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PSICHIATRIA: DOMANDE APERTE

Descrivere le aree di criticità (epistemologica, diagnostica, clinica, ecc.) che caratterizzano la psichiatria rispetto alle altre discipline mediche.

La psichiatria è una disciplina medica che tratta dello studio del cervello, della mente, dei comportamenti umani e delle relazioni sociali. In particolare, essa si occupa della diagnosi, del trattamento, della riabilitazione e della prevenzione dei disturbi mentali: studia quindi eziopatogenesi, clinica, nosografia, epidemiologia e terapia di queste patologie. Si avvale, oltre che dell'indagine clinico-terapeutica, dell'apporto di altre discipline quali la neurologia, la neurochimica, la neurobiologia molecolare, la psicologia, ma anche la sociologia e filosofia. Come tutta la medicina anche la psichiatria ha risentito dei cambiamenti scientifici, sociali ed economici avvenuti negli ultimi anni. Il nuovo contesto storico ha inoltre determinato un cambiamento nei rapporti tra.

psichiatria ed altre branche mediche così come del ruolo attribuito dalla società allo psichiatra e alla psichiatria. Storicamente veniva svolta in luoghi appositi lontano dalla città, ovvero i manicomi. Era radicata la convinzione che la psichiatria non fosse una branca "medica" in quanto aveva a che fare con delle patologie non organiche (non si riteneva esistesse una correlazione mente-corpo). Oggi è acclarato che vi è un'interazione bidirezionale tra salute mentale e fisica, che la presenza di alcune malattie mentali aumenta il rischio di patologie fisiche e viceversa. I punti di criticità della psichiatria moderna sono ad oggi ancora fonte di dibattito nella comunità scientifica. Epistemologicamente si rischia la perdita di una cornice comune, mentre classificazione e diagnosi sono frutto del lavoro racchiuso all'interno del DSM, il manuale statistico e diagnostico dei disturbi mentali, elemento imprescindibile maperfettibile e di certo non puramente "oggettivo". Inoltre, mancando validatori biomedici, esami diagnostici ed esami di laboratorio, risulta una soggettività nella diagnosi e nell'approccio terapeutico al paziente. La psichiatria ancora oggi risente negativamente dell'immaginario collettivo e tale aspetto si traduce spesso in un atteggiamento critico di paziente e familiari che comporta difficoltà terapeutiche. 10. Definire cos'è un disturbo mentale Un disturbo mentale, in inglese mental disorder, è un quadro caratterizzato da difficoltà cognitive, del comportamento, nella regolazione delle emozioni ed è associato ad una significativa sofferenza e inabilità in alcuni aspetti come l'ambito sociale, lavorativo e più in generale nel funzionamento quotidiano del soggetto. In ambito medico-biologico è dovuto ad una alterazione biochimica nel sistema nervoso centrale che comporta una inabilità.per il paziente. Del DSM-5 viene definito "disturbo" mentale una condizione patologica disadattiva (che procura sofferenza) che colpice la sfera comportamentale, relazionale, cognitiva o affettiva del paziente. Si definisce inoltre organico se è riconosciuta un'eziologia definita. 11. Definire cosa si intende per "diagnosi" e per "nosografia" in psichiatria La diagnosi è un processo integrato che, tramite un corretto iter valutativo, permette di identificare e comunicare al paziente il disturbo di cui soffre. Essa può essere effettuata grazie a diversi sistemi classificativi, quali il DSM-5 o l'ICD (classificazione internazionale delle malattie). La nosografia è lo studio puramente descrittivo e quindi teorico delle malattie. In psichiatria si ha per scopo la descrizione, l'ordinamento e la sistematizzazione complessiva delle malattie. A tale scopo l'Associazione Americana Psichiatri ha elaborato il DSM e la

WHO l'ICD.12. Descrivere cosa si intende per "psichiatria biologica o organicista"

La psichiatria biologica o organicista è una corrente di pensiero in ambito psichiatrico che si affermò soprattutto tra gli anni 1919-1939, anni in cui si iniziarono ad usare terapie biologiche, tra cui anche l'elettroshock. Essa considera la struttura organizzata propria degli esseri viventi non interpretabile esclusivamente in base a principi fisico-chimici. Il concetto centrale è che l'organismo sia un'unità non concepibile come semplice somma delle singole parti che lo costituiscono, ma che queste si influenzino le une con le altre. Rifiuta inoltre il dualismo corpo-anima in favore di un'interpretazione di tipo comportamentistico o totale. Tra gli studiosi all'interno della corrente organicista possiamo annoverare Bernard, Bichat e Wernicke.

13. Descrivere cosa si intende per "corrente neo-krepeliniana"

perché spesso lavora a stretto contatto con psichiatri e professionisti della salute mentale. La conoscenza della psichiatria consente allo psicologo clinico di comprendere meglio le diverse patologie psichiche e le relative diagnosi, facilitando così la collaborazione interdisciplinare nel trattamento dei pazienti. Inoltre, la psichiatria fornisce una base teorica e concettuale importante per lo psicologo clinico, permettendogli di comprendere i meccanismi biologici e neurofisiologici alla base delle malattie mentali. Questa conoscenza è fondamentale per una valutazione accurata dei pazienti e per la scelta delle strategie terapeutiche più appropriate. Infine, la psichiatria offre uno sguardo più ampio sulle patologie psichiche, considerando anche gli aspetti biologici e farmacologici dei disturbi mentali. Questo permette allo psicologo clinico di avere una visione più completa e integrata del paziente, considerando sia gli aspetti psicologici che quelli biologici nella valutazione e nel trattamento. In conclusione, la conoscenza della psichiatria è fondamentale per uno psicologo clinico, poiché gli consente di lavorare in modo più efficace e collaborativo con altri professionisti della salute mentale, di comprendere i meccanismi biologici delle malattie mentali e di offrire una visione più completa e integrata nel trattamento dei pazienti.in quanto questa si occupa in modo specifico della sofferenza mentale del paziente: alcune emozioni, infatti, non sono patologiche, ma si manifestano in particolari occasioni del vissuto del paziente, che può necessitare del solo supporto psicologico o, qualora assumessero rilevanza quantitativa/qualitativa con manifestazioni fisse, di una terapia di competenza dello psichiatra, che lavora all'interno dello stesso ambito di interesse, ma con approcci differenti. Il psicologo clinico ha un approccio non biologico-farmacologico, estremamente rilevante, invece, in ambito psichiatrico. Lo psicologo passa molto più tempo con il paziente e comunica con lo psichiatra, sviluppando lo stesso tipo di linguaggio scientifico, nel contesto più ampio di un percorso di cura che sia integrato e il migliore possibile per il paziente. Inoltre, acquisisce in questo modo elementi di psicofarmacoterapia che gli permettono di essere parte attiva nel confronto con lo psichiatra per.quanto riguarda aderenza allaterapia, effetti collaterali e outcome clinico del paziente.

LEZIONE 00205

Descrivere le varie fasi in cui si articola l'anamnesi psichiatrica

La parola anamnesi deriva dal greco ἀνάμνησις (anamnesis) e significa "ricordo". Essa rappresenta il processo attraverso cui si raccolgono le informazioni riguardanti la storia della malattia del paziente al fine di indirizzare lo specialista verso una diagnosi specifica e accurata. L'anamnesi psichiatrica si articola in diverse fasi:

  1. Anamnesi psicopatologica prossima: indaga la storia recente dei sintomi che hanno portato il paziente a consultarci.
  2. Anamnesi psicopatologica remota e farmacologica: indaga disturbi psichiatrici simili o diversi avvenuti nella storia passata del paziente, eventuali terapie farmacologiche, ricoveri, precedenti tso o precedenti psicoterapie.
  3. Anamnesi fisiologica: comprende informazioni relative allo sviluppo fisiologico del paziente, quali gravidanze, pubertà,
la sua storia personale che familiare. Attraverso l'anamnesi psichiatrica si indaga sulle esperienze di vita del paziente, sui suoi sintomi attuali e passati, sulle sue relazioni interpersonali, sulle sue abitudini e sulle sue esperienze traumatiche. Questo tipo di anamnesi permette di ottenere informazioni dettagliate sul contesto in cui si sviluppano i disturbi psichiatrici e di comprendere meglio le cause e i fattori di rischio che possono aver contribuito alla loro comparsa.elementi fisiologici e patologici, sia recenti che remoti, che potrebbero aiutarci nel portare avanti il processo di cura nel modo più attento possibile, per il bene del paziente stesso. Per quanto siano due elementi fondamentali per arrivare alla diagnosi, la differenza principale sta nel fatto che l'esame obiettivo è sempre uguale a se stesso e ci permette di elicitare segni e sintomi, mentre l'anamnesi è soggettiva, ma permette una comprensione maggiore del quadro psicopatologico nel quale si inserisce il paziente. LEZIONE 00312. Descrivere le quattro componenti della consapevolezza del sé secondo Jaspers La consapevolezza riguarda l'esperienza di sé nel proprio corpo. Jaspers ha definito il sé in quattro caratteristiche: 1. Il sentimento di consapevolezza dell'attività (Attività dell'io) indica la capacità di riconoscere se stessi come capaci di avviare i propri pensieri e azioni; 2. La consapevolezza diunità (Coerenza e consistenza dell'io): l'individuo sa sempre di essere una persona singola; Consapevolezza di identità: senso di continuità del sé nel tempo, biografia e "film di vita"; Consapevolezza dei confini del sé: demarcazione dei confini dell'io, capacità di distinguere tra se stessi e il mondo esterno. 13. Descrivere cosa si intende per vigilanza La vigilanza è una delle tre componenti della coscienza: è lo stato di veglia, il grado di attivazione delle funzioni cognitive che rende possibile la consapevolezza di sé e del mondo. Essa è la facoltà di rimanere deliberatamente svegli quando altrimenti si potrebbe essere assonnati o addormentati. Viene determinata dai meccanismi dell'arousal e dell'attenzione. È soggetta a notevoli variazioni quantitative e qualitative e può essere influenzata da fattori come l'interesse, la noia, le emozioni in generale.le percezioni. Si distinguono una vigilanza tonica, livello base della vigilanza, e una vigilanza fasica, modifica transitoria in risposta a un determinato stimolo. È regolata principalmente dai sistemi attivanti della sostanza reticolare presenti nella regione centrale troncoencefalica coinvolti nella motivazione e nell'attenzione.
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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jessika-je2022 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psichiatria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Occhiali Vittorio.
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