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Domande sul modello di Kirkpatrick e sulla spirale della conoscenza

130) Nel modello di Kirkpatrick, cosa rappresenta il livello di Trasferimento? È il 3 livello e indaga quali competenze acquisite siano state utilizzate.

131) Nel modello di Kirkpatrick, cosa rappresenta il livello di Reazione? È il 1 livello e rappresenta tutto ciò che può essere detto da parte dei partecipanti sull'esperienza vissuta durante il corso formativo. È l'ambito complessivo delle reazioni all'esperienza formativa.

132) A quali teorie si fa riferimento quando si parla di "spirale della conoscenza"? Il modello di trasformazione della conoscenza attraverso passaggi di stato (di combinazione / conversione) rappresenta una teoria generale della creazione di conoscenza organizzativa - "SPIRALE DELLA CONOSCENZA" (Nonaka e Takeuci).

133) Cosa si intende quando si parla di Knowledge Management System? Sono

Sistema software che supportano le fasi del ciclo dell'informazione e la comunicazione all'interno di una comunità di pratica (un'azienda) o di apprendimento (classe "virtuale") anche dislocate geograficamente in diversi contesti. Svolge le seguenti funzioni:

  • Cattura le competenze collettive e condivise
  • Controllo nella realizzazione di obiettivi comuni
  • Integrazione delle conoscenze frammentate.

134) Su quale atteggiamento loso co si basa il knowledge management? Il Knowledge Management si focalizza su come poter mettere a servizio di tutta l'azienda le conoscenze professionali specifiche di ogni membro (saggezza-conoscenza-informazione-dati). "Filosofia" della collaborazione e della condivisione negli ambienti di lavoro.

135) Quali sono, in sequenza corretta, i 4 passaggi di stato nella "spirale della conoscenza"? Socializzazione, esternalizzazione, combinazione, interiorizzazione.

136) Cosa si intende per e-learning?

L'e-learning è: - Una modalità essibile e incisiva per erogare e sostenere l'autoformazione dei corsi on-line - Uno strumento per supportare piani di sviluppo delle risorse umane (HR) - Un modo di gestire in maniera coordinata e centralizzata i sistemi di formazione continua collegati con la gestione delle competenze ed integrati con i sistemi di Knowledge Management - Una modalità innovativa e affidabile per gestire i sistemi formativi, siano essi tradizionali e non. 137) Cosa si intende per "outdoor training"? Per Outdoor Training si intendono quei programmi di formazione, professionale o personale, che si articolano in percorsi strutturati di esperienze coinvolgenti, nelle quali le persone sono completamente immerse. Queste esperienze utilizzano il supporto di situazioni reali, concrete ed emotivamente dense, in sessioni prolungate nella natura e mettono i partecipanti di fronte a problemi nuovi e complessi per sviluppare determinate competenze.utilizzato per valutare l'efficacia di un intervento formativo? R=Il livello di apprendimento raggiunto dai partecipanti.

Nel processo di monitoraggio di un percorso formativo è necessario indicare:

  • Gli obiettivi dell'osservazione e del monitoraggio: quali indicatori mi prefiggo di osservare
  • Le modalità di osservazione: in che modo voglio osservare gli indicatori definiti
  • Gli indicatori di osservazione: si intende a quali parametri o valori si vuole fare riferimento in fase di monitoraggio.

Nella progettazione formativa, oltre ai fattori di processo, bisogna tener conto anche dei fattori di contenuto che rappresentano le conoscenze, le informazioni, le capacità, i temi e gli argomenti specifici.

Il clima organizzativo è determinato quando:

  • C'è il giusto sostegno e calore
  • I ruoli sono riconosciuti attraverso la valorizzazione delle capacità dei membri
  • La comunicazione è aperta, franca e trasparente
e fornisce feedback chiari e accettabili sui comportamenti e sui risultati. L'esperienza dimostra che i contesti pubblici più "prossimi" al cittadino sono quelli nei quali si riscontrano le dinamiche motivazionali e il clima di lavoro risulta vivibile e persino ampiamente partecipato. Tutto ciò in ragione della facile riferibilità dell'attività lavorativa a un "esito", in termini di beneficio sia per la collettività che per il cittadino che fruisce del servizio. A conferma di ciò si rileva che nei contesti più ampi e numerosi, nei quali i dipendenti non hanno contatto diretto con i fruitori dei servizi, si registrano sensibili cali motivazionali insieme alla presenza di conflitti interpersonali. 144) Cosa si intende per metodologia HSE? È una metodologia valutativa, fondata sui principi sanciti nella letteratura scientifica e nell'Accordo Europeo del 8 Ottobre 2004, che prevede un approccio al processo.

Valutazione dei rischi, suddiviso in 6 fasi:

  1. Preparazione dell'organizzazione
  2. Identificazione dei fattori di rischio stress: conoscenza dei Management standards
  3. Raccolta dati: valutazione oggettiva e soggettiva
  4. Valutazione del rischio: esplorare problemi e sviluppare soluzioni
  5. Formalizzazione dei risultati: sviluppare ed implementare piano d'azione
  6. Monitoraggio e controllo del piano d'azione e valutazione della loro efficacia.

145) Cos'è il clima organizzativo? Indica la percezione di un determinato ambiente da parte delle persone, in grado di condizionare e influire sull'andamento delle attività in quell'ambiente e sui vissuti di quelle persone.

146) Quale tra le seguenti è fonte di stress lavorativo?

  • Stress inerente al lavoro
  • Ruolo nell'organizzazione
  • Rapporti sul lavoro
  • Evoluzione delle carriere
  • Clima e struttura organizzativa
  • Interfaccia casa-lavoro

147) Quale tipo di sostegno alle

politiche di prevenzione attuano le aziende più sicure? Nelle Aziende più sicure c'è: - Il sostegno del vertice alle politiche di prevenzione - L'attribuzione ai dirigenti di obiettivi di sicurezza sui quali vengono chiamati a rispondere sistematicamente. 148) Quali fattori comprende lo stress? - rapporti con i superiori gerarchici; - aspetti temporali della giornata di lavoro e dell'attività lavorativa; - contenuto dell'attività lavorativa; - rapporti interpersonali nel gruppo di lavoro (reparto, ecc.); - condizioni dell'organizzazione. 149) Cosa contiene il documento di valutazione dei rischi? Il Documento di Valutazione dei Rischi, anche detto DVR, non si deve limitare a riportare l'anagrafica aziendale, l'organigramma della sicurezza e tutti i pericoli relativi all'attività svolta, suggerendo semplicemente alcuni consigli per la gestione dei vari pericoli, ma deve calarsi nella realtà valutata. Occorre

Analizzare tutte le fasi lavorative interne all'azienda, individuando tutti i pericoli connessi a ciascuna fase e quantificando tutti i rischi derivati. È necessario quindi misurare ciascun rischio, non è sufficiente solo menzionarlo nel documento. Nel DVR deve essere inoltre presente un programma di miglioramento della sicurezza nel tempo, dove vengono riportate tutte le misure di prevenzione predisposte, il soggetto responsabile dell'attuazione ed una programmazione temporale. Per poter redigere un DVR è indispensabile un sopralluogo da parte di un Tecnico della Sicurezza, che effettuando le registrazioni e le misurazioni necessarie, sarà in grado di valutare quantitativamente tutti i rischi.

Le fasi della valutazione dello stress lavoro-correlato:

La valutazione si articola in due fasi:

  • una necessaria (la valutazione preliminare)
  • l'altra eventuale da attivare nel caso in cui la valutazione preliminare riveli elementi di rischio da stress

Lavoro-correlato e le misure di correzione adottate a seguito della stessa, dal datore di lavoro, si rivelino inefficaci.

151) Chi può effettuare la valutazione del rischio da stress lavoro-correlato? Viene effettuata (come per tutti gli altri fattori di rischio) dal datore di lavoro avvalendosi del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) con il coinvolgimento del medico competente (ove nominato) previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS/RLST).

152) Cosa succede quando in una domanda è percepita in conflitto con le proprie capacità? Vi sono problemi concernenti la salute. Bisogna attuare misure e disposizioni sul posto di lavoro:

  • Temporaneo
  • Permanente
  • Ergonomica
  • Strumenti
  • Ambiente

153) Nello stress lavoro-correlato, cosa sono gli indici infortunistici, turnover, assenze per malattia? Sono eventi sentinella che rappresentano alcuni dei segnali in una organizzazione che possono indicare la presenza di

Lo stress da lavoro è un fenomeno che ha una sua specifica spiegazione: gli infortuni avvengono perché c'è un certo rischio infortunistico, le assenze per malattie sono dovute allo stato di salute della popolazione lavorativa, il turnover all'invecchiamento della forza lavoro, ecc. Quando però più fenomeni si verificano contemporaneamente nella stessa partizione organizzativa o gruppo omogeneo di lavoratori e non in altri, allora è verosimile che siano dovuti ad un'altra causa. Se la condizione è protratta nel tempo, è più ragionevole pensare che la causa sia da riferire ad una condizione comune di malessere, che può indurre comportamenti di fuga dal lavoro. 154) Quali misure sintetizzano la valutazione dei rischi da stress lavoro-correlato? Le misure di percezione soggettive (questionari, scale di valutazione, test psicometrici) e quelle oggettive (osservazione diretta di professionisti esterni, analisi).

di documenti aziendali,

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A.A. 2021-2022
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher setdomande di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e tecnica nella gestione delle risorse umane e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Scienze economiche Prof.