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menopausa e nelle alterazioni ormonali in generale. È spesso bilaterale. Il paziente riferisce un calo di udito lieve ma progressivo, spesso asimmetrico, associato a paracusia (miglior percezione della propria voce in presenza di rumore ambientale), raramente acufeni e/o sintomi vestibolari (vertigine, disequilibrio). È possibile l'anamnesi familiare positiva per sordità.
Diagnosi:
- Anamnesi
- Dolore
- Se è bilaterale
- Se progressivo o improvviso
- Se ha avuto gravidanze
- E.O
- Sostanzialmente nella norma, a volte può essere presente un arrossamento retrotimpanico
- Esami strumentali
- Impedenzometria timpanogramma di tipo A. Manca il riflesso stapediale
- Timpanometria multifrequenziale
- Test di Weber - si svolge con un diapason, lo si fa vibrare e lo si appoggia sopra la testa, nel vertice.
- Weber indifferente (fig. A) - Nel normoudente, il suono emesso viene percepito in entrambi gli orecchi.
- Weber lateralizzato
deficit uditivo diventa misto oneurosensoriale. A questo punto i rischi presenti con l'intervento sono maggiori rispetto ai benefici.
Trattamento
- Stapedotomia: Consiste nell'inserire al posto della staffa una protesi che va ad agire da stantuffo al posto della staffa.
- Stapedectomia: Si opera in caso di:
- Otosclerosi mono o bilaterale in presenza di un gap VA-VO superiore a 45dB in pz tra 18 e 80 anni
- Otosclerosi molto avanzata meglio una protesi acustica in quanto rischi > benefici
- NON si opera se:
- Otosclerosi si verifica nell'unico orecchio in cui sente (pz con anacusia unilaterale, se l'intervento andasse male diventerebbe sordo)
- Perforazione della membrana timpanica
- Infezione in atto si trasmetterebbe alla parte interna
Complicanze intra-operatorie
- Perforazione della membrana timpanica
- Dislocazioni o sublussazioni dell'incudine
- Platina fluttuante
- Lesione del nervo facciale
Sanguinamento• Gusher→Gusher è la complicanza peggiore. Consiste nel perforare la finestra ovale quando si rimuove la platina della staffa. Aldilà della finestra ovale ci sono i liquidi della coclea. Se fuoriescono i liquidi, le cellule neurosensoriali muoiono e si ha una perdita totale ed irreversibile della capacità neurosensoriale uditiva. Per questo non si operano i pz con anacusia unilaterale e pazienti con audiogramma fortemente compromesso(3° audiogramma precedente)→Lesione del nervo facciale Ci sono dei percorsi anatomici anomali del nervo facciale che mascherano la visuale del chirurgo. In tal caso, se non è possibile l'accesso alla platina, il chirurgo deve fermarsi se non vuole creare una paralisi facciale.→Perforazione della membrana timpanica il chirurgo non ha fatto l'incisione laterale.→Sanguinamento oscura completamente la visuale operatoria, quindi bisogna stare attenti.
Complicanze post-operatorie•
Labirintite• Dislocazione protesica• Necrosi del processo lungo dell’incudine• Fistola perilinfatica• Granuloma di riparazione• Paralisi del nervo facciale• Otite media• Ipoacusia/anacusia neurosensoriale 9• Vertigini
Procedura di stapedotomia:
- Si incide la cute del condotto uditivo esterno, vicino al timpano. Questo permette il sollevamento del timpano senza perforarlo.
- Si espone l’orecchio medio sollevando il lembo timpano-meatale.
- Si fora la platina della staffa con un micro-trapano senza forare la finestra ovale.
- Si interrompe la comunicazione tra staffa e incudine, togliendo i supporti della staffa.
- Si mette la protesi ancorata al foro fatto nella platina e sull’incudine.
Se si fissa troppo la protesi all’incudine si crea un’interruzione dell’irrorazione dell’incudine, mandandone una parte innecrosi, facendo scivolare e dislocare la protesi.
Quando si illumina il timpano si avrà un
triangolo luminoso dato dal riflesso della luce dell'otoscopio (vedi triangolo bianco nella prima immagine operatoria) Come protesi si usano tanto i piston-teflon, che sono compatibili con TC, RM ecc. Il dislocamento della protesi ci può essere per necrosi dell'incudine, trauma cranico (la protesi esce dal foro) Non ci sono terapie mediche che assicurano la guarigione dalla malattia, ma possono essere palliative. Terapia medica: - Calcio gluconato + Na fluoruro non più in commercio - Vitamina D2 + Vitamina A Nell'otosclerosi c'è ipoacusia trasmissiva nelle fasi iniziali, mista nelle fasi avanzate. OTITE MEDIA PURULENTA CRONICA COLESTEATOMATOSA È la forma più grave e pericolosa di tutte le flogosi dell'orecchio medio. Il colesteatoma è una neoformazione bianco-perlacea cistica (non un tumore), localizzata all'epitimpano e può interessare la cassa e la mastoide ed erodere anche l'osso. La suacaratteristica è che erode, rischiando di arrivare fino all'encefalo. Erode perché vuole crearsi lo spazio, non infiltra come i tumori. Il colesteatoma può essere congenito, quindi c'è epitelio cutaneo che si impianta nell'orecchio medio, che in genere ha solo epitelio respiratorio, oppure ci sono continue flogosi per cui c'è una trasformazione dell'epitelio respiratorio in pavimentoso (metaplasia), oppure traumi (cellule cutanee finiscono nell'orecchio medio). La cisti ha un aspetto biancastro perlaceo, a differenza dell'otite media normale che al massimo si vede pus. All'istologico avrà una pre-matrice, una matrice e un contenuto cistico. I segni obiettivi caratteristici sono: - Presenza di perforazione della membrana timpanica in sede epitimpanica - Essudato purulento contenente squame epidermiche madreperlacee (otorrea) - Fetore dell'essudato intenso Non è dolorosa, si.avrà otorrea che persiste nel tempo. La terapia medica non risolve il quadro
Diagnosi
- Anamnesio Si nota la perforazione, il liquido, si intravede la ciste
- E.O
- TC rocche e mastoidi
Trattamento
Chirurgia→ timpanoplastica con mastoidectomia
Si deve intervenire velocemente perché se il colesteatoma continua ad erodere, include il canale semicircolare dell’orecchio interno (causando vertigini), il canale di Falloppio, dove scorre il nervo facciale.
Si rischia poi la scopertura della dura madre rischiando un ascesso cerebrale o una meningite purulente.
Il problema principale dell’intervento è cercare di asportare per intero la ciste senza rompere la capsula in quanto se non si asporta bene tutte le cellule si rischia una recidiva identica.
In questi pazienti la catena ossiculare viene erosa, l’intervento non serve per restituire l’udito, ma serve per evitare l’erosione all’encefalo.
Il colesteatoma può perforare il timpano,
oppure rigonfiarlo fino a perforarlo. Nei colesteatomi l'ipoacusia sarà di tipo misto, prevalentemente trasmissiva però. Non tutti i condotti auricolari sono uguali, alcuni avranno escrescenze ossee ecc. In un timpano buono si vedrà attraverso il martello, in quanto membrana trasparente. Se il timpano si vede scuro, è quasi sempre dovuto a un trauma → sangue coagulato o emotimpano. Se si nota parte bianca sul timpano, sono cicatrici da pregresse otiti, il che si può tradurre il timpanogramma con impedenza ridotta. Nell'otite non complicata la cute peri timpanica sarà arrossata e basta. MALATTIA DI MENIERE È una malattia dell'orecchio interno caratterizzata da ipoacusia, vertigine e abitualmente acufene che ha il suo corrispettivo patologico nella distensione idropica del sistema endolinfatico. C'è un iper-stress delle componenti neurosensoriali dell'orecchio. È data da iperproduzione di endolinfa o.difetti nel meccanismo di assorbimento dell'endolinfa che rimane quindi in circolo. In pz con malattia di Ménière vera presenta:
- Acufene
- Ipoacusia neurosensoriale fluttuante
- Vertigine
- Senso di pienezza auricolare (orecchio ovattato)
Questi sintomi si manifestano a crisi secondo una sequenza che si accorda con l'instaurarsi dell'idrope e la sua azione sulle strutture labirintiche (prima l'acufene, poi l'ipoacusia, poi la vertigine). La malattia insorge spesso senza alcun segno premonitore, in completo benessere. L'acufene è sempre di tipo soggettivo, monolaterale, di tonalità grave e continuo, che presenta caratteristiche variazioni di intensità.