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Dimensionamento di una rete antincendio
Per dimensionare una rete antincendio è opportuno valutare lo stato del rischio, che si divide in 3 aree, perciascuna della quale viene fornito un valore minimo di portata da garantire con un certo numero massimo diidranti previsti contemporaneamente in azione nelle zone più sfavorite rispetto all’alimentazione idrica.
Nell’area di livello 1 vi sono edifici adibiti a civile abitazione, luoghi di culto, scuole, centri sportivi, ecc, luoghinei quali la quantità e la densità di materiali combustibili e il loro grado di combustione sono ridotti. Inquest’aree, l’impianto di idranti, deve garantire il funzionamento contemporaneo di 2 idranti DN45 aventiuna portata di 2 l/s ciascuno, oppure prevedere l’istallazione di soli naspi aventi una portata di 0.58 l/s.
L’alimentazione idrica deve garantire l’erogazione prevista per almeno 30 minuti.
L’area di livello 2 comprende una gran parte di stabilimenti industriali o...
commerciali in cui si lavorano, siconfezionano o sono depositati materiali d’ordinaria combustibilità, nei quali il fuoco non può svilupparli con molta rapidità e intensità. In questo caso deve essere prevista una rete di idranti sia interna, in cui deve essere garantito per ciascun idrante una portata non inferiore a 2 l/s considerando simultaneamente operativi non meno di 3 idranti nella posizione idraulicamente più sfavorita, che esterna all’edificio in cui, senza contemporaneità di utilizzo con la rete interna, si deve garantire il funzionamento di 4 idranti con una portata di 5 l/s nella posizione idraulicamente più sfavorita. L’alimentazione idrica deve garantire l’erogazione prevista per almeno 60 minuti.
L’area di livello 3 comprende tutte le attività di lavoro, confezione e deposito di materiale di alta pericolosità in cui il fuoco non può svilupparsi con molta rapidità. Anche
In questo caso deve essere prevista una rete di idranti sia interna che esterna in cui nella prima si deve garantire per ciascun idrante una portata non inferiore a 2 l/s considerando simultaneamente operativi non meno di 4 idranti nella posizione idraulicamente più sfavorita o prevedere dei naspi dimensionati in modo da garantire una portata non inferiore a 1 l/s considerando operativi non meno di 6 naspi nella posizione idraulicamente più sfavorita, mentre invece per la rete esterna, ma senza contemporaneità di utilizzo con la rete interna, l'impianto deve garantire il funzionamento di 6 lance con una portata di 6 l/s nella posizione idraulicamente più sfavorita.
149. Descrivere le reti antincendio e gli elementi che le compongono
La rete di un acquedotto viene predisposta anche per la funzione di rete antincendio alla quale sono allacciate sia gli impianti antincendio a protezione dei singoli edifici (o di un complesso di edifici) e sia le reti degli idranti stradali.
Cosa che difficilmente accade anche se la soluzione preferibile sarebbe quella di separare le due reti in modo da utilizzare la risorsa di acqua non potabile anche per l'irrigazione di giardini, lavaggio strade, ecc. Queste reti sono composte da: - tubazioni, che nei tratti fuori terra devono essere metalliche e con una pressione nominale superiore a 12 bar, invece nelle zone interrate devono essere scelte tenendo conto delle caratteristiche di resistenza meccanica e alla corrosione richieste per assicurare l'affidabilità dell'impianto. - raccordi, giunzioni e pezzi speciali devono essere in acciaio o ghisa. - valvole di intercettazione, che servono per isolare in caso di necessità una parte dell'impianto di idranti e devono essere di tipo a saracinesca o a globo, valvole a farfalla o valvole a sfera. - idranti, sono valvole di apertura manuale collegate alla rete di condotte d'acqua e corredate da una o più prese o attacchi filettati.tubazioni flessibili.LEZIONE 2015
Indicare quale dei seguenti metodi di distribuzione consente una riduzione degli sprechi d'acqua:
- distribuzione con consegna libera misurata da contatore
151. Le diramazioni:
Collegano le colonne o i distributori con i rubinetti di erogazione
152. I tipi di contatori per gli impianti idrici possono essere:
Sia a velocità che volumetrici
153. La pressione minima che si deve avere per impianti con autoclave deve essere:
Minore dell'altezza di aspirazione
154. Quali sono i possibili schemi da adottare per gli impianti con autoclave?
I possibili schemi per gli impianti con autoclave possono suddividersi in tre sistemi di pressurizzazione:
- Impianti che utilizzano gruppi con serbatoio a membrana per utenze medio-piccole
- Impianti che utilizzano gruppi con serbatoio autoclave a cuscino d'aria, per utenze medie
- Impianti che utilizzano gruppi a controllo di flusso, con piccolo serbatoio a membrana per limitare le perdite d'impianto
LEZIONE 21155
Se in un appartamento ci sono più apparecchiature sanitarie, l'unità di carico è data dalla combinazione degli apparecchi, con un valore totale minore della somma di ciascuno di essi156.
Una rete interna di distribuzione idrica di un edificio è composta da distributori orizzontali, colonne montanti e diramazioni157.
I frangigetto di un rubinetto idrico hanno il compito di ridurre la portata idrica158.
La velocità nelle tubazioni di un impianto interno deve essere compresa tra 0,5 m/s e 2,5 m/s159.
Descrivere il metodo per determinare le pressioni di esercizio negli impianti interni. La pressione d'esercizio è definita come la pressione che assicura a tutte le utenze le portate di progetto. Il calcolo
delle pressione di esercizio va fatto tenendo conto dei seguenti fattori: pressione da garantire. La pressione d'esercizio è definita come la pressione che assicura a tutte le utenze le portate di progetto. Il calcolo della pressione di esercizio va fatto tenendo conto dei seguenti fattori: pressione da garantire all'utenza, differenza di quota tra il punto di alimentazione e l'utenza e perdita di pressione nelle tubazioni in corrispondenza della portata massima contemporanea. Essa si misura con la formula di Hazen-Williams. 160. Quali sono i passi procedurali da effettuare per la progettazione di una rete idrica di distribuzione interna di un edificio? Dopo aver definito il tipo di rete di distribuzione e le caratteristiche dell'edificio, il numero di bagni e di cucine, si valuta la portata massima nell'ora di contemporanea. Si usa il metodo fornito dalla Uni basato sul concetto delle unità di carico UC, si ipotizza che per ogni locale si siano.accesi nello stesso momento due apparecchi, si calcola la portata massima con la relazione delle unità di carico, si calcola la UCC per ogni appartamento.Componentistica idro-sanitaria per il risparmio di acqua
Alcune delle tecniche usate per ridurre il fabbisogno di acqua sanitaria in un edificio comprendono l'impiego di dispositivi per la riduzione della portata d'acqua e i rubinetti a funzionamento temporizzato. Tra le componentistiche abbiamo:
- Il frangigetto del rubinetto, o rompigetto, è un piccolo dispositivo a valvola che riduce la quantità di acqua in uscita da un rubinetto.
- Il riduttore di flusso della doccia, apparecchio a valvola che riduce il consumo di acqua senza modificare la funzionalità idrosanitaria della doccia né la sensazione di risciacquo e benessere.
- Rubinetti a risparmio idrico, i rubinetti di questo tipo sono di solito dei miscelatori monocomando per lavabo, ma anche rubinetti per la doccia e lavello cucina provvisti di...
speciali cursori per la riduzione della portata d'acqua; vaso del gabinetto, meno conosciuti ma di grande efficacia, varie aziende producono ceramiche idosanitarie in grado di richiedere mediamente 6l per scarico, o in alcuni casi speciali soltanto 3l, a fronte dei 9/16l per i modelli tradizionali;
cassetta di risciacquo, esistono modelli dotati di doppio tasto che rappresentano la soluzione più semplice ed efficace per ridurre i consumi;
elettrodomestici a basso consumo, da alcuni anni è stato introdotto a livello europeo l'obbligo dell'etichettatura energetica degli apparecchi su una scala da A (basso consumo) ad F (alto consumo).
LEZIONE 22162. Nel software EPANET per la simulazione di reti idriche non si forniscono in input: le portate circolanti
163. Descrivere le funzioni e le equazioni alla base del software EPANET
Il programma EPANET realizza simulazioni estese al lungo periodo sul comportamento idraulico e la qualità delle acque all'interno di
Un sistema di distribuzione di acqua potabile. Esso è in grado di dare informazioni sulla portata d'acqua in ogni tubo, sulla pressione in ogni punto di intersezione fra più tubi, sul livello raggiunto dall'acqua in ogni serbatoio e anche sulla concentrazione di una sostanza attraverso la rete di distribuzione idrica durante una simulazione. Oltre alle concentrazioni delle sostanze, è anche possibile conoscere l'età dell'acqua circolante all'interno dell'acquedotto dal momento in cui è stata immessa; inoltre, il programma non trascura fenomeni quali reazioni chimiche lungo le pareti dei tubi o all'interno della corrente stessa, dovute al trasporto di massa. Tecnicamente, il programma EPANET permette di strutturare file in ingresso che descrivono la rete idrica, di effettuare simulazioni, di osservare il comportamento del sistema a intervalli prefissati su mappa e di riassumere i risultati ottenuti su tabelle e
LEZIONE 25164. Con il termine fognatura si intende: un complesso di opere atte a raccogliere le acque di rifiuto domestico, urbano e industriale, per condurle a una destinazione finale.
165. Quale di queste affermazioni è veritiera? Nei collettori dei sistemi unitari vengono convogliate sia le acque reflue civili e industriali, sia quelle meteoriche.
166. In una fognatura a sezione circolare, quale dei quattro gradi di riempimento h/D può reputarsi ottimale: 0,75.
167. Effettuato lo
scavo di un tratto di fognatura, si procede nella messa in funzione dei tratti di condotta fognaria: da valle verso monte 168. Nei sistemi separati: le acque reflue.