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EQUITA’
VINCOLO DI COMPATIBILITA’ CON GLI INCENTIVI by Mirrlees
" tanto più le aliquote sono alte, tanto più sono redistributivo, tanto più la gene smette di
lavorare.
Immaginiamo il sistema più redistributivo di tutti:
! !
!"##$%$&: ! − ! !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"!! ≤ !
! = ! !
!"##"! !". !"#$. 100% !!"!! − ! !!!!!!!!!"!! ≥ !!!
!,
in questo modo tutti avrebbero il reddito medio pari a che sarebbe pari a 0, perché nessuno
"
avrebbe più incentivo a lavorare. le aliquote marginali devono essere basse.
2. IP: assenza di risparmio. Curva in assenza di
C imposte (45°) Y del Y
signore
T(Y) più ricco Y
RUOLO DELLE ALIQUOTE NELLE DECISIONI DEL LAVORTORE
!(!)
Aliquota!media:! !
!(! ! )
!"#$%&'(!!"#$%&"'(:! !"
se l’imposta è progressiva – come sappiamo – aliquota marginale > aliquota media.
L’aliquota media ha solo un effetto di reddito, perciò non ha effetti distorsivi. L’aliquota
marginale, invece, ha anche un effetto di sostituzione, perciò risulta distorsiva dei
comportamenti degli agenti.
- Qual è l’imposta ottimale? Se sono in A, e quindi in corrispondenza di
T(Y) un reddito pari a Y’, cosa succede se
aumento la tassazione? (Dynamic control)
Costi:
Se aumento la tassazione sull’individuo che
percepisce Y’, mettiamo dell’1%,
l’individuo che si trova in A subisce un
eccesso di pressione aggiuntivo e quindi si
avrà un effetto distorsivo.
A Benefici:
- Per chi guadagna Y<Y’ non cambia nulla.
- Per chi guadagna Y>Y’ non cambia
l’aliquota marginale, ma aumenta l’aliquota
Y’ Y del Y media (no effetto distorsivo).
signore
più ricco
Se aumentassi l’aliquota marginale oltre lo zero per l’individuo più ricco, avrei solo un effetto
distorsivo senza alcun beneficio, poiché non vi è nessun individuo che percepisce un reddito
"
maggiore. l’aliquota marginale sul signore più ricco deve essere zero.
Se da una parte c’è stata una letteratura che suggerisce grandi vantaggi d’efficienza a ridurre le
aliquote marginali e la tassazione sul reddito, dall’altra c’è una nuova letteratura più recente che ha
tra i maggiori esponenti E. Saez (professore di Public Economics a Berkeley), la quale mette in
discussione questa efficienza prodotta da una minore tassazione, ponendo soprattutto l’accento su
motivazioni di inequality crescente prodotta da sistemi che hanno seguito la letteratura di cui
Mirrlees fu grande esponente.
Anche Saez, come l’economista francese Piketty (autore del best seller “Il capitale nel XXI secolo)
ha utilizzato dati di origine fiscale (in particolare Piketty era andato a guardare, per i suoi studi, tutte
le tasse di successione).
Andando a vedere negli Stati Uniti, oggi il 10% dei più ricchi si prende il 50% del reddito. La
crescita dei redditi tra il 1993 e il 2000, del +13% è andata per il 58% al “top 1%”.
Se si va a vedere l’andamento storico della MTR (l’aliquota marginale più elevata), si può vedere
che questo sia stato attorno all’85%, a grandi linee, dagli anni della Guerra fino agli anni ’80, dopo
di che c’è stata una drastica riduzione (fino a arrivare al 30%). In corrispondenza di aliquote
marginali più elevate abbiamo effetti distorsivi, come il disincentivo al lavoro. Chiaramente però,
v’è una correlazione negativa tra MTR e quota di reddito che va al top 1%, grazie agli effetti
distributivi di un’aliquota marginale più elevata per il più ricchi.
In Italia, oggi, la MTR è a circa il 45%.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
TRASLAZIONE DELLE IMPOSTE
=/=
CONTRIBUENTE DI FATTO CONTRIBUENTE DI DIRITTO
“contribuente percosso” “contribuente inciso”
Scarica l’imposta attraverso il
mercato (il prezzo)
I primi studi risalgono ai tempi di David Ricardo (1820): guardava alla “distribuzione funzionale
"
dei redditi”: dati i fattori produttivi Lavoro, Capitale, Terra Tassando la terra dei “lender” è
meglio perché la terra non si può spostare. "
Oggi, invece, si guarda alla distribuzione personale dei redditi Imprese VS consumatori: chi
paga realmente la tassa?
Dipende dal modello che si utilizza:
EQ. PARZIALE EQ. GENERALE
CONC. PERFETTA OK [Modelli computazionali di
eq. economico generale]
CONC. IMPERFETTA MONOPOLIO ??
Eq. parziale: considero il mercato come isolato, ossia non considero gli effetti di un mercato sugli
altri e viceversa.
Occorre poi distinguere tra:
- Lungo periodo: gli agenti hanno il tempo di modificare i loro comportamenti
- Breve periodo: gli agenti non hanno il tempo di modificare i loro comportamenti
EQ. PARZIALE, IN CONCORRENZA PERFETTA, NEL LUNGO PERIODO
" Teorema dell’invarianza:
1. L’incidenza dell’imposta non dipende dall’attribuzione formale, ma solamente dall’elasticità
"
relativa della domanda e dell’offerta paga più tasse il lato del mercato “più rigido”.
2. La traslazione dell’imposta sui prezzi in concorrenza perfetta è compresa tra 0 e 100%.
3. L’incidenza non dipende dalla forma dell’imposta (a parità di gettito, è indifferente se se tratta di
accisa o ad valorem).
1. In un mercato di concorrenza, prezzo e quantità di equilibrio sono determinate dalle condizioni di
domanda e di offerta. Si consideri in particolare il mercato di un bene di consumo. La domanda si
QD,
esprime in una relazione tra quantità domandata, e prezzo, P. Considerando, per semplicità,
una relazione di tipo lineare: ! !
!
! = − !
! !
con a>0 e b>0. La domanda inversa sarà: !
! = ! − !!
Data una funzione di costo marginale, che in concorrenza perfetta è uguale al prezzo (per Max
!−!!!!
! !
! = ! + !! ! =
"
profitti): !
! !
! = !
Sappiamo che in Eq. di mercato
!−! !"+!"
∗ ∗
! = ! =
" e
!+! !+!
- Effetto di un’accisa sull’offerta (sulla quantità prodotta e venduta)
L’imposta va ad aumentare il costo marginale di produzione. Essa determina quindi una traslazione
della curva di offerta che diventa !
! = ! + !! + ! !
!−(!+!") !"+!(!+!")
∗ ∗
! !
! = ! ! = ! =
"
quindi, all’equilibrio: e, quindi,
! !
!+! !+!
La curva di domanda non subisce modifica per effetto dell’imposta.
A seguito dell’imposta, si avrà un prezzo di
equilibrio di mercato più alto e una minore
quantità.
Gettito e traslazione: Anche se l’imposta è stata
messa sull’offerta ( e quindi sui produttori), essi
sono riusciti a scaricare parte di questo impositivo
sui consumatori, ovvero a traslare l’imposta su
ts questi ultimi. ∗
! ∗ !",
Possiamo infatti notare che, dato il gettito !
v’è un eccesso di pressione anche sul
consumatore, dato dall’area del triangolo vhw,
oltre a quello sul produttore dato dall’area del
triangolo hwz.
2. N.B. La traslazione può essere al massimo del 100% e dipende da b e d (con b;d >0), ovvero
dall’inclinazione delle curve di domanda e offerta. Se la curva di domanda fosse, ad esempio,
! = !∞),
perfettamente rigida (verticale, l’imposta verrebbe traslata interamente sui consumatori.
Possiamo dire che se b>d: l’eccesso di pressione è maggiore per i consumatori (poiché la curva
di domanda è più rigida della curva d’offerta), se b<d, l’eccesso di pressione è maggiore per i
produttori (poiché la curva d’offerta è più rigida della curva di domanda).
- Effetto di un’accisa sulla domanda (sulla quantità acquistata)
L’imposta va ad aumentare il prezzo pagato del consumatore. Essa determina quindi una traslazione
della curva di domanda che diventa !
! + !" = ! − !!
!−(!+!") !"+!(!−!")
∗ ∗
! !
! = ! ! = ! =
"
quindi, all’equilibrio: e, quindi,
! !
!+! !+!
La curva d’offerta non subisce modifica per effetto dell’imposta.
A seguito dell’imposta, si avrà un prezzo di
equilibrio di mercato più alto e una minore
quantità.
Gettito e traslazione: Anche se l’imposta è stata
messa sull’offerta ( e quindi sui produttori), essi
sono riusciti a scaricare parte di questo impositivo
sui consumatori, ovvero a traslare l’imposta su
questi ultimi. ∗
! ∗ !",
Possiamo infatti notare che, dato il gettito !
v’è un eccesso di pressione anche sul
consumatore, dato dall’area del triangolo vhw,
oltre a quello sul produttore dato dall’area del
triangolo hwz.
Si nota che, anche se ora l’imposta è sulla domanda, il prezzo di equilibrio che si determina è lo
stesso, a parità di gettito, a parità di funzioni di domanda e offerta e a parità di aliquota
d’imposta. Inoltre l’eccesso di pressione su consumatore e produttore è identico a quello
verificato a seguito di una uguale tassa sull’offerta.
Possiamo concludere che, a parità di gettito, a parità di funzioni di domanda e offerta e a
parità di aliquota d’imposta, gli effetti di un’accisa sulla domanda o sull’offerta sono
identici.
3. Effetto di un’imposta ad valorem sulla domanda (sulla quantità acquistata)
N.b. come visto sopra, nulla cambia, in base a quanto detto sopra, se si pone l’imposta a carico dei
produttori.
La curva di domanda inversa sarà ora: !
!(! + ! ) = ! − !!
!
P La curva d’offerta rimane invariata:
a !
! = ! + !!
!
1 + !
! ! !
! = !
all’equilibrio:
!− !+! !
( )
!
∗ =
"! !+ !+! !
( )
!
!"+!"
=
"!
! !+ !+! !
Q ( )
!
!
A parità di curve di domanda o offerta, ottengo più gettito con una imposta ad valorem o con un
accisa?
L’equivalenza tra i due tipi di imposta si ottiene quando
(! + !)! !
! =
! !" + !" − !! !
Per aver