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Riassunti di Organizzazione del Servizio Sociale

L'adozione, in particolare, rappresenta un rimedio estremo cui fare ricorso solo quando la famiglia d'origine non possa offrire al minore nessun tipo di cure e di affetto indispensabili per il suo sviluppo. La permanenza nella famiglia di origine, in verità, resta la soluzione preferita nel nostro ordinamento giuridico.

Gli incentivi, anche economici, previsti per nuclei familiari con redditi bassi, ragazze madri o famiglie numerose, e le forme d'assistenza sociale mirano ad eliminare i disagi che possono causare lo stato d'abbandono del minore. Difatti il numero dei bambini dichiarati adottabili e poi adottati negli ultimi anni in Italia è sempre diminuito.

Un esempio di integrazione sociosanitaria nell'area minori è uno degli obiettivi prioritari del Piano di Zona di Napoli 2002-2004, ed è stato il sostegno alle famiglie con minori, emerso nel corso della concertazione cittadina, che ha trovato la.

suo benessere fisico, emotivo e sociale. Il Progetto "Sostegno precoce alla genitorialità" prevede l'attivazione di interventi mirati e personalizzati, che vengono svolti da un team multidisciplinare composto da pediatri, psicologi, assistenti sociali e educatori. Questo team lavora in stretta collaborazione con i punti nascita, le UOMI e i servizi sociali territoriali del Comune, al fine di garantire un supporto completo e integrato alle famiglie. Le attività del progetto includono incontri di gruppo con genitori e bambini, consulenze individuali, attività di sostegno alla genitorialità, corsi di formazione e momenti di confronto e scambio tra genitori. Inoltre, vengono promosse iniziative di sensibilizzazione e prevenzione, volte a favorire una cultura della genitorialità consapevole e responsabile. Attraverso il Progetto "Sostegno precoce alla genitorialità", si mira a creare un ambiente favorevole alla crescita e allo sviluppo armonioso del bambino, promuovendo una relazione di qualità tra genitori e figli e sostenendo le famiglie nel loro percorso di crescita e di presa in carico delle responsabilità familiari. L'integrazione tra i servizi sociali del Comune e i servizi socio-sanitari dell'ASL NA 1 rappresenta un importante passo avanti nella costruzione di un sistema di supporto completo e integrato per le famiglie, che permette di affrontare in modo efficace le sfide e le difficoltà legate alla genitorialità. Il Progetto "Sostegno precoce alla genitorialità" si pone come obiettivo principale il benessere e lo sviluppo ottimale del bambino, attraverso il sostegno e l'accompagnamento dei genitori lungo tutto il percorso di crescita.

"benessere". Il percorso prevede il coinvolgimento attivo degli operatori dei punti nascita che hanno il compito delicato di relazionarsi con tutte le partorienti e puerpere e di individuare, fra queste, quelle potenzialmente a rischio, compilando una scheda da trasmettere alla UOMI di residenza materna, entro pochi giorni dalla nascita. Le unità operative territoriali sanitarie e sociali (UOMI, SST) - costituenti l'Equipe Integrata - hanno il compito di mettere a punto i "progetti personalizzati" di presa in carico, laddove le problematiche emergenti dalla scheda informativa, dal contatto telefonico e dalla visita domiciliare lo richiedano. Uno degli strumenti strategici del programma è la visita domiciliare, di cui gli operatori socio-sanitari dei Consultori Familiari si sono riappropriati, nella maggior parte dei casi in un'ottica di integrazione degli interventi territoriali. Nell'ultimo decennio si è verificato un calo demografico

Napoli.

Nord di Napoli a cui, per altro, afferisce un'alta percentuale di donne di estrazione sociale disagiata.

RIASSUNTI DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO SOCIALE

Il numero di visite domiciliari non sempre è stato direttamente proporzionale al numero di progetti personalizzati di presa in carico attuati: per esempio, nella UTB 48, in cui le visite domiciliari sono state le più numerose, i progetti personalizzati realizzati sono stati solo 16. Tale apparente incongruenza è da addebitarsi sia all'elevato numero di visite domiciliari che ha saturato il tempo disponibile per ulteriori interventi, sia alla problematicità di alcune famiglie che rendevano difficoltose le possibilità di intervento degli operatori, ma soprattutto al significato di sostegno che di per sé ha assunto la visita domiciliare. Infatti, la valenza terapeutica della visita domiciliare è stata evidenziata dagli operatori, nel corso degli incontri di formazione e di confronto.

Tenutisi per tutta la durata del progetto. Essi hanno potuto constatare come, soprattutto nelle famiglie in cui erano presenti fattori protettivi, non si rendeva necessaria la formulazione di un progetto personalizzato in senso stretto, poiché la sola visita domiciliare assumeva già di per sé una valenza di sostegno e di guida all'utilizzo delle strutture sociali e sociosanitarie del territorio e, quindi, garantiva, nella maggior parte dei casi, un percorso di "accoglienza sociale e socio-sanitaria". Nell'UTB 49 (Sanità) dove sono state segnalate 49 famiglie a rischio sociale (va ricordato che in questa UTB risiedono un gran numero di extracomunitari soprattutto di nazionalità ucraina), sono stati realizzati 28 progetti personalizzati di presa in carico. Gli indicatori di rischio riscontrati sul territorio riguardano molto spesso le condizioni abitative delle famiglie che restano ancora lontane da quelle raggiunte nel resto del paese, alta

È infatti 1'incidenza dicoabitazione e precarietà delle abitazioni. Nei quartieri occidentali e nel centro è alta la percentuale difamiglie mononucleari. Le periferie nord e orientale si distinguono per la presenza di un'altapercentuale di famiglie che superano i 5 componenti. A Napoli la quota di persone fornite di istruzione superiore è indubbiamente cresciuta nell'ultimoventennio e si è ridotto parallelamente il peso della popolazione totalmente sfornita di titolo di studio. L'area cittadina che si pone nettamente al di sopra della media è la UTB 47 (Vomero) e la 44 (Chiaia, Posillipo) nelle quali più della metà della popolazione ha un' istruzione superiore. Negli altri quartieri del centro storico e nelle fasce periferiche nord orientali i livelli di istruzione superiore sono bassissimi e si accompagnano ad una maggiore concentrazione di semianalfabetismo non giustificata dalla struttura dell'età.Parimenti in queste aree è più elevata la percentuale di evasione scolastica. In particolare il monitoraggio del programma "Sostegno Precoce alla Genitorialità" ha evidenziato una bassa percentuale di madri con livello d'istruzione inferiore alla licenza elementare nelle UTB 45 (Bagnoli), 47 e 44. Questo indicatore rappresenta uno dei determinanti sociali più importanti anche per la salute dei bambini e quindi definisce una condizione di disagio su cui è urgente intervenire. Un discorso a parte merita la presenza di famiglie extracomunitarie presenti in alta percentuale nelle UTB 44, 49 e 51 (centro storico). La differenza rilevata è anche di genere, nel senso che la presenza femminile (Stranieri Temporaneamente Presenti - STP e immigrati regolari) nell'UTB 44 è di gran lunga prevalente, questo in accordo con l'alto indice di vecchiaia che fa pensare trattarsi di badanti in massima parte. Nelle UTB 49 e 51 lasproporzione è meno evidente e questo fa presupporre che più numerosi siano i nuclei familiari anche allargati. Riassunti di Organizzazione del Servizio Sociale - Area Handicap

Il quadro culturale

Grande è la risonanza attribuita - in questo momento storico - al tema della disabilità. L'obiettivo è quello di spostare l'attenzione sulla promozione dello sviluppo umano in generale, valorizzando le sue diversità (non è un caso se il 2003 è stato proclamato l'anno europeo delle persone disabili). Di qui le attività di sensibilizzazione, di riflessione e sostegno attivo da parte di tutte le forze sociali, al fine di adottare misure che siano in grado di garantire pari opportunità a tutti i cittadini, assicurando il compimento dei diritti di cittadinanza sociale per i disabili.

La definizione dei confini che segnano lo stato di disabilità rispetto a quello normodotato si rifanno a una classificazione

La classificazione delle disabilità, divulgata dall'OMS (1980) e formulata dall'International Classification of Impairments, Disabilities and Handicaps (ICIDH), distingue tre condizioni:

  1. Menomazione: perdita o anomalia a carico di una funzione psicologica, fisiologica o anatomica - transitoria o permanente - che può essere motivo di pensioni di invalidità civile, a titolo di risarcimento per la minorazione subita.
  2. Disabilità: qualsiasi restrizione o carenza (che fa seguito a menomazione o a una malattia) delle capacità necessarie a svolgere attività considerate "normali" per un essere umano normo-dotato. Si concretizza in scostamenti nella realizzazione dei compiti e nella espressione dei comportamenti, rispetto a quanto normalmente atteso.
  3. Handicap: processo di svantaggio sociale o di emarginazione che genera l'esclusione della persona disabile dal contesto sociale. Fa riferimento a una serie di

circostanze in cui si possono trovare idisabili: handicap motorio, h. dell'orientamento, h. nell'integrazione sociale, h. nell'indipendenzafisica, ecc.

Di recente - dopo diversi anni di adozione della definizione dell'ICIDH, grazie alle esperienze fatte e alla nuova sensibilità maturata a livello internazionale - l'OMS ha proposto una nuova classificazione. È nata così l'ICIDH-2, che tutti i paesi sono stati invitati ad implementare con una risoluzione dell'OMS, il 22 gennaio 2001. I cambiamenti introdotti dall'ICIDH-2 - "Classificazione internazionale del funzionamento e delle disabilità", sono principalmente due:

  1. l'eliminazione dei termini disabilità ed handicap - considerati ancora in un'accezione negativa - e sostituiti con categorie più neutrali, che adottano i termini di "attività" e "partecipazione";
  2. viene introdotta una lista di fattori
ambientali e di contesto considerati elementi che possono influenzare o perturbare le attività e lo stato di disabilità dell'individuo. Il quadro normativo Oltre alla Legge 833/78 e al D. Lgs. 502/92 - in
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A.A. 2004-2005
25 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher trick-master di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione del Servizio Sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Dente Franca.