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Obiettivi didattivo-educativi dell'attività motorio sportiva in età evolutiva
Nel percorso di crescita dell'età evolutiva sono stati definiti degli obiettivi didattico educativi dell'attività motoria in funzione dell'età del bambino fino al suo completo sviluppo. Ad oggi qualsiasi percorso scolastico mette in primo piano la realizzazione di tali obiettivi, identificandoli in base al breve termine (una sola lezione), a medio termine (un mese o un quadrimestre) e lungo termine (l'insieme del primo e secondo quadrimestre). Il saper programmare è ritenuta una delle componenti più importanti per la buona riuscita pedagogica.
Lo schema motorio: scavalcare/superare
Abilità di superare un ostacolo senza effettuare tempo di volo e con possibilità di controllo con esso.
La verifica degli apprendimenti
Un insegnante efficace non può esimersi dal mettere in atto le procedure per poter verificare
Il raggiungimento degli obiettivi didattici. La verifica delle competenze di ambito motorio e trasversale in età evolutiva deve essere costante. Non può essere intesa solo come il momento di conclusione del bambino fino alla chiusura di questo con un momento di valutazione finale. In primo luogo è bene sottolineare che le valutazioni conoscitive iniziali dovrebbero essere costantemente aggiornate in quanto le caratteristiche morfologiche, fisiche, motorie, sociali e cognitive del bambino cambiano molto in fretta nel corso dell'età evolutiva. Un aggiornamento trimestrale è più che sufficiente per monitorare le caratteristiche morfologiche come il peso, la statura, l'indice di massa corporea. Un aspetto particolare della verifica è quello di retroazione, ossia di quell'insieme di considerazioni, osservazioni e riflessioni che l'insegnante attiva durante lo svolgimento delle singole lezioni. Appartengono a questa tipologia le
osservazioni del gruppo e dei singoli che stimano, anche se in modo poco oggettivo, il grado di partecipazione, d'interesse e soddisfazione. L'attenzione dell'insegnante deve essere rivolta anche alla valutazione dei carichi e delle esperienze individuali per non correre il rischio di essere soddisfatti in generale dell'andamento della lezione, senza accorgersi che per qualche allievo il lavoro è stato irrilevante. Lo schema motorio: atterrare Atterrare è uno schema motorio che consiste nel prendere contatto con il suolo, senza perdere l'equilibrio ed il controllo del proprio corpo, successivamente ad una situazione di volo. Metodologia, stili e strategie Il criterio didattico può essere definito come l'insieme delle capacità e delle scelte metodologiche che un docente attiva in modo personale e individuale per poter insegnare efficacemente. Viene progressivamente costruito nel corso degli anni ed è il frutto di unintegrazione funzionale tra: le conoscenze possedute, le competenze maturate, le esperienze vissute, le caratteristiche personali, la predisposizione o meno al nuovo, alla ricerca personale e al meglio. Questa semplice definizione, riprende la scuola francese che riassume il profilo professionale in "savoirs", "savoir-faire" e "savoir etre", prende atto delle prospettive di trasformazione della scuola, dell'insegnamento delle attività motorie e della professionalità dei futuri docenti concependone un ruolo non statico e ingessato ma in continua evoluzione. Le scelte che un insegnante sarà chiamato a fare in ambito didattico, nel metodo, nello stile di insegnamento, nello stile di apprendimento e di strategia didattica andranno a connotare il criterio didattico individuale e personale.
L'insegnamento a comando e dell'assegnazione dei compiti
L'insegnamento a comando prevede che vengano fornite in modo esplicito tutte
le informazioni utili per affrontare il compito motorio. La spiegazione diretta include sia le informazioni che riguardano il compito che le procedure per risolverlo. L'insegnante guida tutte le fasi della lezione. Come esempio possiamo avere la classica lezione frontale. L'assegnazione dei compiti invece consiste nell'assegnazione all'alunno o a piccoli gruppi di compiti specifici da eseguire in autonomia. Solitamente viene assegnata la responsabilità di guidare il gruppo all'alunno più affidabile. Sono esempi l'organizzazione della lezione a stazioni o a gruppi guidati. Lo schema motorio: afferrare È l'abilità di sfruttare la capacità prensile delle mani o altre parti del corpo per bloccare un attrezzo. Lo schema motorio: lanciare È l'abilità di allontanare da sé un oggetto con un gesto di uno o di entrambi gli arti. Il problem solving o situazione problema Si attua proponendo all'allievosingolarmente o in gruppo una sollecitazione in grado di indurre un'elaborazione cognitiva autonoma e una risposta motoria personale. Può avvenire attraverso la cosiddetta scoperta guidata in cui gli allievi sono indotti e incoraggiati a scoprire in modo autonomo i percorsi scontati di risoluzione del problema oppure attraverso una risoluzione divergente quando l'allievo è esplicitamente invitato a sperimentare più risposte e a cercare soluzioni nuove, del tutto personali e innovative; sono esempi le situazioni problema di ambito psico-motorio. Strategie di auto-istruzione Sono attivabili quando l'insegnante, dopo aver responsabilizzato e istruito gli allievi sul contenuto e sulle modalità di apprendimento, richiede che ciascuno possa portare avanti in modo autonomo un programma personale che gli consenta di verificare da sé l'apprendimento. L'alunno è portato a riflettere e valutare costantemente il proprio operato.schema motorio: colpire/battere/calciare è la capacità di produrre un impatto brevissimo con uno dei due arti superiori o inferiori per allontanare da sé un attrezzo. Può essere considerata una variazione del lanciare; si differenzia in quanto non c'è prensione dell'attrezzo.
Variabilità nella scelta delle attività: è ormai assodato il fatto che un fattore importante che contribuisce all'apprendimento motorio è l'esecuzione ripetuta del compito esatto. La ripetizione sistematica di una abilità è ancora oggi il modo di far assimilare il gesto motorio nel corso dell'età evolutiva. Tuttavia la riuscita dell'apprendimento nei giochi e negli sport che richiedono più compiti e più capacità di adattare gli stessi al contesto, dipende non solo dal tempo dedicato alle ripetizioni dei gesti che vengono richiesti ma dalle modalità di apprendimento degli.
stessi. L'esercitazione randomizzata è risultata statisticamente più efficace rispetto all'esercitazione seriale e all'esercitazione per blocchi. Didatticamente è opportuno che una volta scoperto e appreso un movimento, non appena memorizzato, è bene riprenderlo facendolo ricorrere in modo casuale assieme ad altri gesti.
Paramorfismi e dismorfismi. Sono da considerarsi atteggiamenti paraformici quelle abitudini posturali e comportamentali che si discostano dal "modello astratto corretto" della statica umana, ma che non sono causati, né hanno causato, alterazioni strutturali oggettivamente riscontrabili. Tali atteggiamenti non strutturali non devono essere confusi con i "dismorfismi" o situazioni posturali strutturate. Le alterazioni più significative della struttura corporea, comunemente indicate come dismorfismi, hanno origine quasi esclusivamente ereditaria e congenita, e necessitano di un
intervento chinesiterapico attuato da medici e fisiocinesiterapisti o addirittura dell'intervento chirurgico. Per comprendere gli atteggiamenti paramorfici è utile affrontare un'appropriata descrizione delle curve che caratterizzano la nostra colonna vertebrale in condizioni di normalità. Lo schema motorio: strisciare Lo strisciare è il primo modo di spostamento del bambino sul terreno, prima di conquistare la stazione eretta; utilizzare questa attività motoria di base significa analizzare un vissuto corporeo del bambino. Lo schema motorio: traslocare in quadrupedia È l'abilità di procedere nello spazio utilizzando quattro appoggi del corpo (i due arti inferiori più i due arti superiori). La respirazione addominale, toracica e clavicolare La respirazione addominale è utilizzata in condizioni di normalità e aumenta lo spazio longitudinale della gabbia toracica. In effetti il diagramma, da solo, è in grado digarantire una ventilazione sufficiente per le funzioni vitali. Dal punto di vista estetico morfologico si nota un rigonfiamento e uno svuotamento della zona addominale. Questo tipo di respirazione è la più naturale ed economica. La respirazione toracica integra la prima quando la ventilazione polmonare aumenta. Avviene con il sollevamento delle coste e dello sterno a opera dei muscoli elevatori delle coste e intercostali esterni. La respirazione alta o clavicolare avviene nell'ultima fase della ventilazione quando i muscoli inspiratori accessori provocano l'innalzamento della parte superiore del torace. Permette il riempimento della parte superiore del polmone. Rilassamento e gestione degli stati emotivi Per rilassamento si intende quella distensione muscolare e mentale benefica che: "psicologicamente dà la possibilità di sopportare il lavoro, di affrontare i guai o le difficoltà con un minimo di serenità; fisicamente permette una migliore"Distribuzione del lavoro muscolare con un'importante economia di mezzi."
"L'obiettivo fondamentale del rilassamento è un migliore adattamento del soggetto al mondo, soprattutto in quelle situazioni con gli altri in cui si vede esposto ad ansie, inibizioni o forme di instabilità."
Solo tecniche di rilassamento muscolare associate all'attenzione interiorizzata permettono: la percezione, la conoscenza progressivamente il controllo dei differenti elementi del proprio corpo; l'educazione dei rapporti segmentari evitando le contrazioni parassitarie, visibili o no, che mascherano le sensazioni profonde che si vogliono avvicinare a scopo educativo
Lo schema motorio: rotolare è l'abilità di effettuare una rotazione di 360° attorno al proprio asse longitudinale o trasversale.
Lo schema motorio: arrampicarsi è l'abilità di procedere in altezza utilizzando prese e trazioni del corpo con gli attrezzi.
superiori, appoggi e spinte con gli arti inferiori. Le teorie sul gioco
La conquista dell'idea di gioco, intesa come esercizio di abilità e competenze necessarie