vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
INGEGNERIA CIVILE
Docente: Penna Nadia
08. Nella verifica delle rete idriche ad anello, le portate ipotizzate nei tronchi per garantire l'equazione di continuità ai nodi sono:
- sono corrette solo se il verso di circolazione è orario
- vanno modificate con una carico correttivo
- vanno modificate con una portata correttiva
- sono corrette
09. Descrivere le reti idriche ad anello, con particolare riguardo alla procedura di calcolo per la loro verifica
© 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 18/11/2019 18:53:25 - 14/46
Set Domande: PROGETTAZIONI IDRAULICHE
INGEGNERIA CIVILE
Docente: Penna Nadia
Lezione 01
01. Per rendere determinato il problema di progetto delle reti di adduzione, oltre ad adoperare l'equazione del moto, bisogna:
- utilizzare l'equazione di continuità
- ipotizzare le portate
- ipotizzare i carichi ai nodi
- utilizzare l'equazione di economia
02. Descrivere il metodo di Hardy-Cross
© 2016 - 2019 Università Telematica eCampus
eCampus - Data Stampa 18/11/2019 18:53:25 - 15/46 Set Domande: PROGETTAZIONI IDRAULICHE INGEGNERIA CIVILE Docente: Penna Nadia Lezione 01 1. Cos'è l'anemometro a film caldo - un misuratore di portata - un misuratore della temperatura dell'acqua - un misuratore della qualità dell'acqua - un misuratore di pressione 2. Descrivere le apparecchiature speciali nelle reti acquedottistiche © 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 18/11/2019 18:53:25 - 16/46 Set Domande: PROGETTAZIONI IDRAULICHE INGEGNERIA CIVILE Docente: Penna Nadia Lezione 01 1. Con il fenomeno del colpo d'ariete: - le grandezze caratteristiche della corrente (pressione, velocità e portata) non variano nel tempo e nello spazio - le grandezze caratteristiche della corrente (pressione, velocità e portata) variano nel tempo e nello spazio - le grandezze caratteristiche della corrente (pressione e velocità) non variano nel tempo e nello spazio - le grandezze caratteristiche della corrente (pressione e velocità) variano nel tempo e nello spaziopotenza motrice in un impianto di sollevamentobrusco avvio della potenza motrice in un impianto di sollevamentopotenza motrice in un impianto di sollevamento
lento spegnimento della potenza motrice in un impianto di sollevamento
05. Si ha una chiusura lenta se:
il tempo impiegato per effettuare la manovra di chiusura è uguale alla durata della fase
il tempo impiegato per effettuare la manovra di chiusura è maggiore della durata della fase
il tempo impiegato per effettuare la manovra di chiusura è molto più piccolo della durata della fase
il tempo impiegato per effettuare la manovra di chiusura è minore della durata della fase
06. Si ha una chiusura brusca se:
il tempo impiegato per effettuare la manovra di chiusura è minore della durata della fase
il tempo impiegato per effettuare la manovra di chiusura è molto più grande della durata della fase
il tempo impiegato per effettuare la manovra di chiusura è uguale alla durata della fase
il tempo impiegato per effettuare la manovra di chiusura è maggiore della durata della fase
07. La durata
della fase è pari a: T=2/(a*L)
T=2*a/L
T=a*L/2
T=2*L/a
© 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 18/11/2019 18:53:25 - 18/46Set Domande: PROGETTAZIONI IDRAULICHE INGEGNERIA CIVILE
Docente: Penna Nadia
08. Come viene definita la durata della fase:
Il tempo impiegato dalla perturbazione a propagarsi dalla sezione di imbocco a quella di sbocco e a ritornare allo sbocco prima essere stata riflessa
Il tempo impiegato dalla perturbazione a propagarsi dalla sezione di sbocco a quella di imbocco e a ritornare allo sbocco prima essere stata riflessa
Il tempo impiegato dalla perturbazione a propagarsi dalla sezione di sbocco a quella di imbocco e a ritornare allo sbocco dopo essere stata riflessa
Il tempo impiegato dalla perturbazione a propagarsi dalla sezione di sbocco a quella di imbocco
09. Per manovre di chiusura istantanea si verifica, lungo tutta la tubazione, la sovrappressione massima Δhmax è pari a:
g*V0/a
a*V0/g
2*a*g/V0
2*g*V0/a
10. Nel colpo d'ariete,
la celerità con la quale si propaga la perturbazione è funzione di:
- modulo di compressibilità e densità del liquido e modulo di elasticità della condotta
- modulo di compressibilità del liquido e modulo di elasticità e densità della condotta
- modulo di compressibilità del liquido e modulo di densità della condotta
- modulo di compressibilità e modulo di elasticità della condotta e densità del liquido
11. Descrivere il fenomeno del colpo d'ariete
© 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 18/11/2019 18:53:25 - 19/46
Set Domande: PROGETTAZIONI IDRAULICHE
INGEGNERIA CIVILE
Docente: Penna Nadia
Lezione 018
- Gli idranti interni
- Non devono essere posti preferibilmente vicino alle porte d'accesso dall'esterno, nei corridoi, nelle scale in corrispondenza di ogni piano
- Devono essere posti preferibilmente vicino alle porte d'accesso dall'esterno, nei corridoi, nelle
idraulicamente sfavoritasi può prevedere l'installazione di soli naspi aventi una portata di 0.58 l/s ciascuno a una pressione residua di non meno 3 bar, considerando il contemporaneo utilizzo diminimo 4 naspi nella posizione più idraulicamente sfavorita
03. I principali componenti di una rete antincendio sono:
- idrantitubazioni e valvole di intercettazione
- tubazioni e idrantitubazioni, valvole di intercettazione, idranti
04. Nelle tubazioni di diametro maggiore di 100 mm non sono ammesse valvole con azionamento a leva (a 90°) prive di riduttore.
falso
vero
dipende dalla tubazione
dipende dal rischio
05. Gli idranti sono generalmente classificati come:
- a muro e naspi
- soprasuolo, sottosuolo, a muro e naspi
- soprasuolo e sottosuolo
06. Gli idranti esterni hanno generalmente:
DN 70
DN 45
DN 50
DN 600
07. Gli idranti sono:
solo esterni
sia interni che esterni
non si distingue tra interni e esterni, sono sempre uguali
© 2016 - 2019
livello 3livello 309. Gli idranti DN 45 e/o i naspi interni agli edifici devono essere collocati in numero sufficiente affinché l'area specifica di protezione per ciascuno di essi non superi il limite di 1000 mq.
livello 309. Gli idranti DN 45 e/o i naspi interni agli edifici devono essere collocati in numero sufficiente affinché l'area specifica di protezione per ciascuno di essi non superi il limite di 10 mq.
livello 309. Gli idranti DN 45 e/o i naspi interni agli edifici devono essere collocati in numero sufficiente affinché l'area specifica di protezione per ciascuno di essi non superi il limite di 10000 mq.
livello 309. Gli idranti DN 45 e/o i naspi interni agli edifici devono essere collocati in numero sufficiente affinché l'area specifica di protezione per ciascuno di essi non superi il limite di 100 mq.
10. Per le reti antincendio interne
Si deve verificare che in presenza di interferenze (come le pareti interne o materiale di deposito) ogni punto dell'edificio venga a trovarsi a non più di 15 m dalla lancia di erogazione collegata a una tubazione flessibile di 30 m di lunghezza.
Si deve verificare che in presenza di
interferenze (come le pareti interne o materiale di deposito) ogni punto dell'edificio venga a trovarsi a non più di 20 m dalla lancia dierogazione collegata a una tubazione flessibile di 5 m di lunghezza.
Si deve verificare che in presenza di interferenze (come le pareti interne o materiale di deposito) ogni punto dell'edificio venga a trovarsi a non più di 10 m dalla lancia dierogazione collegata a una tubazione flessibile di 30 m di lunghezza.
Si deve verificare che in presenza di interferenze (come le pareti interne o materiale di deposito) ogni punto dell'edificio venga a trovarsi a non più di 5 m dalla lancia dierogazione collegata a una tubazione flessibile di 20 m di lunghezza.
11. Per l'area di livello 2 l'alimentazione idrica deve garantire l'erogazione prevista per almeno 30 min. L'alimentazione idrica deve garantire l'erogazione prevista per almeno 120