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Salviano

In maniera particolare tale autore è molto importante non solo per le informazioni ma anche per la sua personale idea sull'avvenimento storico. Nel caso dei bacaudae si può senz'altro parlare di partecipazione di servi, ma non si può ammettere che furono loro a ribellarsi, né loro a guidare la sedizione. La bacauda, quindi, non può essere equiparata alle ribellioni di epoca tardo repubblicana. Illuminante è il discorso inerente i nobiles di cui parla Salviano. Egli parla esplicitamente di nobiles esasperati da una tassazione iniqua, aggiungendo ad essi i loro sottoposti, disperati per il medesimo motivo. Tutto ciò va ulteriormente a confermare l'ipotesi secondo la quale i rivoltosi bacaudae erano certamente appoggiati dai nobiles rurali perché, in caso contrario, non si sarebbero potuti muovere agilmente e senza apparenti danni, in territorio a loro ostile o loro indifferente.

Chi fu Carausio?

Carusio fu

protagonista di una ribellione paragonabile a quelle bacaudiche. Fu nominato da Massimiano e fu preposto parandae classi ac propulsandis Germanis mariainfestantibus e si trovò a combattere i bacaudae. Attraversò la Gallia per inseguire i rivoltosi e contrastare Burgundi Alamanni, Franchi, Caiboni ed Eruli che volevano invadere il territorio romano. Carausio accumunato alle bacaude, governò per sette anni, venne assassinato nel 293 dal suo tesoriere, Alletto, che prese il suo posto. Di umili origini si era distinto durante la campagna militare condotta dall'imperatore Massimiano contro i Bagaudi nel 286. Divenne poi comandante della classis britannica, che pattugliava la Manica, col compito di ripulirla dai pirati franchi e sassoni, che devastavano la costa dell'Armorica e quella della Gallia Belgica. Ma Massimiano, sospettando che Carausio fosse sceso a patti con loro, ordinò la sua eliminazione. Avendo saputo ciò, nel tardo 286 o agli inizi del 287,

Carausio si autoproclamò imperatore della Britannia e della Gallia settentrionale. Oltre ad essere un eccellente stratega, Carausio si rivela anche un ottimo politico. I Britanni lo accolgono come un liberatore. I Galli lo preferiscono al brutale Massimiano. I Franchi smettono di molestare le frontiere, arruolandosi in massa nel suo esercito. I Caledoni della lontana Scozia intrattengono relazioni amichevoli con l'usurpatore. Per difendersi dai romani e quindi per resistere loro, approfittò di quei Sassoni che aveva arruolato proprio per contrastare, in precedenza, la pirateria sassone. Egli, in tal modo, si trovò tra le sue fila esperti marina e combattenti coraggiosi. Questo stato di cose continuò fino al 293, quando Costanzo Cloro, divenuto Cesare d'Occidente, marciò in Gallia. Isolò Carausio assediando il porto di Bononia e invadendo la Batavia (delta del Reno), così da assicurarsi le spalle da possibili attacchi degli alleati franchi.

di Carausio. Ma decise di non tentare una nuova invasione della Britannia, finché non avesse costruito una flotta adeguata. Ma in quello stesso anno, il tesoriere di Carausio, Allecto, assassinò l'usurpatore, prendendone il posto.

12. Di cosa venne accusato Carausio dai suoi detrattori?

Aurelio Vittore e Eutropio su Carausio mettono in evidenza uno spiacevole episodio: Carausio pur avendo ottenuto numerosi successi contro i pirati venne accusato dai suoi detrattori di essere colluso con gli stessi pirati ed essersi accordato con loro per trattenere una parte del bottino recuperato. Le voci dei detrattori trovano conferma nel fatto che nel 286 Carausio venne condannato a morte da Massimiano. Si salvò con un'azione fulminea proclamandosi imperatore: per gli storici Eutropio e Orosio il comandante Carausio non avrebbe avuto altra scelta se non quella di proclamarsi imperatore.

13. Chi appoggiò Carausio e perché?

Per difendersi dai romani Carausio si servì di

Un esercito di Sassoni che egli stesso aveva arruolato beneficiando quindi tra le sue fila esperti marinai e combattenti coraggiosi. Lo storico Snyder ci illumina a tal proposito: in un periodo come quello sul finire del III secolo dopo anni di situazioni devastanti per la pars Occidentale Carausio tentò di separare una regione dell’impero da esso ma mantenendo le istituzioni statali. Venne appoggiato dalle truppe britanniche che sostenevano il regime del nuovo imperatore nel ricordo attraente dell’indipendenza da Roma. Il motivo è che alcune zone dell’impero erano in secondo piano rispetto alle altre e perciò erano ambiziose nel non sentirsi più considerate periferiche ma fondamentali. Carausio, generale ambizioso e capace riuscì ad ottenere il pieno sostegno dei Britanno Romani, i nobiles.

Lezione01301. Quanto durò la rivolta di Carausio e perché la durata fu tale?

La rivolta di Carausio in Britannia ossia la secessione da Roma,

durò complessivamente dieci anni, divisa in due fasi. Nella prima fase durata sette anni Carausio si nominò imperatore, nella seconda fase il tesoriere dei secessionisti Alletto dopo aver ucciso Carausio governò tre anni per poi capitolare al cospetto dei due corpi di spedizione militare capeggiati da Asclepiodoto e Costanzo Cloro che vinsero sui ribelli a Londinium. La Britannia dunque resistette per ben dieci anni, un periodo lungo, sognando di potersi separare da Roma con la ribellione bacaudica. Il gruppo della rivolta venne capeggiato da maggiorenti che in sordina guidarono i soldati contro una madrepatria che dimostrò disinteresse verso la Britannia. Una rivolta che riuscì a resistere un decennio. 02. Chi tradì Carausio e per fare cosa? Tornare tra le braccia dell'Urbe? Carusio fu tradito una prima volta nel 286 dal suo mentore Massimiano il quale credeva che Carausio si fosse messo d'accordo con Pirati, Franchi e Sassoni. Massimiano prese

La decisione di ucciderlo, i cui motivi sono storicamente sconosciuti. L'Historia Augusta afferma che fosse per la sua abitudine di prendere per sé il bottino dei pirati, o forse anche per essere addirittura d'accordo con essi, anche se non è improbabile che Massimiano abbia voluto sbarazzarsi di un personaggio ingombrante qual era appunto Carausio. In ogni modo, il comandante sfuggì all'attentato e tornò in Britannia dove si dichiarò Augusto.

Lezione 01601. Chi e perché contrastò, secondo le fonti a nostra disposizione, la legio tebea? Nel secolo IV esistevano legioni di tebani d'Egitto arruolate nell'esercito romano, la maggior parte di essi professava il cristianesimo, in quel periodo era venuta meno la volontà politica di perseguitare i cristiani se essi mostravano di essere dei buoni cittadini. Massimiano contrastò e sterminò, ad Octodurum, dove la legio tebea si era accampata, perché si.

Ribellò all'ordine di perseguitare ed uccidere alcune popolazioni del Vallese convertite al cristianesimo.

Raccontare in modo sintetico le vicende della legione tebea

Nel secolo IV esistevano legioni di tebani d'egitto arruolati nell'esercito romano, la maggior parte di essi professava il cristianesimo, in quel periodo era venuta meno la volontà politica di perseguitare i cristiani se essi mostravano di essere dei buoni cittadini. Massimiano contrastò esterminò, ad Octodurum, dove La legio tebea si era accampata, perché si ribellò all'ordine di perseguitare ed uccidere alcune popolazioni del Vallese convertite al cristianesimo.

Come mai Costantino decise di costruire una seconda Roma?

Nel 324 Costantino decise di trasformare la vecchia Bisanzio, nella "nuova Roma" così fu infatti Anche la tipologia di costruzione rispecchiava l'antica, infuì pure la posizione strategica, al confine tra due continenti.

Bagnata ad est dal Boforo, a nord dal Corno d'oro, a sud dal Mar di Marmara ed accessibile da un solo lato per via terra, divenne ben presto il più importante polo commerciale. Per circa un millennio Costantinopoli fu la capitale politica, economica e militare dell'impero Bizantino, il suo centro spirituale religioso; la civiltà romana penetrò in Costantinopoli in maniera tale che quando Roma cadde la stessa divenne una seconda Roma.

12. Quali le prime mosse di Costantino dopo la morte del padre?

Fu proclamato augusto dell'esercito secondo un principio dinastico dopo la morte del padre nel 306, la sede della sua corte fu Treviri per una decina d'anni. Costantino si contendeva il potere imperiale con l'usurpatore Massenzio. Alla morte del padre venne acclamato imperatore dall'esercito in Britannia. Intanto a Roma i pretoriani (un corpo militare istituito da Augusto nel 27 a.C.) e la plebe romana elessero imperatore Massenzio. Lo scontro tra i due

Pretendenti al trono divenne inevitabile e si protrasse per anni fino a che il 28 ottobre del 312 Costantino sconfisse Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio, presso Roma, rimanendo l'unico padrone dell'Occidente. Ora l'Impero si trovava a essere governato da due augusti: Costantino (regnava sull'Occidente) e Licinio (regnava sull'Oriente). Secondo una tradizione leggendaria, Dio sarebbe apparso in sogno a Costantino prima della battaglia di Ponte Milvio ordinandogli di porre sugli scudi dei suoi soldati il simbolo cristiano della croce per ottenere la vittoria. Egli lo fece e sconfisse Massenzio. Da qui sarebbero derivate la sua personale conversione al cristianesimo e la sua legislazione a favore dei cristiani: l'editto di Milano del 313, due anni dopo l'editto di Galerio o editto di Serdica.

Perché Costantino optò per la religione cristiana invece di restare al paganesimo? Dopo le battaglie di Torino e Verona, Costantino riuscì

a sconfiggerlo nella battaglia di Monte Milvio, nel 312. Sembrerebbe che Costantino si sia convertito al cristianesimo alla vigilia di questa battaglia che simboleggiava la lotta tra cristianesimo e paganesimo. Secondo le fonti però la conversione non avvenne in quanto fu dettata esclusivamente da scopi politici. La nascita del Costantino cristiano è strettamente legata proprio alla presunta conversione alla vigilia della battaglia di ponte Milvio. In realtà Costantino considerava la religione cristiana un potente strumento di governo e un ottimo mezzo per consolidare il proprio potere. Le chiese vennero ricostruite e dotate di beni, la Chiesa fu esentata dal pagamento di tasse e fu autorizzata a ricevere le eredità, il clero ebbe tribunali separati. 15. Quali peculiarità aveva Costantinopoli? La scelta di Bisanzio aveva ragioni principalmente strategiche: la città situata sul Bosforo, nel punto di passaggio tra il Mar Nero e il Mar di Marmara, era facilmente difendibile e offriva un'ottima posizione per il controllo del commercio tra l'Oriente e l'Occidente. Inoltre, Costantinopoli era ricca di monumenti e opere d'arte, con una grande varietà di culture e religioni che convivevano nella città.
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A.A. 2023-2024
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fra5675 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Montecchio Luca.