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Infine se f ' ' ' ≤ K allora lastima del resto è : R2 f , x , x
( )
(x) =
0 3 !
Generalizzando, una approssimazione di ordine n sarà i polinomio:
1 1
+1
' '' 2 ' ' ' 3
f x x f x x−x x x−x x x−x
( )=f ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
+ ∗ + ∗f ∗ + ∗f ∗ +
0 0 0 0 0 0 0
2 3 ! n!
n n
f x x−x Rn f , x , x
( ) ( ) ( )
¿ ∗ +
0 0 0
Con (n+1) (n+1)
f x x−x
( )
∗( )
0 0
Rn f , x , x
( ) =
0 (n+1)! n+1
( )
∣ ∣
K∗ x−x 0
∣ ∣ ∣ ∣
(n+1)
E se f x ≤ K allora avremo: Rn f , x , x Polinomio diTaylor
( ) ( ) =
0 0 n+1 !
( )
In articolare se x = 0 si ha il polinomio di McLauri, ovvero:
o 1 1 1
' ' ' 2 '' ' 3 n n
f x 0 0 x∗ x−x 0 x 0 x 0 x Rn f , x , x
( )=f ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
( ) ( )
+f + ∗f + ∗f + ∗f +
0 0
2! 3! n!
Sviluppando una funzione con McLauri si ottiene che, nel caso f(x) = cos x, le derivate di ordine
dispari sono nulle mentre le derivate di ordine pari sono ±1, ottenendo che:
k
1 1 1 (−1)
2 4 6 2k
cos x=1+ x x x x Rn
+ + + +
2! 4 ! 6 ! (2K )!
Se sviluppiamo la f(x) = sen x otteniamo che le derivate di ordine pari sono nulle mentre le derivate
di ordine disperi sono ±1. k
1 1 1 (−1)
3 5 7 2k +1
sen x x x x x Rn
=1− + − + +
3! 5 ! 7 ! (2K +1)!
Il metodo di esaustione
Si deve calcolare l’area di una regione S del piano. Il metodo di Archimede consiste nell’iscrivere e
nel circoscrivere la funzione desiderata con delle figure di cui sia facile calcolare l’area.
Utilizziamo il metodo di esaustione per calcolare l’area della regione sottesa del grafico di un arco
2
di parabola y = f(x) = x , nell’intervallo chiuso e limitato [o, b] con il linguaggio algebrico.
Si divide il segmento [0, b] in n. parti uguali, ognuna di
lunghezza b/n.
Allora: k−1
( )∗b
b b b
x1= ; x2= ; x3= ; x k ; xn=b
( )=
−1
n n n n
Si costruiscono n rettangoli inscritti.
Calcoliamo l’area del generico rettangolo = base * altezza =
2
[ ] 2 2 3
k−1 k
b b b b
( )∗b ( )
−1 ∗b
2 2
[ ]
x−( xk−1 f xk x k−1
) ( )= ∗( )
¿ ∗ −1 = = =
k−1 2 3
n n n n n n
La somma delle aree dei rettangoli inscritti sarà:
n n n−1
3 3 3
b b b
2 2
∑ ∑ ∑ 2
k−1 k−1 k
( ) ( )
∗ = =
3 3 3
n n n
k=1 k=1 k=1
Il numero trovato, che è la somme delle aree dei triangoli inscritti, fornisce un valore approssimato
per difetto dell’area della regione S, quindi:
n−1
3
b ∑ 2
Area S> k
3
n k=1
Volendo un valore approssimato per eccesso si considerano i triangoli circoscritti.
L’area del generico rettangolo circoscritto sarà:
b 2 2
∗k ∗b
2 3
[ ]
b b k∗b n b
2 2
[ ]
xk−( xk f x x
) ( )
−1 ∗ = = = = ∗k
k
n n n 2 3
n n
La somma delle aree dei rettangoli circoscritti quindi è:
n
3
b ∑ 2
Area S< k
3
n k=1
In conclusione possiamo dire che:
n−1 n
3 3
b b
∑ ∑
2 2
k Area S≤ k
<
3 3
n n
k=1 k=1
Si tratta, considerando il termine a destra, di calcolare la somma dei quadrati dei primi n numeri
naturali, ovvero:
n
∑ 2 2 2 2 2 2
k 2 3
=1 + + +(n−1) +n
k=1
Si può dimostrare per induzione che:
n 16
∑ 2
k n∗( n+1 )∗(2n
= +1)
k=1
Verifichiamo per n = 2
2 2 2
k =¿1 +2 =5
2
∑ ¿
k=1
Utilizzando la formula ho:
2 16
∑ 2
k 2∗( 2+ 1 )∗(2∗2+1)=5
=
k=1
Per la sommatoria a sinistra si usa la stessa formula, ma bisogna sostituire a n, n-1 ottenendo:
n−1 16
∑ 2
k n∗( n−1)∗(2n−1)
=
k=1
In definitiva avrò che:
3 3
b b
n−1 2n−1 n+1 2n+ 1
( )∗( ) ( )∗( )
∗ ∗
6 6
Area S
< <
2 2
n n
Il modello è tanto più veritiero quanto più grande è n. Calcoliamo il limite per n tendente a infinito e
otteniamo:
3
b n−1 2n−1
( )∗( )
∗ 3
6 b
lim =
2 3
n
n →∞ 3
b n+ 1 2n+ 1
( )∗( )
∗ 3
6 b
lim =
2 3
n
n →∞ 3
b
'
cunclusione l Area S ≡
¿ 3
Osservazione: se l’area trovata è pensata come funzione di b, la sua derivata risulterà:
3 2
( )
d b 3 b 2
= =b
db 3 3
Che è proprio la funzione di partenza calcolata in b.
Integrale definito
Generalizziamo il metodo di esaustione di Archimede.
Sia y = f(x) una funzione continua nell’intervallo chiuso e limitato [a, b].
Si definisce partizione P dell’intervallo [a, b] un insieme ordinato
di (n+1) punti che suddividono l’intervallo [a, b] in n. intervalli
uguali.
Sia [x , x ] un generico intervallo della suddivisione. Essendo f(x) e gli intervalli chiusi e limitati
k-1 k
come [a, b], in ciascuno di essi la funzione ammette un valore massimo e un valore minimo assoluti,
secondo il Teorema di Weiestras.
Nell’intervallo [x , x ] siano mk il minimo assoluto e Mk il massimo assoluto. Si definiscono
k-1 k
somme integrali o somme di Remamm della funzione f relativamente a P i seguenti numeri reali:
x −x
k (k−1)
mk somma integrale inferiore
(¿)→ n
∑
( )=
L f , P ¿
k=1
x −x
k ( )
k−1
Mk(¿) → somma integrale superiore
n
∑
U , P)=
(f ¿
k=1
Osservazione: se la f(x) è positiva la somma integrale inferiore è l’area dei rettangoli inscritti,
mentre la somma integrale superiore fornisce l’area dei rettangoli circoscritti.
Per come sono state costruite risulta sempre che la somma integrale inferiore è sempre inferiore o al
limite uguale alla somma integrale superiore, ovvero:
L (f, P) ≤ U (f, P)
Con partizioni diverse in [a, b] risulta sempre che L (f, P) ≤ U (f, Q)
Cambiando partizione in [a, b] cambiano le somme integrali di f, allora si hanno due insiemi
numerici: f ,P
'
L¿ che rappresenta l insieme numerico delle somme integrali inferiori
A=¿
'
{ }
B= U , Q) che rappresental insieme numerico delle somme integrali superiori
(f
Gli insiemi A e B sono separati e contigui per quanto osservato ed essendo l’insieme dei numeri
reali completo, deve esistere un numero reale di separazione, I, tra i due numeri, ovvero:
f ,P
L¿ ≤ I ≤ U f ,Q)
{ }
(
¿
Se I è unico allora si dice che:
• La funzione f è integrabile secondo Remamm in [a, b] chiuso e limitato;
• Questo unico numero di separazione I è l’integrale definito secondo Remamm di f(x)
nell’intervallo [a, b]. b
∫ f x dx
( )
Il numero I si nota con il simbolo con a e b estremi di integrazione e dove a è il primo
a
∫ ¿
estremo; b è il secondo estremo; deformazione della lettera s (somma); f(x) è la funzione
integranda e dx è il differenziale e indica la variabile rispetto alla quale si sta integrando e prende il
posto dell’ampiezza [xk –x(k-1)] del generico intervallo.
b
∫ f x dx
( )
Proprietà dell’integrale definito I = a
a
∫ f x dx=0
( )
1. a
b a
∫ ∫
f x dx=− f x dx
( ) ( )
2. a b
b b b
∫ ∫ ∫
h∗f x x dx=h∗ f x dx K∗ g x dx → Propietà di linearità
( ) ( ) ( ) ( )
+k∗g +
3. a a a
b c b
∫ ∫ ∫
f x dx= f x dx f x dx → proprietà diadditività dellintegrale
( ) ( ) ( )
+
4. a a c
'
definito rispetto al l intervallodi integrazione
b b
∫ ∫
f x dx ≤ g x dx
( ) ( )
Se f(x) ≤ g(x) e a ≤ b allora
5. a a
∣ ∣ ∣ ∣
f x ≤ f x ≤ f x
( ) ( )
− ( )
Inoltre sapendo che allora la stessa relazione vale per gli integrali, ovvero:
b b b
∫ ∫ ∫
∣ ∣ ∣ ∣
f x dx ≤ f x dx ≤ f x dx
( ) ( ) ( )
− a a a
Compattando con il valore assoluto le disuguaglianze precedenti ottengo:
∣ ∣
b b
∫ ∫
∣ ∣
f x dx ≤ f x dx
( ) ( )
a a
Se f(x) è una funzione dispari allora:
6. a
∫ f x dx=0
( )
−a
Se f(x) è una funzione pari allora:
7. a a
∫ ∫
f x dx=2 f x dx
( ) ( )
0
−a Teorema di Torricelli (della media)
Sia y = f(x) una funzione continua nell’intervallo chiuso e limitato [a, b], graficamente ho:
In [a, b] esiste un opportuno punto x0 tale che:
b
∫ f x dx=f x
( ) ( )
∗(b−a)
0
a
Sia P0 la partizione banale dell’intervallo formato dai punti a e b. Essendo la funzione continua in
[a, b] esiste il minimo assoluto, m, e il massimo assoluto, M. le somme integrali relative a questa
partizione sono:
• L (f, P0) = m*(b-a)
• U (f, P0) = M*(b-a)
Per la definizione di integrale definito si ha:
b b
∫ ∫
L f , P0 ≤ f x dx ≤ U f , P0 , ovvero m∗( b−a ≤ f x dx ≤ M∗(b−a)
( ) ( ) ( ) ) ( )
a a
Dividendo per (b-a) ottengo:
b
1 ∫
m≤ f x dx ≤ M ; cioè un valore compreso tra il minimo e il massimo
( )
∗
b−a
( ) a
Una funzione continua, però, assume tutti i valori compresi tra quello minimo e quello massimo,
Teorema dei valori intermedi, e quindi assume anche il valore precedente.
In altri termini in [a, b] deve esistere un punto x per cui:
o
b
1 ∫
f x f x dx da cui latesi
( )
( ) = ∗
0 b−a
( ) a
Il valore f(x ) è detto valore medio della f(x) in [a, b].
o
Se y = f(x) è positiva come in figura, il Teorema di Torricelli può essere interpretato graficamente,
infatti in questo caso:
b
∫ f x dx= Area S
( )
a