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MORBO DI OSGOOD-SCHLATTER

Nel 1903 Osgood e Schlatter descrissero un disturbo dello sviluppo del tubercolo tibiale anteriore, con una sua possibile parziale avulsione per la sollecitazione tendinea intrazione. Successivamente venne classificato come una osteocondrosi.

La malattia, spesso bilaterale, compare all'età di 8-13 anni per le femmine e di 10-15 anni per i maschi, che risultano più frequentemente affetti.

Clinicamente viene riferito un dolore locale con una tumefazione in corrispondenza della tuberosità tibiale, che migliora con il riposo e peggiora con l'attività sportiva, soprattutto la corsa ed il salto. All'esame obiettivo raramente è presente una zoppia, ma più spesso una limitazione funzionale dell'estensione del ginocchio contro resistenza e sempre una dolenzia alla digitopressione sull'inserzione del tendine rotuleo.

Il decorso naturale necessità di circa 2 anni e l'evoluzione è benigna; la

Complicanza peraltro rara, è il distacco della tuberosità tibiale per azione traente del tendine rotuleo. La diagnosi si basa normalmente sui segni clinici e sui sintomi. L'esame radiologico mostra il nucleo apofisario "sofferente", sclerotico, frammentato e parzialmente diastasato dalla tibia; la xeroradiografia permette di riconoscere la tumefazione delle parti molli, che coesiste sempre nella fase acuta iniziale della malattia. L'ecografia consente una diagnosi già nella fase precoce con una alterazione della borsa sierosa infra-patellare profonda ed un ispessimento del tratto inserzionale del tendine rotuleo. Il trattamento di questa osteocondrosi che si autolimita, necessita dell'astensione del paziente dalla ginnastica e dalla attività sportiva fino alla scomparsa del dolore in 3-6 mesi. È inoltre utile un ciclo di FANS per attenuare il dolore nei periodi di riacutizzazioni ed inoltre della FKT strumentale con ultrasuoni o

magnetoterapia. Se il dolore è notevole, si può confezionare una ginocchiera gessata per 2-3 settimane per mantenere a riposo il muscolo quadricipite. Nel caso di persistenza della sintomatologia dolorosa può essere anche indicato un intervento di perforazioni multiple del nucleo di ossificazione per favorire la vascolarizzazione dell'osso spugnoso sottostante.

OSTEOCONDROSI DELL'APOFISI POSTERIORE DEL CALCAGNO
MORBO DI HAGLUND O DI SEVER-BLENKE

La malattia insorge fra gli 8 e i 13 anni, con dolore localizzato nella parte posteriore del calcagno, dove è presente un centro secondario di ossificazione su cui si inserisce il tendine calcaneare (tendine di Achille). Anche il contatto con le scarpe diviene doloroso specie dopo cammino prolungato. L'evoluzione è sempre benigna e non causa deformità locale. La durata può anche essere lunga (circa 2 anni).

L'immagine radiografica mostra le tipiche alterazioni osteocondrosiche con un

apofisiaddensata e frammentata. È necessario limitare il carico calcaneare mediante un plantare che limiti gli urti posteriori e contemporaneamente somministrare antiflogistici nei periodi di acuzia.

OSTEOCONDROSI DELLO SCAFOIDE TARSALE

MORBO DI KOHLER II

Il morbo di kohler I insorge all'età di 3-8 anni ed è più comune nel sesso maschile. La necrosi avascolare interessa il nucleo di ossificazione dello scafoide del piede ed è di solito monolaterale.

Se clinicamente manifesto, il bambino si lamenta per un dolore al carico localizzato nella regione del mesopiede; esso può influire sulla deambulazione determinando una lieve zoppia, con il piede atteggiato in varismo per ridurre la pressione sull'arco longitudinale.

La radiografia mostra lo scafoide appiattito, sottile, sclerotico o frammentato (eseguire la radiografia del piede controlaterale).

La prognosi è favorevole e in 18-24 mesi si ha la ricostituzione completa e spontanea dello scafoide.

Se invece il dolore è particolarmente intenso e duraturo, si consiglia uno stivalettogessato da deambulazione per 4-6 settimane. Poiché è possibile la genesi di un piede piatto edoloroso, causato da un progressivo appiattimento della volta longitudinale del piede, è possibile utilizzare un plantare morbido longitudinale ad arco per sollevare la volta stessa e scaricare dal peso l'osso compromesso. OSTEOCONDROSI DELLA TESTA DEL SECONDO METATARSO MORBO DI KOHLER II O DI FREIBERG Questa osteocondrosi si manifesta più frequentemente nel sesso femminile tra i 18-30 anni. La sintomatologia è caratterizzata da un dolore all'appoggio del secondo metatarsodurante la deambulazione (spt. con scarpe col tacco), da rigidità dell'articolazione metatarso-falangea e dolenzia locale alla digitopressione della testa metatarsale deformata e slargata. Queste stesse caratteristiche si evidenziano con l'esame radiografico. È necessario.

Utilizzare un plantare per sottrarre il carico alla testa metatarsale.

OSTEOCONDROSI DEL SEMILUNARE

MORBO DI KIENBOCK

La necrosi avascolare di questa osteocondrosi determina la deformazione e loschiacciamento del semilunare carpale.

Insorge più frequentemente a destra, fra i 15 ed i 40 anni, soprattutto nelle persone predisposte per motivi di ordine meccanico (es. compressioni ripetute nei lavoratori con martelli pneumatici).

La malattia esordisce con dolore al polso, irradiato all'avambraccio, rigidità e dolenzia alla palpazione locale; è caratteristico un aumento della sintomatologia algica all'estensione dorsale del polso e del dito medio. Contemporaneamente vi è una diminuzione della presa di forza.

I reperti radiografici mostrano una sclerosi del semilunare, una sua frammentazione, immagini cistiche ed un suo appiattimento; inoltre l'alterazione del semilunare si riflette sulle ossa del carpo causandone una instabilità.

globale. L'evoluzione della malattia è cronica, senza guarigione spontanea. Nella fase iniziale è opportuno immobilizzare con un gesso il polso a scopo antalgico e per favorire la rivascolarizzazione dell'osso. È possibile l'escissione chirurgica del semilunare e l'inserzione di una protesi acrilica oppure l'artrodesi limitata tra capitato e uncinato per prevenire le alterazioni secondarie delle ossa carpiche. OSTEOCONDROSI DELLA COLONNA VERTEBRALE MORBO DI SCHEUERMANN La malattia ha decorso progressivo e si manifesta in età puberale (12-14 anni) più frequentemente nei maschi. È caratterizzata macroscopicamente da una accentuazione della normale cifosi della colonna toracica; infatti vengono coinvolti dalla necrosi ischemica i nuclei epifisari dei corpi vertebrali, predisposti all'accrescimento in altezza della regione anteriore e laterale del soma vertebrale. Questa necrosi deforma a cuneo i corpi vertebrali. L'adolescentepresenta un aumento della cifosi dorsale, un iperlordosi cervicale e lombare compensatoria, una contrattura della muscolatura flessoria, un habitus astenico e spalle spioventi per protrusione anteriore del cingolo scapolare. La cifosi, raramente sintomatica in corrispondenza della regione apicale della deformità, è fissa e persiste anche quando il paziente viene disposto in decubito prono con colonna estesa. Al controllo radiografico si evidenzia una cifosi dorsale ad ampio raggio con corpi vertebrali contigui deformati a cuneo; i nuclei di accrescimento risultano frammentati addensati e schiacciati. Il trattamento precoce, utilizzando dei corsetti gessati o corsetti ortopedici (es. Milwaukee), arresta la progressione della deformità della colonna vertebrale in accrescimento. Se al contrario non viene utilizzato un trattamento incruento, è possibile una accentuazione grave della cifosi fino al termine della crescita; le indicazioni ad un trattamento chirurgico con

un'artrodesi dorso-lombare strumentata, sono il dolore lombare e/o dorsale associati ad una cifosi di 65 gradi Cobb.

Un ulteriore osteocondrosi ad interessamento vertebrale è la VERTEBRA PLANA OMORBO DI CALVE'; è una forma rara con insorgenza nella prima infanzia. La necrosi ischemica colpisce il nucleo di ossificazione di un solo corpo vertebrale ed in particolare della prima vertebra lombare. Si genera un gibbo acuto, spesso asintomatico, che viene trattato con corsetti gessati.

OSTEOCONDRITE DISSECANTE: Questa osteocondrosi è caratterizzata da una lesione osteocartilaginea della superficie articolare del ginocchio e, meno frequentemente, del gomito, dell'astragalo e dell'anca. La lesione è di tipo necrotico ed è determinata da un disturbo locale del circolo vascolare per continui microtraumi. I frammenti osteocartilaginei possono staccarsi dall'osso sotto forma di pastiglie coniche endoarticolari mobili.

Il morbo di Konig è la

forma che colpisce il ginocchio soprattutto sul condilo femorale mediale. La sintomatologia è correlata alle dimensioni della lesione, alla sede ed alla presenza di un corpo mobile endoarticolare; infatti il paziente si può lamentare per una modica gonalgia diffusa sotto sforzo, oppure per rigidità articolare, intensa algia improvvisa e cedimenti del ginocchio in occasione dell'interposizione della "pastiglia" sufficientemente grande fra condilo e piatto tibiale. Questi episodi causano versamenti sinoviali subentranti ed anche blocchi articolari. La diagnosi si avvale della radiografia standard e della proiezione per la gola intercondiloidea e della TAC per lo studio della dimensione della lesione. La terapia nelle fasi iniziali necessita soltanto dello scarico con stampelle dell'arto affetto per un periodo variabile di 6-8 mesi; se invece la lesione è di grosse dimensioni o se è presente un corpo mobile, si effettua per via artroscopica laAxer, A. "Subtrocanteric Osteotomy in the Treatment of Perthes' Disease: A Preliminary Report." J. Bone and Joint Surg., 47-B(3): 489-499, 1965 Bensahel, H. "Bone Scintigraphy in Perthes' Disease." J. Pediatr. Orthop., 3: 302, 1983 Bradford, D. S. "The Surgical Management of Patients with Scheuermann's Disease: A Rewiew of Twenty-four cases managed by Combined Anterior and posterior Spine Fusion." J. Bone and Joint Surg., 62-A: 705, 1980 Catterall, A. "The Natural History of Perthes' Disease." J. Bone and Joint Surg., 53-B(1): 37-53, 1971 Catterall, A. "Legg-Calvè-Perthes' Disease." Edimburgh, Churchill Livingstone, 1982 Catteral, A. "Legg-Calvè-Perthes' Syndrome." Clin. Orthop., 158: 41-52, 1981 Costa, K. "Legg-Calvè-Perthes Disease: Comparison of Conventional Radiography, MR Imaging, Bone Scintigraphy and Arthro."
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Publisher
A.A. 2012-2013
10 pagine
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SSD Scienze mediche MED/33 Malattie apparato locomotore

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ortopedia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Benvenuti Mario.