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Niccolò Scaffai CAPITOLO I GLI OSSI DI SEPPIA COME “LIBRO-VITA”

→ →

Il componimento liminare: “Godi se il vento ch'entra nel pomario”

Testo inviato da Montale a Bianca Clerici. Il poeta utilizza espedienti paratestuali (la collocazione in

una micro-sezione indipendente) e tipografici(il corsivo) si conciliano con l'aulicità del lessico e una

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forte ritmica (esempio “pomario” =reliquiario)

Nella lirica vengono poste per la prima volta riflessioni esistenziali e conoscitive.

Il tema di fondo è l'offerta di un occasione per superare la costrizione e l'insoddisfazione della

realtà presente, rinunciando alla memoria paralizzante.

In realtà è stata concepita come una lirica non introduttiva bensì riassuntiva.

Dagli Accordi agli Ossi di Seppia: Corno Inglese

Corno inglese pubblicata su “Primo Tempo” nel 1 922.

Gioco metaforico elaborato. Il vento suona gli strumenti (gli alberi) coinvolgendo lo strumento-

cuore. All'interno degli Accordi il corno inglese rappresenta la fase in cui la speranza è

– temporaneamente delusa.

Tra parodia e autosvalutazione: Il falsetto

Composto nel 1924 e dedicato a Esterina Rossi

Titolo deriva da una tecnica di canto impiegata per superare nel registro acuto i limiti

– naturali della voce che permette di realizzare suoni dal timbro nasale.

Si ritiene che il titolo alluda all'intento parodistico di Montale nei confronti di D'Annunzio,

– tuttavia può essere stato scelto anche in riferimento alla figura del protagonista. Questi si

porrebbe come una figura di potenzialità ridotte.

Falsetto come correlativo musicale del sentimento di autosvalutazione

– falsetto si costruisce sulla contrapposizione di due opposte dimensioni temporali:

– atemporalità quasi divina di Esterina

– l'io lirico che si fa portatore di un tempo lineare e irreversibile

Un restauro d'autore: Da Musica Sognata a Minstrels (1925-27)

Musica sognata è stata inserita in Ossi di seppia con il titolo di Minstrels. Risale al 1923.

Risente dell'atmosfera “tra liberty e crepuscolarismo” tipica del proto-montale, ecco l'elenco di

alcuni tratti comuni: accumulo di rime che conferiscono ai versi l'andamento della filastrocca,

presenza di una sequenza bimembre, titolo musicale.

Due ipotesi possibili con il collegamento con Debussy:

1. montale ha composto Minstrels nel 1917

2. montale l'ha composta nel '23 pensando di scrivere un testo dalla fisionomia arcaica come

forma di tributo a un periodo della propria formazione poetica

Dedica e citazione: Le poesie per Camillo Sbarbaro

risalenti al 1923 - “Caffè a Rapallo”

– giustappone due scene: una all'interno dove ci sono delle prostitute che sono in pausa da

– lavoro, segue un verso isolato e poi una seconda scena che riguarda un gruppo di bambini

che suonano una melodia improvvisata. In questo caso riproduce i temi di “Pianissimo”.

Cioè che si differenzia è l'ambientazione(in Sbarbaro è genovese, qui Monterosso).

e “Epigramma”

– dedica che fa parte del titolo

– 13

comune destinatario unica fonte di connessione.

– La dedica va interpretata come un omaggio all'autore dei “Trucioli”(prose liriche) , ma anche

– come l'esplicito riconoscimento di un debito letterario, quasi la celebrazione di un

modello.

Sbarbaro è il poeta non laureato per eccellenza ed è in quanto tale che Montale lo omaggia

Da “Quasi una fantasia” ai “Sarcofagi”

La prima è l'ultima poesia dei movimenti ad avere un titolo ispirato alla sfera musicale.

“fantasia” pezzo strumentale alquanto libero che si svolge in margine ad una pagina dello

– →

stesso genere, ma di struttura rigorosa. (riferimento specifico a Beethoven (sonata numero

14) )

Maggiore complessità tematica e la preziosità dei riferimenti culturali rispetto a “Il corno

– inglese” e “Falsetto”

riecheggiamento di temi e immagini leopardiane. Leopardi è in questo senso uno strumento

– ideale di nobilitazione e di emancipazione.

Ricerca di una possibilità di salvezza della costrizione esistenziale è costante

I “4 sarcofaghi” (1923)

nell'edizione del 1925 dedicati a Francesco Messina (scultore). Montale descrive i fregi che

decorano i sarcofagi scolpiti.

i 4 elementi che formano i sarcofaghi sono caratterizzati da una stretta connessione

– reciproca e da una fitta trama di ascendenze letterarie. Prima fra tutte quella leopardiana.

L'ingresso della narratività: Altri Versi

Gli Altri Versi risalenti al 1926, sono stati inseriti negli Ossi di Seppia a partire dell'edizione del

1928 nonostante l'affinità tematica protomontaliana, compaiono elementi di novità rispetto alla

– precedente produzione dell'autore.

In “vento e bandiere” figura femminile che è una vera e propria deuteragonista (seconda

– →

protagonista) che si sviluppa all'interno della vicenda.

Il libro nel libro: Gli Ossi brevi

omogeneità formale, uso ampio di parole tematiche comuni, presenza dello stesso contesto

– ambientale elementi di

coerenza alla sezione. Per questo la sezione è la più vicina ai

canoni del frammentismo primonovecentesco.

La coerenza è dovuta al modo in cui gli ossi brevi sono nati e si sono sviluppati. Composti tra

– il 1921-25 ma la maggior parte non è databile con sicurezza

“meriggiare pallido e assorto” - poesia più antica della sezione venne attribuito

– originariamente il titolo “rottami”

l'affinità reciproca tra gli ossi brevi non è frutto di interventi a posteriori, ma è condizione

– fondamentale della loro scrittura. Montale ha progettato gli ossi brevi come un insieme

unitario

caratteristiche della seconda metà degli ossi brevi sono la dimensione storica e

– l'introduzione della figura deuteragonista ( dal greco “secondo attore/protagonista”)

14

entrambe assenti dalle liriche della prima metà

tra le ipotesi più attendibili è che la disposizione dei testi segua un ordine cronologico

La serie di Mediterraneo

Risale al 1924. Uso del singolare che sottolinea l'unitarietà del poemetto.

Il mediterraneo non rimane un semplice sfondo naturale ma assume un ruolo di intelocutore

– e dunque quello di personaggio.

La concatenazione tra i movimenti è sostenuta da una serie di tratti stilistici particolari:

– incipit tutti contenenti un verbo come prima parola

– excipit con evidenti legami di connessione

– alternanza di tempi verbali

– configurazione metrico-strofica che conferma l'articolazione individuale in base ai dati

– precedenti

ritorno di elementi lessicali da un testo all'altro

– vocaboli marini (acque, sale, salmastre...), “scarto”(macerie, ciottolo..)

La collocazione di mediterraneo è giustificata da ragioni narrative. La presenza di connessioni

tematiche favorisce la continuità tra i testi di “Mediterraneo” e quelli della sezione successiva. La

sua funzione è quella di separare le parti prevalentemente descrittive e oggettive del libro da

quelle più marcatamente discorsive e oggettive.

La svolta narrativa: “Meriggi e Ombre”

Risalgono a due epoche: 1922-1924 mentre le altre(incontro, i morti, delta) sono scritte intorno al

1926 non sono omogenee ma sono accomunate da una serie di elementi che definiscono con

– chiarezza la fisionomia della sezione.

Il motivo della bontà costituisce il tratto di connessione più rilevante tra le due originarie

– estremità degli ossi di seppia.

Gli ossi di seppia come libro-vita

In “mediterraneo” e in “meriggi e ombre” è centrale la riflessione sui grandi temi esistenziali.

parabola dalla fine dell'infanzia fino alla conquista di una forma di maturità morale (etica

– dell'indipendenza in L'Agave su lo Scoglio) e artistica (fondante sull'ottavo movimento di

mediterraneo)

tale fisionomia rende ossi di seppia un libro vita ossia un libro poetico in cui viene

– descritta la parabola esemplare di un'esistenza

confronto con “il porto sepolto” e “l'allegria” di Ungaretti. Il porto sepolto è un libro

– compatto con coesione tematica e formale tra i testi. Diario di emozioni liriche pure.

L'allegria è una sorta di cellula poetica. Mentre gli ossi nascono dalla giustapposizione di

cellule diverse. Nelle opere di Ungaretti manca lo spessore storico. È una differenza

macroscopica rispetto alla poesia di Montale.

INZIO ANALISI POESIE

IN LIMINE 15

stampa in corsivo scelta dell'autore voleva distinguere la poesia

– →

deriva dal latino “all'ingresso, sulla soglia”

– Metrica: Divisione in strofe di lunghezza alternata. Le strofe pari hanno rime perfette,

– mentre in quelle dispari rimano il primo e l'ultimo verso. Presenza di rime interne, esempio

morto-orto (v.3-5). Rima ipermetra (supera il metro, ha una sillaba in più) fuggi -

ruggi(ne) v.1 6-1 8 questa rima era usata spesso da Pascoli in modo molto raffinato ossia

faceva in modo che il verso seguente avesse una rima in meno, in questo modo attuava una

compensazione e si notava meno l'eccesso di sillaba.

Immagine del Vento -

– Paul Valéry, Le cimetière marin (Charmes, 1922) XXIV

Le vent se lève!... Il faut tenter de vivre!

L’air immense ouvre et referme mon livre,

La vague en poudre ose jaillir des rocs!

Envolez-vous, pages tout éblouies!

Rompez, vagues! Rompez d’eaux réjouies

Ce toit tranquille où picoraient des focs!

[Il vento si leva! Bisogna tentare di vivere! / L’aria immensa apre e richiude il mio libro, / l’onda in

polvere osa sprizzare dalle rocce! / Prendete il volo, pagine abbagliate! / Rompete, onde! Rompete

con acque gioiose / quel tetto tranquillo dove beccavano fiocchi!].

Il vento porta la vita, è stato scelto Valéry come esempio perché spesso sono state notate

delle affinità con questo autore, ma Montale ha sempre negato questo legame.

Immagine TOPICA del vento che all'interno dell'opera muta ruolo fino ad arrivare ad avere il

ruolo di distruttore della vita in “Arsenio”

Apertura della poesia in modo positivo v.1 “Godi” anche se è prese

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A.A. 2015-2016
21 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher macchia17 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Pacca Vinicio.