venisse

impiegata come galleria per i propri busti, per i ritratti di uomini illustri. Era stata

anche curata la decorazione degli ambienti, i soffitti decorati a “grottesca”, una

decorazione che traeva ispirazione dalla Domus Aurea, dimora dell’Imperatore

Nerone scoperta in quegli anni. (Non siamo più nel concetto di un solo camerino

ma nell’idea di un’intera galleria). All’interno delle gallerie aveva voluto anche

creare un ambiente più prezioso e speciale, la Tribuna, dove si conservano le

opere più importanti, al centro c’è una scultura, la Venere Medicea uno dei

riferimenti più importanti per la Venere di Botticelli. E’ impreziosito anche a livello

di struttura, il soffitto è costellato da conchiglie di madreperla per aumentare la

luminosità.

Quest’idea della tribuna come il fulcro della galleria espositiva medicea si può

“Veduta della Tribuna degli Uffizi”

vedere anche in , 1776, Johann Zoffany (si vede

la Madonna del Cardellino e la Venere di Urbino di Tiziano)

David Teniers

 “Il Giovane”

-Ritratti di collezionisti all’interno dei loro tesori, mentre riceve ospiti

-Così si presentavano i primi musei, queste collezioni che venivano aperte al

pubblico, chiaramente pubblici selezionati

-Interessante per capire non solo l’atteggiamento verso le collezioni, ma per

ricostruire la storia di alcuni pezzi

-Opere disposte una sull’altra, sovrapposte una sull’altra

-Medaglie, monete, cammei, sul tavolo (I quadro) c’è una conchiglia, le conchiglie

diventano una fondamentale presenza, come simbolo di ricchezza perché venivano

portate dalle terre appena scoperte delle Americhe così come dall’Oriente

Giovanni Paolo Pannini

“Galleria del Cardinale Silvio Valenti Gonzaga”

-Pareti tappezzati di quadri, fogli buttati a terra, da un lato la volontà di

accumulare più opere possibili, dall’altra l’idea di buttarli per terra

-Cardinale Silvio Valenti Gonzaga è riuscito a raccogliere intere collezioni,

quello che sarà il nucleo della Pinacoteca Capitolina

Musei capitolini La sede storica dei Capitolini è costituita dal Palazzo dei

Conservatori e dal Palazzo Nuovo, edifici che affacciano sulla michelangiolesca

Piazza del Campidoglio. All’interno di Palazzo dei Conservatori si trova la

Pinacoteca Capitolina: la più antica collezione pubblica di dipinti provenienti dal

collezionismo romano. Il merito della creazione della Pinacoteca va diviso tra il

pontefice Benedetto XIV ed il suo segretario di stato, il cardinale Silvio Valenti

Gonzaga, uno dei principali mecenati e collezionisti della Roma settecentesca.

Aperti al pubblico nell'anno 1734, sotto papa Clemente XII, sono considerati il

primo museo al mondo, inteso come luogo dove l'arte fosse fruibile da tutti e non

solo dai proprietari

“Galleria di vedute di Roma Antica”

-Dipinti relativi alla Roma Antica, probabilmente è la rappresentazione di una

galleria ideale

-Da notare la famosissima scultura del Laocoonte, gruppo scultoreo romano che ha

avuto una fortuna eccezionale (Dei serpenti d’acqua stritolano Laocoonte e i suoi

figli per far in modo che non svelino l’inganno che stava sotto al cavallo di Troia)

-Questa statua è stata trovata nei primi anni del ‘500 sul colle Oppio durante degli

scavi, dove c’era la villa dell’imperatore Tito, il Papa manda due artisti a

controllare, loro hanno collegato questo pezzo di Plinio il Vecchio con quella

scultura e diventa un modello e quasi un obbligo all’interno delle collezioni

-E’ stato cosi d’impatto per gli artisti che venne ripresa da diversi artisti, Copia da

Annibale Carracci, Bronzetto di Sansovino, cammei, ceramiche, viene

rappresentata da Rubens, da El Greco, viene usata questa composizione

addirittura per soggetti diversi, Domenichino la usa per rappresentare un San

Giovanni Evangelista

Pian piano poi la raccolta di oggetti oltre che per interesse personale, e per

dimostrare il proprio status symbol, inizia ad assumere una funzione didattica.

Cosa viene collezionato?

Non solo più dipinti, statue e libri miniati ma anche oggetti collegati alla scienza e

all’astronomia, conchiglie, porcellane cinesi, gioielli, coralli, insetti, animali esotici,

(dall’America veniva portato “l’uccello del paradiso”, si tagliavano le zampe per

conservarli meglio, e per anni si pensò che questo uccello non avesse le zampe.)

Tutto ciò veniva portato dalle terre appena scoperte, dimostrando la grandissima

ricchezza di questi signori.

Poi pian piano le collezioni diventano più ordinate, si cerca almeno un ordine scientifico, si cerca di

raccogliere le opere secondo un certo tipo di classificazione e dei sistemi di esporre gli oggetti a

seconda di un ordine

Prima classificazione di base che si fa all’interno delle collezioni= Naturalia opere

della natura viva, quindi piante, animali VS Artificialia, strumenti scientifici, le

opere create dall’uomo.

“Lo Scarabattolo” “Cabinet of Curiosities”

Un esempio è: di Domenico Remps o di

Georg Hainz

DA COLLEZIONI PURAMENTE ESTETICHE, A COLLEZIONI CHE DIVENTANO IL

RIASSUNTO DEL MONDO CONOSCIUTO

Ferrante Imperato

“Wunderkammer”

-Interesse per la scienza da un lato e dall’altro i mezzi economici per poter acquistare questi oggetti

costosissimi, l’idea di potersi appropriare di terre lontane

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jurgeenmetis di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Bellavitis Maddalena.