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MANSIONI
Ci sono 4 tipologie di mansioni:
• MANSIONI OPERATIVE RISTRETTE:
Sono caratterizzate da alta specializzazione orizzontale e verticale, sono mansioni in cui si
svolge un lavoro specifico e non ho responsabilità;
Il metodo più efficace per coordinarle è la standardizzazione dei processi;
• MANSIONI OPERATIVE ALLARGATE:
Caratterizzate da un ampliamento delle operazioni da fare, un operatore fa più cose e ha
più responsabilità. Si riduce il rischio di alienazione. C’è più responsabilità perché facendo
più operazioni si è in grado di controllarne la qualità in maniera più efficiente.
Metodo migliore per coordinare queste mansioni: standardizzazione degli obiettivi;
• MANSIONI MANAGERIALI DI BASSO LIVELLO O DI ALTO LIVELLO
Aumenta sensibilmente la responsabilità, differenze anche in termini di numero di
operazioni svolte. Alle mansioni manageriali viene associato un livello in baso al ruolo (più
sono in alto nella scala gerarchica più sono responsabilizzato);
Le mansioni manageriali di basso e di alto livello le coordino con standardizzazione degli
obiettivi.
• MANSIONI PROFESSIONALI:
Meritano un’analisi separata, queste, infatti, sono quelle mansioni che vengono svolte da
persone con una conoscenza molto approfondita. Livello di specializzazione verticale molto
basso, sono in grado di fare un sacco di cose, di gestire le loro attività autonomamente.
Ma all’interno di un’Organizzazione quali sono queste figure?
Progettisti, Manutentori, Avvocati, ecc…
questi profili hanno know-how,
specializzazione e molte competenze.
Come coordino questi profili?
Il modello più utilizzato è quello della
partnership (esempio: studi di avvocati), cosi
lo stimolo a produrre è dato dalla
distribuzione degli utili.
Nella progettazione delle mansioni c’è una tendenza
a sviluppare due strade:
-JOB ENLARGEMENT: consiste nel mettere insieme più operazioni, ho compiti diversificati;
-JOB ENRICHEMENT: aumentano le responsabilità;
Una questione molto attuale è l’impatto tecnologico nelle aziende. Ha due facce, la prima mi fa
vedere come un lavoratore ha più strumenti, più dati e più possibilità di analizzare un processo. In
questo modo aumenta la responsabilità dello stesso all’interno dell’Organizzazione. La seconda
faccia è l’opposto: l’operaio viene sostituito dalle macchine e di conseguenza le mansioni più
semplici non sono più svolte dagli individui.
FORMALIZZAZIONE
È il terzo aspetto nella progettazione organizzativa, contiene due aspetto:
-formalizzazione delle mansioni: stesura di mansionari, “istituzionalizzazione”. Mansioni operative
sono più formalizzabili rispetto alle mansioni manageriali;
-formalizzazione dei processi: mi dice come bisogna comportarsi in determinate situazioni;
Quali sono gli obiettivi della formalizzazione?
- La formalizzazione mira a rafforzare il coordinamento e il controllo. Il controllo perché
posso verificare se le persone fanno quello che gli è stato indicato. Il coordinamento
perché dico cosa fare e come comportarsi in determinate situazioni;
- Migliorare la ripetitività dell’output attraverso una rifinitura dei processi;
- Strumento di garanzia (per l’individuo): non si può pretendere che una persona faccia più
cose di quelle che gli sono state indicate;
Quali sono, quindi, gli SVANTAGGI della formalizzazione?
- Meno discrezionalità: non ho libertà d’interpretazione;
- Irrigidisce l’Organizzazione: un’eccessiva formalizzazione irrigidisce troppo
un’Organizzazione, questo non va assolutamente bene in contesti variabili.
L’Organizzazione dev’essere in grado di cambiare velocemente cosi da adattarsi
rapidamente al contesto in cui opera;
27/09
SISTEMI MECCANICI E ORGANICI
Utilizziamo delle metafore organizzative per spiegare due tipologie differenti di strutture
organizzative:
SISTEMA MECCANICO
Paragoniamo l’Organizzazione ad un oggetto meccanico, esso è composto da meccanismi,
ingranaggi (gli individui) progettati a priori che funzionano in sinergia incastrandosi l’uno con
l’altro, c’è anche un aspetto di forte ripetibilità dell’output (ciclo di un motore);
Parti del meccanismo-> Mansioni;
Fase di progettazione delle parti -> progettazione delle mansioni;
Meccanismi di funzionamento-> standardizzazione dei processi;
In sintesi, un modello paragonato ad sistema meccanico è un modello dove la specializzazione
delle mansioni e la standardizzazione dei processi è elevata. Adatto quindi a settori dove cerco una
massima efficienza.
SISTEMA ORGANICO
Paragoniamo l’Organizzazione ad un organismo vivente, composto da parti (organi), ognuno con
una funzione specifica, dove sta dunque la grande differenza? Un organismo si adatta all’ambiente
in cui vive (esempio: corpo che si adatta alle temperature esterne);
Quindi quando parliamo di un sistema organizzativo organico abbiamo un livello di
specializzazione più basso, i meccanismi di coordinamento sono più flessibili: mutuo adattamento
e standardizzazione degli obiettivi vanno bene per questa situazione.
Un’altra differenza di questi due modelli sta nella valorizzazione dell’individuo. Infatti nel sistema
meccanico l’individuo ha mansioni ben preciso è quindi poco valorizzato. Nel sistema organico
l’individuo è maggiormente valorizzato, esso infatti ha più libertà. Chiaramente nella realtà
incontriamo anche organizzazioni che fanno una combinazione di questi due strutture.
4.PROGETTAZIONE DELLA MACROSTRUTTURA
Si tratta “essenzialmente” di progettare le unità organizzative.
UNITÁ ORGANIZZATIVA -> insieme di posizioni, organizzate fra loro. (il come è il nostro scopo).
3 Caratteristiche:
- Stabilità temporale: un’unità organizzativa dev’essere stabile nel tempo;
- Raggruppamento legato al concetto di interdipendenza: le posizioni all’interno di un’unità
organizzativa devono essere interdipendenti fra di loro;
- Autonomia: autonomia rispetto alle alte UO all’interno dell’Organizzazione. Inoltre devo
anche essere in grado di misurare il risultato di ciascuna unità organizzativa;
Qual è il vantaggio di creare differenti unità organizzative? Praticamente creo piccole
organizzazioni all’interno dell’organizzazione, più quest’ultima è grande più sono comodo, per tre
motivi:
- SPECIALIZZAZIONE: diventa più facile gestire persone che eseguono le stesse operazioni, le
persone stesse riescono a lavorare meglio;
- COORDINAMENTO: è più facile coordinarsi in gruppi, i meccanismi di supervisione diretta
funzionano molto bene all’interno di una UO;
- FACILITANO i meccanismi di mutuo adattamento e standardizzazione;
Lo strumento che mi consente di formalizzare l’organizzazione delle unità organizzative è
l’ORGANIGRAMMA.
L’organigramma è una rappresentazione grafica delle UO all’interno dell’azienda a cui esso fa
riferimento. Esso inoltre descrive i rapporti gerarchici all’interno dell’azienda. Attenzione perché
l’organigramma non è un’informazione completa, esso infatti non descrive i meccanismi di
coordinamento fra le unità organizzative.
Osservazione
Non sempre REALTÁ=ORGANIGRAMMA
Ci sono scelte fondamentali in fase di progettazione della macrostruttura:
- AMPIEZZA DEL CONTROLLO: è una scelta di dimensione “orizzontale”, riguarda le posizioni
che fanno riferimento ad un capo (o supervisore). È utile distinguere due termini:
SPAN OF CONTROL: ossia il numero di posizioni direttamente dipendenti da un
o supervisore. Utile a capire l’ampiezza di un’UO;
AMPIEZZA MANAGERIALE: numero di mansioni organizzative dipendenti da un
o supervisore. Mi aiuta a capire il livello di competenza del capo;
- LUNGHEZZA DELLA CATENA GERARCHICA: Scelta di dimensione “verticale”, mi dice il
numero di livelli gerarchici presenti;
La catena gerarchica ha un legame con lo span of control, in particolare essi sono inversamente
proporzionali (catena gerarchica ↑ span of control ↓).
Da cosa dipende il bilanciamento tra ampiezza e profondità (lunghezza catena gerarchica)?
Innanzitutto il tipo di livello a cui operiamo, infatti:
Ø -livello operativo: span of control elevate (30-40 persone);
-livello manageriale: span o control basse (8-10 persone);
Dal livello di specializzazione: più è alta e meno responsabilizzo gli individui, il capo quindi
Ø dovrà prendere più decisioni e avrà uno span of control più basso;
Dalla standardizzazione: più è elevata più gli individui sanno cosa fare, il capo potrà fare
Ø più operazioni quindi span of control maggiore;
Chiaramente un altro aspetto abbastanza rilevate è lo stile direzionale del capo, c’è chi
Ø delega tutto a chi sta sotto e chi non delega nulla;
per quanto riguarda la lunghezza della catena
gerarchica, al crescere di quest’ultima ci sono
degli aspetti che vanno considerati come
svantaggi:
- Costi più elevati, i capi costano;
- Tempi decisionali elevati e rischio
perdita d’informazioni;
- Influenza molto la microstruttura,
porta a modelli di specializzazione
verticale elevata;
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE UNITÁ ORGANIZZATIVE
• Classificate per contenuto del lavoro e mansioni:
Unità di linea: parte più legata alle attività principali di un’azienda (produzione,
o progettazione, ecc.)
Unità di staff: attività di supporto alle attività principali (legali, risorse umane,
o amministrazione, ecc.)
Tipicamente le unità di linea sono all’interno dell’organigramma mentre le unità di staff
sono a lato e si possono trovare a vari livelli, in base all’Organizzazione.
• Classificazione per contenuto e autonomia decisionale:
Unità direttive: legate all’aspetto gestionale;
o Unità operative: legate all’aspetto produttivo;
o
• Classificazione per temporaneità o stabilità all’interno dell’Organizzazione:
Unità organizzative nell’organigramma: sono quelle stabili, che ci sono sempre;
o Team di progetto: temporanee e non rappresentate nell’organigramma;
o
CRITERI DI RAGGRUPAMENTO
Scopi dei criteri di raggruppamento:
Minimizzare i costi di coordinamento