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Rinascimento in Italia
Con il termine Rinascimento si è soliti indicare un'epoca caratterizzata da un nuovo protagonismo economico italiano e da una serie di elaborazioni culturali, eredità dell'Umanesimo, che pongono al centro l'Uomo ed il mondo terreno. In questo periodo le grandi città si riorganizzano attorno alle corti che assumono sempre di più un ruolo centrale sia a livello politico che culturale: le corti di Milano, Urbino e Napoli e l'aristocrazia mercantile veneziana sostengono artisti e letterati con il loro mecenatismo. Ma, su tutte, il primato assoluto spetta ancora a Firenze: forte della sua tradizione letteraria, il volgare fiorentino si impone come lingua di riferimento mentre la città stessa, insieme alla corte medicea, si afferma come uno dei poli culturali più importanti d'Europa.
Sul piano letterario, rispetto all'Umanesimo il Rinascimento segna il trionfo decisivo della produzione in volgare.
Quella in latino. Da qui prende le mosse la cosiddetta “questione della lingua”, ovvero il dibattito teorico e critico su quale debba essere il volgare per eccellenza della scrittura letteraria. Il tema, già affrontato in epoca medievale da Dante nel suo De vulgari eloquentia, è al centro delle proposte di autori e intellettuali rinascimentali, a partire da Machiavelli sostenitore del “fiorentino vivo” fino alla tesi cortigiana di Baldassarre Castiglione, secondo cui la lingua delle lettere dovrebbe essere quella delle corti, in cui si incontrano uomini colti di provenienza molto eterogenea. A risultare vincente nel lungo periodo è però la posizione di Pietro Bembo e delle sue Prose della volgar lingua, che identificano in Petrarca e Boccaccio i due modelli illustri per la lirica e per la prosa. Le opere letterarie e gli autori più importanti del Rinascimento sono “I libri della famiglia” di Alberti,
“Il Principe” di Machiavelli, “Storia d’Italia” e “Ricordi” di Guicciardini, “Prose della Volgar lingua” di Bembo, “Il Cortegiano” di Castiglione.
Il termine manierismo, invece, è usato per descrivere una corrente letteraria che si forma negli anni ‘30 del XVI secolo e si sviluppa lungo tutto il secolo prima di cedere il posto alle forme barocche del secolo successivo, da cui si distingue sotto vari aspetti.
Le caratteristiche del manierismo si colgono in relazione al modello classicista definito dalle Prose della volgar lingua di Pietro Bembo, che indica i canoni da imitare nel fiorentino trecentesco, ed in Petrarca e Boccaccio in particolare; rispetto a questo modello i manieristi non si pongono in atteggiamento critico o oppositivo, ma tendono ad esasperarne i tratti riproducendo all’infinito, immobilizzandole, le forme classicistiche e riproducendo nella forma letteraria gli atteggiamenti di una cultura.
cortigiana chiusa ed estraniata dalla realtà. I maggiori rappresentanti di questa corrente letteraria, infatti, sono strettamente legati all'ambiente cortigiano, ricercano i favori dei principi e dipendono dal loro sostegno economico. Inoltre, sono spesso membri di accademie come quella della Crusca di Firenze o quella degli Eterei legata alla corte padovana, ed infatti si ritrovano impegnati in maniera più o meno indiretta nel dibattito attorno alla cosiddetta Questione della lingua. A lungo attivo presso la corte di Ferrara, Torquato Tasso dedica quasi tutta la sua vita alla scrittura di un poema epico cavalleresco ambientato al tempo della prima crociata, la Gerusalemme Liberata, un lavoro difficile che rispecchia i travagli della sua vita. Ossessionato dall'idea di scrivere un'opera che rispettasse sia i principi religiosi della Controriforma che i suoi ideali linguistici, sottopone i suoi scritti a continue revisioni e al giudizio di unconsiglio di ecclesiastici romani che devono valutarne la correttezza teologica. La prima edizione della Gerusalemme Liberata viene pubblicata nel 1581 durante un periodo di reclusione del poeta e all'insaputa dello stesso; i suoi modelli letterari, oltre a quelli bembiani, sono autori epici come Omero, Virgilio e Dante ma anche moderni come il Della Casa, ed è caratterizzata da uno stile ricercato e magnifico finalizzato a produrre meraviglia nel lettore. In Torquato Tasso il dissidio culturale e letterario di quest'età assunse un più profondo e drammatico carattere interiore. Nel filosofo e poeta Giordano Bruno, la crisi del pensiero rinascimentale si risolse nella ricerca di una nuova sistemazione filosofica anti-aristotelica, nell'affermazione della libertà di pensiero e in una rivolta al conformismo che gli costarono la vita. Un altro autore considerato manierista è (Giovanni) Battista Guarini, la cui più famosa opera poetica, ladalle Prose dellavolgar lingua di Pietro Bembo, che indica i canoni da imitare nel fiorentino trecentesco, ed in Petrarca e Boccaccio in particolare; rispetto a questo modello i manieristi non si pongono in atteggiamento critico o oppositivo, ma tendono ad esasperarne i tratti riproducendo all'infinito, immobilizzandole, le forme classicistiche e riproducendo nella forma letteraria gli atteggiamenti di una cultura cortigiana chiusa ed estraniata dalla realtà. I maggiori rappresentanti di questa corrente letteraria, infatti, sono strettamente legati all'ambiente cortigiano, ricercano i favori dei principi e dipendono dal loro sostegno economico. Inoltre, sono spesso membri di accademie come quella della Crusca di Firenze o quella degli Eterei legata alla corte padovana, ed infatti si ritrovano impegnati in maniera più o meno indiretta nel dibattito attorno alla cosiddetta Questione della lingua. A lungo attivo presso la corte di Ferrara, Torquato Tasso dedica
quasi tutta la sua vita alla scrittura di un poema epico cavalleresco ambientato al tempo della prima crociata, la Gerusalemme Liberata, un lavoro difficile che rispecchia i travagli della sua vita. Ossessionato dall'idea di scrivere un'opera che rispettasse sia i princìpi religiosi della Controriforma che i suoi ideali linguistici, sottopone i suoi scritti a continue revisioni e al giudizio di un consiglio di ecclesiastici romani che devono valutarne la correttezza teologica. La prima edizione della Gerusalemme Liberata viene pubblicata nel 1581 durante un periodo di reclusione del poeta e all'insaputa dello stesso; i suoi modelli letterari, oltre a quelli bembiani, sono autori epici come Omero, Virgilio e Dante ma anche moderni come il Della Casa, ed è caratterizzata da uno stile ricercato e magnifico finalizzato a produrre meraviglia nel lettore. In Torquato Tasso il dissidio culturale e letterario di quest'età assunse un più profondo edrammatico
carattere interiore. Nel filosofo e poeta Giordano Bruno, la crisi del pensiero rinascimentale si risolse nella ricerca di una nuova sistemazione filosofica anti-aristotelica, nell'affermazione della libertà di pensiero ed in una rivolta al conformismo che gli costarono la vita. Un altro autore considerato manierista è (Giovanni) Battista Guarini, la cui più famosa opera poetica, la tragicommedia Il pastor fido, è seguita e preceduta da un'ampia ricognizione intorno al valore dei generi letterari.
Lezione 00807. La fine dell'unità religiosa (Riforma e Controriforma)
Per riforma cattolica, o controriforma, si intende quell'insieme di misure di rinnovamento spirituale, teologico, liturgico con le quali la Chiesa cattolica riformò le proprie istituzioni dopo il Concilio di Trento. In questo periodo, i caratteri particolari in letteratura sono:
- largo uso di espedienti retorici che permettono di passare da un linguaggio
- rottura dell'equilibrio del pathos dell'opera (ad esempio in una scena drammatica prevale lo scadente, la pateticità);
- tendenza a fondere diversi generi letterari;
- "tecnica del parlare e dipingere disgiunti"