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TAENIA HYDATIGENA
Cestode adulto: Taenia hydatigena → Ospite: Cane
Localizzazione: intestino
Lunghezza: alcuni metri
Scolice armato
Malattia causata dal parassita adulto, scarsa sintomatologia
Forma Larvale: Cysticercus tenuicollis → Ospite: Pecore, Capre, bovini, suini
Localizzazione: Fegato e cavità peritoneale
Malattia causata da larve di cestodi - Le lesioni provocate dalle larve esacante nel loro passaggio al fegato, se in numero massivo, possono provocare lesioni gravi ed emorragie anche mortali
TAENIA OVIS
Cestode adulto: Taenia ovis → Ospite: Cane
Localizzazione: intestino
Lunghezza: 50 cm
Scolice armato
Malattia causata dal parassita adulto, scarsa sintomatologia
Forma Larvale: Cysticercus ovis
Ospite: Pecore, Capre
Localizzazione: Cuore, epicardio, pleure, diaframma, muscoli striati
Malattia causata da larve di cestodi. Poco studiata (morte delle pecore tramite infestazione sperimentale). Danni alle carcasse.
TAENIA PISIFORMIS
Cestode adulto: Taenia pisiformis → Ospite:
Cane Localizzazione: intestino Lunghezza: 1 metro Scolice armato Malattia causata dal parassita adulto Forma Larvale: Cysticercus pisiformis (si sviluppano a grappoli) Ospite: Coniglio Localizzazione: Sierose Malattia causata da larve di cestodi. Le lesioni provocate dalle larve esacante nel loro passaggio attraverso il fegato possono essere molto estese e gravi, tali da portare a morte il coniglio GATTO: TAENIA TAENIAEFORMIS Il più importante cestode del gatto, a volte può infestare il cane e altri carnivori Cestode adulto: Taenia taeniaeformis Ospite: Gatto Localizzazione: intestino Scolice armato Malattia causata dal parassita adulto. Scarsa o nulla sintomatologia Forma Larvale: Strobilocerco Ospite: Roditori Localizzazione: Sierose GENERE ECHINOCOCCUS Echinococcus granulosus – ECHINOCOCCOSI CISTICA (nell'uomo è grave) Nell'area del Mediterraneo, l'echinococcosi cistica è una delle principali parassitosi degli animali da reddito edèconsiderata un’importantissima antropozoonosi parassitaria a trasmissione indiretta.
In Italia è presente nelle regioni meridionali e nelle Isole: in Italia si ha un'incidenza di 4 casi/100000/anno, ma in Sardegna l'incidenza è di 20 casi/100000/anno (dove è maggiormente diffisuo l'allevamento ovino)
Una regione è endemica se l'incidenza è maggiore di 10 casi/100000/anno
La classificazione si basa su caratteri morfologici, biologici e genetici e comprende diverse specie/genotipi ceppi
Parassita adulto: Intestino tenue del cane e di altri canidi (lupo, coyote, dingo, sciacallo, alcune specie di volpi), della iena e del leone
Dimensioni ridotte (2-7 mm)
La testa (scolice) presenta quattro ventose in posizione equatoriale ed è munita di un rostello con una doppia corona di uncini (scolice armato)
Il corpo (strobila) è normalmente costituito da 3 o 4 proglottidi
MOROFOLOGIA UOVA IDENTICA A TUTE LE ALTRE
strato proligero o germinativo, più sottile, che si trova in contatto con la larva esacanta. All'interno della cisti idatidea si trova il liquido idatideo, che è incolore e trasparente. La larva esacanta è contenuta all'interno di una vescicola, chiamata protoscolex, che è collegata alla parete della cisti da un peduncolo. La cisti idatidea può raggiungere dimensioni molto grandi e può contenere migliaia di protoscolessi. La sua crescita è lenta e può richiedere diversi anni per raggiungere la sua dimensione massima. La diagnosi dell'infestazione da Echinococcus granulosus si basa principalmente su esami di laboratorio, come l'analisi del liquido idatideo o l'identificazione delle uova nelle feci dell'ospite definitivo. Il trattamento dell'infestazione da Echinococcus granulosus prevede l'asportazione chirurgica della cisti, seguita da un trattamento farmacologico per prevenire la ricomparsa dell'infestazione. È importante adottare misure preventive per evitare l'infestazione da Echinococcus granulosus, come evitare il contatto con cani infetti, lavare accuratamente le verdure e cuocere bene la carne proveniente da animali infetti.strato germinativo (o membrana proligera), interno e sottilissimo (12-15 micron), ricco di cellule. Nello strato germinativo si differenziano cellule che generano la sostanza chitinosa e cellule che determinano la fertilità dell'idatide.
Capsule proligere vesicole (250-500 μm) che originano per gemmazione dalla membrana proligera ed entro cui si sviluppano 10-30 protoscolici invaginati, riuniti a grappolo.
Protoscolici contenuti nelle capsule proligere o liberi, invaginati o evaginati.
Sabbia idatidea protoscolici disfattisi e/o distaccatisi, granuli calcarei, uncini, capsule proligere distaccatesi che sedimentano sul fondo della cisti.
Liquido idatideo limpido (acqua di roccia), ricco di cloruro di sodio, sterile 18.
Cisti figlie endogene derivate da protoscolici distaccatisi ed in evoluzione cistica. Esistono anche cisti nipoti endogene.
Cisti figlie esogene derivate per inclusione di isole della membrana germinativa tra le lamine della cuticola e successiva evoluzione.
- Versol'esterno della cisti madre
- Crescita delle cisti
- Sedi di localizzazione delle cisti
- Crescita delle cisti nel tempo
- Dimensioni delle cisti
- Longevità delle cisti
Versol'esterno della cisti madre
CRESCITA DELLE CISTI
Sono cisti grandi che si accrescono in continuazione
Il fegato e i polmoni rappresentano le sedi di localizzazione più frequenti, ma è possibile lo sviluppo delle cisti anche in altri organi (es. milza, rene, cuore, tessuto osseo), nelle cavità e nel SNC
PECORA: 70% delle idatidi nel polmone, 25% nel fegato, 5% in altri organi
BOVINO/CAVALLO: oltre il 90% nel fegato
UOMO: il 90% delle cisti si localizzano nel fegato e/o in entrambi i polmoni, sono riportate occasionalmente nel rene, nella milza, nella cavità peritoneale, nei muscoli e raramente in cuore, cervello, colonna vertebrale, ovaie.
Crescono 1,5 cm anno
L'idatide cresce lentamente raggiunge la sua maturità dopo 6-12 mesi
Nel fegato e nei polmoni può arrivare a 20 cm di diametro
Nella cavità addominale può raggiungere dimensioni maggiori
LONGEVITÀ DELLE CISTI: PARI ALLA VITA DELL'ANIMALE
Possibili fenomeni di
involuzione (caseificazione, calcificazione)
19 Cisti idatidea: forma larvale
Cane si alimenta dei tessuti della pecora si infesta perché i padroni gliela danno da mangiare
EPIDEMIOLOGIA
In Italia la diffusione dell'echinococcosi cistica è strettamente legata all'allevamento tradizionale dell'ovino
Cane fondamentale per la gestione del gregge
L'ovino è l'ospite intermedio più importante. Gli scolici sono più infestanti per il cane
NORD: presenza ovini limitata, (Più BOVINI) NON ENDEMICA
CENTRO, MERIDIONE, ISOLE: allevamento ovino tradizionale ENDEMIA / IPERENDEMIA
CICLO RURALE URBANO: Coinvolge pecora-cane
Fonte principale di idatidosi umana
Cani che hanno accesso alle carcasse o alimentati con visceri
L'uomo si infesta per ingestione di alimenti contaminati con uova eliminate dal cane
CICLO SILVESTRE: riguarda i boschi, la selva (uomo non interviene)
Coinvolge ruminanti e canidi selvatici. Talvolta cani da caccia alimentati
con visceri di animali cacciaticani dovrebbero essere trattati periodicamente con antielmintici (es. praziquantel); il trattamento dovrebbe essere effettuato ricoverando il cane in box per garantire la distruzione delle feci emesse nelle 48 ore successive al trattamento per impedire che le uova contaminino l'ambiente
Echinococcus multilocularis - ECHINOCOCCOSI ALVEOLARE
Dimensioni 4 mm, 4-5 proglottidi
Ospite definitivo: volpe, cani, gatti, lupi (intestino)
Ospite intermedio: roditori selvatici (arvicola), uomo, bovino, ovino
Echinococcosi alveolare o alveolococcosi
Cisti piccole (1,5 mm di diametro), ammassate le une alle altre (aspetto spugnoso, carattere infiltrante)
Proliferazione per gemmazione esogena di processi vescicolari originati dallo strato germinativo