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°ORGANIZZAZIONE GENERALE DEL NUCLEO
L’INVOLUCRO NUCLEARE
La quasi totalità del DNA è contenuta nel nucleo, l’archivio informativo
involucro nucleare,
della cellula. E’ delimitato da un un sistema di due
membrane, di cui l’esterna in continuità con il RE. L’interna invece,
lamina nucleare,
risulta connessa con la che forma un reticolo proteico
fibroso che da supporto strutturale al nucleo. pori
La continuità tra nucleo e citoplasma è garantita dalla presenza di
nucleari, la cui funzione è il trasporto attivo delle molecole da e per il
citoplasma.
Nelle cellule eucariotiche la Trascrizione avviene nel nucleo, mentre la
traduzione nel citoplasma. Nella fase intermedia avvengono alcuni
processi di modificazione agli RNA trascritti per permettere la loro
traduzione e limitarne gli errori.
Viene aggiunto il “cappuccio” (nucleotide G metilato sull’estremità 5’),
viene aggiunta una “coda” (100-200 adenine) e subisce il processo di
“splicing” (vengono tolti gli introni non codificanti).
GLI SCAMBI NUCLEO-CITOPLASMA
Gli scambi tra nucleo e citoplasma avvengono in entrambi i sensi, dato
che copie del materiale genetico escono, ma molte proteine sintetizzate nel
citoplasma svolgono poi la loro funzione all’interno del nucleo.
Solitamente il trasporto che permette l’ingresso al nucleo è un trasporto
attivo estremamente selettivo.
DNA E CROMOSOMI
Le molecole di DNA si organizzano in cromosomi, e l’insieme dei vari
cromosomi e dell’informazione genetica di un individuo è chiamato
genoma.
Ogni cromosoma è costituito da un’unica molecola di DNA che deve essere
in grado di conservarsi fino alla generazione successiva. Un cromosoma
quindi è caratterizzato da regioni che funzionano da origine di
replicazione, da estremità che permettono la riproduzione completa del
cromosoma lineare (telomeri) e da un centromero, che si lega al fuso
mitotico in divisione cellulare.
Le quantità di DNA e cromosomi variano da specie a specie e non è
correlato in ogni caso ad una complessità di organismo. Un elevato
numero di DNA non corrisponde ad un più elevato numero di geni,
piuttosto ad una più elevata porzione di DNA non codificante.
PROTEINE ISTONICHE E NON ISTONICHE.
Esiste un gruppo proteico che svolge funzione strutturale sul filamento di
istoni,
DNA, gli piccole proteine con sequenza amminoacidica molto
conservata, costituiti da amminoacidi con carica positiva, che legano
quindi con il DNA. Queste proteine si staccano dal DNA
temporaneamente durante la fase di copia e permettendo lo scorrimento
degli enzimi di copia. cromatina,
L’insieme di DNA e proteine istoniche prende il nome di
mentre l’unità di base di impacchettamento prende il nome di nucleosoma.
nucleosoma
Il è una struttura discoidale costituita da due copie di
ognuno dei quattro istoni, intorno al quale la doppia elica del DNA si
avvolge.
Queste fibre di cromatina poi, si avvolgono a loro volta su di una
impalcatura proteica non istonica che conferisce la caratteristica forma
del cromosoma (osservabile in metafase).
°IL GENOMA
IL SEQUENZIAMENTO
Il sequenziamento del genoma, procedura iniziata circa negli anni ‘70, ha
permesso di determinare che non esiste corrispondenza lineare tra il
numero di geni e la grandezza del genoma. Nel riso ad esempio, circa il
45% del genoma è costituito da porzioni non codificanti e non trascritte.
DNA RIPETITIVO E DIMENSIONE DEL GENOMA
Parte dei segmenti non codificanti all’interno del DNA hanno però ruolo
strutturale e di regolazione.
DNA satellite
Il ad esempio è localizzato in aree ben definite, come le
estremità dei cromosomi e vicino al centromero, ed hanno infatti ruolo
strutturale durante la migrazione per la divisione cellulare nonostante
non siano codificanti.
Le regioni in cui è presente DNA satellite sono definite eterocromatiche.
L’eterocromatina infatti, è la porzione di DNA permanentemente
avvolta ed inerte.
trasposoni,
I o elementi genetici trasponibili, sono sequenze di DNA in
grado di spostarsi da una regione all’altra, e sono abbondanti e presenti in
piccoli raggruppamenti.
La particolarità dei trasposoni rispetto a segmenti non codificanti
strutturali come il DNA satellite è che i trasposoni sono in grado di
replicarsi singolarmente e di inserirsi ovunque con meccanismo simile a
retrovirus.
POLIPLOIDIA
Una “classica” cellula diploide, contiene due patrimoni genetici, quello del
padre e quello della madre, contenuti in una coppia di cromosomi
omologhi. ploidia,
Tra gli organismi vegetali però, sono frequenti casi di ovvero la
variazione del numero di corredi cromosomici.
poliploidia
Si parla di quando all’interno del nucleo sono presenti tre o
più assetti di cromosomi.
Si stima che circa il 95% delle felci e l’80% delle piante a frutto sia
poliploide.
Gli organismi che presentano questa caratteristica sono divisi in due
categorie, in funzione della loro composizione cromosomica e della
modalità di formazione.
I poliploidi si generano infatti quando per errore di mitosi o meiosi, si
formano gameti con più di un assetto cromosomico.
La fusione di due gameti diploidi (invece che aploidi), porta alla
formazione di un organismo tetraploide potenzialmente stabile.
autopoliploidia
Si parla di quando i gameti sono della stessa specie, di
allopoliploidia se le specie sono diverse e si ha ibridazione.