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Scabbia: Sarcoptes scabiei
La scabbia è l'agente della rogna sarcoptica, anche chiamata scabbia. Gli acari di questo genere possono parassitare molte specie di mammiferi. Sarcoptes scabiei può passare con facilità da un ospite a un altro ospite, quindi si pensa che il parassita sia uno solo e che non sia molto specie-specifico - bassa specificità di specie.
Forma rotondeggiante, rostro corto, arti posteriori non visibili dorsalmente. Sempre dorsalmente hanno delle scaglie e delle spine, nonché delle striature trasversali. Presentano nella parte terminale degli arti dei pedicelli ambulacrali che servono al parassita per rimanere fisso sulla cute.
La scabbia è una parassitosi cosmopolita, soprattutto nelle zone con clima caldo-umido e nei mesi invernali perché gli acari trovano un microclima a livello cutaneo ideale per il proprio sviluppo e per la propria sopravvivenza. È possibile la trasmissione della patologia per contatto.
diretto con animali infetti, ma anche con oggetti che sono stati contaminati (attrezzi, ambienti infestati, strumenti per la toelettatura). In ambiente esterno non sono molto resistenti però la trasmissione indiretta è possibile. In condizioni igienico-ambientali scadenti la diffusione della parassitosi è facilitata. Ciclo biologico: Dal momento in cui si manifesta l'infestazione (5 giorni) avviene la fecondazione della femmina e inizia la deposizione delle uova (circa 30 per femmina). Dopo circa 8-10 giorni le uova schiudono e fuoriescono le larve. Queste sono dotate di tre paia di arti (esapodi). Dopo 13-18 giorni si ha lo sviluppo delle ninfe (primo e secondo stadio ninfale) e dopo un mesetto da quando si è verificata l'infestazione si ha la maturazione dei parassiti adulti. Il ciclo biologico dura quindi circa un mese. I parassiti adulti a loro volta compiono il loro ciclo biologico. Sono acari scavatori e scavano delle gallerie nella cute dove leLe femmine depongono le uova, le uova si schiudono, le larve tornano in superficie e poi anche esse scavano tornando nel sottocute, si sviluppano allo stadio di ninfa ed aggravano ancora di più il processo per poi arrivare nuovamente allo stadio adulto. I maschi dopo l'accoppiamento (che può avvenire in superficie o nelle gallerie) muoiono, mentre le femmine hanno una vita di 3-4 settimane dopo di che si formano nuovi individui se non si interviene tempestivamente.
Patogenesi: L'azione patogena è di tipo traumatico e tossico (liberano sostanze che poi vengono assorbite dall'ospite). Inducono una risposta immunitaria nell'ospite che viene stimolata da secreti dell'acaro (feci e saliva), ma anche dalle proteine che formano le cuticole dell'acaro o anche dalle uova deposte dall'acaro stesso. Si hanno quindi delle reazioni di ipersensibilità che aggravano ulteriormente il processo. Gli animali colpiti presentano prurito, formazione delle croste,
desensibilizzazione. Abbiamo processo infiammatorio in risposta all'acaroadulto, alle larve e alle ninfe che scavano a livello della cute. Avremo quindi lesioni a livello cutaneo come eritemi (cute dell'ospite molto rossa) ed eczema (lesionifurfuracee con aspetto simile alla forfora) e poi ancora si formano delle piccole papule con raccolta di pus e inseguito formazione di croste. Il parassita provoca un'alterazione del trofismo (nutrimento) cutaneo e unadistruzione dei follicoli piliferi (mancanza di pelo nelle aree in cui il parassita si sviluppa e replica), intensoprurito e quindi lesioni da grattamento che possono poi essere peggiorate da infezioni batteriche.
Specie colpite da Sarcoptes scabiei:
- CANE-> scabbia del cane. Le lesioni partono dalla testa (margine delle orecchie e muso), il pelo diventameno folto e man mano le lesioni si estendono fino ad interessare l'intero corpo. La cute è eritematosa conpapule che diventano pustole (si infettano) e
ma sono favoriti gli animali che vivono in condizioni igieniche scadenti. Si localizza sul muso, nelle labbra e attorno agli occhi, narici e padiglioni auricolari, dove mancherà la lana. Le lesioni poi si estenderanno in tutto il corpo. Prurito molto intenso.
CAVALLI -> Le lesioni partono dalla testa, dorso, garrese e costato e possono apparire anche sanguinolente. L'infestazione è molto pruriginosa e quindi i cavalli si grattano violentemente aggravando moltissimo le lesioni presenti sulla cute.
SUINI: -> È una rogna molto importante per i suini. Le lesioni partono dalla testa per poi estendersi fino agli arti ed anche alla coda. Negli allevamenti individuare la rogna nella fase iniziale è molto difficile. La rogna sarcoptica è una zoonosi e quindi può essere trasmessa all'uomo. Le lesioni nell'uomo si localizzano nelle parti del corpo più a contatto con l'animale e quindi le mani. Molto pruriginosa.
nell'uomo. Genere: Notoedres SPECIE: NOTOEDRES CATI -> ROGNA NOTOEDRICA più comunemente chiamata scabbia felina. Vive a livello cutaneo, formando delle specie di nidi. Esistono due varietà che parassitano il gatto e il coniglio. La rogna è molto diffusa in Italia e molto contagiosa. Nei gatti può essere mortale, quindi è molto pericolosa nel gatto. Morfologicamente è molto simile a Sarcoptes scabiei: gli arti posteriori non si vedono dorsalmente, striature concentriche dorsali, spine e ciclo biologico simile a Sarcoptes scabiei anche se leggermente più corto. Le femmine non scavano gallerie, ma si insidiano in nidi cutanei e le lesioni partono prima dalla nuca, poi interessano le orecchie fino ad arrivare alla fronte. Abbiamo aree alopeciche e alterazione del trofismo cutaneo. Le lesioni si estendono poi a tutta la faccia, fino a portarsi sul collo. Le lesioni saranno inizialmente piccole papule, poi pustole e croste. Se la rogna nel gattonon viene trattata le lesioni si aggravano così tanto da portare anche alla morte dell'ospite. Notodres cati può infestare l'uomo e il cane, ma non ha la stessa importanza di Sarcoptes scabiei nell'uomo.
FAMIGLIA PSOROPTIDAE: Acari non scavatori, che vivono solo sulla cute. Aspetto ovalare e arti più lunghi (utile per identificarli in laboratorio). Hanno un apparato buccale atto a pungere e si nutrono di cellule e di essudati a livello cutaneo. Anche gli acari non scavatori esercitano un'azione di tipo traumatico con alterazione dello stato di nutrimento della cute e poi si diffondono molto rapidamente e stimolano una reazione immunitaria. La rogna psoroptica viene anche chiamata rogna umida.
GENERE: PSOROPTES Infestano gli animali da reddito domestici e selvatici. Le diverse specie non si trasmettono da una specie all'altra. Non c'è rischio zoonosico. La rogna psoroptes è molto contagiosa, si trasmette per contatto diretto.
tra animale infetto e animale sano oindiretto tramite contaminazione di strumenti utilizzati su l'animale infetto. Psoroptes si localizza nelle aree cutanee dove c'è pelo o lana. La rogna psoroptica viene chiamata rogna umida perché l'ospite produce molto essudato sieroso a livello cutaneo, come risposta di difesa da parte dell'ospite, che poi porta ad agglutinare i peli tra di loro fino alla formazione di croste. Le croste non rappresentano un ambiente ideale alla moltiplicazione e alla sopravvivenza del parassita, tanto che lo stesso si sposta alla periferia della lesione. Se devo prelevare i campioni biologici infatti, non vado a prelevare le croste, ma vado appunto a prelevare il campione biologico alla periferia delle lesioni. SPECIE: PSOROPTES OVIS Dal momento in cui si realizza l'infestazione, la femmina comincia a deporre le uova (quindi già dopo un giorno). Produce 4-5 uova al giorno per 30-40 giorni. Dopo 2-4 giorni dalla deposizioneLe uova schiudono e si formano le larve esapodi. Dopo una settimana si formano le ninfe di primo e secondo stadio con 4 paia di arti. Dopo 8-10 giorni si ha la maturazione degli adulti.
GENERE: CHORIOPTES
Acari non scavatori agenti di rogna chorioptica. Parliamo di grandi animali. Molto simile morfologicamente a Psoroptes con ciclo biologico molto simile. Hanno però localizzazione diversa, infatti si trovano a livello degli arti, che poi si estendono in diverse parti del corpo se non si interviene. Non presentano la stessa contagiosità di psorioptes. Anche gli ovini, caprini, bovini ed equini possono essere contagiati da questi acari. Nel coniglio colpisce il condotto uditivo.
GENERE: OTODECTES
SPECIE: OTODECTES CYNOTIS
Acari non scavatori agenti di rogna. Abbastanza frequente trovare questo acaro. È piuttosto grande, che si vede nel condotto uditivo. Vive appunto nell'orecchio dell'ospite: cane e gatto; infatti esistono due varietà: Otodectes cynotis var.