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La successione dei re di Francia e l'incoronazione di Ugo Capeto
IV e salire sul trono. Nel 973, alla morte di Ottone I gli successe il figlio Ottone II, Ugo rinnovò l'alleanza colcugino sempre per promuovere la coalizione anti-Lotario, a cui si unì anche l'arcivescovo di Reims Adalberone.Tuttavia, Ottone II si alleò con Carlo, fratello di Lotario IV, invasero insieme la Francia e a quel punto Ugodovette allearsi con Lotario IV. Alla morte di Lotario gli successe Luigi V che, tuttavia, morì cadendo da cavallosenza lasciare eredi. Di conseguenza, Carlo si proclamò successore di Lorario IV in quanto primo in linea disuccessione, tuttavia, fu osteggiato da Adalberone. Il 3 luglio 987, Ugo Capeto venne nominato re di Francia aNoyon e fu incoronato a Reims nello stesso anno. Con Ugo Capeto cominciò la dinastia dei Capetingi.Perché Adalberone di Reims vide in Ugo Capeto una possibile carta da giocare per sostituire la dinastiacarolingia in Francia?L'incoronazione di Ugo slegò il regno
franco dalla dinastia carolingia, di conseguenza, il regno diventòsubalterno dell'impero ottoniano. Questo processo venne appoggiato dalle azioni di alti prelati di nobili famiglie, i quali desideravano riappacificare le due fazioni. Non fidandosi degli ultimi carolingi, la corona fu affidata a Ugo Capeto, imparentato con gli Ottoni e favorevole alla pace con l'Impero. Il destino di Francia e Germania fu segnato per secoli dall'azione dell'arcivescovo di Reims Adalberone, insieme al suo segretario Gerberto d'Aurillac. Adalberone, infatti, proveniva da una nobile famiglia che forniva da due secoli vescovi e conti di Lorena. Suo padre fu conte di Metz e cognato di Ugo Capeto, mentre i suoi tre zii furono vescovi di Metz. Di conseguenza, non poteva trascurare il legame della sua famiglia con gli Ottoni. Inoltre, Adalberone non provava stima per l'ultimo sovrano dei Carolingi, Luigi V. Egli seguì la politica del padre Lotario IV eaccusò Adalberone di tradimento. Alla morte di Luigi, Carlo, fratello di Lotario IV, rivendicò il trono, tuttavia, Adalberone spinse per la nomina di Ugo Capeto a re di Francia. Come si può sintetizzare il rapporto tra l'arcivescovo remense Adalberone e Gerberto di Aurillac? Gerberto chiese ad Ottone I di andare a conoscere l'arcivescovo Adalberone, ottenendo il consenso imperiale. Adalberone restò colpito da Gerberto tanto che lo nominò scholasticus, docente della Scuola cattedrale, dove insegnò filosofia. Il suo incarico durò fino alla morte di Adalberone, avvenuta nel 989. Inoltre, Gerberto fu braccio destro e segretario di Adalberone. Perché Adalberone di Reims si mostrò maggiormente vicino agli Ottoni rispetto ai Carolingi? L'incoronazione di Ugo slegò il regno franco dalla dinastia carolingia, di conseguenza, il regno diventò subalterno dell'impero ottoniano. Questo processo venne appoggiato.d'Aurillac come nuovo re di Francia. La sua influenza e il suo sostegno furono determinanti per la salita al trono di Ugo Capeto nel 987. Adalberone e Gerberto d'Aurillac lavorarono insieme per consolidare il potere di Ugo Capeto e per promuovere la pace tra Francia e Impero. Gerberto d'Aurillac, in particolare, divenne uno dei più importanti consiglieri di Ugo Capeto e successivamente fu eletto Papa con il nome di Silvestro II. L'azione di Adalberone e Gerberto d'Aurillac ebbe un impatto duraturo sulla storia di Francia e Germania. La nomina di Ugo Capeto segnò la fine della dinastia carolingia e l'inizio della dinastia capetingia, che avrebbe governato la Francia per oltre 800 anni. Inoltre, la politica di riappacificazione promossa da Adalberone e Gerberto d'Aurillac contribuì a stabilizzare le relazioni tra Francia e Impero e a porre le basi per una lunga serie di alleanze e matrimoni tra le due nazioni. In conclusione, l'azione degli alti prelati di nobili famiglie come Adalberone e Gerberto d'Aurillac fu determinante per la nomina di Ugo Capeto a re di Francia e per la promozione della pace tra Francia e Impero. Il loro ruolo nella storia di Francia e Germania è stato fondamentale e ha avuto conseguenze durature.Capeto a re di Francia. A Reims venivano incoronati i sovrani franchi. Infatti, l'arcivescovo di Reims era anche il capo della cancelleria dei re franchi e a lui spettava il compito di consacrare i sovrani. Era dunque il più importante centro politico dell'Europa nordoccidentale e le decisioni prese là avevano ripercussioni in tutto il regno. Adalberone segnò un nuovo percorso per la relazione con gli ottoniani. Chi fu il biografo di Gerberto di Aurillac? Richerus fu il biografo di Gerberto d'Aurillac. Richerio di Reims fu un monaco e uno storico francese che visse nel X secolo, è considerato la fonte principale sulla biografia di Gerberto e della storia francese di quel periodo. Nella Spagna alto medievale Gerberto con chi andò? Gerberto si recò nella Spagna altomedievale nel 967 col margravio Borell, signore di Barcellona. Raimondo, maestro di Gerberto, voleva che il suo allievo coltivasse al meglio il proprio intelletto e.domandò a Borell, invisita ad Aurillac, di portare con sé il suo monaco. Fu così che Gerberto poté arricchire la propria cultura anche grazie agli stretti contatti tra la Catalogna e il mondo arabo, dal momento che in Spagna convivevano tre culture: quella visigota, quella carolingia e quella araba. Quale l'origine del monaco benedettino Gerberto di Aurillac? Gerberto d'Aurillac, scholasticus del X secolo, ebbe una notevole influenza sulla politica ottoniana da Ottone II in poi. Monaco cluniacense, operò in un'Europa sconvolta da numerose guerre signorili di contesa dei territori. Nacque in un'umile famiglia in Aquitania intorno al 950. Rimasto orfano di entrambi i genitori in giovane età fu accolto nell'abbazia di Saint Géraud d'Aurillac, dove venne istruito dai monaci cluniacensi. Tuttavia, non si può stabilire con certezza quando avvenne il periodo di formazione di Gerberto, è presumibile intorno al X secolo.al 960.
Da quando Gerberto di Aurillac era amico della casata degli Ottoni?
Gerberto conobbe gli Ottoni nel 972 ed entrò nelle grazie di Ottone I, tanto che lo accolse a corte come precettore del suo erede. Lo stesso Ottone II lo volle, nel 983, come abate del grande monastero di San Colombiano a Bobbio. Inoltre, fu anche educatore del giovane imperatore Ottone III.
Perché Ottone III avrebbe voluto sposare una bizantina?
Teofano, madre di Ottone III, prima di morire, chiese che il figlio sposasse una principessa bizantina come lei, in modo da rafforzare i rapporti dell'impero germanico e Costantinopoli e per poter legittimamente aspirare all'unione tra l'Impero d'Oriente e quello d'Occidente. Tuttavia, Ottone III morì poco prima che le nozze fossero celebrate, mentre la principessa sbarcava a Brindisi. L'idea di unificare i due imperi fu una prerogativa degli imperatori a partire da Carlo Magno.
Chi era il vero possessore del foedum?
Il
Possessore del feudo era il signore sovrano, proprietario di tutto il territorio dello Stato e concedeva in beneficio, in uso non in proprietà, alcune porzioni di esso ai suoi uomini fidati e collaboratori.
Su cosa si basava l'economia curtense? L'economia curtense era un sistema di organizzazione giuridico-economica tipica delle corti medievali. Nel mondo feudale la corte era una grande organizzazione economica di fatto chiusa, infatti, il ciclo di produzione e scambio si compiva al suo interno, un sistema di pura sussistenza.
Agli occhi del contado come apparivano gli ordini religiosi? Agli occhi del contado gli ordini religiosi non apparivano diversi dai signori feudali laici, in quanto erano impegnati a gestire grandi patrimoni fondiari. Infatti, il basso clero, a causa dell'ignoranza, era subordinato ai padroni laici. I centri più attivi della Chiesa erano i grandi monasteri che si adattarono alla mentalità e alle esigenze della popolazione rurale. I vescovi.
Invece, si erano politicizzati, allontanandosi dalla loro missione e evidenziando la corruzione.
Chi sono i Catari?
I Catari, nome che significa puri, erano un movimento ereticale che professava principi estranei alla fede cristiana, i quali si collegavano ad antiche dottrine che la Chiesa aveva combattuto già tra il IV e il V secolo. La dottrina catara si basava sull'esistenza di due principi divini inconciliabili: il bene e il male. Il mondo terreno e le creazioni dell'uomo rappresentavano una manifestazione del male, per questo motivo occorreva assumere un atteggiamento di totale antitesi. I catari erano disposti a rinunciare al matrimonio per non avere figli, inoltre, giustificavano anche il suicidio come annullamento del corpo. Il catarismo si sviluppò nella città di Albi per diffondersi anche nell'Italia settentrionale, in Provenza e in Linguadoca, luoghi in cui si diffuse in tutte le classi sociali, grazie all'appoggio del conte di Tolosa.
Raimondo V. Che genere di provvedimenti furono presi dal pontefice romano contro i Catari? Papa Innocenzo III organizzò, a partire dal 1209, una vera e propria crociata contro gli Albigesi. Il pontefice ordinò l'invio di un esercito in Linguadoca che devastò quella ricca regione, uccidendo in maniera indiscriminata migliaia di persone. Alla spedizione parteciparono legati pontifici, piccoli nobili e avventurieri, tra i quali spiccò Simone di Monfort. Quest'ultimo morì in battaglia e suo figlio invocò l'intervento del re di Francia Luigi IX, il quale concluse, nel 1229, la spedizione punitiva. Chi si avvantaggiò dei risultati ottenuti a seguito della crociata contro Albi? La crociata albigese si svolse tra il 1209 e il 1229 in Linguadoca. Fu organizzata da Papa Innocenzo III contro i catari, dichiarati eretici nel 1208. Il re francese Luigi VIII morì nel novembre 1226, di conseguenza, a trarre i maggiori vantaggi fu, dunque, suo.Figlio Luigi IX, detto il Santo, che intervenne direttamente nel conflitto per difendere gli interessi della Francia durante il conflitto tra la Chiesa e Raimondo V conte di Tolosa. Infatti, Luigi ottenne numerose concessioni territoriali ponendo le basi per inglobare la regione nel suo regno.
Chi fu Arnaldo da Brescia e cosa organizzò?
Arnaldo da Brescia (1090-1155) è stato un religioso italiano. Fu un riformatore religioso che, grazie alla sua eloquenza, riuscì a mettere in luce la sua forte avversione per l'istituzione tradizionale ecclesiastica. Nelle sue prediche denunciò la crescente corruzione del clero negando il potere temporale della Chiesa. Sostenne ferventemente il movimento antipapale e autonomistico romano (istituzione del Comune di Roma o renovatio Senatus) e, durante il Risorgimento, divenne riferimento per il pensiero neoghibellino. Egli era favorevole a un ritorno al cristianesimo delle origini, al distacco dai beni terreni e dagli interessi mondani.
all'aspirazione ad una religiosità più autentica e meno legata alle pratiche esteriori del culto e al rifiuto della struttura gerarchica della Chiesa. A Parigi fu amico e allievo di Abelardo, rientrò a Brescia per prendere parte alle lotte contro il clero si