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Appraisal secondario valutazione delle capacità dell'organismo di affrontare l'evento e identificazione delle strategie più efficaci (coping).
Re-appraisal valutazione del cambiamento subito dalla relazione individuo-ambiente, in funzione dell'appraisal primario e secondario.
Le teorie cognitive delle emozioni:
- Teoria cognitivo-attribuzionale: (Schachter) l'esperienza emotiva è la diretta conseguenza di due fattori: l'attivazione fisiologica e l'attribuzione casuale/valutazione dell'evento. Entrambe le componenti sono necessarie per il verificarsi dell'esperienza emotiva. L'attivazione fisiologica fa riferimento a sensazioni come accelerazione del battito cardiaco, tremore alle gambe ecc.. L'attribuzione casuale e il significato che diamo ad un evento.
- Teoria cognitivo-attivazionale: (Lazarus) secondo questa teoria, l'emozione è concepita come la risultante dell'interazione fra due componenti:
componenti: uno di natura fisiologica con l'attivazione diffusa (cioè, emozionalmente non specifica) dell'organismo (arousal), mentre l'altra di natura psicologica con la percezione di questo stato di attivazione e la sua spiegazione in funzione ad un evento emotigeno (stimoli interni o esterni che provocano una risposta emozionale) plausibile.
182 La Teoria Periferica delle emozioni: Prospettiva fondata da James Lange secondo cui la percezione di uno stimolo causa un'attivazione autonoma che porta all'esperienza di una specifica emozione. E la prospettiva secondo cui l'emozione deriva da un feedback corporeo, ad esempio: urlate contro qualcuno (azione) perché siete arrabbiati (emozione). Evento emotigeno comporta una modificazione neurovegetativa dall'evento percepito all'evento emotivamente sentito grazie percezione di modificazioni neurovegetative.
183 Le teorie fisiologiche delle emozioni:
- James e Lange Teoria Periferica:
propose per primo una definizione empirica e verificabile di emozione: ≪sentire≫ le modificazioni periferiche dell'organismo. Lo stimolo provoca modificazioni a livello viscerale (SNA), seguite da un processo di retroazione, che va dalla periferia dell'organismo al sistema nervoso centrale. Le risposte neurovegetative sono quindi avvertite come paura, felicità, ecc.: le modificazioni fisiologiche rappresentano una componente attiva e significativa per la produzione delle emozioni. Di ≪non conseguenza: tremiamo perché abbiamo paura, ma abbiamo paura perché tremiamo≫.- Cannon e Bard Teoria Centrale: facendo degli esperimenti su degli animali capi che anche quando i visceri sono separati il sistema nervoso centrale risponde emotivamente. Uno stimolo quindi produce due reazioni simultanee le cui cause non sono collegate tra loro. 184 La Teoria Cognitivo-Attivazionale: (Lazarus) secondo questa teoria, l'emozione è concepita come la risultante
dell’interazione fra duecomponenti: uno di natura fisiologica con l’attivazione diffusa (cioè, emozionalmente non specifica)dell’organismo (arousal), mentre l’altra di natura psicologica con la percezione di questo stato di attivazionee la sua spiegazione in funzione ad un evento emotigeno (stimoli interni o esterni che provocano unarisposta emozionale) plausibile.
Emozioni: definizione, processo emotivo, componenti
Le emozioni sono esperienze complesse che producono un insieme di cambiamenti corporei e mentali.
Il processo emotivo è generato dalla costruzione di strutture di significato
Legge del significato situazionale: le emozioni cambiano quando cambiano i significati/valori di riferimento,o quando le situazioni sono considerate in maniera diversa.
Legge dell’interesse: le emozioni nascono in risposta alla rilevanza dell’antecedente emotivo per il soggettoe sono mediatori tra mondo esterno e mondo interno (Scherer).
I componenti del
processo emotivo sono: →Attivazione fisiologica arousal; Valutazione cognitiva dell'antecedente emotivo appraisal primario e→ →secondario; Tendenza all'azione motivazione; Espressivo-motoria espressione multimodale;→Esperienza soggettiva interna subjective feeling. 186 Principi dell'universalità delle espressioni facciali delle emozioni di Darwin: -Il principio delle abitudini utili: tutti i movimenti e le azioni che svolgevano una determinata funzione nel corso di specifiche esperienze emotive (attacco, difesa) sono state mantenute dall'uomo, sotto forma di risposte automatiche, che rappresentano i segnali di quelle emozioni. -Il principio dell'antitesi: emozioni opposte verrebbero espresse attraverso comportamenti antitetici e opposti. -L'azione diretta verso il sistema nervoso: Darwin afferma l'esistenza di uno stato di attivazione fisiologica sottesa al fenomeno emotivo. Darwin era convinto che il riconoscimentodalla situazione stressante. Le strategie di coping possono variare da individuo a individuo e possono essere influenzate da fattori come la personalità, l'ambiente sociale e le esperienze passate. Alcune strategie di coping possono essere considerate più efficaci di altre nel gestire lo stress e il conflitto. È importante notare che il coping non è necessariamente un processo consapevole. Spesso le persone utilizzano strategie di coping in modo automatico e istintivo, senza rendersene conto. In conclusione, il coping è un processo psicologico adattativo che ci permette di affrontare e gestire lo stress e il conflitto nella nostra vita quotidiana. Utilizzando strategie di coping adeguate, possiamo migliorare la nostra capacità di far fronte alle sfide e di mantenere un benessere psicologico.L'attenzione dal problema. 188 Lo Stress: definizione e tipologie. È una sindrome generale di adattamento (SGA) aspecifica dell'organismo a stimoli interni/esterni (stress positivi/negativi) di intensità e durata tale da minacciare la sopravvivenza (o integrità) dell'organismo e la sua capacità di evocare opportuni meccanismi di adattamento. In generale si vuole distinguere tra eustress (attiva strategie di coping, modelli adattivi, autocontrollo, efficacia reattiva) e distress (ha un effetto destabilizzante, induce patologie caratterizzanti) ovvero rispettivamente stress "buono" e stress "cattivo". 189 Le teorie psicoevoluzionistiche delle emozioni: Le emozioni realizzano scopi universali legati alla sopravvivenza specie/individuo. Si tratta di un approccio categoriale che considera le emozioni come strutture psicologiche, geneticamente determinate, invarianti e distinte tra: - Emozioni primarie: rabbia, disgusto, paura, tristezza, felicità,
sorpresa; sono innate.- Emozioni secondarie (emozioni derivate o miste): attiverebbero una valutazione di sé nel contesto specifico, sarebbero apprese e dipenderebbero dalla cultura di riferimento. Ad ogni emozione corrispondono precisi programmi neurali di attivazione/espressione. L'espressione delle emozioni: caratteristiche, valore, regole di esibizione, principi dell'universalità delle espressioni facciali delle emozioni di Darwin: insieme di cambiamenti corporei e mentali che include attivazione fisiologica, sentimenti, processi cognitivi, espressioni visibili e reazioni comportamentali specifiche attivati in risposta a situazioni percepite come personalmente significative. I valori delle emozioni sono divise in: - Ipotesi dell'universalità: le espressioni facciali delle emozioni sarebbero universali sia per la produzione, sia per il riconoscimento, indipendentemente dalla cultura di riferimento. L'universalità del riconoscimento è stataoggetto di molte contestazioni e le verifiche empiriche indicherebbero una significativa variabilità interculturale. Approccio situazionista: enfatizza il ruolo del contesto, prima sottovalutato, nel riconoscimento delle espressioni facciali. Il valore emotivo delle espressioni facciali dipenderebbe dalla situazione in cui tale espressione avviene; le espressioni facciali decontestualizzate sono, per loro natura, ambigue e difficili da interpretare. Di conseguenza, la produzione di un'emozione sarebbe determinata dalla capacità di gestione delle emozioni e delle condizioni contestuali. Le regole di esibizione permettono di adeguarsi emotivamente al contesto culturale. Tali regole sono: l'accentuazione, l'attenuazione, la neutralizzazione (o negazione) e la simulazione (mascheramento). Sono state studiate da Eckman. I principi di Darwin sono: - Il principio delle abitudini utili: tutti i movimenti e le azioni che svolgevano una determinata funzione nel corso dispecifiche esperienze emotive (attacco, difesa) sono state mantenute dall'uomo, sotto forma di risposte automatiche, che rappresentano i segnali di quelle emozioni. Il principio dell'antitesi: emozioni opposte verrebbero espresse attraverso comportamenti antitetici e opposti. L'azione diretta verso il sistema nervoso: Darwin afferma l'esistenza di uno stato di attivazione fisiologica sottesa al fenomeno emotivo. Darwin era convinto che il riconoscimento delle espressioni facciali fosse innato, in quanto capacità filogeneticamente codificata ed ereditata. La piramide di Maslow e le revisioni di Kendrick: Maslow ha formulato la teoria secondo cui le motivazioni sono organizzate in modo gerarchico, da quelle più semplici ed elementari a quelle più complesse e sofisticate. Egli ha proposto una gerarchia dei bisogni secondo cui i bisogni relativi a ogni livello gerarchico devono essere soddisfatti prima che sia raggiunto il livello successivo. Dallivello gerarchico più basso al più alto:
- Bisogni fisiologici: come la fame e la sete;
- Bisogni di sicurezza e di protezione: sicurezza fisica di occupazione, morale, familiare, di salute, di proprietà;
- Bisogni di appartenenza: necessità di appartenere, di legarsi a un gruppo, di amare e di essere amati;
- Bisogni di stima: legati al bisogno di autostima, autocontrollo, realizzazione e rispetto reciproco;
- Completa autorealizzazione: moralità, creatività, spontaneità, problem solving, accettazione, assenza di pregiudizi.
La teoria omeostatica e la teoria della riduzione delle pulsioni:
Le pulsioni sono concepite come impiantate nell'organismo fin dalla nascita. La teoria omeostatica tutte le pulsioni tendono all'equilibrio si basa sull'idea che il comportamento sia guidato dalla necessità di mantenere il più possibile una situazione di equilibrio e che quindi cerchi di riprodurlo in risposta ai cambiamenti imposti dall'ambiente.
Quando l'equilibrio viene interrotto si genera una pulsione, che predispone e spinge l'organismo a