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COMPARATE PROF. DE BLASIO ANTONELLA

• Alla luce di quali fattori sono stati rivisti i criteri di inclusione nella lista dei capolavori letterari mondiali?

A partire dal 1970 una serie di voci come quelle delle donne, come ricordano le teorie femministe, quelle dei migranti e dei soggetti postcoloniali, ma anche la letteratura gay, proletaria e alle diverse minoranze venivano accantonate rispetto ad un ambiente accademico. Il canone letterario, non contemplando questa pluralità di voci, è stato a lungo secondo alcuni anche un mezzo di colonizzazione culturale e linguistico.

Negli anni '80 negli Stati Uniti si sviluppa in maniera decisiva il dibattito sul canone poiché comincia a essere sentito come molto forte il pregiudizio ideologico che è alla base della scelta dei testi canonici. Questa è l'atmosfera culturale che spiega la rivolta di Stanford, la rivolta che nel 1987 ha visto protagonisti gli studenti che protestano contro la lista.

obbligatoria di classici letterari. A partire dagli anni '80 sotto la spinta di istanze culturaliste dunque dei cultural studies intellettuali come Said, Bhabha, Eagleton, Spivak sviluppano una serie di proposte per smantellare il predominio di testi riguardanti l'area bianca e protestante all'interno dei programmi di Letteratura inglese comparata, soprattutto nelle università americane allargando la lista dei testi canonici. Negli anni '90 abbiamo anche un'operazione di matrice controriformista che invece vuole contrastare i cultural studies e uno degli esponenti di questa opposizione è Harold Bloom (1930-2019) e lo dichiara nel testo "Il canone occidentale" (1994) in cui propone una galleria di 26 scrittori a cui spetta il compito di rappresentare il canone occidentale. Sono canonici per il loro valore sublime, cioè per la loro originalità artistica considerata superiore a quella di tutti gli altri autori, ma il loro essere sublime simisura in termini di padronanza del linguaggio figurativo, capacità cognitiva, esuberanza espressiva, tutte caratteristiche di autori geniali e dunque canonici e che hanno saputo superare l'angoscia dell'influenza rispetto ai grandi della letteratura che li hanno preceduti nel corso della storia. Bloom si scaglia contro ogni tipo di prospettiva multiculturalista. Il postcolonialismo, il postmoderno e la nascita della società globale hanno prodotto una revisione dei criteri di inclusione/esclusione nella lista dei capolavori del mondo.

Che caratteristiche aveva la fiaba di "Cappuccetto Rosso" prima della versione proposta da Perrault? A che tipo di contenuti rimandava?

Le ricerche di antropologi e folkloristi sull'origine e la trama di Cappuccetto Rosso hanno riconosciuto:

  • la provenienza da antichi miti solari basati sull'alternanza di alba e tramonto: l'indumento rosso della ragazzina è stato associato al sole, mentre il...

lupo rappresenterebbe la personificazione delle tenebre;

  • la discendenza della storia dalle leggende sul divoramento;
  • tracce di miti basati sul conflitto tra le forze delle tenebre che cercano di ingoiare le forze del bene.

Cappuccetto Rosso contiene elementi riconducibili a miti, credenze e riti antichi, ma studi recenti hanno dimostrato che la storia affonda le proprie radici in tempi relativamente moderni. Questa storia si sviluppa nell'ambito della tradizione orale tardo medioevale, soprattutto in Francia, in Tirolo e nell'Italia Settentrionale. Appartiene a un gruppo di storie destinate all'infanzia che avevano un fine morale e che sicuramente hanno influenzato la versione scritta di Perrault.

La studiosa di folklore Marianne Rumpf dimostra che la maggior parte dei racconti di ammonimento diffusi nel Medioevo in ambito europeo condividono l'elemento delle forze ostili che minacciano i bambini indifesi rappresentando orchi, orchesse, esseri

parole e le opere letterarie di diverse culture. Villemain, Ampère e Chasles sono considerati i fondatori della letteratura comparata in Francia. Nel loro lavoro, questi pionieri si sono concentrati sull'analisi delle opere letterarie di diverse epoche e culture, confrontando temi, motivi, stili e tecniche narrative. Hanno cercato di individuare le influenze reciproche tra le diverse tradizioni letterarie e di tracciare le connessioni tra le opere di autori provenienti da diverse parti del mondo. La letteratura comparata ha contribuito a ampliare la prospettiva degli studi letterari, aprendo nuovi orizzonti di ricerca e promuovendo il dialogo tra le diverse tradizioni letterarie. Grazie al lavoro dei pionieri della comparatistica, oggi possiamo apprezzare la ricchezza e la diversità delle letterature di tutto il mondo.

letterature europee e rilevando come una specifica letteratura nazionale sia stata influenzata da un'altra. Prima rispetto a loro troviamo lo scrittore e drammaturgo tedesco che aveva Goethe elaborato il concetto di Weltliteratur (letteratura mondiale) sottolineando che lo studio isolato delle letterature nazionali si stava ormai rivelando insensato date la libera circolazione delle idee, la crescente interdipendenza tra le culture nazionali e le influenze reciproche. Goethe, dunque, può essere considerato uno dei padri spirituali della letteratura comparata perché evidenzia il carattere universale riconoscendo il carattere sovranazionale e internazionale della letteratura.

In Germania questa idea è alimentata da un settore di studi che si occupa del passaggio dei contenuti tematici da una tradizione all'altra nota come (storia dei materiali) Stoffgeschichtenato nell'interesse nel folklore che diventa a partire dai primi decenni dell'800 una

disciplina autonoma. Le prime ricerche importanti sul folclore sono quelle dei fratelli Grimm, Jacob (1785-1863) e Wilhelm (1786-1859) che, tra il 1812 e il 1815, pubblicano Kinder-und Hausmärchen (trad.it. Le fiabe del focolare), una raccolta di fiabe popolari ricostruite a partire dalle testimonianze del mondo contadino.

Il lavoro dei Grimm stimola molti studiosi a raccogliere il materiale folklorico della propria regione o del proprio paese, superando il senso di inferiorità regionale o nazionale che prima di allora caratterizzava queste ricerche.

Citazione, allusione e parodia: definizioni ed esempi

I procedimenti narrativi della modernità si basano sull'intertestualità e su elementi come la citazione, la parodia, l'allusione e il pastiche. L'esempio più esplicito di intertestualità è la citazione, mentre una forma implicita è invece l'allusione. La citazione è la ripetizione

La citazione è un elemento fondamentale nella scrittura, poiché rappresenta il riferimento fedele dell'originale di un testo e non prevede alcuna variazione. Inoltre, l'enunciato ripetuto viene isolato tramite precisi fattori grafici, quali le virgolette o il corsivo. Il testo di arrivo accoglie la citazione e la ricontestualizza. La citazione può assolvere a diverse funzioni, ad esempio invocare un'autorità, avere una funzione ornamentale, critico-parodica, erudita.

L'allusione, invece, è una figura retorica che consiste nell'accennare a qualcosa senza tuttavia nominarlo direttamente. Al destinatario viene lasciato il compito di decodificare ciò a cui si fa riferimento in modo indiretto. Si tratta di una strategia comunicativa frequente nella pratica letteraria (un esempio: l'utilizzo dell'espressione "un Don Abbondio" per riferirsi a un personaggio pavido). L'allusione può avere un carattere celebrativo nei confronti dell'autore o dell'opera a cui si fa implicitamente riferimento.

Oppure può assumere una funzione ironica e critica. Ad esempio, nell'Ulysse di Joyce la componente intertestuale è la trama dell'Odissea che modella il moderno romanzo di Joyce sin dal suo nucleo originario. L'opera di Joyce rappresenta un ipertesto, ovvero un testo posteriore che stabilisce un legame di derivazione con un testo anteriore che costituisce un modello letterario ed è detto ipertesto. Invece, per parodia si intende ogni forma di rielaborazione comica o satirica di un testo. In genere, è caratterizzata da un tono comico o canzonatorio nei confronti del testo di riferimento. Secondo Genette possiamo distinguere due modi di trasformazione parodica di un testo: la parodia satirica è una trasformazione intertestuale che mette in ridicolo il testo di riferimento (esempio il Virgile Travesti di Paul Scarron) che trasforma l'Eneide raccontando le vicende con uno stile familiare che riporta le vicende alla quotidianità.

L'altra tipologia di parodia è quella ironica che nasce da un confronto dialettico tra due i due testi, quello parodiato e quello parodiante (ad esempio il rapporto che lega il testo di S. Richardson Pamela alla parodia che ne fa subito dopo H. Fielding).
  1. Cosa si intende per global novel?
Il mondo postmoderno è anche un mondo globalizzato. A partire dagli anni Novanta la globalizzazione ha prodotto una integrazione economica, sociale e culturale tra le diverse aree del mondo. Nell'era globale, in merito al romanzo i meccanismi culturali ed editoriali hanno prodotto il GLOBAL NOVEL. Il romanzo originariamente creava modelli di riferimento, contribuiva a formare l'opinione comune (stabilendo cosa è lecito, tollerabile, proibito ecc.), nasceva come strumento di costruzione identitaria in comunità territorialmente determinate, pensiamo ad esempio ai romanzi di formazione dell'Ottocento, un genere che racconta l'evoluzione del

protagonista verso l'età adulta: ad esempio Jane Eyre, L'educazione sentimentale, ecc. Ma le migrazioni di massa e l'evoluzione della tecnologia degli ultimi decenni hanno creato nuove tipologie umane, la cui identità non è più radicata a dei luoghi, ma alla condivisione di idee. E il romanzo riflette le caratteristiche dell'era globale, entra a far parte di una realtà sovranazionale e transculturale. Il successo dei modelli occidentali ha promosso l'introduzione in paesi non occidentali di formati narrativi estranei alle culture locali. Il fenomeno più clamoroso è stato quello dell'introduzione del romanzo nell'America latina, nei paesi islamici e in Giappone, dunque in paesi la cui cultura pare incompatibile con quella del romanzo. Ad esempio Tahar Ben Jellun è uno scrittore marocchino che scrive in francese innestando culture narrative orali e indigene e in un contenitore occidentale come il romanzo.

film e molto altro ancora. Tuttavia, nonostante questa tendenza, il romanzo continua ad avere un ruolo importante nella cultura contemporanea. Il romanzo è un genere letterario che permette di esplorare temi complessi e di approfondire la psicologia dei personaggi in modo più dettagliato rispetto ad altri mezzi di comunicazione. Inoltre, il romanzo offre al lettore la possibilità di immergersi completamente in una storia e di vivere le emozioni dei personaggi in modo più intenso. Grazie alla sua natura narrativa, il romanzo può anche essere uno strumento potente per affrontare temi sociali e politici. Molti autori utilizzano il romanzo come mezzo per esplorare e criticare la società in cui viviamo, offrendo una prospettiva unica e stimolante. Nonostante la crescente presenza di altri mezzi di comunicazione, come internet e i social media, il romanzo continua ad avere un pubblico fedele. Ciò dimostra che c'è ancora una forte domanda per storie ben scritte e ben raccontate. In conclusione, nonostante l'era della globalizzazione e la predominanza di altre forme di intrattenimento, il romanzo mantiene la sua importanza nella cultura contemporanea. È un genere letterario che offre un'esperienza unica e stimolante per i lettori, permettendo loro di esplorare temi complessi e di immergersi completamente in una storia.
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A.A. 2020-2021
95 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/14 Critica letteraria e letterature comparate

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher frida955 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di critica letteraria e letterature comparate e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof De Blasio Antonella.