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DALLA CRISI DEL DEBITO SOVRANO ALL’UNIONE BANCARIA
Sommario: 1. Premessa. –– 2. Genesi e sviluppo dell’unione bancaria. 3. Gli
elementi portanti dell’unione bancaria. 4. Il nuovo ruolo svolto dalla Banca
Centrale Europea. – 5. Motivi di dibattito. – 5. Conclusioni.
1. Premessa 1 , redatto dal presidente del Consiglio europeo, con
Come si evince dal rapporto Van Rompuy
il contributo dei presidenti della Commissione, dell’Eurogruppo e della Banca Centrale
Europea (di seguito BCE), in occasione del vertice della zona euro di fine giugno 2012, i quattro
elementi costitutivi essenziali per la stabilità e la prosperità a lungo termine dell’Unione
economica e monetaria (di seguito UEM) sono rappresentati da un quadro finanziario integrato,
da un quadro di bilancio integrato, da un quadro integrato di politica economica e dal
rafforzamento della legittimità democratica e della responsabilità.
L’esigenza di creare un’unione bancaria è emersa con la crisi finanziaria del 2008 e la
successiva crisi del debito sovrano. Nonostante, infatti, i meccanismi di coordinamento esistenti
a livello europeo, la crisi finanziaria che ha investito i paesi dell’Eurozona, ha messo in
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evidenza diverse lacune all’UEM , in particolare, ha fatto emergere la mancanza nel settore
finanziario di regole comuni e di autorità compenti di vigilanza e di risoluzione delle crisi per
l’intera zona euro. Da questi eventi, è scaturita una visione decisamente più unitaria e la
necessità di dare avvio ad una riforma del sistema finanziario incisiva e capace di mutare
l’architettura istituzionale dei controlli, spostando il baricentro dal livello nazionale a quello
comunitario.
Al fine di ripristinare la fiducia nel sistema stesso e di proteggere i risparmiatori, la
Commissione ha presentato una serie di proposte, in seguito recepite dal Parlamento e dal
Consiglio, volte a creare un solido e più efficace sistema finanziario, capace di fronteggiare in
maniera efficace eventuali crisi future. 3
L’unione bancaria, infatti, intende rendere il settore bancario europeo :
• più trasparente, applicando in modo coerente regole e principi amministrativi comuni
in materia di vigilanza, risanamento e risoluzione delle banche;
• unificato, assicurando pari trattamento alle attività bancarie nazionali e transfrontaliere
e svincolando la solidità finanziaria delle banche dai paesi in cui sorgono;
• più sicuro, intervenendo in una fase precoce, se le banche versano in difficoltà, per
aiutarle a non fallire e procedendo alla loro efficiente risoluzione, ove necessario.
La Banking Union, come vedremo in dettaglio nei paragrafi successivi, si fonda su due pilastri:
il Single Supervisory Mechanism (SSM) o Meccanismo di vigilanza unico (MVU) e il Single
Resolution Mechanism (SRM)o Meccanismo di risoluzione unico (MRU), che poggiano su un
corpus unico di norme, che si applica a tutti gli Stati membri dell’Unione economica.
1 Relazione del presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, Bruxelles, 26 giugno 2012, Verso
un’autentica Unione economica e monetaria (EUCO 120/12)
2 Comunicazione della Commissione del 28 novembre 2012, Un piano per un’Unione economica e monetaria
autentica e approfondita. Avvio del dibattito europeo (COM(2012) 777 final).
3 https://www.bankingsupervision.europa.eu/about/bankingunion/html/index.it.html
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Esame di diritto internazionale privato – MOD. B (4 cfu) - Prof. A. Saravalle
La base giuridica per la sua realizzazione si trova nell’art. 114 del TFUE, che disciplina la
competenza di armonizzazione dell’Unione europea al fine di ravvicinare quelle disposizioni
nazionali suscettibili di costituire degli ostacoli giustificati alla libera circolazione e nell’art.
127, par. 6 del TFUE, che introduce una clausola di abilitazione, la quale permette al Consiglio
di assegnare alla BCE compiti specifici riguardanti la vigilanza prudenziale degli enti creditizi.
2. Genesi e sviluppo dell’unione bancaria
La seguente cronologia ripercorre le tappe fondamentali verso la realizzazione di uno degli
obiettivi politici più ambiziosi e importanti degli ultimi anni, ossia la creazione di un quadro
finanziario integrato, partendo dalle proposte iniziali e passando in rassegna il processo
legislativo dell’Unione europea.
Relazione del presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, Verso
26.06.2012 un’autentica Unione economica e monetaria (EUCO 120/12)
preparatoria Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio, Una tabella di
12.09.2012 marcia verso l’Unione bancaria (COM(2012) 510 final)
Comunicazione della Commissione del 28.11.2012, Un piano per un’Unione economica
28.11.2012 e monetaria autentica e approfondita. Avvio del dibattito europeo (COM(2012) 777
final)
fase: Risoluzione del Parlamento europeo del 20 novembre 2012 recante raccomandazioni alla
Prima Commissione sulla relazione dei presidenti del Consiglio europeo, della Commissione
20.11.2012 europea, della Banca centrale europea e dell'Eurogruppo dal titolo "Verso un'autentica
Unione economica e monetaria" (2012/2151(INI))
14.12.2012 Conclusioni del Consiglio europeo del 13/14 dicembre 2012 (EUCO 205/12)
Regolamento (UE) n. 1024/2013 del Consiglio che attribuisce alla Banca Centrale
15.10.2013 Europea compiti specifici in merito alle politiche in materia di vigilanza prudenziale
degli enti creditizi
Regolamento (UE) n. 1022/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante
modifica del regolamento (UE) n. 1093/2010, che istituisce l'Autorità europea di
22.10.2013 vigilanza (Autorità bancaria europea), per quanto riguarda l’attribuzione di compiti
deliberativa specifici alla Banca centrale europea ai sensi del regolamento del Consiglio (UE) n.
1024/2013
Direttiva 2014/49/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa ai sistemi di
16.04.2014 garanzia dei depositi
fase: Direttiva 2014/59/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce un quadro
di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che
Seconda modifica la direttiva 82/891/CEE del Consiglio, e le direttive 2001/24/CE, 2002/47/CE,
15.05.2014 2004/25/CE, 2005/56/CE, 2007/36/CE, 2011/35/UE, 2012/30/UE e 2013/36/UE e i
regolamenti (UE) n. 1093/2010 e (UE) n. 648/2012, del Parlamento europeo e del
Consiglio
Regolamento (UE) n. 806/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio che fissa norme
e una procedura uniformi per la risoluzione degli enti creditizi e di talune imprese di
15.07.2014 investimento nel quadro del meccanismo di risoluzione unico e del Fondo di risoluzione
unico e che modifica il regolamento (UE) n. 1093/2010
Tabella 1 – Tappe fondamentali verso l’unione bancaria
Ritengo sia possibile enucleare tre fasi fondamentali. La prima, che potremmo chiamare
preparatoria, va da giugno a dicembre 2012. È quella in cui si riconosce l’esigenza di realizzare
un quadro finanziario integrato e si muovono i primi passi verso un’unione bancaria.
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Esame di diritto internazionale privato – MOD. B (4 cfu) - Prof. A. Saravalle
La Commissione, in risposta al mandato che le è stato conferito alla fine di giugno dal Consiglio
europeo e dai capi di Stato e di governo della zona euro, propone una tabella di marcia e un
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piano per rafforzare l’unione bancaria. Nella comunicazione del 12 settembre , la Commissione
delinea la propria visione complessiva e le tappe fondamentali per il completamento
dell’Unione bancaria. In sintesi, propone la creazione di un meccanismo di vigilanza unico, che
prevede il trasferimento a livello europeo di specifici compiti fondamentali di vigilanza delle
banche aventi sede negli Stati membri della zona euro. Nell’ambito di questo meccanismo la
Commissione prevede di attribuire alla BCE competenze di vigilanza su tutte le banche della
5 la
zona euro entro il 1° gennaio 2014. Nella successiva comunicazione del 28 novembre 2012
Commissione definisce le misure e le azioni necessarie a breve, medio e lungo termine per
arrivare, su base permanente, a un'UEM autentica e approfondita: da un maggior coordinamento
delle politiche alla capacità fiscale e ad un maggior numero di decisioni comuni sulle entrate
pubbliche, sulla spesa pubblica e sull'emissione di debito pubblico. La Commissione, inoltre,
sottolinea che il rafforzamento della vigilanza è un passo necessario ma non sufficiente per la
solidità di tutto il sistema. L’Unione, infatti, dovrebbe includere una gestione centralizzata delle
crisi bancarie. La Commissione prevede, pertanto, di presentare una proposta per l’istituzione
di un meccanismo unico di risoluzione delle crisi bancarie ad integrazione naturale del
meccanismo di vigilanza unico.
La prima fase si chiude con il riconoscimento da parte del Consiglio europeo della necessità di
creare un meccanismo unico di risoluzione delle crisi a complemento del meccanismo di
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vigilanza unico all’interno dell’Unione bancaria .
La seconda fase, che potremmo definire deliberativa, si apre a marzo 2013 quando Parlamento
e Consiglio raggiungono un accordo politico sulla realizzazione del primo pilastro della
Banking Union, il Single Supervisory Mechanism, di seguito SSM, che consiste in un sistema
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di vigilanza su scala europea . Segue, a distanza di un anno, l’accordo sulla realizzazione del
secondo pilastro, ossia il Single Resolution Mechanism, di seguito SRM, la cui principale
finalità è quella di assicurare una gestione efficiente degli eventuali fallimenti delle banche a
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un costo minimo per il contribuente e per l’economia reale . Sempre a marzo 2014 Parlamento
e Consiglio raggiungono l’accordo politico su una direttiva relativa a un sistema di garanzia dei
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depositi che costituisce un altro importante passo verso l’unione bancaria .
La terza fase, che definirei esecutiva o attuativa, vede impegnati gli Stati membri nel trasporre
nel diritto nazionale, la Direttiva 2014/49/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa
ai sistemi di garanzia dei depositi e la Direttiva 2014/59/UE del Parlamento Europeo e del
4 Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio del 12 settembre 2012, Una tabella di
marcia verso l’Unione bancaria (COM(2012) 510 final).
5 Comunicazione della Commissione del 28 novembre 2012, Un piano per un’Unione economica e monetaria
autentica e approfondita. Avvio del dibattito europeo (COM(2012) 777 final)
6 Conclusioni del Consiglio europeo del 13/14 dicembre 2012 (EUCO 205/12)
7 Istituito con Regolamento (UE) n. 1024/2013 del Consiglio del 15 ottobre 2013 che attribuisce alla Banca
Centrale Europea compiti specifici in merito alle politiche in materia di vigilanza prudenziale degli enti creditizi.
8 Regolamento (UE) n. 806/2014 del Parlamento