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LINICA DIAGNOSI TERAPIA
In genere sono tumori a lenta crescita, quindi spesso asintomatici, e ricoperti da cute sana.
In caso di forme maligne si può avere:
- Paralisi del nervo faciale
- Sintomi dolorosi
- Crescita rapida
- Adenopatie laterocervicali
Per la diagnosi è importante il riconoscimento delle tumefazioni e gli esami radiografici (ECO, RX, RMN). L'agobiopsia è risolutiva.
La terapia è chirurgica; nella sottomandibolare si fa asportazione completa, nella parotide si fa enucleazione per i tumori benigni, per i maligni vari gradi di paratiroidectomia:
- Superficiale - parte esterna al faciale
- Conservativa totale - si cerca di risparmiare il faciale ma si toglie tutta la ghiandola
- Demolitiva - si toglie tutto il contenuto della loggia sacrificando anche il faciale.
44C 7 PAP ATOLOGIA DEL NASO
7.1 CENNI DI ANATOMIA
Il naso esterno è formato da due lamine cartilaginee attaccate al processo anteriore piramide nasale, dell'osso maxillare che forma la e in alto.
appese alla spina dell'osso frontale. Le cavità nasali principali sono due, costituite medialmente dal setto cartilagineo che si incastra con il vomere e superiormente con la lamina perpendicolare dell'etmoide. Lateralmente la cavità nasale è chiusa dai tegumenti. All'interno ogni cavità nasale è divisa in tre tutti comunicanti fra di loro perché i cornetti o ossa turbinate, sette sono formati da 3 coppie di ossa chiamate che aggettano nella cavità principale. Sono a forma di ? rovesciato e ruotato di 180°, e avvolti da mucosa nasale con secrezione mucino-sierosa. Queste ossa sono importanti perché data la loro forma trattengono l'aria e ne permettono il riscaldamento e l'umidificazione. L'etmoide ha due lamine orizzontali, una superiore detta anche lamina cribrosa, che dà l'accesso alle ramificazioni del nervo oftalmico, e una inferiore che contribuisce a formare il setto.nasale e dalla quale si distacca una parte laterale che forma l'osso turbinato anteriore. La parte mediale della lamina inferiore invece forma una serie di ramificazioni che contengono le celle. Le cavità principali comunicano, con quattro accessi nel meato superiore, con quattro cavità scavate nelle ossa frontali: - Sinus frontale, uno solo, impari e mediano, posto al di sopra della radice del naso ed esteso fino sopra l'occhio, con accesso mediale alto nella cavità nasale. - Sinus sfenoidale: due, piccoli, posizionati nello spessore dell'osso occipitale quindi molto indietro, con accesso posteriore in alto. - Sinus mascellare: ha il suo accesso in un forame posto fra il turbinato superiore e medio, al fondo dello iato semilunare, un introflessione della mucosa che accoglie all'apice il forame del canale rino-lacrimale, alla base lo iato che accede al seno mascellare. Questi sono due laterali scavati appunto nello spessore dell'osso mascellare. Il foro.è parzialmente chiuso dal processo uncinato che viene dalla massa laterale dell’etmoide.
Celle etmoidali: piccole cavità sepimentate e comunicanti fra loro situate medialmente in alto fra le due cavità nasali.
Lo scopo delle cavità sinusali è quello di diminuire il peso del cranio.
Vascolarizzazione arteria etmoidale anteriore: La del naso è affidata a diverse arterie, la che viene dalla carotide interna e vascolarizza la porzione anteriore della cavità nasale scendendo dall’alto verso il basso lungo la piramide nasale, l’etmoidale che dal tetto della cavità nasale da sfenopalatina rami discendenti, l’arteria che entra da dietro nella cavità nasale dal forame sfenopalatino e da tre rami che procedono orizzontalmente sotto le tre ossa turbinate, fino ad anastomizzarsi con la etmoidale anteriore, l’arteria che da un ramo anastomotico l’arteria labiale con la branca più grande palatina.
bassa della sfenopalatina, e infine che da un ramo anastomotico sempre con la stessa branca della sfenopalatina, e si sfiocca in un plesso alla punta del naso a cui partecipa anche la etmoidale anteriore. Gli ultimi tre vasi originano dalla carotide esterna.Funzioni della mucosa nasale:
Umidificazione: l'aria rallenta nelle ossa turbinate e ha tempo di umidificarsi con le secrezioni sierose. L'epitelio ciliato si muove in sincronia verso il faringe e quindi le impurità, commiste a muco, vengono inghiottite ma non inalate.
Filtrazione: specie a livello dei turbinati, che sono molto vascolarizzati dai rami della sfenopalatina. Nella rinorrea o se le fosse nasali sono chiuse si verifica una rinosinolalia chiusa.
Riscaldamento: il calore viene trasmesso all'aria inspirata, specie a livello dei turbinati, che sono molto vascolarizzati dai rami della sfenopalatina.
Cassa di risonanza: nella rinorrea o se le fosse nasali sono chiuse si verifica una rinosinolalia chiusa.
7.1 EPISTASSI
Vi sono due localizzazioni preferenziali per le epistassi: la zona anteriore della punta del naso, dove si anastomizzano i rami della etmoidale anteriore, sfenopalatina e labiale maggiore (zona kiesselbach), e una posteriore.dove si anastomizzano i rami della sfenopalatina con la paltinamaggiore. Più raramente si 45hanno epistassi provenienti dalla parete laterale, nel terzo posteriore del meato inferiore, equeste sono emorragie venose. Le cause di epistassi sono:
- Essenziali: senza un motivo apparente, come ad esempio le epistassi vicarianti premestruali delle giovani prepuberi o nei bambini con diatesi essudativa linfatica. Sono scarsamente rilevanti
- Locali: da cause che agiscono sulla mucosa
- Traumi e rottura di un vaso
- Corpi estranei
- Varici
- Erosioni neoplastiche
- Ulceretrofiche
- Riniti acute e croniche
- Fenomeni vasomotori nasali (dopo esposizione al sole)
- Compressione della vena cava superiore
- Generali: fenomeni di diatesi emorragica sistemica o ipertensione:
- Ipertensione arteriosa
- Cardiopatie
- Diabete
- Insufficienza epatica
- Diatesi morragica
- Emopatie
- Disfunzioni endocrine
- Barotraumatismi
Prima di eseguire questi interventi si fa soffiare al paziente il naso, delicatamente, per eliminare i coaguli: se si procede alla causticazione si anestetizza la mucosa nasale anteriore.
Poi si inserisce un'ansa galvanica incandescente: questo si fa se l'emorragia è dovuta ad un piccolo vaso arterioso. Se invece siamo davanti ad un plesso venoso esteso, si fa la causticazione chimica con AgNO3 o acido tricloracetico.
Le emorragie che non nascono in una sola zona vengono trattate con il tamponamento, anteriore o posteriore a seconda della zona di sanguinamento.
Tamponamento nasale anteriore
Si prende una garza orlata, piegata fino alle dimensioni del pollice, imbevuta di vasellina, ancorata con un doppio filo di seta che rimarrà fuori dal vestibolo nasale.
La garza orlata viene
inserita con un fibroscopio, avendo cura di depositarne più strati sovrapposti a serpentina. Il filo che fuoriesce viene ancorato al vestibolo annodandoli fra loro. Il tampone viene lasciato in sede per 48 ore. Anche un foglio di gelatina imbevuto di sostanza coagulante fa allo scopo e funziona anche molto bene, e si riassorbe da sola.
Tamponamento posteriore
È più complesso: la garza ha tre fili legati, due davanti e uno dietro. Si introduce nella narice un sondino flessibile e si raggiunge il rinofaringe. Si afferra il sondino con una pinza e si fa uscire dalla bocca: al sondino si ancorano i due fili anteriori della garza, e si tira indietro il sondino posizionando con la mano la garza al fondo del rinofaringe. I fili anteriori fuoriescono dal naso, e vengono ancorati per mantenere la garza in sede. Si esegue poi anche un tamponamento anteriore. Il terzo filo della prima garza viene lasciato ancorato alla guancia e tolto dopo 24 ore per evitare infiammazioni.
All'orecchio dovute alla presenza della garza che ostruise il condotto di eustachio. Ricordare che l'epistassi viene spesso ad essere il sintomo di qualche altra patologia più grave, come ad esempio la sindrome di Rendu Osler, una fragilità capillare generalizzata (specie su naso e labbra).
7.2 MALFORMAZIONI CONGENITE DELLE VIE AEREE
Arinia: mancanza congenita della piramide nasale, di solito associata a gravi iporinia: patologie congenite deficit di sviluppo della piramide nasale.
Polirinia: iperplasie o raddoppiamenti veri.
Scissure del naso mediane o laterali.
Cisti e fistole congenite: vanno asportate entro 4-5 anni di vita per via della possibilità di dare difetti di sviluppo.
Più importanti le malformazioni che provocano alterazione della funzione respiratoria.
Diaframma anteriore: membrana fibrosa che ricopre una o entrambe le narici, di facile asportazione neonatale.
Deviazioni del setto: spesso si associano al palato ogivale, ma spesso derivano da traumi.
intrauterini, malposizioni del feto, o trami di parto o dopo la nascita anche di lieve entità. La sintomatologia soggettiva è legata alla difficoltà respiratoria, che può interessare anche le vie respiratorie inferiori con difficoltà di umidificazione o filtrazione. Si possono avere dislocazioni, lussazioni, deviazioni curvilinee e ispessimenti limitati ad una sola faccia del setto. Spesso si osservano anche deformazioni contemporanee del palato e della cavità orale, con anomalie dentarie che alla lunga possono riflettersi anche sulla colonna. La terapia è ovviamente chirurgica.
Diaframma coanale La coana Malformazione congenita che colpisce più spesso le femmine. È il condotto che va dal naso al rinofaringe, e nell'embrione è chiusa da una sottile membrana che viene riassorbita nel 2° mese. Fattori tossinfettivi o genetici possono provocare l'ossificazione di questa membrana, ed è un fenomeno spesso connesso.
alla lue.L'ostuzione completa è problematica per la respirazione e la nutrizione del neonato, congravi problemi. Nell'adolescente si possono avere fenomeni di riniti croniche e inezioniricorrenti anche dei seni paranasali e delle vie respiratorie inferiori.La forma completa di solito viene diagnosticata subito, quella unilaterale più tardinell'adolescenza. La terapia è la perforazione della membrana o un intervento diresecazione ossea per vie palatina.
7.3 RINITI ACUTE
Possiamo distinguere due meccanismi essenziali per i processi infiammatori acuti delleallergico infettivo.cavità nasali, quello e quello C'è poi un gruppo di riniti dette