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Estratto del documento

NON E’ UNA REGOLA FISSA.

Concetto: la lussazione della rotula non è una patologia della rotula intesa come osso. È

una conseguenza. Potremmo quasi pensare a una lussazione come un segno della

patologia. Perché la patologia sottostante deriva da un’alterazione dell’allineamento tra

femore e tibia.

Meccanismo estensore del ginocchio: una serie di elementi.

Se ci sono deformità che coinvolgono questo asse, la rotula può spostarsi o in senso

mediale o in senso laterale.

C’è un’alterazione che spinge la rotula da una parte o da un’altra. Non è dell’osso rotuleo il

problema perché è perfettamente conformata.

Eziologia:

- Genetica

- Traumatica

I cani di grandi taglia= 15% dei casi = laterale

Piccola taglia= 85% =mediale.

Sintomatologia: variabile. Possiamo avere tutti e 4 i gradi di zoppia: dipende dall’entità della

causa che produce lo spostamento rotuleo. Dal punto di vista dell’approccio: è lo stesso. Ci

sono animali che possono essere riferiti per zoppia dell’arto posteriore su cui dovremo

applicare il solito protocollo:

- Segnalamento

- Anamnesi

- Visita orto

- Esame radiografico

- Esame tc

Si afferra la rotula e si spinge in senso mediale e laterale.

Radiografie: particolari.

4 gradi di lussazione:

- Normale

- Grado I

- Grado II

- Grado III

- Grado IV

Si definisce in base allo spostamento che viene prodotto e alla sua capacità di tornare in

sede.

Abbiamo una situazione di normalità in cui tutto è in ordine. Se spingiamo la rotula in senso

mediale o laterale non succede nulla. Nel grado I: spingendola medialmente, si lussa la

rotula.

Non appena togliamo la pressione, la rotula torna in sede.

Grado II: la rotula si trova normalmente in sede. Con la pressione la lussiamo in senso

mediale o laterale e quando togliamo la pressione, la rotula rimane fuori. Per poterla

riposizionare, dobbiamo rimetterla in sede.

Quindi in I e II parte dalla normale sede anatomica.

Grado III e IV: chiaramente associati a sintomatologia più importante.

III: rotula lussata NORMALMENTE. Già si trova lussata.

Riusciamo a riposizionarla, a rimetterla nel solco trocleare, ma appena si toglie la

pressione con la mano si lussa di nuovo. Il IV vede la rotula lussata e in nessuna maniera si

riesce a rimetterla nel solco rotuleo.

Durante il passo tiene sollevata la gamba e cerca con la contrattura del quadricipite di

metterla a posto perché in quel momento si lussa la rotula = grado I e II.

Zoppia intermittente: in questo caso è una zona grigia in cui ognuno poi decide come gestire

la condizione.

I gradi III e IV: clinica evidente. Andature che abbiamo visto nei video; meccanica ginocchio

fortemente inficiata e questo impedisce la normale deambulazione.

Parliamo di un atteggiamento di un soggetto che ha il ginocchio completamente flesso e

non riesce ad estenderlo.

Classificazione: clinica che si basa su valutazione fatta da noi durante la visita.

Per individuare la rotula: punto di repere è la tuberosità tibiale, segue legamento che copre

la rotula ad un certo punto. Quindi si afferra la rotula con le dita.

È un osso piatto praticamente per cui lo spessore non è elevato, è come se fosse una

lenticchia, non è un osso sferico. È piatto.

Le sue estremità laterali e mediali sono poco spesse.

Si riesce a palpare in tutti gli animali.

Esame radiografico:

- Funzionale ad individuare la deformità

- Studio dell’allineamento

Il solco trocleare stesso si sviluppa per la presenza della rotula sopra. Se è lì la rotula, ha

una azione di pressione sul solco, lo approfondisce. La tuberosità tibiale si determina per

trazione del quadricipite, porta in avanti cresta e tuberosità.

Il ginocchio si forma perché c’è l’azione di un muscolo su cui è appoggiato l’osso che funge

da puleggia.

Deformità associate a MPL: esistono deformità che sono la causa della lussazione di rotula

che non è una patologia, ma un segno.

Su tutti i libri però sarà scritto patologia.

Riguardano i tessuti molli e i tessuti duri. Partendo dalla prima: inserzione del quadricipite

che prende inserzione a livello di bacino e se la sua inserzione non è nel punto giusto ma si

disloca in senso mediale, spinge la rotula in senso mediale.

Femore e tibia: ci sono varismo distale e torsione esterna per il femore.

Una deformità che colpisce l’asse femoro tibiale; può colpire femore, tibia o entrambi. In

relazione all’entità della deformità, possiamo avere un esito più o meno grave, mediale o

laterale. Da un punto di vista di classificazione:

- Associate a lussazione mediale di rotula

- Lussazione laterale

Tutte le ossa hanno un proprio allineamento che possiamo trovare sul piano frontale

davanti e sagittale di lato.

Nella fase di sviluppo, le ossa possono crescere in modo alterato perché c’è la genetica di

quel soggetto che produce la deformità.

Un’altra possibilità da tenere a mente è che se ci sono traumi durante la fase di

accrescimento e vanno a colpire le fisi, se si chiudono precocemente, è responsabile di

lussazione.

Ma nella maggior parte dei casi le deformità non sono associate a traumi.

Femore ha parte prossimale e distale: 1° deformità: varismo distale di femore: significa che

la zona in cui la rotula alloggia, ha una deformità in senso laterale. Ovvero: femore osso

lungo, ha un normale allineamento sia sul piano frontale che sul piano sagittale.

Lussazione mediale di rotula: deformità che sul femore producono questa sono: varismo

distale del femore e la torsione esterna del femore stesso.

Bisogna capire come si fa a definirli:

- varismo: si misurano degli angoli. Possiamo tracciare sul femore un asse che si

chiama asse anatomico, divide a metà l’osso. Struttura uniforme in cui tracciare un

segmento.

Un secondo segmento segue la linea articolare e passa attraverso i condili femorali.

A significa asse anatomico;

L: lateral

D: distal

F: femoral

A: angle

Significa che stiamo misurando quell’angolo che per convenzione è l’angolo preso a

riferimento per valutare il grado di varismo del femore.

I gradi non sono tutti uguali, ma indicativi di valori fisiologici di questo angolo che non è

propriamente 90°. È sempre un po’ di più.

93, 95, in base alla razza. Ma INDICATIVAMENTE l’entità dell’angolo è nell’ordine dei 90-95°.

Se l’angolo è posto diversamente, significa che il condilo laterale è posto più in basso del

condilo mediale. Questo tipo di condizione si chiama varismo distale del femore. Ha un

fisiologico varismo il femore: si definisce quando il valore dell’angolo è superiore ai 90°.

Se l’angolo diminuisce e quindi il condilo laterale anziché essere più in basso, è più in alto,

su un piano frontale, la rotula lussa in senso laterale.

Si chiama valgismo.

Ginocchio valgo: femore distale valgo, valore inferiore ai 90°.

Femore eccessivamente varo, ci aspettiamo un angolo superiore ai 100°.

Tra 90 e 100 gradi siamo in terra di nessuno dove non c’è una deformità tale da produrre

una lussazione di rotula che preveda un intervento chirurgica.

Bisogna posizionare il soggetto per avere quella radiografia in posizione chiamata cane

seduto. Non si può fare radiografia del femore utilizzando la posizione ventro dorsale

standard del bacino.

Non si riesce a valutare. Per poter fare valutazione si ha un’unica posizione che è quella del

cane seduto. Va tenuto a 90 gradi esattamente come se fosse seduto.

Ci sono punti di repere da valutare.

Testa femore, grande trocantere, piccolo trocantere devono esserci tutti e tre. E anche la

proporzione con cui si vedono deve essere quella presente nella slides.

Implica della pratica.

Bisogna avere il femore che scende giù.

È molto importante avere le fabelle, le ossa sesamoidi del femore che devono tagliare a

metà le corticali laterali e mediali.

Altrimenti non si fa una valutazione angolare: se si sposta di pochi gradi un

posizionamento, è proporzionale l’errore in termini di gradi.

Per convenzione si misura sempre lo stesso angolo. Si controbilancia con l’angolo della

tibia prossimale che ha la stessa logica ma AL CONTRARIO.

Eccessivo valgismo produce lussazione laterale.

Lussazione di rotula per tanti anni è stata corretta in modo tradizionale che prevede dei

passaggi che poi vedremo ma quel tipo di intervento non funziona sempre, funziona solo

quando la deformità coinvolge un particolare distretto. Quando è interessato il femore,

abbiamo necessità di lavorare sul femore e non sulla tibia.

Se la deformità è della tibia, si corregge la tibia.

È molto importante quindi fare diagnosi.

Un’altra causa che può produrre la lussazione mediale di rotula è la torsione esterna del

femore. Che cosa si intende?

La torsione è una deformità. Vuol dire che durante la fase di sviluppo una parte dell’osso

ruota mentre l’altra parte rimane ferma. Quindi si ha un’immagine radiografica in cui è

fondamentale partire da un punto fermo, di repere, i condili sovraimposti; se ci sono i

condili ben sovraimposti l’immagine da avere nella parte di sopra è quella nella slides.

Dobbiamo avere che 1/3 della testa del femore sporge in avanti rispetto alla corticale

craniale del femore.

La testa femorale rispetto ai condili si dice che ha un grado di versione, di posizionamento,

significa che questo tipo di distretto guarda in avanti rispetto ai condili femorali e si incrocia

con la cavità acetabolare che guarda indietro ed è retroversa. Si incrociano.

La testa è anteroversa e guarda in avanti.

La testa del femore anziché guardare in avanti, guarda indietro: sulla base di questo

diciamo che ha prodotto una torsione esterna.

Se guarda in avanti, ma ne vediamo molto di più anziché un terzo, quasi tutta, avrà una

torsione interna che darà lussazione laterale della rotula.

Bisogna fare bene le radiografie.

Quando si ha una torsione del femore o della tibia, significa che un pezzo, se si mette la

parte prossimale in posizione corretta, la parte distale è ruotata.

In base al grado di posizionamento che abbiamo, possiamo avere torsione esterna o

interna. Quindi un pezzo è dritto e l’altro è storto.

Se si valuta la proiezione caudo craniale in case seduto del femore, dovremmo avere testa

del femore, trocantere e piccolo trocantere.

Sperimentalm

Dettagli
A.A. 2024-2025
58 pagine
SSD Scienze mediche MED/33 Malattie apparato locomotore

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marghe_DiGio96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Semeiotica e patologia chirurgica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Tamburro Roberto.