P
sia ben definito e risulti =
52. Si consideri un sistema caratterizzato da un polo reale. Dimostrare il legame che lega il
tempo di assestamento della risposta al gradino del sistema e il polo
il tempo di assestamento dipende in maniera direttamente proporzionale dalla costante di
tempo associata al polo reale.
- Esiste quindi una relazione diretta tra la posizione del polo nell’asse reale e il tempo di
assestamento: per soddisfare la specifica sulla percentuale di assestamento è sufficiente
porre
= − ; −0 < ≤ − ln
/ s
53. Definire le funzioni di sensititivà e commentarne l'utilità
E’ utile investigare l’effetto dei disturbi e e del segnale di riferimento sui segnali di
errore e di uscita y, risulta evidente il ruolo delle seguenti funzioni di trasferimento:
Funzione di Sensitività
- (s) rappresenta la funzione di trasferimento
-- tra l’uscita e il disturbo
-- tra l’errore e il riferimento
-- tra l’errore e il disturbo , cambiata di segno
- Funzione di Sensitività Complementare c(s) rappresenta la funzione di
trasferimento:
-- tra l’uscita e il riferimento
-- tra l’uscita e il disturbo , cambiata di segno
-- tra l’errore e il disturbo
- Funzione di Sensitività del Controllo rappresenta la funzione di trasferimento
()
-- tra il riferimento e il segnale di controllo
tra il disturbo e il segnale di controllo cambiata di segno
-- ,
-- tra il disturbo e il segnale di controllo cambiata di segno
,
54. Ricavare l'espressione delle funzioni di sensitività e commentarne le approssimazioni nel
dominio della frequenza
55. In riferimento alla funzione di sensitività complementare, commentare il rapporto tra le
specifiche sulla fedeltà di risposta e sull'errore a regime in risposta a disturbi costanti
Le prestazioni statiche di tale funzione dipendono dal comportamento per → 0:
- Per avere un’ottima fedeltà della risposta a regime è necessario avere > 0
- Per avere un errore a regime nullo in presenza di disturbi costanti è necessario avere <0
56. Descrivere le specifiche ideali da imporre sulla funzione di sensitività complementare e
quelle invece raggiungibili
I requisiti ideali da imporre sulla funzione di sensitività complementare sono:
= 1 e = 0
c() ()
Se si considerano i limiti di tali funzioni per → 0 Risulta evidente che i requisiti ideali sono
irrealizzabili.
Ne segue che il comportamento desiderato per la funzione di sensitività complementare è
il seguente:
- Nella banda di frequenze in cui è necessario inseguire il riferimento si vuole avere
1
|c(s)|≅
- Nella banda di frequenze in cui si vuole attenuare il disturbo si vuole avere
()
0
|c(s)|≅
57. Descrivere le specifiche ideali da imporre sulla struttura della funzione di sensitività e
quelle invece raggiungibili
Tale funzione rappresenta la funzione di trasferimento
-- tra l’uscita e il disturbo
-- tra l’errore e il riferimento
-- tra l’errore e il disturbo , cambiata di segno
Ne segue che, se si avesse = 0, l’effetto dei disturbi sull’errore sarebbe nullo
Tale situazione ideale è irrealizzabile: essendo una funzione strettamente propria per
→ ∞ si ha = 1
()
- Quello che si può invece ottenere è una limitazione del modulo della funzione di
sensitività in corrispondenza delle frequenze in cui si suppone che i disturbi agiscano
58. Descrivere le specifiche ideali da imporre sulla struttura della sensitività del controllo e
quelle invece raggiungibili
Funzione di Sensitività del Controllo rappresenta la funzione di trasferimento
()
-- tra il riferimento e il segnale di controllo
tra il disturbo e il segnale di controllo cambiata di segno
-- ,
-- tra il disturbo e il segnale di controllo cambiata di segno
,
In corrispondenza del requisito ideale (e non realizzabile) = 1, si avrebbe =
c() ()
() =
c() ^(−1) ^(-1) (s)
Essendo la strettamente propria, il grado del numeratore della sarebbe
() ()
maggiore di quello del denominatore.
- Questo comporterebbe un’amplificazione delle componenti ad alta frequenza dei segnali
esogeni sul segnale di controllo in contrasto con il requisito di moderazione del segnale
:
di ingresso.
L’obiettivo che si vuole raggiungere in riferimento alla funzione di sensitività del controllo è
quello di far si che il modulo della funzione complessa sia il più piccolo possibile,
(ω)
almeno in corrispondenza delle frequenze in cui il segnale di controllo presenti componenti
significative, al fine di ridurre le sollecitazioni a cui è sottoposta la variabile di controllo (e
quindi, di riflesso, le sollecitazioni al sistema da controllore).
59. Descrivere qualitativamente il metodo del luogo delle radici specificando in quale modo
risulta esser utile nella sintesi di un controllore
La variazione parametrica della posizione delle radici nel piano s permette di determinare
la combinazione di parametri per cui la stabilità, il grado di stabilità e la qualità delle
prestazioni nel transitorio siano pienamente in linea con gli obietti del controllo.
metodo del luogo delle radici
Tale metodologia di controllo è detta appunto
Il metodo del luogo delle radici può essere applicato quando, fissati gli altri parametri, è
possibile esprimere il polinomio caratteristico in funzione del parametro nella
-esimo
forma: 1 + (s).
Il luogo delle radici è particolarmente utile quando il parametro da selezionare è il
guadagno della legge di controllo in un sistema a catena chiusa.
60. Descrivere il problema della ricostruzione dello stato
Il problema della ricostruzione dello stato fa riferimento alla stima dello stato di un sistema
a partire dalla conoscenza del segnale di ingresso e del segnale di uscita. È stato mostrato
come la completa osservabilità del sistema sia condizione necessaria e sufficiente affinché
tale problema abbia soluzione.
In particolare, il problema della ricostruzione dello stato può esser formulato come un
problema di assegnamento degli autovalori.
- Una volta costruito l’osservatore, sotto l’ipotesi di completa osservabilità, è possibile
assegnare ad arbitrio gli autovalori dell’osservatore in modo tale da fissare ad arbitrio la
velocità di convergenza dell’errore di stima.
61. Descrivere il problema dell'assegnamento ad arbitrio degli autovalori
Il problema dell'assegnamento ad arbitrio degli autovalori mira a determinare se, con
un’opportuna scelta della matrice sia possibile fare in modo che assegnare ad arbitrio gli
,
autovalori della matrice .
In altre parole, considerando che la matrice rappresenta la matrice dinamica del
-
sistema controllato, si vuole determinare se sia possibile modificare ad arbitrio la dinamica
del sistema controllato.
È possibile dimostrare che tale problema ammette soluzione se e solo se il processo è
completamente raggiungibile.
62. In cosa consiste il principio di separazione? Descrivere il problema di riferimento
La progettazione delle due matrici di guadagno e può esser fatta indipendentemente
l’una dall’altra.
La matrice di guadagno può esser progettata come se lo stato fosse misurabile.
()
La matrice di guadagno può esser progettata come se il sistema di cui si vuole stimare lo
stato fosse in anello aperto
come principio di separazione
- Questo risultato è noto
Per risolvere il problema dell’assegnamento degli autovalori quando lo stato non è
misurabile è quindi necessario:
- Scegliere gli autovalori del sistema controllato grazie alla matrice
Scegliere ulteriori autovalori per assegnare la dinamica dell’osservatore usando la
-
H.
matrice
63. In riferimento ad un controllore PID in configurazione in parallelo, descrivere le tipologie
e l'utilità delle nonlinearità che si possono introdurre?
Lo schema di tipo parallelo era utilizzato in prevalenza per la realizzazione di dispositivi di
elaborazione con tecnologie meccaniche e pneumatiche, attualmente in disuso.
Attualmente una modalità di controllo di tipo proporzionale, integrale e derivativo viene
resa operativa su un dispositivo di elaborazione a microprocessore in cui è inserito un
opportuno algoritmo.
- L’azione proporzionale e integrale precede quella proporzionale e derivativa per ottenere
che l’azione integrale effettui una parziale attenuazione del rumore collegato al dispositivo
di misura e alla digitalizzazione delle variabili coinvolte nell’azione di controllo a
controreazione.
Le nonlinearità che si devono inserire per tener conto dei limiti imposti dagli attuatori
sono:
- Massima escursione
- Rapidità di variazione
- Sovraccarico transitorio
64. Descrivere il fenomeno del wind-up (carica integrale) descrivendo nel dettaglio tutte le
problematiche legate
Si consideri uno scenario in cui l’attuatore sia in saturazione:
- Se l’errore continua a crescere, l’azione integrale del controllore crescerà a sua volta
- Tale incremento dell’azione integrale, tuttavia, non ha un impatto sull’errore in quanto
l’attuatore si mantiene sul suo valore limite.
- Inoltre, se l’errore dovesse decrescere o anche invertirsi di segno, il controllore sarebbe
inefficace: il segnale di controllo () inizierebbe ad avere effetto solo quando rientra
∗
nella zona di linearità della caratteristica dell’attuatore.
- Questo fenomeno è noto come carica integrale (in inglese integral wind-up).
65. Descrivere il fenomeno del wind-up (carica integrale) commentando un possibile schema
di controllo in grado di mitigare tale fenomeno
Si c
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