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Motivazione Estrinseca
Nasce da una pressione da parte dell'ambiente. Si concretizza soprattutto con approvazioni, premi o evitamento di punizioni. Le motivazioni possono essere:
- Motivazioni primarie: bisogni di prima necessità (bere, mangiare, etc.)
- Motivazioni secondarie: riguardanti la realizzazione dei propri obiettivi e di sé stessi.
La motivazione si può classificare riguardo allo scopo nell'attività:
- Per il piacere che si guadagna dall'attività stessa (attività autotelica)
- Per lo scopo nell'obiettivo: dove l'attività è il mezzo necessario al raggiungimento di uno scopo.
La Self-determination Theory:
La self-determination theory (Ryan e Deci, 2000) sostiene che il processo motivazionale si sviluppi lungo un continuum che va dalla mancanza di motivazione (non sono) alla motivazione intrinseca (sono), dove la persona si identifica completamente con il proprio obiettivo, vivendolo come parte.
questo livello, la persona è spinta a comportarsi per il semplice piacere e soddisfazione che il comportamento stesso le offre.integrante del proprio sé. Motivazione assente
A questo livello, vi è una totale mancanza di motivazione, che implica l'assenza di autoregolazione (intesa come la capacità e la possibilità della persona di regolare i propri comportamenti).
Regolazione esterna
Qui la persona è spinta al comportamento da qualcosa di esterno (ricompense, punizioni, etc.). Si tratta di regolazione esterna, dalla quale emerge un senso di dovere.
Regolazione introiettata non
Vi è maggior senso di controllo, ma la persona continua a concepire il comportamento come il risultato di una propria scelta.
Regolazione per identificazione
In questo caso, il comportamento nasce da una propria scelta e gli obiettivi sono reputati come importanti.
Regolazione integrata
In questo livello, la persona sceglie i propri obiettivi e regola il comportamento ma, rispetto al livello precedente, sente l'obiettivo come maggiormente parte di sé.
Motivazione intrinseca
Infine, a questo livello, la persona è spinta a comportarsi per il semplice piacere e soddisfazione che il comportamento stesso le offre.
Questo livello la persona si identifica completamente con il proprio obiettivo, vivendolo come parte integrante del proprio sé.
Lezione 19
Il rapporto tra motivazione e bisogni:
Esiste una motivazione profonda, innata, che spinge verso la nostra crescita e realizzazione, attraverso la realizzazione di tre bisogni fondamentali:
- Competenza: Sperimentare la riuscita nella realizzazione dei propri obiettivi
- Autonomia: Avere la sensazione di aver scelto ciò che si sta facendo
- Relazione: L'essere sostenuti dall'ambiente in relazione a quello che si sta facendo
In ogni caso, possiamo distinguere tra:
Bisogni primari (alimentati dalle pulsioni e dagli istinti)
Bisogni presenti nella struttura biologica, sono necessari per la sopravvivenza (nutrizione, riproduzione, etc.)
Bisogni secondari
Differenti dai primi nel minor grado di rilevanza per la sopravvivenza fisica. Non sono innati ma vengono appresi.
Istinti e pulsioni sono fonti di bisogni primari.
Essi sono motivazioni che portano a comportamenti automatici che non derivano né dall'apprendimento né dalle scelte personali. I bisogni primari vanno dai bisogni fisiologici sino all'autorealizzazione secondo la piramide di Maslow.L'impegno, le aspettative e le reazioni emotive.
Lezione 26 11
La Flow Experience:
Flow experience: stato di coscienza in cui una persona è completamente immersa in un'attività. Negli USA questo stato si definisce: "to be in the zone" o "in the bubble". Questi termini cercano di identificare uno stato nel quale si è presenti, ma allo stesso tempo isolati dal mondo ("nella bolla", sono chiuso al suo interno, ma vedo fuori e faccio parte dell'ambiente circostante). Ciò significa essere nella realtà, ma in qualche modo esserne isolato. In psicologia si parla di paradosso del sé, perché coscienti di ciò che si sta facendo ed in un flusso si è allo stesso tempo estremamente quasi automatico. Si vive uno stato di totale immersione nell'attività che sta svolgendo tanto da riconoscere chiaramente l'andamento ed allo stesso tempo si è trasportati da questo flusso.
che permette di dimenticare ciò che si ha attorno. Il flow non necessita di motivazioni esterne, è già di per sé motivante come esperienza. Per tutto l'arco della sua durata il tempo sembra scorrere via velocemente o non passare più (destrutturazione del tempo). Le fasi sono 9:- D1: Equilibrio tra difficoltà e abilità. (la base)
- D2: Unione tra azione e coscienza. (una percezione di totale fluidità e naturalezza, che non vuole però significare che l'attività non implichi alcuno sforzo).
- D3: Mete chiare
- D4: Feedback immediati. (la consapevolezza in presa diretta di come stiano andando le cose).
- D5: Concentrazione sul compito.
- D6: Senso di controllo
- D7: Perdita della coscienza. (senza la preoccupazione di giudizi esterni).
- D8: Destrutturazione del tempo.
- D9: Esperienza autotelica (Riguarda lo svolgimento di un'attività con piacere intrinseco,
L'equilibrio tra le difficoltà presenti e le proprie abilità è la base da cui partire, senza la quale non ci sarebbe flow poiché, un disequilibrio, porterebbe a stati quali la noia, l'apatia o l'ansia. Si arriva poi all'esperienza autotelica che riguarda lo svolgimento di un'attività con piacere intrinseco, senza dipendere da rinforzi esterni. Lo scopo è l'attività stessa.
Lezione 27
Il Sensation seeking:
Secondo Zuckerman la ricerca di sensazioni (sensation seeking) consiste nel bisogno, che varia di individuo in individuo, di stimolazioni nuove, varie e complesse unito alla disponibilità di correre rischi fisici e sociali pur diprovarle.
Ciò che spinge a questa ricerca è proprio il rischio, che comporta una tensione verso un oggetto o obiettivo non facilmente raggiungibile.
La ricerca di sensazioni è
La motivazione alle situazioni rischiose può essere formata da quattro diverse componenti:
- Ricerca di brivido ed avventura (tendenza ad attività rischiose)
- Ricerca di esperienze (propensione a provare nuove esperienze)
- Disinibizione (liberarsi dalle inibizioni)
- Suscettibilità alla noia (evitamento di compiti ripetitivi)
Alcune ricerche hanno dimostrato come la ricerca di sensazioni, del brivido e dell'eccitazione non sia l'unica componente in grado di spiegare la motivazione alle situazioni rischiose.
Esiste una forma spiegata attraverso il modello dell'investimento razionale: anche se vi è la possibilità di andare incontro ad una perdita, può capitare che le persone intraprendano attività rischiose in vista di probabili forti guadagni nel caso in cui l'azione dovesse avere esito positivo.
Oppure bisogna tenere conto della componente vestibolare (dell'apparato vestibolare). Tale componente riguarda il piacere provato in caso di determinati tipi di movimento.
compito solo se obbligato o se ricompensatoIn questo caso, bisognerebbe indagare gli obiettivi della persona, i suoi scopi ed i valori di riferimento.compito solo se in prossimità di un obiettivo scelto ed importante Se così fosse, si potrebbe lavorare sull’autodeterminazione e sulle emozioni positive.La persona dà valore alla situazione
In questo caso bisognerebbe agire principalmente sulla motivazione intrinseca, intesa come parte di sé.
La persona si motiva, ma non è costante
Qui si potrebbe valutare l’autoregolazione e portare la persona a riflettere sulla propria motivazione.
La persona non riesce a smettere
Si tratterebbe di una passione ossessiva, bisognerebbe lavorare sul significato della propria passione e sul rapporto con essa.
Lezione 29
Motivare in pratica: cosa significa?
Il punto di partenza per essere realmente capaci di motivare gli altri è la consapevolezza di se stessi.
La consapevolezza è la base dalla quale partire. È il punto di partenza per potersi definire dei motivatori efficaci. Le tecniche che andremo a vedere sono da considerarsi come un qualcosa in più.
la nostra motivazione a impegnarci in essa sarà bassa. Al contrario, se abbiamo aspettative positive riguardo a una situazione, saremo più motivati a parteciparvi attivamente. Le aspettative influenzano anche la nostra relazione con gli altri. Se abbiamo aspettative positive riguardo a una persona, saremo più inclini a interagire con essa in modo positivo e costruttivo. Allo stesso modo, se abbiamo aspettative negative riguardo a una persona, potremmo evitare o avere un atteggiamento negativo nei suoi confronti. Le aspettative possono anche influenzare i comportamenti altrui. Se mostriamo fiducia e aspettative positive verso gli altri, potremmo incoraggiarli a dare il massimo e a raggiungere risultati migliori. Al contrario, se mostriamo aspettative negative o mancanza di fiducia, potremmo demotivarli e influenzare negativamente i loro comportamenti. In conclusione, le aspettative giocano un ruolo fondamentale nella motivazione. È importante essere consapevoli delle nostre aspettative e cercare di coltivare aspettative positive, sia verso noi stessi che verso gli altri, al fine di favorire la motivazione e il raggiungimento dei nostri obiettivi.