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PIL MILIARDI DI LIRE
(Tutti i dati delle slide danno l'idea di una crescita sostenuta e stabile.)
33 giovedì 17 dicembre 2020
4.2 La "Grande trasformazione"
Questa crescita è legata agli investimenti e alla produttività, ovvero tra gli anni 50 e 70 l'Italia raggiunge l'industrializzazione e nasce un processo di trasformazione, la Grande trasformazione dell'economia italiana. Gli anni del miracolo economico rivoluzionano l'intera struttura dell'economia italiana, perché c'è un declino dell'agricoltura a vantaggio dell'industria e del settore dei servizi. Nel settore industriale i maggiori contributi vengono dai settori tradizionali, meccanico, siderurgico e tessile e anche dalla piccola e media impresa. Il miracolo economico è la grande impresa privata e pubblica in linea con la tradizione fascista, ma per la prima volta si sviluppa in tutta l'Italia un'industrializzazione diffusa.
Molti operai diventano imprenditori. Tra gli anni 50 e gli anni 70 in Italia la Grande trasformazione ha significato lo sviluppo della piccola media impresa, dell'imprenditorialità, cioè una forte mobilità sociale.
Occupati per settore
A segnare il declino dell'agricoltura è il riscontro che essa ebbe sul PIL (più del 23% nel '53 e meno del 15% nel '63), quando invece l'impresa e il terziario furono in aumento.
Descrizione a pag 94 a 105 del libro
modifica dei settori
Meccanizzazione dell'agricoltura, fertilizzanti e macchine agricole con una perfetta integrazione con il sistema industriale, cioè una grande industria (come la Fiat) produce macchine agricole, trattori, invece Montecatini ed Eni che sarà insieme ad Edison l'industria che produce il settore chimico si concentra sulla produzione di fertilizzante.
La crescita del settore meccanico/industriale nel corso del miracolo economico
L'economia passa da una struttura industriale prevalentemente fondata sul settore tessile a una concentrata sulle produzioni metalmeccaniche di beni di investimento e di largo consumo.
Crescita del settore della siderurgica: l'intero settore fu contraddistinto da un vasto rinnovamento degli impianti e da alcune scelte di politica economica che resero possibile la crescita e la convivenza dellasiderurgia.
Crescita del settore meccanico: affermazione dell'industria dell'auto, fu tra i settori che subì uno sviluppo più intenso, la produzione annua di autovetture divenne circa 10 volte maggiore motorizzazione del paese.
Lo sviluppo del settore meccanico fu fondamentale per un cambiamento sociale e culturale della popolazione, diffusione dei beni di consumo durevole. L'auto diventa il simbolo della trasformazione in società industriale e società dei consumi di massa.
34 giovedì 17 dicembre 2020
(dalle auto si passo agli elettrodomestici) A confermare la crescita della Trasformazione, tra il 1950 e 1962, i consumi energetici, crebbero fino a quasi il 9% di tasso annuo (i consumi aumentarono più del doppio) → simbolo dell'industrializzazione. → Il cambiamento riguarda anche nel settore delle fonte energetiche il carbone e l'energia idroelettrica (che fu fondamentale durante la seconda rivoluzione industriale) calarono drasticamente lasciando spazio al settore del petrolio in forte crescita. Anche i consumi di acciaio aumentarono (circa quadruplicati) durante la Grande → Trasformazione completa industrializzazione del paese.
I fattori di crescita (i fattori che spiegano la crescita economica in Europa e dell'intero sistema economico occidentale, sono gli stessi che spiegano la crescita italiana: ricapitolandoli sono:
- Creazione di istituzioni nuove che si rivelano particolarmente adeguate
- Esistenza di una vasta riserva di forza lavoro sottoccupata
pronta a riversarsi nell'industria senza grande pretesa di aumenti salariali, permettendo un'accumulazione di profitti da reinvestire nell'allargamento del settore industriale
I vantaggi dell'arretratezza, o gap economico, che permise all'Europa di imitare gli USA
La grande liberalizzazione del commercio internazionale che da un lato ha permesso una migliore specializzazione del lavoro e dall'altro ha aumentato la competizione, due movimenti che hanno aumentato l'efficienza dell'uso delle risorse mondiali
Bassa crescita dei prezzi delle materie prime
Bassi livelli di speculazione finanziaria dovuti ai tassi di cambio di fissi e forti incentivo all'investimento estero diretta attraverso la crescita delle multinazionali
Politiche economiche interne espansive, anche se solo in pochi casi di marca prettamente keynesiana sul lato del sostegno della domanda, ma piuttosto sul lato delle politiche industriali di qualificazione e sostegno
dell'offerta. Per il caso italiano, si possono fare ulteriori precisazioni (presenti a pag.87-92 del testo L'economia italiana dal 1945 a oggi): Esso vede accentuazione più forte, del basso costo del lavoro. (Il miracolo economico è stato rappresentato anche nel neorealismo da Visconti e Fellini che rappresentano, attraverso i loro film, questa Italia povera che emigra dal sud e va giovedì 17 dicembre 2020 a lavorare al nord (con un basso salario) pur di avere un lavoro. L'ampia disponibilità di manodopera che frena la dinamica salariale Il contesto internazionale favorì la crescita, fu quello della seconda ondata di globalizzazione che si avvio con la fine della IIWW e si caratterizzò per la grande mobilità dei beni, per la mobilità controllata dei flussi migratori e per la scarsa mobilità dei capitali; ovvero il G.A.T.T. (General Agreement on Trade and Tariff è un accordo internazionale perStabilire le basi per un sistema multilaterale di relazioni commerciali con lo scopo di favorire la liberalizzazione del commercio mondiale ha favorito lo sviluppo del sistema economico italiano insieme a Bretton Woods con il sistema di cambi fissi.
Fino al 1963 il contesto macroeconomico interno, cioè l'economia italiana, presenta una grande stabilità, il bilancio dello stato rimase in pareggio, ci fu bassa inflazione.
L'epoca d'oro italiana è stato oggetto di diverse interpretazioni, se ne utilizzano tre:
- Questo processo fu reso possibile dall'innovazione, due economisti Luigi Spaventa e Giacomo Nardozzi attribuirono i risultati di quegli anni alla mobilitazione delle migliori energie del Paese, resa possibile da una riduzione delle protezioni e delle posizioni monopolistiche, ovvero gli anni '50 e '60 sono segnati da un grande processo di innovazione nel settore industriale, grazie al dualismo tra impresa pubblica e grande impresa privata.
L'emergere della piccola imprenditoria diffusa, al piccola impresa, è una grande innovazione. La grande crescita stabile e sostenuta è legata al ruolo della grande impresa.
Il ruolo della grande impresa privata e pubblica, eni, fiat, montecatini.. sono esempi negli anni 50 e 60 di grande capacità di produzione. Nicola rossi e Gianni Toniolo (pagina 91) hanno parlato tra il rapporto tra impresa e del ruolo della grande impresa privata e pubblica.
La terza interpretazione si concentra sull'idea della mobilità sociale (pag 90-91) parte dall'immigrazione dal sud e i figli degli operai che diventano imprenditori Renato Giannetti e Michelangelo Vasta.
L'Italia del miracolo economico sfrutta a pieno il commercio estero, le importazioni e le esportazioni costituiscono la grande differenza dell'Italia fascista in espansione. È un Paese che a partire dal piano Marshall negli anni 50 e 60.
sperimenta un grande processo di modernizzazione di tutto il comparto secondario e anche primario, in modo (?)36 giovedì 17 dicembre 20204.4 Il finanziamento delle attività economiche
Questo modello tra il 53 e il 73 ha funzionato, tra il 50 e il 63 i depositi fiduciari aumentano moltissimo, mentre dal 59 al 63, i debiti, la leva finanziaria delle attività industriali è intorno al 30%. Questi valori, i debiti a breve, la liquidità delle imprese e il risparmio privato, mostrano sia le potenzialità offerte dalla formazione del risparmio, che il peso dell'intermediazione bancaria nella distribuzione delle risorse disponibili e conferma la vocazione bank oriented del sistema economico. L'Italia ha un alto tasso di risparmio che finisce nelle banche che riutilizzano per finanziare le imprese. Risparmio depositi in banca le banche finanziano le imprese. Il risparmio che si crea viene canalizzato tramite alle banche alle
imprese. Altra caratteristica del sistema bancario e finanziario è l'autofinanziamento delle imprese. Il risparmio privato va in banca per il finanziamento alle imprese, secondo gli imprenditori che fanno grandi profitti non investono in titoli azionari, l'alto livello dei profitti viene reinvestito in azienda.
La terza componente è il mercato finanziario, la borsa. Tra il 1950 e il 1962 c'è una grande crescita del sistema finanziario, sono gli anni del toro, il numero di società azionarie aumenta, con una crescita anche del capitale azionario. Il mercato borsistico rimane marginale, mentre cresce molto il mercato obbligazionario, vi è l'idea che il finanziamento industriale passano tramite le banche e le obbligazioni non tramite la borsa valori. Sistema bank oriented con la peculiarità del modello azionario. Con la riforma bancaria del '36, esse non potevano entrare nel capitale azionario, sono banche di
interessa nazionale, in mano all'IRI la banca mista colloca le obbligazioni delle imprese tra i loro risparmiatori una parte cospicua delle risorse investite nel sistema industriale italiano fu assicurata dagli istituti di credito speciale (voluti dalla riforma del '36, pensati da Beneduce) i piccoli risparmiatori investono in obbligazioni degli istituti di credito speciali che finanziano le imprese. Durante gli anni della grande crescita stabile e sostenuta, lo stato (la prima repubblica italiana) ebbe un ruolo fondamentale. La politica di spesa pubblica fu un elemento determinante dello sviluppo economico del Paese. Attraverso l'espansione del mercato aprì la strada al miracolo economico.