Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 17
Lezione Filologia germanica Pag. 1 Lezione Filologia germanica Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezione Filologia germanica Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezione Filologia germanica Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezione Filologia germanica Pag. 16
1 su 17
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Abbiamo queste due linee, quella di benrath e quella di speyer (pronuncia min

24:10) che può essere chiamata anche linea di spira dalla città dal nome italiano,

spesso oggi i nomi italiani delle città straniere ce li dimentichiamo e sono Londra

Parigi e Berlino ma quelle minori non vengono chiamati col nome originario, un

tempo c’erano molti più nomi italiani di queste città decisamente diversi; Basati

spesso sulla forma latina del nome che c’è l’hanno molte città europee, quelle che

sono state cattoliche, dal momento che la lingua ufficiale della chiesa cattolica è

stata il latino, lingua in teoria tuttora ufficiale del Vaticano, anche se ormai è

affiancato dall’italiano.

Quando ci si riferiva a queste città dove esistevano delle organizzazioni

ecclesiastiche si usavano delle forme latinizzate dei loro nomi.

La linea di bentather è quella che separa il basso tedesco quindi ambito che sarà

quello del nederlandese che nell’immagine non è presente, perché è una cartina

che fa vedere le isole linguistiche tedesche tra cui quella nel Belgio, ma che in realtà

dal momento che il nederlandese è una lingua staccata non la considera.

È una scelta un po’ miope perché in realtà il nederlandese fa sempre parte del

gruppo basso tedesco e andrebbe messo in giallo in quanto appunto basso tedesco.

È una cartina buffa perché mentre rispetta la integrità territoriale non si fa problemi a

non considerare Francia Svizzera e Austria.

Con La Francia mette in colore diverso l’Alsazia e Lorena questo dovuto a un fatto

politico, perché sono parlanti del tedesco in territorio francese, dialetti ignorati dalla

Francia stessa.

La Francia ostile nei confronti dei dialetti tedeschi, ostilità burocratica che si traduce

nel ignorare la lingua minoritaria di una parte della regione. In quella parte bisogna

oltre le minoranze parlare anche francese di Parigi, della zona attorno Parigi

nominata l’isola di Francia.

La rotazione consonantica altotedesca prevede quindi una doppia possibilità per gli

esiti delle consonanti occlusive sorde. Non un semplice passaggio in fricativa ma un

doppio passaggio che può essere affricata o in fricativa intensa, se la fricativa è

intensa vuol dire che non è mai iniziale.

Vediamo infatti che l’esito della consonante occlusiva in affricata è quello che noi

troviamo nella posizione di articolazione più forte che è quella

● a inizio di parola

● In posizione post nasale

● O nella geminazione

In questo caso p,t,k tendono per la rotazione consonantica tedesca a trasformarsi

nelle affricate

Pf

Ts

Kch

(Pronuncia 28:34) anche se ovviamente kch è comune solo nei dialetti dell’estrema

sud che non saranno quelli su cui poi si baseranno il tedesco moderno. Infatti kch tra

questi fonemi è quello che non troviamo, invece pf e ts lo troviamo. Ts non lo

troviamo scritto così ma lo pronunciamo (min 28:58).

E invece in posizione debole quindi intervocalica o in finale postvocalica noi troviamo

lettere p, t, k, come fricative intense doppia f, s o h (pronuncia min 29:13) a volte non

le troviamo più intense perché nel corso del periodo medio, sia in inglese che in

tedesco c’è stata una ristrutturazione delle consonanti geminate parallela a una

ristrutturazione del sistema delle vocali brevi e lunghe.

quindi non sempre noi troviamo la doppia soprattutto per la hh doppia che non è

proprio distinguibile dalla vocale scempia e quindi in quel caso una doppia hh non la

troviamo mai.

La troviamo nel tedesco antico, non in quello moderno.

Molto più regolare è lo sviluppo delle consonato occlusive sonore quali

semplicemente tendono a diventare le sorde corrispondenti.

Il problema è che questa rotazione consonantica alto tedesca a differenza di quella

germanica si diffonde in maniera omogenea in tutto l’ambito del tedesco antico ma

neanche dell’alto tedesco antico che si diffonde come un onda che parte da sud e

arriva nella regione centrale, quindi supera la linea di spira solo in maniera parziale e

non supera la lingua di benrather che segna il confine.

La linea di benrath è chiamata la linea di maken/Machen (min 30:45) in olandese o

nei dialetti del tedesco settentrionale originariamente il verbo machen conserva la k,

Fenomeno parallelo all’inglese moderno make.

A sud della Linea di benrath si trova machen con la fricativa, non una fricativa

intensa come sarebbe stato in origine, una fricativa scempia scritta con ch, quindi è

solo un digramma cioè due caratteri che indicano un solo fonema.

La Linea di spira è quella che segna invece la differenza tra la doppia p conservata o

la doppia p evoluta secondo l’esito forte in affricata.

E quindi la linea tra Appel e apfel,

la forma appel assomiglia a quella dellinglese apple e la forma appel la troviamo

ancora nel nederlandese, invece nel tedesco centro meridionale troviamo la forma

standard apfel. E questa forma è stata poi presa nella lingua standard.

Pf del tedesco è quindi una affricata che comincia come occlusiva e finisce con

fricativa.

Come la z ( ) per l’italiano zio, non è la t più la s ma appunto, il fonema comincia

ʦ

come t e finisce come s.

Questa rotazione consonantica tedesca è quindi per noi un po’ ostica però per chi fa

tedesco non è così difficile da capire.

Ci sono quindi degli esiti della rotazione consonantica tedesca, anche detta seconda

legge di grimm anche questa teorizzata da grimm jacop, un grande linguista e anche

uno dei due fratelli Grimm delle fiabe.

Iacop Grimm è un personaggio molto importante nella storia e cultura tedesca

europea.

Una forma fōt del germanico occidentale, da una parte l'anglosassone fot dove la

forma rimane praticamente identica.

La o rimane lunga fino a oggi, poi si sviluppa in u in inglese moderno che la scrive

doppia e la pronuncia come U e da qui la parola moderna di foot.

Dall’altra parte il tedesco antico che era scritto come fuoz con la z finale che andava

ß

pronunciata (min 35:11) e in tedesco moderno si scrive con (min 35:17) grafema

che può essere scritto anche come fuss.

Questa sembra una beta ma è l’unione di una S e di una Z scritte secondo la grafia

tedesca più antica, la grafia cosiddetta gotica e quindi chi non fa tedesco la può

trattare come un carattere doppio una legatura come se fossero due S.

Non sono esattamente due S ma possono essere usate in alcuni contesti particolari,

per noi italiani è difficile da distinguere quando usare la doppia s e quando il fonema

ß.

Se la vocale è lunga o c’è un dittongo si usa ß se c’è una vocale breve si

mette una doppia S.

Vediamo qui gli esiti di

P

T

K

K^w che tende a cadere nel senso che laddove c’è questo gruppo

normalmente cade la w e si trova soltanto la velate come se fosse una

velare pura:

in un verbo come “come” in inglese il corrispondente tedesco è “commen”

e non si vede assolutamente il fatto che originariamente la radice di

questo verbo fosse una radice quem del germanico, e non

dell'indoeuropeo dove era guem.

In realtà questo esito l’ho messo senza esempi perché ormai è più teorico

che pratico.

Di questi esiti il primo è quello che si trova nella posizione forte, e il

secondo è quello che si trova in posizione debole.

L’esito in posizione forte kx della consonante occlusiva velare sorda si

verifica nell'alto tedesco superiore dove abbiamo delle grafie che ci fanno

capire che sicuramente veniva pronunciato (min 38:17) e non k come oggi

si trova in tedesco moderno ma appunto oggi no.

Ed è lo stesso motivo per la quale in inglese c’è la stessa k in king e könig

non c’è il suono (min 38:34) in posizione debole la k in alto tedesco sia

medio che superiore evolve in fricativa e quindi è stata accolta nella

lingua standard.

La lingua standard del tedesco ha questa irregolarità, la rotazione

consonanti a alto tedesco si verifica completa soltanto nei dialetti

meridionali, ma non sono i dialetti meridionali su cui è stata elaborata la

lingua standard tedesca che noi oggi studiamo.

Anche nel caso delle occlusive sonore il problema rimane.

Nelle occlusive sonore poi il problema si arricchisce dal fatto che le

consonanti occlusive sonore bilabiale e velare avevano in realtà un

allofono fricativo.

Quindi noi trovavamo b in posizione iniziale o post nasale e invece ß in

un’altra posizione, la stessa cosa per gj e ddʒ (min 39:46) quindi succede

che ovviamente questi suoni in un primo momento in tedesco tendono a

rafforzarsi in occlusive e solo dopo a perdere la sonorità.

In realtà il fenomeno si verifica in maniera coerente soltanto nell'alto

tedesco superiore dove troviamo:

B

D

G

Trasformate tutte e tre in

P

T

K

Invece in alto tedesco medio soltanto d si trasforma in t perché la d non

aveva più un allofono fricativo, era sempre d perché la (pronuncia min

40:30) del germanico comune si era trasformata in d in germanico

occidentale, una delle isoglosse viste in precedenza.

In realtà d e (min 4:38) non c’erano più come due allofoni, ma era d in

tutte le posizioni, quindi d che è già occlusiva diventa sorda in tutte le

posizioni, laddove invece p e k sono esiti che noi troviamo soltanto

nell'alto tedesco superiore o in rari casi di geminazione.

Sono quelli che abbiamo indicato qui, tranne che nel tedesco superiore

cioè i dialetti meridionali dell'alto tedesco.

Ricordiamoci che piatto è a nord e alto è a sud possiamo anche dire che

esiste un alto tedesco superiore e un alto tedesco centrale, quello alto

superiore sono i dialetti del sud che per alcune cose sono un po’ diversi da

quelli centrali.

La seconda rotazione consonantica prevedere delle eccezioni le più visibili

sono nei gruppi

sp

st

sk

ft

xt

tr

Ci sono in realtà alcuni altri gruppi laddove non avviene il passaggio in

maniera regolare, per esempio nel gruppo ng, normalmente non diventa

nk però questi sono quelli più importanti in cui sicuramente questi gruppi

non mutano, da Sp, st, e sk non diventano (pronuncia min 42:28) peraltro

k nel frattempo con insieme con S tende ad avere lo stesso sviluppo

dell’anglosassone cioè diventare sh in tutte le posizioni.

Per Questo che noi abbiamo l’inglese il tedesco e corrono paralleli con un

germanico Fi

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
17 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/15 Filologia germanica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ale__ssia___ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filologia germanica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Lozzi Gallo Lorenzo.